💫~🌼Margherite🌼~💫
Da quella mattina erano passati circa una decina di giorni, giorni in cui ero sparita completamente, limitando al massimo ogni contatto con il mondo esterno.
Mi ero segregata in casa con la scusa di dover studiare per l'esame e, dopo averlo passato con 27, avevo continuato l'isolamento ignorando messaggi e chiamate.
I litigi con le persone a cui tenevo erano sempre devastanti, mi facevano sprofondare, quindi li evitavo...
O almeno ci provavo...
Come ogni volta, ero scomparsa per giorni interi, silenziando le notifiche e rimanendo sola per ore e ore con la mia musica a tutto volume, come se potesse impedirmi di sentire i miei stessi pensieri.
La mia famiglia aveva chiamato dopo l'esame, curiosa di sapere come fosse andato e come me la stessi passando e, ovviamente, l'unica cosa che ero riuscita a fare era stato liquidarli con un classico "tutto okay".
Altro che tutto okay...
Mi ero chiusa in me stessa, lasciando fuori il resto del mondo, compreso Marco, che continuava a venirmi a trovare nonostante il mio atteggiamento distaccato.
Mi stavo comportando da immatura, ne ero consapevole, eppure non riuscivo a fare altrimenti.
Avevo continuato la mia vita, ignorando il problema, alzando il volume per coprire il rumore della mia coscienza, fingendo andasse tutto bene forse nella speranza le cose si sistemassero da sole.
Perché l'obbiettivo era quello, sparire fino a quando non si fosse sistemato tutto, pur di non fare i conti con la realtà.
Anche Gloria e le altre avevano provato a chiamarmi un paio di volte, più che altro per ricordarmi di quanto fossi sbagliata, ma avevo lasciato squillare fino a quando non ci avevano rinunciato.
Erano sparite pure loro, come se all'improvviso avessero smesso di notare il mio nome che non compariva più nei messaggi che si scambiavano nel nostro gruppo.
Alla fine di quella reclusione autoimposta, l'intenzione di tornare e fingere non fosse successo nulla, mi era passata per la testa, ma la vergogna e il senso di colpa avevano avuto la meglio, così ero rimasta in silenzio e nessuna di loro aveva più provato a cercarmi.
L'unico ad essermi rimasto vicino era stato Marco.
Lui, che in tutto questo non c'entrava niente, non aveva insistito perché gli spiegassi il motivo delle mie azioni, né mi aveva giudicato per esse, anche se me lo sarei meritata...
Mi era rimasto semplicemente accanto.
Certo, ero sicura che neanche lui approvasse il mio comportamento, però l'aveva accettato e aveva atteso la fine di quel periodo.
E gliene ero infinitamente grata.
La mattina del mio esame mi ero svegliata dolorante, con le fitte allo stomaco dovute all'ansia, bloccata nel mio letto senza avere nemmeno le forze per muovermi.
Avevo afferrato il telefono, digitando rapidamente sulla barra di ricerca qualche metodo per alleviare il dolore, a quel punto mi ero accorta di un messaggio di pochi secondi prima.
Era Marco che mi chiedeva come mi sentissi e mi augurava buona fortuna.
Avevo sorriso, un sorriso che presto si era tramutato in una smorfia sofferente, e per un attimo avevo messo da parte l'orgoglio e avevo avviato una chiamata.
Il riccio non aveva tardato a rispondere e non si era fatto problemi a precipitarsi da me dopo aver sentito che non stavo molto bene.
Nel giro di 10 minuti aveva suonato al citofono, facendomi ridere per la velocità con cui era arrivato.
Mi aveva tenuto compagnia fino all'orario prestabilito per l'esame, rassicurandomi e ripetendomi di stare calma e, grazie alla sua presenza l'ansia si era affievolita, dandomi un po' di sollievo.
Mi aveva accompagnata all'università, salutandomi con un abbraccio e un bacio tra i capelli, seguendomi con lo sguardo fino all'ingresso posto in cima alla scalinata di marmo chiaro.
Quando ero uscita raggiante per avercela fatta, e avevo intravisto una figura altrettanto felice che mi veniva incontro con un sorriso fiero e un piccolo mazzo di margherite, i miei fiori preferiti,
il mio cuore aveva fatto una capriola.
Ci eravamo avvicinati molto in quelle due settimane, nonostante fossi diventata molto fredda nei messaggi e mi rifiutassi categoricamente di uscire di casa se non per impegni essenziali.
Ci eravamo avvicinati a tal punto da non poter fare a meno di vederci ogni giorno, anche solo per pochi minuti.
Eravamo diventati ottimi amici, anche se in così poco tempo.
Quel giorno era riuscito a convincermi ad andare a fare un giro, promettendomi un gelato, rendendomi quindi impossibile rifiutare.
Era passato a prendermi in moto, cosa che avveniva spesso ormai e che non mi faceva più così paura come le prime volte, complice anche la fiducia che avevo iniziato a riporre nel ragazzo, ma insisteva nel non volermi dire dove fossimo diretti.
-Dai Marco! Almeno dimmi dove stiamo andando!- mi lamentai mettendo su un broncio che lui non poteva vedere.
-abbi un po' di pazienza principessa- ribatté stufo.
Un'altra cosa che era diventata abitudine, era quel nomignolo che mi aveva dato durante la nostra prima vera uscita.
Mi ero ribellata, le prime volte, ma poi avevo ceduto, rassegnata.
Adesso lo trovavo confidenziale, a furia di sentirlo aveva incominciato addirittura a piacermi.
Ma questo lui non lo sapeva e non doveva saperlo.
-uffa- sbuffai, stringendogli le mani i vita e poggiando delicatamente la fronte coperta dal casco, sulla sua schiena.
Era una costante, non sapere dove mi stesse portando, ma ogni volta riusciva a sorprendermi in meglio.
Mi sentivo un po' in colpa in realtà, lui faceva sempre tanto per me, ritagliava del tempo da passare con me, era sempre lì quando avevo bisogno di lui e faceva di tutto per farmi sorridere... e io?
Io ero tutto il contrario, una ritardataria cronica che lo faceva sempre attendere sotto casa, incapace nel consolare, una frana in qualsiasi cosa... mi sentivo così poco per lui che mi ritrovavo a pensare che si comportasse così per pietà.
Mi sentivo così poco all'altezza, sentivo di non meritare una persona come lui accanto.
Io ci provavo, ce la mettevo tutta, ma finivo sempre per fare qualche disastro, per mostrarmi debole.
-credevo che con "andiamo a fare un giro" intendessi in città, non dall'altra parte della regione...- continuai.
-dall'altra parte della regione- ridacchiò -esagerata-
Dopo non molto arrivammo in una piazzetta di un paese lì vicino, Marco mi coprì gli occhi e mi lasciai guidare senza fare storie.
-pronta?-
Annuii, impaziente.
-3...2...1...- tolse le mani.
Di fronte a me si palesò una chiesetta in stile romanico, meravigliosa nella sua semplicità.
Marco studiava la mia reazione estasiata con un sorriso a 32 denti che gli incorniciava il volto.
-ero indeciso sul portarti qui o meno... sono pur sempre 20 minuti di moto per una chies...-
Non lo lasciai finire, fiondandomi sulle sue labbra.
Il ragazzo rimase immobile, inizialmente sorpreso, per poi stringermi e ricambiare il bacio.
-O..oddio scusa io...- balbettai appena ci staccammo per riprendere il fiato, indietreggiando come spaventata.
D'altro canto, lui era ancora in silenzio nello stesso punto in cui ci eravamo separati, con le guance leggermente arrossate e le labbra un po' macchiate dal mio labello alla ciliegia.
Mi sentii pervadere da un senso incontrollabile di ansia e feci la cosa più sbagliata potessi fare, nonché l'unica soluzione che la mia mente impulsiva riusciva a formulare in quella situazione.
Fuggire.
Un passo indietro, poi un altro e un altro ancora, per poi voltarmi e correre via, senza sapere dove andare, lasciandolo lì impalato, completamente solo.
💫ANGOLO AUTRICE💫
Non mi convince granché questo capitolo, ma il mio motto in questo periodo è "alle conseguenze ci pensiamo dopo" quindi mi risparmio un po' di indecisione e lo pubblico comunque...🌱
Ammetto che non era nei miei piani che si baciassero dopo così poco, e invece mi diverto ad essere imprevedibile e ve lo butto qui a caso. 😶
Spero vi sia piaciuto più di quanto sia piaciuto a me, fatemi sapere che ne pensate.🦘
A causa della scuola (che mi sta risucchiando tutte le energie) probabilmente passerà un po' prima del prossimo capitolo (sia qui sia in "Lacrime d'ambra")... ma come diceva un filosofo: " Panta rhei ", tutto scorre e anche questo periodo un po' troppo pieno tornerà ad essere normale. 🤭🙃
Dopo questa perla di saggezza vi lascio, buona lettura ✨💫
Vi voglio bene ❤
La vostra
💫Rob💫
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