1 MY GENERATION (1965)
Si parte da un tenero battimani per terminare con un suono distorto di chitarre.
C'è un contrasto ritmico agli antipodi di "My generation" che pare richiamare quello della contorta ricerca di sé dei ragazzi di allora che è narrata nel testo.
Un brano coinvolgente, caratterizzato da un assolo di basso di Entwistle.
Un movimento musicale che, seppur tutto sommato ripetitivo come un mantra, a metà strada, comincia a salire più volte di ottave variando la composizione in meglio.
Lo schema compositivo di questo brano col coro che si ripete all'infinito lo ritroviamo spesso nei primi Who (vedi "Magic Bus" o "I cant explain").
E' il loro pezzo bandiera che si trova nel loro primo album omonimo.
E' scritto da Pete Townshend, che comporrà otto brani su dodici già in questo LP d'esordio e rimarrà l'autore maggiore della band anche in seguito.
2 I'M FREE (1969)
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
La musica di "I'm free" vive su sonorità beatlesiane con cori che si intersecano più volte.
Poi, però, è capace di andare oltre variando oltre misura e senza porsi il problema di ritornelli o coerenza di generi.
Infatti lo stesso autore Townshend dirà che l'ispirazione gli venne direttamente dallo stile di far musica dei Rolling Stones.
E' il pezzo chiave del concept album "Tommy" perché rappresenta il momento in cui il protagonista si salva.
Una storia tremendamente drammatica.
Tommy è un bimbo traumatizzato dagli eventi di una vita molto sfortunata.
Prima diviene sordomuto e cieco a causa della visione di un omicidio (il padre torna dalla guerra e uccide l'amante della moglie) e in seguito sarà anche vittima di abusi sessuali e bullismo.
Il finale, però, è positivo perché resiliente: Tommy avrà la forza di aiutare le altre persone che vivranno le sue stesse esperienze negative.
3 THE ROCK (1973)
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
Questo sei minuti di "The rock" iniziano con un arrembante giro di tom di Keith Moon che ci fa entrare nel pezzo non certo dalla sua porta musicale, ma direttamente spaccando le pareti del suo spartito.
Un movimento ritmico che si ferma più volte, in un ipotetico viaggio, con la guida di giri armonici di chitarra orientaleggianti.
Il tutto termina dentro le gocce di un temporale: uno dei tanti effetti reali catturati artigianalmente con un registratore portatile dall'autore e messi sul vinile.
Roba da altri tempi e lontana chilometri dalla fredda tecnologia odierna.
I brani strumentali come questo rappresentano una delle stazioni in cui non possiamo esimerci dal fermarci se vogliamo capire le composizioni Townshend: un treno in corsa che non conosce soste.
Tanti gli esempi che avremmo potuto ascoltare.
Nel vinile "Quadrophenia" stesso, dove si trova, avrei potuto scegliere i sei minuti del pezzo omonimo che unisce squilli medievali a pause da opere classiche.
4 LOVE REIGN O' ER ME (1973)
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
E' il pezzo che chiude "Quadrophenia" ed anche il mio preferito della discografia dei Who.
"Love Reign o' er mi" ti sorprende subito con un urlo disperato di Roger Daltrey che parte dalle corde vocali del protagonista del concept alla ricerca di se stesso e si scaglia straziante nelle nostre orecchie.
E' la storia tumultuosa della ricerca interiore di Jimmy, protagonista del concept album, che qui canta dell'amore, unica forza che può renderci unici: lo immagina come pioggia della quale vuol farsi riempire fino a traboccarne.
Nel finale si scatena il solito Moon con una concentrazione impressionante di strumenti a percussione in guerra, sublimati dalla direzione di una chitarra che chiude le ostilità musicali.
L'album è interamente pensato e realizzato da Townshend: leader del gruppo al limite della dittatura artistica.
Addirittura registrava i demo lasciando gli spazi in cui i musicisti avevano "il permesso" di inserire le loro idee senza intaccare il contesto dei brani.
5 IT'S NOT ENOUGH (2006)
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
Un giro armonico di chitarra malinconica targata Townshend introduce questo pezzo.
Un coretto e poi quel che resta della voce del Re Leone Daltrey.
Ho scelto "It's enough" per parlare degli ultimi Who, anzi di quel che resta di loro.
Moon morirà un mese dopo "Who are you" del 1978 e con la sua dipartita la band sembrerà perdere il proprio suono caratterizzante.
Seguiranno in quattro anni due album vicini al mondo pop e poi la sala di registrazione resterà in silenzio.
Poi ecco "Endless wire", che contiene quest'ultimo brano ascoltato, che arriverà dopo ben 24 anni nel 2006.
Ma, nel frattempo, non c'è più neanche il bassista Entwistle, morto per uso di cocaina quattro anni prima.
Non sarò una cima in matematica, ma 4-2 lo so fare per capire che il gruppo è ai titoli di coda.
Dopo altri 13 anni arriverà un ulteriore lavoro nel 2019: il titolo scelto è "Who" ma ormai la formazione ufficiale ridotta al duo Daltrey/Townshend più i musicisti scelti per l'occasione.
Una vera e propria band Who non esiste più.
Preparate i bagagli adesso.
Lasciamo il Regno Unito e vestiamo i panni di un novello Cristoforo Colombo musicale per scoprire due rock band cult di una terra lontana.
La loro epoca artistica è diversa, la bandiera invece è la stessa.
Se volete sapere di chi parleremo basterà leggere/ascoltare i prossimi capitoli scritti in collaborazione con un amico di Wattpad...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top