3-Colpi
Kirishima's pov
Corsi in camera eccitato prendendo il borsone e mettendoci dentro dei vestiti di ricambio, una volta finito corsi fuori per non farlo aspettare e mi sedetti su una delle poltrone.
Quando arrivò balzai in piedi con il mio caratteristico sorriso appuntito sul viso, lui mi guardò male e senza dire nulla ci incamminammo verso l'uscita.
Arrivammo in palestra dove il prof. Cementos ci aveva preparato un campo d'allenamento. Ci preparammo ed iniziarono così a volare pugni, insulti, esplosioni del biondo, qualche rivolo di sangue nato dai tagli sulla pelle di Katsuki quando provava a colpirmi.
Per un momento mi sentii il più forte: lui tentò di scagliarmi un calcio nello stomaco ma balzai indietro attenuando il colpo con le braccia e gli sferrai un destro che lo colpì dritto sul viso, le sue mani mi afferrarono ma con un calcio lo feci cadere a terra e senza volerlo mi misi a ridere, Katsuki mi uccise con lo sguardo saltandomi addosso con una forte esplosione che mi scaraventò dalla parte opposta della palestra.
Lottammo senza sosta e dopo due ore e mezza eravamo sfiniti quindi ci andammo a cambiare, quando il mio sguardo cadde sul suo corpo, il mio cuore iniziò ad accelerare ma scossi la testa scrollando via quei pensieri e tornai a cambiarmi.
Quando uscimmo iniziai a canticchiare una melodia che infastidì Katsuki.
"Vuoi startene un po' zitto!" Mi urlò contro, gli sorrisi e continuai a cantare.
Mi spintonò ma mi misi a ridere e girai la testa per guardarlo...stava sorridendo e quasi mi parve impossibile quel che avevo appena visto fosse reale.
"Sei bello quando sorridi..." sussurrai, lui mi guardò socchiudendo gli occhi per farmi capire che non aveva sentito.
"Ho detto che quando sorridi sei proprio inguardabile!" Ridacchiai mentre il suo sguardo si faceva lentamente sempre più omicida.
Accelerai il passo per andargli vicino dandogli una spallata facendolo sbilanciare alla sua sinistra, si rimise dritto e per poco le nostre mani si sfiorarono, riuscii a sentire la sua morbida pelle che mi toccava per quelle pochissime frazioni di secondo la mano ed un brivido mi attraversò.
Le mie guance si scaldarono come se mi fossi bevuto un bicchiere di vino rosso, sentii le gote colorarsi a causa della mia mente che desiderava di stringere la sua mano mentre camminavamo.
"Ohi che hai? Sembra che io ti abbia dato uno schiaffo" Sbarrai gli occhi nel sentirlo parlare.
"C-che intendi?" Cercai di fare il finto tonto ma con Katsuki questa tecnica funziona ben poco.
"Ti sfioro la mano per qualche secondo e tu prendi fuoco?" Rabbrividii.
"Eh?! Cosa?! Nononono hai frainteso!" Cercai di spiegare.
"Tsk come vuoi" Tirai un sospiro di sollievo ma rimasi lo stesso sull'attenti.
Lui saltò sul bordo del marciapiede stando leggermente più avanti rispetto a me, mi sentii rilassato e mi lasciai andare in un sorriso al pensiero che lui non avesse fatto nessuna battuta o un commento contrario, quasi arrivai a pensare che potesse ricambiare ma non volli illudermi perciò zittii in velocità i miei pensieri.
Arrivammo ai dormitori dopo un po' e tornammo alle nostre camere, gettai il mio zaino accanto al letto e presi il mio telefono, notai che Mina mi aveva scritto chiedendomi dell'uscita con Katsuki, le risposi raccontandole quel che era successo e la salutai andando a farmi una doccia.
I miei vestiti finirono sparpagliati per la stanza e saltellai fino alla doccia tentando invano di togliermi i pantaloni che finirono sul tappeto davanti al lavandino.
Mi fiondai nella doccia accendendo l'acqua che iniziò a lavarmi via il sudore di quello scontro che dire fosse stato complicato è un eufemismo.
Aprii leggermente le porte della doccia afferrando il telefono appoggiato al lavandino mettendo un po' di musica che mi facesse restare attivo, non sono una cima nell'argomento come invece lo può essere Jirou o Denki ma la gioia che mi infondono certe canzoni mi fa sentire un esperto.
Ritornai a lavarmi ed ecco una canzone che chiamarla col suo titolo o chiamarla Katsuki è la stessa cosa, nella mia testa diverse immagini del biondo iniziarono a scorrermi quasi come se fosse un film e...anche il mio corpo rispose a quelle immagini.
Pensai che un po' di piacere me l'ero meritato dopo quel lungo scontro e così fu quel che feci.
Mi appoggiai involontariamente alla parete della doccia con un braccio posandomi con la fronte sospirando sull'avambraccio chiamando il suo nome ansimando senza nemmeno farci caso, erano settimane che non avevo del tempo per me.
Quel piacere fu portato via assieme all'acqua della doccia ed i miei pensieri si calmarono assieme al mio corpo, uscii dalla doccia strofinandomi i capelli legandomi un altro asciugamano in vita uscendo dal bagno per cercarmi dei vestiti nell'armadio.
Mi presi qualcosa di comodo e mi vestii, andai poi a recuperare il mio telefono spegnendo la musica buttandomi sul letto, Katsuki mi aveva scritto.
"Potevi fare di meglio all'allenamento"
Mi misi a ridere appena lo lessi, voleva iniziare un discorso o era solo una mia impressione, mi domandai.
Ed era proprio così, parlammo per un bel po', lui continuò a prendermi in giro ed io lo assecondai ad ogni insulto come se pochi minuti prima non mi fossi toccato pensando a lui.
Mina bussò alla porta della mia camera, saltai in piedi e aprii con un inchino salutandola con "Mia Regina" e lei solo guardandomi per bene riuscì ad intuire la mia immensa felicità.
"Allora che mi racconti?" Disse dandomi una spallata sedendosi sul mio letto con uno sguardo malizioso.
Le raccontai del nostro scontro e...della breve camminata verso casa e subito le si illuminarono gli occhi come colpita da un'idea geniale.
"INVITALO A PRANZO!" Ed eccola lì, ad esultare ancora come una bambina il giorno di Natale mentre guardava tutti i regali che presto avrebbe potuto scartare.
"Eh?!"
"Massì che ti cambia?" Il suo entusiasmo
travolgente mi convinse così gli chiesi se l'idea potesse andargli...e rispose, scocciatamente, di si!
Mi diedi un tocco del profumo che avevo ricevuto per il compleanno da Mina e mentre la mia migliore amica restava appoggiata allo stipite della porta io mi presi il telefono correndo da lei spingendola facendola girare, si mise pure a ridere insieme a me.
"Divertiti Capelli di Merda" Ridacchiò.
"Ehi solo Bakuguo può chiamarmi così!"
"Mh...io non credo" Sogghignò.
Mi diede un abbraccio forte forte ed una pacca sulla schiena mandandomi verso la porta della sua camera.
Bussai ed aspettai qualche istante ritrovandomi il biondo davanti agli occhi.
Lo salutai ed uscimmo ancora una volta dai dormitori andando verso il centro, nessuna idea avevo su che posto scegliere per mangiare ma tanto a lui non sarebbe importato.
"Ti si vede la ricrescita" Mi voltai verso di lui senza capire quel che disse.
"Ho detto che ti si vede la ricrescita" Toccò un ciuffo dei miei capelli indicando il nero che iniziava a ricolorare i miei capelli come prima.
"Non ti piacciono?"
"Non ho detto questo stronzo...dico solo che hai la ricrescita"
Rimasi in silenzio, non sapevo che rispondere mi aveva tolto una qualsiasi risposta plausibile.
"Dopo te li sistemo io, almeno Mina capirà come si fa" Lo guardai stupito.
"Che-che hai detto?"
"Che dopo ti sistemo questi capelli di merda"
Sorrisi, non riuscii più a contenere la felicità, iniziai a sorridere, un sorriso splendente che avrebbe riflesso i raggi del sole.
Katsuki farfugliò qualcosa con le parole che credo sia stato un "Sei bello" detto a talmente bassa voce che nessun quirk adatto al compito o qualcosa del genere l'avrebbe mai sentito.
Trovammo un locale, mangiammo e ci facemmo dispetti per tutto il tempo, lui mi tirava i nostri due tovaglioli, io gli tiravo le briciole, lui mi sporcò col ketchup la maglia, io gli rovesciai la sua bibita addosso.
Ci alzammo e arrivati alla cassa mi spinse via, io caddi a terra e lui mi guardò con un ghigno, quando mi rialzai mi respinse ancora una volta, continuò finché non riuscì a pagare il pranzo per tutti e due, mi aveva tenuto lontano in modo che potesse farlo lui.
"Ricordatelo bene questo gesto perchè io sono uno che non paga di certo il conto agli altri sappilo"
"Lo so lo so, i soldi di Bakuguo Katsuki non fanno di certo beneficenza" Risi guardandolo mentre si sentiva preso palesemente in giro.
"Allora? Ce l'hai la tinta a casa o no?"
Lo guardai ancora un po' confuso, non ero ancora sicuro che lui volesse farlo per davvero.
"Non guardarmi così mi fai venire voglia di tirarti un pugno" Ed effettivamente un pugno me lo diede ma sulla spalla.
"No...non ce l'ho, andiamo a prenderla?"
"Finalmente cazzo! Ci sei arrivato eh?"
"Ah i tuoi dolci e delicati modi, quanto sei gentile, eh Bakuguo?"
Non mi rispose ma mi spinse in avanti per incitarmi a camminare, arrivammo nel negozio in cui ero solito andare, cercai impaziente tra gli scaffali e appena lo vidi, preso dall'impazienza e dall'emozione presi maldestramente il mio solito rosso mostrandolo a lui che decise di pagarlo ed insieme tornammo ai dormitori.
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