2. YESTERDAY (1965)

Con "Yesterday", per i quattro ragazzi che agitavano i loro capelli a caschetto tra urla e riff di chitarra, si apre un nuovo scenario: una band rock che introduce un quartetto d'archi!

La preferisco per quello che non c'è, nel senso che è un capolavoro per sottrazione: manca un complesso impianto d'arrangiamento ed è privilegiata l'atmosfera semplice creata dalla musica piuttosto che dalle urla dei fan.

Fateci caso, anche in questa versione live: il pubblico prova ad urlare più volte, ma si zittisce naturalmente in ossequioso ascolto.

Non date per scontato il fatto di conoscere il brano: create solo per voi stessi una sorta di Carpe Diem musicale.

Chiudete gli occhi (se non state guidando l'auto...) e godetevi l'attimo musicale...

Chitarra acustica e voce nel primo splendido giro armonico cui seguono gli archi con un suono di viola che strapazza l'anima facendo da contraltare alla melodia principale.

Poi, così come timidamente inizia, "Yesterday" toglie il disturbo dopo un minuto e mezzo lasciandoci il desiderio di riascoltarla appesi alla nota finale a labbra chiuse che canta Paul Mc Cartney.

Se il rock è John, Paul è il sentimento.
Prima di questa canzone, solo "And I love her" era stato un lento da ricordare e anche questo pare sia stato scritto soprattutto da lui per l'album del quale abbiamo parlato nel capitolo precedente.

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"Yesterday", invece, è nel quinto LP dei Beatles "Help!" posizionato nel lato b, alla penultima traccia.

E' quasi nascosto, proprio come si fa con le pietre più preziose, ma in seguito ne verranno registrate oltre tremila versioni diverse ed altre ne avrà ancora (tra le migliori consiglio quella sofferta di Ray Charles, che non inserisco qui per non andare fuori argomento).

Il paradosso è che, pur essendo probabilmente riconosciuta unanimemente come la canzone principe dei Beatles, è quella meno di tutte figlia dei quattro di Liverpool.

Dopo di essa però si aprirà una nuova strada compositiva che porterà nei tre album successivi ad altri capolavori lenti proposti da Paul come "Michelle" (in "Rubber Soul" del 1965).

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"Here, then and everywere" (in "Revolver" del 1966).

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The fool on the hill" (in "Magical Mistery Tour" del 1967). 

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E voi?
Cosa ne pensate di questi pezzi di cuore musicali?
Per quali di essi accelera il vostro battito cardiaco?

Ci si sente per il terzo capitolo Beatles dove non si parlerà solo della firma Lennon-McCartney...

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