...

Dionigi D'Alicarnasso, visse anch'egli ai tempi di Augusto, aveva raccolto tra la gente del posto una tradizione diversa. Enea aveva sbarcato sul territorio Laurentino nei domini del re Latino. La località dove i troiani avevano preso terra era detta Troia e questo nome che gli indigeni avevano testimoniano lo sbarco che apparve subito molto singolare. Il nome Troia che rinviene anche altrove, sembra sia da connettersi con una sorta di giuoco ippico il "Il Lodus Troiae" con l'innagurazione del teatro Marcello. La zona era stata sotto il dominio del re Latino: il vecchio sovrano si trovava allora in guerra contro i Rutuli, una irrequieta tribù che aveva il suo centro nella lontana Ardea.

Presso i Turni si era rifugiato Turno, nipote di Latino, sdegnato perché gli era stata negata la mano di Lavinia, figlia del re Latino; la quale gli avrebbe portato in dote la successione al trono. Ad Ardea, Turno aveva macchinato la guerra contro Latino. Durante la notte a Latino apparve Fauno, il genio del luogo, e ad Enea gli dèi della Patria, i Penati; tutti esaltarono i due capi a optare per un quieto vincolo di pace e di buona convivenza. Si strinse così un patto di alleanza tra gli alborigeni e i troiani; gli alborigeni avrebbero permesso ai troiani d'insediarsi nel loro territorio donandogli circa quaranta iugeri di terra; e i troiani a loro volta gli avrebbero dato manforte contro i Rutuli. Per cementare l'unione dei due popoli lo stesso Enea prende come sua sposa Lavinia, sconfisse definitivamente i Rutuli e, dalla loro unione matrimoniale, nasce la nuova stirpe latino- troiana e una nuova città fondata dallo stesso Enea, Lavinium (attuale pratica di mare); la città non è mitica perché realmente esistita.

Tale matrimonio rinfuocò l'animosità di Turno e tale collera si trasformò presto in una dichiarazione di guerra. In tale occasione sia gli uomini di Latino e sia quelli di Enea si fusero chiamandosi Latini, in nome del sovrano defunto.

Turno cadde sul campo di battaglia per mano di Enea. I Rutuli chiamarono in loro aiuto gli Etruschi di Caere (attuale Cerveteri) dei quali era re Mesenzio. In questo periodo storico Caere è una delle più forti potenze commerciali e militari del centri Italia. In una battaglia contro Lavinio, Enea uccide di proprio pugno il re Turno in battaglia ma poi scomparve, più nulla si seppe di lui; vi fu chi disse che era annegato, e chi asserì di averlo visto Assurgere agli dèi. Gli studiosi proponevano a riavvisarvi il monumento funebre, il Cenotafio, che all'epoca di Augusto, fu mostrato da Dionigi D'Alicarnasso, come la tomba dell'eroe.

La vittoria sul campo di battaglia e la morte di Turno conclude una guerra che segna anche il suo destino glorioso delle popolazioni latine.

Gli Etruschi di Mezenzio, impressionati dall'eroismo dei latini, stipularono un trattato di pace con il popolo latino-troiano accettando il fiume tevere come confine naturale tra le popolazioni etrusche e latine. Morto il marito , Lavinia, dubitando di essere invisa dal figliastro Ascanio; fuggì dalla Reggia nascondendosi in una selva. Lì diede alla luce un figlio generato da Enea, a cui diede il nome del padre seguiro dal nome di Silvio, in onore del posto dove aveva visto la luce. Al termine della guerra con gli Etruschi, Ascanio fonda una nuova comunità sulle pendici dei monti Albani. Trentacinque anni dopo la fondazione di Lavinio sorse Albalonga.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top

Tags: