Otto minuti che si aprono come se un narratore stesse raccontando sottovoce una storia, mentre la musica timidamente arriva e si siede accanto per ascoltarla.

Poi, a metà brano, esplode prima il canto e infine la parte strumentale con l'incedere della batteria, lo sviluppo delle tastiere e il rincorrersi delle chitarre.

Infine, torna Peter Gabriel ad intonare la melodia principale e il tutto si conclude in un finale tipico della progressive music con gli archi che sembrano chiacchierare tra loro: - Finisco io? No, finisci tu! Vabbè, continuiamo finché ne abbiamo voglia...

"Dancing with te moonlight knight" è il brano d'apertura del quinto album dei Genesis "Selling England by the Pound".
Nonostante sia accreditato al gruppo, pare sia stato scritto da Peter Gabriel e Steve Hackett.

E' un album che è anche un punto d'arrivo perché il più acquistato dei loro fino a quel punto partendo delle 649 copie vendute (...forse regalate ad amici e parenti?) del primo "From Genesis to revelation" del 1969.

Al genere Prog resteranno lungamente legati i Genesis nella loro prima parte della carriera e di questo parliamo nel capitolo iniziale.

Altri brani di questo genere degni di nota?

Sicuramente i sei minuti di "Dance on a volcano", che aprivano "A trick of the tail" l'album del 1976: il 33 giri che sanciva la staffetta Gabriel-Collins al canto.

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Un pezzo che ricordo con piacere perché lo usai come sigla dei miei programmi all'epoca in cui bazzicavo nelle radio private della mia città.

In realtà, in quelle occasioni, usavo la versione live di "Seconds out", il loro disco doppio dal vivo del 1977, dopo il quale andrà via il chitarrista Hackett perché, a suo dire, poco apprezzato dagli altri.

Proprio i live sono sempre stati un fiore all'occhiello della band, anche quando rimasero in tre, per gli articolati arrangiamenti dei loro brani.

Probabilmente sarebbe stata considerata prog rock anche "Behind the lines" se fosse stata scritta durante la discografia dei loro primi anni.
Invece questi cinque minuti e mezzo di brano furono inseriti nell'album "Duke", forse l'ultimo disco ancora con dei legami con quel genere nonostante ci si trova già nel 1980.

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La versione live del brano che avete appena ascoltato è stata registrata, durante uno dei loro tanti tour mondiali, in una data italiana.

Proprio all'Italia i Genesis furono sempre molto legati (i primi dischi portavano la traduzione dei testi nella nostra lingua!), in quanto accreditati qui di grandi complimenti già al secondo disco ("Trespass" del 1970) mentre nella patria inglese erano praticamente ignorati.

...anche se a Pesaro ancora si chiedono chi fossero questi Odissea a cui la PFM e addirittura i Genesis fecero da gruppi di supporto!

Nel secondo capitolo parleremo dell'apporto artistico di uno dei membri del gruppo che non passava del tutto inosservato...