"Non vedo l'ora di scendere dal treno -mormora Ron, con voce bassa e stanca- così posso finalmente vederti."

Hermione si rigira nel letto in modo da rimanere sul fianco, lo specchio accanto a lei. In questo modo, se strizza un pochino gli occhi e ignora le tende scarlatte del letto a baldacchino, può fare finta che Ron sia accanto a lei, e non a Londra. 

"In che senso finalmente? -anche Hermione sussurra. Non é il caso di svegliare le sue compagne di stanza, questi sono i suoi ultimi giorni da Caposcuola- mi stai guardando adesso!"

"Lo so, ma non é la stessa cosa. Ti posso vedere, ma non ti posso toccare o... - Ron fa un breve sorriso- o nient'altro, se é per quello."

"Vero. Però -dice Hermione, cercando di infondere la sua voce di positività, nonostante le settimane dopo le vacanze di Pasqua siano durate anni, nonostante le manchi così tanto da farle venire mal di testa- mancano solo un paio di giorni, no?"

"Ma non possiamo fare adesso? -sembra che anche Ron si sia sdraiato, la chioma rossa contro le lenzuola celesti- Vai a Hogsmeade e poi puoi apparire qui."

"Sai benissimo che non posso farlo. -risponde secca, anche se la proposta suona davvero allettante- Sarebbe..."

"Un comportamento non adatto a un caposcuola... - Ron finisce la frase per lei- Lo so, é solo che mi manchi."

"Mi manchi anche tu."

"Ti amo. -aggiunge dopo un attimo, prima che i suoi occhi si accendano di ispirazione- Ho un'idea! E se apparissi io a Hogsmeade e poi camminassi fino al castello? Sono sicuro che Hagrid mi aprirebbe i cancelli se glielo chiedessi."

"Mancano solo due giorni, Ron."

Ron sospira. "Va bene".

"E ti amo anch'io."

"Sì, lo so."