DIRE STRAITS (1977-1991): 80 voglia di musica (1)
Un nuovo capitolo a puntate, dopo quello legato al momento del rock duro.
Mi sono chiesto: quali gruppi ho seguito negli anni 80 apprezzandone le grandi doti da musicisti di particolare qualità?
Quale gruppo è stato guidato da un grande solista e autore che ha poi avuto vita oltre la propria band?
La mia prima risposta è stata Dire Straits.
Stabiliamo due punti importanti su questa band.
1) Sei soli album in studio.
Abbiamo appena finito di parlare della pluridecennale artistica dei longevi Ac/Dc e ci imbattiamo nell'esatto contrario.
La creatività condensata nel necessario.
2) Sobrietà e modestia.
Abbiamo parlato del senso eccessivo dello spettacolo dei mascherati Kiss e ci imbattiamo nell'esatto contrario.
Il virtuosismo protagonista senza sovrabbondanza.
Tutto ciò sono stati i britannici Dire Straits.
La loro musica è sempre vissuta al di là del contesto musicale dell'epoca in cui hanno suonato: blues, country, folk e persino jazz tra le corde delle loro chitarre rock, in un periodo in cui la new wave e la discomusic la facevano da padroni.
Protagonisti principali i due fratelli Knopfler, uniti dalla passione per la chitarra e da un cognome che sembra un codice fiscale.
Ma se, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, i fratelli Young degli Ac/Dc sono stati divisi solo dalla morte, mentre invece la vita unì come fratelli Paul Stanley e Gene Simmons dei Kiss, qui la fratellanza non fu un buon viatico per l'arte.
Il momento di gioia che traspare dalla precedente foto non durò tanto e il romanzo che racconteremo avrà come protagonisti due fratelli coltelli!
Ma il loro romanzo parte dal padre.
Erwin, d'origine ebraica, era stato un oppositore al regime filonazista ungherese che scappò in Scozia prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale.
Lì conobbe una donna ed ebbe tre figli.
Quando Mark compì 14 anni, suo padre gli regalò una chitarra.
Cominciò tutto da lì perché il fratello maggiore passò il suo amore per mamma chitarra anche al fratello David.
Nel frattempo perfezionava sempre di più la tecnica dello strumento.
Chi di voi ha imparato uno strumento si è sicuramente chiesto il perché della sua scelta.
Il perché della mia chitarra l'ho trovato negli assoli tra i solchi dei dischi dei Dire Straits.
Avendo suonato in un gruppo già da ragazzino, anch'io ero fiero di saper suonare la chitarra.
Poi sono stato sempre tra coloro che, ispirati dall'inesauribile mondo cantautorale italico, hanno sempre imbracciato l'amata sei corde per strimpellare durante i falò tra gli amici.
Tutto questo prima di vedere le dita di Mark Knopfler, The Guitar's King, che si muovevano con maestria facendomi davvero capire cosa significa saper suonare quello strumento sfruttandolo al 100%.
In più lui è stato l'autore di tutti i brani dei Dire Straits e un cantante dallo splendido timbro di voce che sembra venuto fuori da un frullato di Fabrizio De Andrè e Bob Dylan.
Eppure il gruppo nacque grazie al fratello minore David di 25 anni che lo ospitò a casa sua presentandogli il suo coinquilino bassista.
Mark, 28 anni e tanta roba scritta e timidamente chiusa in un cassetto, presentò a sua volta ai due un amico batterista e il quartetto è servito.
Dopo solo un anno da questo fatidico incontro, arriverà il primo album e il successo discografico.
Al terzo album, però, si ruppe già il giocattolo familiare: David salutò tutti e se ne andò per cominciare una carriera da solista che avrà successo quanto un menù di carne ad una convention di vegani.
Ma proprio quell'album sarà tra i migliori che apriranno gli anni 80: "Making Movies" venne fatto in trio e sbancò tutte le classifiche del mondo con una track list da paura.
Ma Mark Knopfler non è tipo da rimanere a lungo sulla giostra e così i successivi tre lavori Dire Straits verranno centellinati in undici anni, mentre la sua voglia di suonare in libertà lo porterà ad altre collaborazioni ed esperienze lontano dalle esigenze commerciali.
La sensazione postuma sarà che, con la fine degli 80, a Mark non interesserà più di tanto tenere in vita il gruppo.
Mi sembra di sentirglielo dire con il sottofondo della sua chitarra: - Non 80 voglia di suonare con i Dire Straits.
E il romanzo finì.
Rimangono, però, i loro capolavori: volete sapere quali sono, secondo me, le cinque canzoni maggiormente degne di nota?
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