Capitolo 29


Il treno si era fermato a Shibuya.
L'aria isolata, Touya era confuso e di  solito c'era gente a quell'ora, in pieno pomeriggio all'ora di punta.
"Shigaraki sa del nostro arrivo. Ci sta aspettando da solo."
Disse Toga, con quel sorriso che faceva accapponare la pelle a chiunque. Aveva ancora i polsi legati e camminava davanti al corvino, non voleva perderla di vista e le avrebbe sparato un proiettile in fronte, a qualsiasi mossa falsa avesse fatto. Donna avvisata mezza salvata, insomma, quel detto valeva sempre.
Keigo era stranamente silenzioso, da quando erano usciti dalla cabina.
Era stato in silenzio anche quando si stava confrontando con la biondina.

Lanciò una breve occhiata a lui, con la coda dell'occhio e da sotto la frangia di capelli corvini.
"Hey, tu. Stai bene ?"
L'altro, sentendosi preso in causa, subito alzò il viso, percependo il cuore salirgli in gola e mancargli di un battito.

"Penso di sì..."
Sussurrò piano, girando poi lo sguardo nuovamente a terra. Aveva intravisto le sue guance farsi rosse e Touya azzardò al fatto che stesse pensando a quello che avevano fatto nella cabina, ma non soavea veramente a cosa l'altro stesse davvero pensando e ne tantomeno se lo sarebbe aspettato.

Percorsero la lunga strada che portava in direzione del palazzo nella quale Shigaraki alloggiava, Toga in silenzio stava camminando a passo deciso, il corvino invece già taciturno di suo si lasciava guidare dalla ragazza e il biondo, invece, stava morendo dentro per tutto quel silenzio. Già la torre nella quale era stato rinchiuso era sempre fredda e silenziosa, poi c'era anche quella situazione di imbarazzo che aveva con Touya e tra l'altro erano con uno dei loro nemici in comune.
Non poteva aprire quel discorso proprio in quel momento, ma era stato più forte di lui. Doveva saperlo, gli prudevano le mani al solo pensiero che Touya non gliene avesse parlato.

"Tu...pensi davvero che io sia un mostro ?"

Vide la schiena di Touya irrigidirsi, mentre quel silenzio divenne ancora più glaciale.

"Io...non lo so... le tue ali mi fanno paura."

"Io. Ti faccio paura ? Se non avessi avuto le ali."

"Keigo..."

"Rispondimi."
Sibilò il biondo, affiancando l'altro in modo tale da poterlo guardare. Il silenzio fu breve, sentivano solo i loro passi mentre si avvicinavano al grande edificio che, pian piano che si avvicinavano, sembrava ingrandirsi ancora di più. Diventava più alto.

Sentì un sospiro da parte del corvino.
"Io..."

"Oh cristo santo, che cazzo avete voi due. Ne ho le palle piene delle vostre lagne. Ma baciatevi e dichiaratevi, no?"
A quel punto intervenne Toga, fermandosi per un istante e alzando il viso verso i due; le sue sopracciglia erano corrugate in un'espressione torva e quando entrambi stettero zitti, confusi e anche stupiti, parlò ancora:"è chiaro quello che provate l'uno per l'altro, lo si capisce da come vi guardate e da come cercate di proteggervi. Quindi mettete da parte questo orgoglio del cazzo e parlate chiaramente, tanto nessuno ci muore." Terminò con una scrollata di spalle.

Ripresosi dallo stupore iniziale, Touya chiuse le labbra e scosse la testa. Si era accorto in quel momento che erano arrivati davanti all'edificio di Shigaraki che, visto da lì, sembrava ancora più alto.
"Fatti i cazzi tuoi, bimbetta."
Lei gli fece la linguaccia e poi entrò nell'ascensore, scortata dai due, mentre Keigo si lasciò scappare una risata quasi silenziosa che attirò un'occhiataccia da parte di Touya e un suo silenzioso ammonimento di starsi zitto, altrimenti ci sarebbero state anche per lui. Poi le porte dell'ascensore si chiusero e questo ci mise poco ad arrivare al piano nella quale alloggiava il cattivo.

Le porte si aprirono. La stanza era rimasta uguale all'ultima volta in cui l'aveva vista. Le cose al loro posto, così come i mobili e la scrivania al centro della stanza.
Shigaraki era anche lì, con la schiena contro la scrivania, proprio come l'ultima volta.

"Benvenuto di nuovo, Touya, vi stavo proprio aspettando."

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