Capitolo 12


Il biondo aprì le grosse ali, girando il viso verso di lui. Era spaventato, ma allo stesso momento anche determinato a uscire via da lì.
Lo si poteva leggere dal suo sguardo, nonostante quelle pupille tremassero di paura.

"Se è così, come dici, che vuoi tirarmi fuori di qui, allora aggrappati a me e usciamo di qui."

Touya mosse incerto i passi. Non lo allettava l'idea di salire tra le sue braccia e si farsi trasportare in quel modo come se fosse lui la donzella in pericolo, ma era l'unico modo per fuggire via di lì. Inoltre, non lo ammetteva a se stesso, ma l'aspetto del ragazzo lo spaventava. Quelle ali, non era un essere umano e, forse, capiva anche perché lo avessero rinchiuso in quella stanza.

Quando si fu aggrappato a lui, con le braccia avvolte strette intorno al suo collo, i due furono così vicini con i visi che poteva sentire il respiro di Keigo sfiorare la sua pelle. Molti brividi gli attraversarono il corpo  come mille scosse elettriche.

"Se mi fai cadere giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani."
Sibilò minaccioso il corvino, mentre sentì le dita dell'altro scorrere lungo i suoi fianchi e aggrapparsi a essi.

"Non ti preoccupare. Sono un po' arrugginito, ma sono abbastanza attento su queste cose."
Rispose con un sorriso a fior di labbra. Un sorriso che vedette fin troppo bene da quella vicinanza. Sentì un calore sulle guance; sperò che quel rossore fu più che altro dovuto alla rabbia, che l'altro avesse detto una bugia, e non all'imbarazzo dovuto dalla situazione che si era creata.

"Sarà meglio per te, allora."
Concluse. Poi l'altro spiccò il volo, fu così veloce che nemmeno su accorse di star librando in aria. Più che altro non percepì solo il vuoto sotto i piedi, ma anche il vento sul viso che gli fece chiudere forte gli occhi e stringere maggiormente le braccia intorno al collo dell'altro.
Con il cuore in gola che gli batteva forte come un forsennato.

A parte il fruscio dell'aria, sentiva anche quello delle sue ali che sbattevano con grazia, silenziosamente, nel buio della notte.

Il suo corpo vibrava. Aveva paura di cadere, era terrorizzato dalle altezze. Ma era stretto così saldo al corpo del biondo che sarebbe stato difficile per lui cadere senza trascinare Keigo con sé.

"Dove dobbiamo andare ?"
Sentì Keigo sussurrare quelle parole, mentre continuava a volare lontano da lì. Touya aprì un occhi, vedendo quanto fossero effettivamente in alto. Fin troppo in alto. Così tanto che la torre era diventata così piccola da lì.

"Continua a volare e non fermarti. Verso Tokyo."

Keigo annuì, corrucciando la fronte più determinato che mai. Sapeva dove si trovasse quel posto, lo aveva visto solo tramite i suoi libri ma conosceva perfettamente le coordinate per Tokyo.

Il biondo però a un tratto di fermò a mezz'aria.
Le ali che sbattevano per non perdere quota.
Il corvino percepì chiaro e tondo il rumore di uno sparo che spaccò l'aria in due come una lama.

"Muoviti più veloce!"
Urlò a quel punto Touya.
Keigo, stringendolo forte a se, scattò in avanti mentre una serie di spari fendettero l'aria, mille proiettili volarono verso la loro direzione e, lui, si fermò solo quando fu abbastanza sicuro che non potevano raggiungerli da lì.

"Penso di averli seminati."
Sussurrò Keigo con il fiatone.

Touya si guardò intorno, sentendo solo il rumore del silenzio più totale. Lo sperava anche lui che fossero soli. Non voleva avere guai dietro l'angolo come quei due che aveva incontrato fuori la stazione.

"Penso di sì."
Sussurrò a sua volta il corvino. Il viso veniva colpito da sferzate di vento che gli facevano lacrimare gli occhi, non risusciva a tenerli aperti nonostante si sforzasse con tutto se stesso.

"Devo fermarmi."
Disse Keigo a un tratto, il fiatone ancora più pesante.

"Non penso sia il momento di farlo. Quei tizi potrebbero essere dietro l'angolo, acquattati e pronti ad assalirci."
Rispose Touya con voce ferma. Perse un battito quando toccò con le dita qualcosa si umido, sul collo di Keigo.

"Keigo tu..."
Spalancò gli occhi, vedendolo chiudere lentamente gli occhi.

"Dannazione."
Sibilò, il biondo stava perdendo sangue e si sarebbero schiantati da un momento all'altro.
L'altro subito perse quota, poi precipitò.

Spazio autrice

Buongiorno a tutti si ho voluto pubblicare un altro capitolo siccome sono arrivata a scrivere il 18 e devo solo completarlo. Se mi passa per la testa potrei arrivare anche a più di venti capitoli, dipende sempre dall'andazzo della storia.
Molto probabilmente cambio copertina perché questa non mi piace molto ora ci lavoro un po' su

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