PREMESSA


Il nome Italia sarebbe derivato dal nome dei popoli italici; come da nomi di popoli dovrebbero derivare anche le precedenti denominazioni di Astonia, Enotria, ecc. Secondo alcune fonti, il nome Italia era ristretto solo all'estremità dell'odierna Calabria, si diffuse poco a poco dai Greci.

Nel V secolo tale definizione comprendeva anche la Campania, anche se nel III secolo lo storico greco Callias, lo estese anche in Lazio. L'Italia fin da epoche protostoriche fu abitata da popoli di stirpe diversa. Nel VIII secolo la penisola poteva essere divisa soprattutto dalle diversità linguistiche, divisa in tre gruppi principali:

I. Un gruppo di popolazione più antiche denominate Mediterranee la cui origine è sconosciuta. A tale gruppo appartengono i Liguri che che sembrano estesi nella Valle Padania, nella Liguria, nella cerchia Alpina e nella Corsica, i Sardi e i Siculi.

II. Un popolo di origine Ari che si è sovrapposta ad uno stretto più antico. In tale nucleo possiamo distinguere due famiglie: Latino- Sicule e Umbro- Sabello Osco.

III. Ultimo gruppo italico erano gli Etruschi. Nel periodo posteriore alle invasioni Umbro- Sibilliche- Osche compresi tra l'Arno e il Tevere. Secondo Erodoto questa popolazione sarebbe venuta via mare dalla Libia. Da tener presente anche la colonizzazione greca e quella contemporanea, meno ingenti dei Fenici. I rapporti di carattere commerciale fra l'Italia e la Grecia risalgono già al periodo meceneo; le immigrazioni continuarono per tutta la metà del secolo VIII.  Sorgono così le prime colonie greche: Cuma, Nasso, Zunte, Sibari, ecc.

Questo dunque è l'ambito etnico dove sorse Roma. Non siamo però in grado di stabilire quali fossero le condizioni politiche della regione del periodo dove la tradizione fa sorgere Roma.

Il geografo Ferdinando Milone, nella sua opera "Regioni d'Italia" scrive del "Lazio" che non costituisce una regione fisica e né umana. Sembra quasi che abbia voluto spingere i suoi confini al di là del limite naturale per raggiungere le altre tre regioni d'Italia centrale e altre Regioni d'Italia meridionale. Piccoli nuclei e comunità di pastori e agricoltori si stabilirono nella zona più elevata formando gli "oppida", di centri fortificati, che in origine devono servirsi solo come rifugio.

Queste piccole comunità dovettero raggrupparsi con altre comunità limitrofe più vaste che la tradizione chiama populi. Sorge così la prima comunità urbana, la città. Dodici erano i populi nel Lazio: Gabii, Pedum, Proenest, Tibut, Lubicum, Ardea, Aricia, Tusculum, Nomentum, Laurento, Lanuvio e Fedene.

Questa primitiva ed arcaica storiografia è rappresentata dai FASTI e dagli ANNALI e poi dai documenti pubblici e privati.

I. FASTI= Significa " Sacralmente Regolari e Legittimi" da FAS (uguale, lecito) cioè una lista di giorni del calendario contrassegnati dalla lettera F accompagnati dalla lista ufficiale del magistrati eponimi, era lecito anche di trattare negozi civili e giudiziari; il che non era permesso nei giorni contrassegnati dalla lettera N (NEFASTI). I magistrati eponimi, a Roma i consoli, da cui l'espressione FASTI CONSOLARI rappresentano uno dei documenti storici tramandati dai romani. Partendo dal 264 a.C. sotto il consolato di Appio Claudio e Marco Fulvio si aprirono le guerre puniche possiamo quindi così elencare una serie di magistrati supremi registrati (236) giunti fino al 500 a.C. I Fasti ci sono pervenuti in redazione diverse, cioè:

a) FASTI CAPITOLINI= Dionisio d'Alicarnasso. Venuti alla luce nel 1546 dalla parte orientale del Foro Romano.

b) FASTI TRIONFALI= Che comprendevano i trionfatori di Roma. Essi sono registrati da Romolo a Lucio Cornelio Bolbo nel 19 a.C.

I FASTI CONSOLARI sono formati da quattro lastre rettangolari e i FASTI TRIONFALI formate da due lastre più strette.

II. Gli ANNALI= Con tale termine s'identificarono le tabulaee imbiancate anno per anno al pubblico nella Regia, su cui i pontefici registravano i nomi dei magistrati. Cicerone narra che quest'usanza fu abolita dal pontefice Muzio Scevola (130- 114) il quale aveva pubblicato 80 libri d'annali, tali annali furono detti MASSIMI.

III. ANNALISTI= I primi annalisti furono Fabio Pittore e Cincio Alimento che nello scrivere gli Annali non si servirono soltanto di fonti come canti indigeni e i documenti pubblici m anche privati e la storiografia greca.

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