💫~⚔Suddito⚔~💫
Emma
"Buongiorno suddito⚔"
Marco
"Awww sono il tuo primo pensiero di stamattina 🥺"
Emma
"Ma stai zitto là"
Marco
"Ai suoi ordini"
Emma
"Dormito bene?"
Emma
"Ci sei??"
Emma
"Non lasciarmi il visualizzato 🥺🤧"
Emma
"MARCOOO"
Marco
"Principessa ti ricordo che mi hai ordinato di tacere... :)"
Emma
"Volevo proporti un caffè tra mezz'ora ma mi sa che ho cambiato idea..."
Marco
"Stavo scherzandooo 😉"
Emma
"Non sei simpatico :( "
Emma
"Per stavolta ti perdono dai 😒 "
Marco
"La ringrazio sua maestà 🥺🙏"
Marco
"Passo a prenderti io, di quanto tempo hai bisogno?"
Emma
"Non c'è bisogno..."
Marco
"Niente moto, tranquilla"
Marco
"Anche se lo so che in fondo in fondo ti piace 😉"
Emma
"Ehhh anche no"
Marco
"20 minuti?"
Emma
"30"
Marco
"Perfetto, a tra poco :) "
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Quella mattina mi ero svegliata con i suoi messaggi e non avevo potuto fare a meno di sentire il bisogno di rivederlo dopo la serata appena trascorsa.
Mi fiondai giù dal letto e, appena poggiati i piedi sul parquet, fui colta da un capogiro che mi costrinse a cercare un appoggio allo stipite della finestra.
Aprii l'applicazione del meteo, segnava 18 gradi, non male... quella notte si era sicuramente abbassata la temperatura.
Afferrai una felpa arancione con il cappuccio, rigorosamente oversize, e infilai i soliti cargo verde militare.
Velocemente sistemai i capelli in due trecce disordinate, lasciando cadere sulla fronte i due ciuffi più corti, poi passai al trucco.
Quando il telefono vibrò, segno che il ragazzo fosse arrivato sotto casa mia, inserii la chiave nella serratura e chiusi il portone.
Marco era poggiato al muretto di mattoni chiari, a pochi passi dal citofono, impegnato a guardare qualcosa al telefono.
La maglietta dello stesso colore dei suoi occhi gli fasciava perfettamente l'addome, rimanendo comunque morbida in vita.
Alcuni ricci scuri sfuggiti al suo controllo, ricadevano ribelli sulla sua fronte, mentre batteva ritmicamente un piede sull'asfalto.
Mi avvicinai senza far rumore, intenzionata a spaventarlo, ma non appena gli fui di fianco girò il suo sguardo verso di me.
-Ma salve- sorrise ironico -veramente credevi non ti avessi vista?-
-che antipatico, potevi almeno fare finta di spaventarti e darmi questa soddisfazione- risposi acida, fingendomi offesa.
Marco scoppiò a ridere -me lo segno per la prossima volta allora-
Alzai gli occhi al cielo, giocherellando con il ciondolo a forma di stella della collana che avevo al collo.
-Dove andiamo? Fammi strada- lo sentii chiedere, mettendosi dritto e pulendosi il retro della maglia.
-ti porto al mio bar di fiducia, ci vado sempre da quando vivo qui- sorrisi fiera, facendogli segno di seguirmi.
-Ti mancavo così tanto?- mi canzonò con una vocina da "so tutto io", ma la mia risposta non tardò ad arrivare.
-Disse quello che dopo nemmeno 5 minuti da quando ci siamo salutati mi scrive di nuovo- ribattei con lo stesso tono, facendolo sbuffare divertito.
-lo dici come se non ti avesse fatto piacere...- mi dedicò un occhiolino.
Rimasi in silenzio, colpita e affondata.
-ho zittito la principessa... oddio- rimarcò il colpo, sogghignando.
-Taci, suddito- gli intimai, cercando di fingermi più autorevole di quanto fossi in realtà, ma tradendo le mie intenzioni con una risata.
La verità era che sì, ci avevo sperato in un suo messaggio, e sì, dopo averlo visualizzato avevo seppellito la faccia nel cuscino, sorridendo come una stupida fino a quando non ero crollata.
Ma questo lui non doveva saperlo, mai.
Entrammo nella caffetteria dall'insegna azzurra, chiedendo al signor Fausto, l'anziano barista che lavorava lì da sempre, per un tavolino nel giardino antistante.
Dopo esserci accomodati e aver ordinato due cappuccini, un cornetto per lui e un krapfen alla crema per me, ricominciammo a chiacchierare del più e del meno.
Marco mi spiegò alcuni particolari più "nascosti" nelle grandi opere d'arte, un argomento che gli faceva illuminare gli occhi mentre ne parlava, e io ricambiai parlandogli di alcune novità nel campo della ricerca scientifica.
Ci ascoltammo a vicenda senza mai interromperci, per più di un'ora, rimanendo piacevolmente sorpresi nel percepire l'interesse reciproco riguardo quegli argomenti che tanto ci stavano a cuore.
Andai a pagare, ignorando le lamentele del ragazzo, e ci rimettemmo in cammino senza una meta ben precisa, imparando a conoscere aspetti di noi a cui non avevamo posto attenzione.
-Se potessi scegliere il viaggio dei tuoi sogni, quale sarebbe?- chiese lui ad un tratto, fermandosi a guardarmi.
-Forse Brno... non sono matta te lo giuro, è il paese di Mendel, ho sempre voluto andarci- ridacchiai nervosa, ricordandomi di tutti gli sguardi straniti che avevo ricevuto in passato di fronte a quella confessione -tu invece?-
-forse i paesi del nord Europa... l'architettura gotica mi ha sempre affascinato- sorrise, impigliando i miei occhi nel prato che racchiudevano i suoi, prima di aggiungere -è particolare come risposta, Brno... mi piace-
Il mio telefono squillò all'improvviso, sussultai, lasciandomi sfuggire un'imprecazione che lo fece ridacchiare divertito.
Ero già pronta a rifiutare la telefonata, non volendo interrompere la conversazione, ma mi bloccai a mezz'aria quando lessi chi mi stava chiamando...
🦋Gloria🦋
-scusami- mimai al ragazzo, ricevendo un "tutto okay, rispondi pure" in risposta, poi schiacciai il tasto verde.
-EMMAAA- la voce squillante della ragazza dall'altro capo del telefono mi costrinse ad allontanarlo dall'orecchio -CI SEI DOPODOMANI??-
-Dopodomani?- chiesi, confusa -cosa c'è dopodomani? -
-COME COSA C'È!? È IL COMPLEANNO DI MANUELA-
Manuela era una delle amiche del loro altro gruppo, ci ero uscita insieme un paio di volte ma per come mi trattava ero sicura di non starle molto a genio.
-non ne sapevo niente in realtà...-
-TU MAI NIENTE SAI... FESTEGGIA IN QUEL LOCALE SULLA SPIAGGIA, CI SONO ANCHE LORENZO E SIMONE- strillò, facendomi alzare gli occhi al cielo.
-Boh non mi ha detto nulla lei- le spiegai con calma.
-COME NO?? CI SIAMO TUTTE... SI SARÀ DIMENTICATA DI DIRTELO-
Oh non credo proprio se ne sia dimenticata...
-vabbè non importa, tanto lo sai che non sono proprio un'amante di queste feste...poi venerdì do un esame e dovrei ripetere- incominciai, ma venni subito interrotta da una Gloria arrabbiata.
-è nostra amica, andare alla sua festa è il minimo che tu possa fare- mi sgridò e mi sembrò di ricevere un dejavu.
-è vostra amica, ci siamo viste si e no un paio di volte e non mi sembrava troppo contenta di avermi lì... se non mi ha invitata ci sarà un motivo...- precisai, non volendo iniziare una lite per questa cosa.
-si certo, fai sempre la vittima- la sentii sbuffare -ti inventi tutte le scuse solo per non ammettere che non ti va di venire, complimenti-
-non sono scuse, lo sai che venerdì ho un esame-
-hai giovedì per ripetere, se ti interessasse veramente qualcosa di noi faresti questo sacrificio- mi sentii mancare il fiato, come ogni volta che mi rinfacciava il non poter fare qualcosa.
-ma se è lei a non avermi invitata-
-Si, certo, torna a fare l'asociale come tuo solito, che tanto solo quello sai fare... noi ci proviamo sempre a includerti in quello che facciamo, evidentemente ti piace essere strana-
Mi bloccai, come in trance, mentre i ricordi riaffioravano.
"Sei solo un'asociale, sei strana non ti vorrà bene mai nessuno"
"Devi ringraziare che ci siamo noi, altrimenti saresti sola, non fare l'ingrata"
Marco mi scosse per il braccio, in quel momento mi accorsi che la chiamata era terminata, mi aveva chiuso in faccia.
Rimasi in silenzio, abbandonando il telefono in tasca e ricominciando a camminare, come se nulla fosse successo.
-Emma, tutto bene?- preoccupato, Marco, si avvicinò a me, non ottenendo risposta.
Forzai un sorriso, rendendomi conto di quanto fosse evidente che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, pregando che la mia voce non vacillasse mentre gli rifilavo la bugia che più avevo ripetuto negli ultimi anni.
-Si, tutto bene-
-non si direbbe... posso chiederti chi era al telefono?-
-La mia migliore amica...- sussurrai.
-e che voleva?- insistette.
-Senti, non sono fatti tuoi... forse è meglio che torno a casa...- feci per andarmene, ma mi afferrò per il polso, attirandomi a lui.
-Aspetta, hai ragione non sono fatti miei, non dovevo forzarti... scusa...- prese un profondo respiro -per favore non andare-
Abbassai lo sguardo, annuendo piano, Marco mi lasciò il polso, che nascosi nella manica della mia felpa.
-Se hai bisogno di parlare io ci sono sempre-
-grazie...- sospirai, trattenendo le lacrime che minacciavano di scendere copiose dai miei occhi scuri.
Continuammo a camminare e, dopo qualche minuto, arrivammo ad un parco immerso nel verde.
Mi sedetti ad una panchina e Marco fece lo stesso, accomodandosi al mio fianco.
-Gloria dice che sono un'ingrata...- le parole uscirono da sole, prima che potessi anche solo pensare di fermarle.
Marco mi guardava confuso, come ad invitarmi a continuare.
-Ha detto che loro provano a includermi in ciò che faccio ma...- la prima lacrima mi bagnò la guancia, seguita immediatamente da un'altra e un'altra ancora, mi interruppi a causa di un singhiozzo.
Il ragazzo mi prese per mano, sringendomi a lui mentre venivo scossa da singhiozzi.
-M-ma io sono un'asociale e non so fare altro e... e mi piace essere strana- conclusi tossendo.
Non osai alzare la testa per incrociare i suoi occhi, avevo paura di trovare il solito sguardo schifato, lo sguardo di qualcuno che ha finalmente realizzato chi ha veramente di fronte e vorrebbe solo che sparissi.
Ma così non fu.
Quando si abbassò al mio livello, obbligandomi a guardarlo, nei suoi occhi vidi solo comprensione.
Non compassione.
Comprensione, sincera comprensione seguita da alcune parole che segnarono quel momento come cicatrici.
-non devi cambiare per qualcuno che non ti accetta per ciò che sei, non devi fare ciò che non vuoi fare solo per accontentare qualcun altro.
Non devi preoccuparti di quello che pensa chi vuole modellarti secondo la sua volontà, non devi sentirti obbligata a fingerti diversa per compiacere le persone che dicono di volerti bene.
Chi ti vuole bene veramente ti ama per come sei, pregi e difetti, non si permette mai di giudicarti per farti sentire sbagliata-
💫ANGOLO AUTRICE💫
Boh raga... non mi convince per niente ma ormai lo sappiamo 🙃
Spero vi faccia un minimo sorridere/piangere/qualsiasi cosa, io non so più cosa pensare...🤧
Marco ed Emma iniziano a passare del tempo insieme... come evolverà il loro rapporto?
Se siete curiosi di saperlo non perdetevi i prossimi aggiornamenti (che non so quando ci saranno) 😅
E niente, fatemi sapere che ne pensate, se fa schifo o robe così, giusto per farmi un'idea.
Vi voglio bene, siete la mia forza❤
La vostra
💫Rob💫
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