DURAN DURAN (1981-2015): 90 non fa paura

In collaborazione con Urieleceleste

Dopo il passo indietro negli anni 70 con gli Eagles, stiamo per farne uno in avanti che attraversa gli 80 per arrivare ai 90.

Con chi?

Domanda non precisa, sarebbe meglio dire: - Grazie a chi?

Eh sì, perché ammetto che questo capitolo sui Duran Duran non sarebbe stato in quest'opera senza il suggerimento/collaborazione con la nostra "Amica di penna" Celeste.

Non era previsto perché parliamo di un gruppo che inserire tra coloro che hanno fatto realmente rock è un po' una forzatura.

Io stesso li ho vissuti in un momento della mia vita, gli anni 90 appunto, in cui per rock si intendeva qualcos'altro di più "rozzo".

Ma rock band ha un'accezione ampia che sfocia in ambito culturale e sociologico.

E i Duran Duran sono stati un vero fenomeno di massa in quegli anni.

Hai voglia ripetere "non Duran non Duran"... ammetto di aver sbagliato la previsione (e con me tanti altri) e siamo oggi ancora qui, dopo circa 30 anni, a parlare di loro.

Del resto la musica è colonna sonora.

E a me interessa anche il film che è la vita.

La collaborazione con Celeste porta quindi a quell'incrocio di vita e musica, romanzo e note, che unirà la strada di una ragazzina con quella di questo gruppo musicale britannico del cosiddetto rock New Romantic.

Una passione condivisa con una generazione intera di quel decennio.

Con un gioco di parole possiamo dire che ogni generazione genere azione e, comunque la si pensi sulla tipologia di rock proposto, l'arrivo di band come i Duran Duran fu esplosiva a livello di emozionalità per i fan impazziti tanto quanto la beatlesmania degli anni 60.

Si ricreò persino l'antagonismo Beatles/Rolling Stones in quello Duran Duran/Spandau Ballet.

Infatti si parlerà di seconda invasione britannica perché coinvolgeva diverse band e tanti ragazzi al seguito.

Chiariamo.
Lungi da noi di voler fare un parallelo qualitativo tra le band dei due decenni: si contrapporrebbe la musica da palco con quella da video, rock band "brutte e cattive" con formazioni pop "ricche ma belle", l'essere con l'apparire.

Chi ha un po' "la puzza" sotto il proprio naso musicale, potrebbe interpretare come un segno del destino il fatto che nel 1980, mentre i Duran Duran stanno registrando il loro primo album, un pazzo uccide John Lennon.

Ma, scherzi a parte, un parallelo storico lo possiamo fare, in "stile Arcobaleno", grazie ai ricordi di una ex-ragazzina oggi donna con la quale ho scritto questo capitolo tra romanzo e musica.

Tutte stravedano per Simon Le Bon.

Era il front man dei Duran Duran che magari rivedevano in un ragazzino per il quale batteva il proprio cuore di adolescente: sullo sfondo le domeniche pomeriggio con gli amici paninari, sperando di incontrare il Simon del paese...

Poi la propria stanzetta con il poster alle pareti e gli articoli da leggere su di lui, sognando con le foto pubblicate da "Cioè".

Le canzoni dei Duran erano la forza per dare colore alle giornate, altrimenti grigie e tutte uguali.

Comprare i dischi non era già più prioritario, com'era avvenuto per le generazioni precedenti, perché c'era pur sempre la radio da ascoltare col volume a palla e i video in Tv con nuovi programmi appositi per i ragazzi affamati di immagini.

Tanta fame da divorarsi anche un film come "Sposerò Simon Le Bon", brutto anche per una eterna romantica sognatrice come Celeste ma pur sempre di contorno alla passione musicale.

Del resto anche nella prima british invasion il cinema era servito allo stesso scopo e si fruì anche di pellicole sui/dei Beatles.

Il gruppo dei Duran Duran nacque grazie ad un sedicenne di nome Nick.

Fa il DJ e ama miscelare generi e brani in discoteca sui suoi piatti mentre la gente balla.


Il suo compagno di liceo ripetente John, col quale condivide musica e le prime sigarette, aveva due anni in più, la passione per i Roxy Music e la curiosità per gli Chic.

Erano Nick Rhodes e John Taylor: saranno rispettivamente tastierista e bassista dei nascenti Duran Duran.

Questo l'inizio, per la fine ancora non si sa.

Il 2015 è stata la data dell'ultimo loro lavoro, ma essendo ancora giovanotti di 60 anni il loro romanzo potrebbe ancora avere altri capitoli da far leggere alle ex ragazzine degli anni 80/90.

A chi, ritrovandosi in questo nostro racconto, vuole ricordare quella musica e a chi, più giovane e curioso, desidera abbinare le note degne di nota alle parole io e Celeste auguriamo un buon ascolto!

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