CAPITOLO 9 - RIVELAZIONI
Nikita si svegliò con un gran mal di testa.
Si maledisse per essersi ubriacato, non era abituato, solitamente gli capitava di rado di bere così tanto e invece erano passati solo pochi giorni dalla volta precedente.
Si ricordava abbastanza bene cosa era accaduto la sera prima: l'uscita al locale, l'incontro con Trinity, la fuga di Keelan, il cambio repentino di Linzy, il ritorno al campus, la partita di poker con Jonah, Rhys e Nolan.
Poi però tutto si faceva confuso, non ricordava come e quando fosse andato a letto.
Si doveva essere addormentato di botto visto che era ancora vestito.
Inoltre quella non era la sua camera, aveva dormito nel letto di Jonah. Ma lui dov'era?
Forse si era già alzato.
Chissà se Keelan era rientrato? Poi un ricordò vago si fece strada nella sua mente, Keelan che si univa alla partita.
Si mise a sedere e si girò verso il suo letto. Gli ci volle un po' per mettere a fuoco nella sua mente ancora assonnata l'immagine che gli si presentò davanti: i suoi amici nuovamente insieme.
La sorpresa lasciò presto il posto a una gelosia crescente.
Era la seconda volta che li trovava a condividere lo stesso letto, gli stavano forse nascondendo qualcosa?
Era una loro abitudine? Lui questo non poteva saperlo visto che dormiva in un'altra stanza.
Se c'era qualcosa fra loro, perché non gli avevano mai detto niente?
Non meritava forse di saperlo?
Voleva rimettersi a dormire, ma la gelosia e la frustrazione di non sapere non gli permettevano di restare nel letto.
Così si alzò e andò in bagno a farsi una doccia per schiarirsi un po' le idee e soprattutto per tranquillizzarsi.
Aveva una gran voglia di buttare quei due bastardi giù dal letto. Almeno l'altra volta dormivano schiena contro schiena, adesso i loro visi erano a pochi centimetri e si vedeva che erano a proprio agio.
Quest'ultimo particolare l'aveva fatto letteralmente infuriare.
La doccia non servì allo scopo. Era più incavolato e confuso di prima.
Aveva fatto mille ragionamenti e congetture, anche le più assurde e fantasiose, e ormai faticava a capire quale fosse frutto della fantasia e quale realtà.
Come ad esempio un vago ricordo di un bacio fra Keelan e Jonah, era avvenuto davvero o era solo frutto della sua immaginazione?
Aveva bisogno di risposte, adesso non poteva aspettare che si svegliassero da soli i "piccioncini".
Si mise un asciugamano attorno alla vita e uscì dal bagno con ancora i capelli bagnati che gli ricadevano sulle spalle.
Si avvicinò al letto e cercò di pensare al modo migliore per svegliarli. Non voleva certo fare la mammina premurosa. Il metodo più divertente e sadico era una bella secchiata d'acqua gelida. Se la meritavano, ma dopo sicuramente lo avrebbero costretto ad asciugare tutto.
Optò per qualcosa di più soft, si rivestì poi spalancò la finestra, anche se era primavera inoltrata quella mattina l'aria era fresca perché stava piovendo a dirotto, tirò via la coperta e il lenzuolo lasciandoli al freddo.
Nikita osservò i due ragazzi, erano solo in boxer e poteva constatare che entrambi avevano un fisico magro e ben delineato, stessa carnagione lattea, ma Nikita senza volerlo si soffermò ad osservare, centimetro per centimetro, il corpo di Keelan, sentendo l'eccitazione scorrergli nelle vene vedendo la reazione della sua pelle nuda all'aria che entrava dalla finestra aperta.
Si immaginò di essere lui a procurargli quei leggeri brividi.
Si riscosse sentendo Jonah imprecare nel sonno.
Non era un buon segno.
Per sentire più caldo Keelan si raggomitolò, finendo ancora più vicino all'altro.
Nikita sentì prudere le mani, così decise di usare le maniere forti.
Andò al piccolo frigo che Keelan aveva comprato per tenerci un po' di cibo per quando non aveva voglia di scendere in mensa, prese un cubetto di ghiaccio e sghignazzando lo fece scorrere sulla schiena di Keelan.
Quest'ultimo schizzò a sedere imprecando e maledicendo tutto e tutti.
Si girò verso Nikita pronto a picchiarlo, ma vedendo la sua espressione infuriata si fermò sorpreso.
Nikita aveva appena notato il segno al lato del collo di Keelan e la sua gelosia era schizzata alle stelle.
Adesso era certo che Keelan e Jonah avessero fatto sesso mentre lui dormiva nel letto accanto.
Come avevano potuto, si sentiva tradito.
Guardò Keelan lasciando trasparire tutta la collera che provava in quel momento.
Keelan preferì non chiedere niente tanto Nikita avrebbe sbottato da lì a pochi secondi, così ritornò al piano originale "Idiota! Ma sei fuori! Cosa ti salta in mente? Avrei voglia di picchiarti"
Nikita assottigliò lo sguardo e sputò tutto d'un fiato
"Io non sai quanta. Sei, anzi no, siete due grandissime bastardi. Da te me lo potevo aspettare, ma da Jonah no. Me lo dovevate dire. Teste di cazzo!"
Keelan non ci stava capendo niente. "Alt! Fermati un attimo. Non ho capito un accidente."
Jonah sentendo il suo nome aprì gli occhi e notando Nikita così infuriato si mise anche lui a sedere. "Cosa succede?"
Nikita guardò il rosso e scosse la testa "Dovrei chiederlo io. Ma ormai mi sembra chiaro. Non c'è più bisogno che diciate altro, i fatti parlano da soli."
Jonah cercò di mettere a fuoco la situazione. "Si può sapere di cosa cazzo stai parlando Niki?!"
Nikita alzò la voce "Di voi due. Porca puttana! Me lo dovevate dire. Non sarei rimasto qui questa notte sapendo che voi scopavate nell'altro letto. Da quanto va avanti? Perché se è successo ieri sera è un conto, ma se me lo tenevate nascosto è molto peggio. Potrei non perdonarvi"
Keelan decise di intervenire quel fiume di parole gli stava facendo venire il mal di testa "Tu pensi che io e Jonah abbiamo fatto sesso? Ma tu sei fuori."
Jonah volle ribadire il concetto "Niki non dire sciocchezze. Non ti farei mai una cosa del genere."
Dopo aver detto quella frase si sentì un verme, era quasi una bugia visto che era andato molto vicino a farlo realmente.
Nikita, notando anche il segno sul collo di Jonah, ripartì all'attacco "Non prendetemi per il culo! I segni che avete sul collo parlano da soli. Ieri sera non li avevate ne sono certo e qui ci siamo solo noi tre."
Nikita si sentiva come dopo aver segnato un gol, adesso non potevano più negare l'evidenza dei fatti.
Keelan e Jonah non sapevano cosa dire, il ricordo di quello che era successo li aveva ammutoliti.
Nikita interpretando quel silenzio come una confessione, in preda alla rabbia, si girò per andarsene, era come aver preso un pugno in pieno stomaco, gli veniva da vomitare, aveva bisogno di stare da solo per valutare come reagire.
Jonah notando la sua espressione e soprattutto vedendolo andare via si sentì morire. Uscì dal letto come un fulmine e lo fermò abbracciandolo da dietro. Sentì il suo amico irrigidirsi perciò si strinse maggiormente a lui appoggiando la fronte sulla sua schiena.
"Niki te lo giuro sulla mia stessa vita, non è successo niente tra me e Keelan. I segni che vedi sono solo il frutto di una stupida sfida. Non hanno il significato che credi tu. Ti prego credimi. Non ti direi mai una bugia e non tradirei mai la nostra amicizia."
Nikita udendo quelle parole si rilassò, sentiva dalla punta di disperazione nella sua voce che l'amico era sincero. Jonah era come un fratello e non gli avrebbe mai mentito così spudoratamente.
Come aveva potuto dubitare di lui?
Eppure quando aveva visto i due ragazzi insieme nello stesso letto non ci aveva più visto.
La gelosia l'aveva completamente accecato.
Keelan di fronte a quella scena aveva voglia di andare lì e dividerli, avrebbe voluto essere lui ad abbracciarlo.
Riuscì a trattenersi, in quel momento era meglio lasciar fare a Jonah, anche perché dubitava che lui si sarebbe fermato a un semplice abbraccio.
Keelan capiva perfettamente Nikita, si rendeva conto che se fosse stato al suo posto avrebbe reagito allo stesso modo o forse anche peggio.
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Linzy aveva passato la notte in hotel e appena sveglia si era fatta un lungo bagno. Perché non approfittare di quella meravigliosa camera e dell'immensa vasca? In fondo era pur sempre un regalo di Keelan.
Cercava in tutti i modi di convincersi che alla fine era andata come aveva previsto e quindi non doveva rimanerci troppo male per essere stata abbandonata.
Keelan si era comportato esattamente come con Sarah.
Aveva assolutamente bisogno di parlare con lei, dovevano escogitare un piano per utilizzare a loro vantaggio quelle informazioni.
Dopo aver fatto colazione in camera era pronta per tornare al campus.
Era ormai tarda mattinata così mandò un sms alla sua amica per avvisarla del suo arrivo e per decidere dove incontrarsi. Sarah era alla facoltà di medicina per un gruppo di studio, così si diedero appuntamento direttamente là perché di lì a poco avrebbero fatto una pausa.
Linzy aveva giusto il tempo per passare a cambiarsi, aveva ancora il vestitino della sera prima e non era molto adatto per girare in facoltà.
Una volta raggiunta Sarah, cercarono un posto tranquillo per parlare.
Entrarono in una piccola sala di lettura apparentemente deserta. Si sedettero in un angolo e Linzy iniziò il suo racconto.
"Appena ho visto arrivare Keelan sono praticamente saltata addosso a Nikita. Dovevi vedere come mi guardava, cercava di sembrare indifferente, ma sentivo il suo sguardo addosso. Poi quando ho detto che andavo in bagno mi ha seguito e senza giri di parole mi ha ordinato di troncare con Nikita e di raggiungerlo in albergo. Dovevi vedere la camera: un hotel extra lusso. È stato fantastico, ma appena abbiamo finito ha fatto una doccia e se n'è andato dicendomi che non dovevo più cercarlo."
Linzy fece una pausa per vedere la reazione di Sarah. L'amica annuì come a dire "te l'avevo detto".
Allora proseguì "Esattamente come è successo a te. Tutto come previsto, la tua intuizione era esatta. La loro rivalità non ha confini. Si portano a letto una ragazza solo per vedere se riescono a fregarsela a vicenda, chissà fin dove si spingono. Forse potremo sfruttare tutto questo a nostro vantaggio."
Sarah la guardò perplessa "E in che modo sentiamo?"
"Ancora non lo so. Però potremo ricattare Keelan dicendogli che raccontiamo tutto a Nikita."
"Non lo so. Tu dici che non lo sappia già? Questa potrebbe essere un'altra parte del loro divertimento. Impossibile capire che gioco perverso fanno quei due. Dovremo tenere gli occhi aperti vedrai che fra poco Nikita adocchierà un'altra ragazza per ricominciare da capo."
Linzy annuì "Anch'io lo credo. Penso che il loro gioco sia che Nikita le rimorchia e Keelan prova a fregargliele. Non vedo come non potrebbe funzionare."
Fece una pausa e poi riprese "Forse potremmo rompere il loro giochino dicendolo alla ragazza che scelgono."
"Tu dici che così scapperebbe? Io non credo, penso piuttosto che ne approfitterebbe per averli entrambi."
Poi Sarah guardò l'orologio "Adesso devo proprio andare."
"Aspetta non mi hai detto com'è andata con Ross."
Sarah fece una smorfia "Non lo so se ho voglia di rivederlo. Mi ha fatto un sacco di domande strane su Nikita. Mi è sembrato molto più interessato a lui che a me."
Linzy sorrise "Non sei molto fortunata con i ragazzi"
"Mi sa che mi dovrò accontentare di Ronald. Ultimamente mi sembra il più normale."
"Il che è tutto un dire..."
Risero e poi si salutarono uscendo dalla sala.
Non si erano accorte che qualcuno aveva ascoltato tutta la loro conversazione.
Nolan era dietro uno scaffale in fondo alla sala, stava leggendo un libro quando aveva sentito entrare le due ragazze. Inizialmente aveva pensato di uscire e cercare un altro posto tranquillo, ma poi i loro discorsi l'avevano incuriosito ed era rimasto ad ascoltare.
Aveva sempre pensato che Keelan e Nikita avessero un rapporto un po' ambiguo, ma questo andava al di là di ogni sua aspettativa. E poi da quello che aveva visto ieri sera anche il rapporto con Jonah non era del tutto chiaro. Beh, fatti loro. Finché non lo mettevano in mezzo, a lui non doveva interessare quello che facevano quei tre.
Nikita si era un po' rilassato, le parole di Jonah lo avevano rassicurato anche se il comportamento di Keelan continuava a insospettirlo. Gli sembrava nervoso e di cattivo umore.
Keelan infatti non riusciva a guardare Nikita senza pensare al fatto di aver fatto sesso con Linzy immaginandosi fosse lui.
Nikita dopo essere andato nella sua camera a cambiarsi decise di andare fuori in giardino, aveva bisogno di prendere un po' d'aria, aveva ancora un terribile mal di testa post-sbornia.
Era una bellissima giornata e il parco era pieno di studenti impegnati in varie attività. C'era chi giocava, chi studiava, chi chiacchierava e naturalmente chi dormiva. Nikita riconobbe seduta sotto un albero con un libro sulle gambe Helen, una sua grande amica delle medie.
Non la vedeva da allora così decise di andare a salutarla.
Le si avvicinò e con un grande sorriso le si sedette accanto.
"Ciao Helen. Che bello vederti. È tantissimo che non ci incontriamo."
La ragazza sobbalzò presa alla sprovvista, poi vedendo a chi apparteneva la voce divenne tutta rossa e abbassando lo sguardo lo salutò. "Ciao Nikita"
"Come stai? Mi sei mancata."
Helen era una bella ragazza con dei lunghi capelli neri lisci e occhi cerulei. Era una ragazza dolce e altruista, purtroppo però era anche molto timida e questo la portava a rimanere sempre in disparte.
A Nikita era sempre piaciuta, ma questo lato delicato e schivo l'aveva sempre portato a considerarla come una sorellina piccola da proteggere e non come una possibile fidanzata.
Helen invece era irrimediabilmente innamorata del biondo dai tempi delle elementari e, nonostante il lungo periodo di separazione, non l'aveva mai dimenticato. Adesso quella vicinanza la stava mettendo in grossa difficoltà.
Nikita notando il suo nervosismo cercò di farla ridere per toglierla dall'imbarazzo.
Ci riuscì, perché dopo poco ridevano e chiacchieravano tranquilli del periodo trascorso insieme.
Nolan uscì in giardino in cerca di sua sorella, si erano dati appuntamento lì.
Dopo un po' la vide seduta sotto un albero, stava chiacchierando con qualcuno. Avvicinandosi notò che si trattava di Nikita.
Si sentì gelare ricordando le parole di Linzy e Sarah.
Non poteva permettere che giocasse con i sentimenti di Helen. Sapeva della sua storica cotta per il biondo e per lui non sarebbe stato difficile convincerla ad uscire insieme, però se lui l'avesse presa in giro, come Nolan era certo avrebbe fatto, per lei sarebbe stato un durissimo colpo.
Nolan si avvicinò ai due ragazzi e appena fu abbastanza vicino salutò sua sorella rivolgendo uno sguardo carico di astio a Nikita.
"Ciao Helen. Nikita."
La ragazza si girò "Ciao Nolan. Scusami, non ti avevo visto."
Nikita gli sorrise "Ehi Nolan" voleva aggiungere altro, ma notando il suo sguardo preferì tacere, forse aveva combinato qualcosa sotto l'effetto dell'alcool e non se lo ricordava.
"Helen ho bisogno di parlare un attimo, da solo, con Nikita. Aspettami laggiù vicino alla fontana."
"Va bene. Nikita è stato bello, ci vediamo un'altra volta."
Nikita capì perfettamente dal suo tono di voce che il ragazzo ce l'aveva con lui, diede un bacio sulla guancia alla ragazza "Con molto piacere". Poi appena si fu allontanata si rivolse al ragazzo "Dimmi pure."
"Non qui. Seguimi."
"Ok" Nikita era un po' preoccupato da tutta quella segretezza e soprattutto dallo sguardo di Nolan che non prometteva niente di buono, però lo seguì senza discutere. Era pur sempre un suo amico e voleva capire cosa fosse successo.
Nolan condusse Nikita nel bagno più vicino e appena dentro non perse tempo, gli sibilò cattivo "Stai lontano da Helen."
Nikita era perplesso. "Perché? Non le ho fatto niente"
Nolan si avvicinò "Non fare il finto tonto con me"
"Non capisco a cosa ti riferisci."
"Vuoi che ti schiarisca le idee? Io so del vostro gioco perverso e non voglio che mettiate in mezzo lei."
"Quale gioco?"
Nolan si infuriò pensando che Nikita lo stesse prendendo in giro."Smettila! Ti ho detto che so tutto. Ho sentito Sarah e Linzy che ne parlavano."
Nikita assottigliò gli occhi. "E cosa avrebbero detto?"
Nolan pensava che l'altro lo stesse prendendo in giro, ma decise di stare al gioco. "Che tu e Keelan fate una sorta di gioco. Tu scegli la ragazza e dopo che te la sei scopata, lui cerca di portartela via andandoci a letto lui. E naturalmente lo avete fatto anche con loro due." Fece una pausa poi riprese "A me non mi interessa se questo giochino vi diverte o vi eccita o vi fa sentire potenti, potete scoparvi anche tutte le ragazze e i ragazzi dell'università, sono cazzi vostri, ma non dovete mettere nel mezzo mia sorella Helen. Altrimenti ve la farò pagare molto cara!"
Nikita era senza parole. Tutto quello che aveva detto Nolan non aveva senso. O forse sì?
Ripensò all'assenza di Keelan quando era andato nella sua camera dopo essere stato scaricato da Sarah. Era lui il ragazzo in camera con lei?
E ieri sera quando Linzy era andata via dal locale era sparito anche Keelan e poi era rientrato in camera solo molto più tardi.
Non poteva essere, eppure tutto tornava.
Doveva trovare Keelan, quello stronzo gli doveva delle spiegazioni poi l'avrebbe ucciso.
"Grazie Nolan" e senza aggiungere altro scappò dal bagno come una furia.
Nolan rimase un attimo perplesso: la faccia di Nikita era tutto un programma, sembrava pronto per scendere in guerra. Da come aveva reagito forse non sapeva niente. Forse Keelan aveva agito a sua insaputa.
Se le cose stavano così, forse doveva delle scuse a Nikita. Anche no, se stava lontano da Helen lui era solo contento. Uscì dal bagno e si diresse in giardino dove lei lo stava aspettando.
Nikita andò immediatamente nella camera di Keelan, era certo di trovarlo lì, considerando che Jonah lavorava, conoscendolo, ne aveva approfittato per avere la stanza tutta per sé.
Mentre camminava ripensò a quello che gli aveva detto Nolan, in fondo anche lui con Linzy si era comportato così. Era stato con lei solo per fregarla a Keelan, solo per dimostrargli che lui era migliore, una sorta di rivalità senza confini, una sfida sempre aperta. E Keelan alla fine se l'era ripresa.
Va bene, quella se l'era cercata. L'aveva sfidato e lui aveva risposto.
Ma Sarah, a lui piaceva, o almeno così credeva, e lui gliel'aveva portata via senza una regione, tranne quella di umiliarlo, di batterlo ancora, di dimostrargli che lui poteva avere qualunque cosa desiderasse.
La sua incazzatura arrivò alle stelle insieme a una forte gelosia al solo pensiero che Keelan era andato a letto con entrambe le ragazze.
Se fosse geloso di Keelan o delle ragazze non gli era del tutto chiaro.
Fu assalito da un interrogativo: perché Keelan non gli aveva detto niente? Perché non si era vantato della sua vittoria?
Arrivò davanti alla porta tutto trafelato, aveva fatto tutto il tragitto di corsa comprese le 4 rampe di scale. Bussò come se dovesse buttare giù la porta. Sentendo dei rumori all'interno della camera comprese di aver fatto centro.
Keelan stava studiando o meglio stava cercando di studiare, era ancora scombussolato per gli avvenimenti della sera precedente, quando sentì dei colpi violenti alla porta.
Si alzò dalla scrivania sbuffando. Chi diavolo poteva essere se non quell'idiota?
Tutti rispettavano la sua privacy, sapevano che potevano andare nella sua camera solo se erano stati invitati, tutti tranne lui.
Quando aprì la porta si trovò di fronte Nikita tutto trafelato per la corsa, ma soprattutto con un diavolo per capello.
Il biondo non attese che Keelan lo facesse entrare, appena vide aprirsi la porta si fiodò dentro travolgendo anche l'altro.
"Che diavolo fai imbecille?"
Nikita lo guardò male poi, senza preavviso, lo scagliò contro la parete e lo bloccò con il proprio corpo e, a pochi centimetri dal suo viso, gli sibilò "Io? Tu piuttosto perché cazzo l'hai fatto?"
Keelan si sentì gelare. Nikita aveva scoperto tutto?
Quelle due troie aveva parlato ...
Cercò di fingere di non capire. "Ti sei bevuto il cervello? Fatto cosa?"
Nikita schiacciò ancora di più Keelan contro la parete "Non prendermi per il culo. Lo sai benissimo. Ti sei scopato Sarah e Linzy dopo che ci ero stato io. Voglio sapere perché."
Quel contatto prolungato unito alle sue fantasie sul biondo, gli stavano dando alla testa e risvegliando qualcosa.
Non poteva fingere oltre, decise di giocarsi il tutto per tutto dicendogli la verità.
Si staccò dal muro e con una grande spinta, cercando di imprimergli tutta la forza che aveva, scaraventò Nikita sul letto.
Quest'ultimo fu preso di sorpresa e senza rendersi conto si ritrovò disteso con Keelan sopra che gli bloccava i polsi.
"Che cazzo..."
"Vuoi sapere perché? Perché ero terribilmente geloso, perché avrei voluto farti questo"
Si abbassò su di lui e lo baciò. Un bacio tanto desiderato da risultare quasi violento.
Nikita non si aspettava niente del genere, ma al tempo stesso, senza nemmeno saperlo, lo desiderava.
Così senza pensarci il suo corpo reagì rispondendo al bacio.
Keelan non poteva crederci, finalmente aveva Nikita tutto per sé.
Non pensava gli andasse subito bene anche se ci sperava. Nikita non gli aveva mai dimostrato alcun interesse a parte la solita rivalità.
Ad essere sinceri anche lui aveva tenuto per sé quell'attrazione che adesso lo stava letteralmente facendo impazzire dal desiderio.
Si staccò da quelle bellissime labbra e scese a lambire il collo.
Nikita si sentiva travolto dalle emozioni. Non riusciva più a ragionare. Era qualcosa che aveva sempre voluto, sempre desiderato e adesso che tutto stava accedendo non poteva opporsi, la sua mente era completamente persa in quel turbinio di emozioni sconosciute.
Era stato con diverse ragazze, ma mai nessuna gli aveva dato alla testa tanto da farlo sentire come ubriaco.
Un gemito uscì incontrollato dalle sua labbra non appena Keelan succhiò un punto particolarmente sensibile del collo. Nikita si immaginò che Keelan fosse un vampiro che gli stava succhiando via ogni pensiero razionale, ogni possibilità di resistere, ogni più piccola inibizione per lasciare spazio solo alla lussuria e al desiderio.
Keelan vedendo che Nikita non aveva nessuna intenzione di scappare decise di lasciargli i polsi, per avere entrambe le mani libere, per occuparsi meglio del suo corpo.
Gli sfilò la maglietta e passò ad occuparsi del suo torace. Iniziò a giocare con quei bottoncini rosa che sotto il suo tocco e alla sua lingua diventarono turgidi. Nikita si morse il labbro per non gemere.
Anche dopo che Keelan gli aveva lasciato libere le mani, non riusciva a muoversi, la sua mente era in balia di quelle emozioni.
Keelan toccò il suo addome decorato da quel bellissimo tatuaggio, poi come ipnotizzato percorse il disegno con la lingua, cosa che aveva desiderato di fare dal primo momento che lo aveva visto. Sentì Nikita fremere a quel gesto e la cosa lo fece sentire potente.
Aveva finalmente il corpo del biondo nelle sue mani e non si sarebbe certamente fermato.
Era suo e di nessun altro ed era ora che anche Nikita lo capisse.
Portò la sua mano sopra l'intimità di Nikita notando con piacere che la sua erezione era completamente sveglia. Lui doveva ammettere non era messo meglio. Adesso però voleva prima occuparsi del biondo.
Senza indugiò infilò la mano nei boxer dell'altro, grazie alla tuta che indossava non incontrò resistenza, per iniziare a masturbarlo.
Era la prima volta che lo faceva ad un altro uomo, ma non provava nessun imbarazzo gli sembrava una cosa naturale dettata dal desiderio. Si fece guidare dall'istinto, si mosse pensando a quello che gli sarebbe piaciuto che Nikita facesse a lui.
Lo sentì apprezzare così alzò lo sguardo e quello che vide fu come una visione: Nikita aveva gli occhi chiusi, le braccia alte con le mani che arpionavano la spalliera del letto, quanto avrebbe voluto avere una corda e legarlo così, sembrava che il biondo esaudisse tutti i suoi più intimi desideri, e con i denti si stava martoriando il labbro inferiore per non gemere troppo forte.
La mente di Keelan gli propose una strana sfida. Nikita non voleva farsi sentire?
Allora lui lo avrebbe fatto urlare di piacere.
Vediamo quanto resisti, pensò prima di tirargli fuori l'asta ormai turgida, leccarla per tutta la lunghezza e poi dopo averla stuzzicata, prenderla completamente in bocca.
A quel contatto inatteso Nikita quasi urlò e appena Keelan iniziò a pompare lasciò la spalliera per infilare le mani fra i capelli del moro e accompagnare i suoi movimenti.
Nuovi gemiti uscirono incontrollati.
Keelan sorrise aveva già vinto e ancora quel biondino non aveva visto niente....
Nikita sentiva la testa girare, si sentiva come drogato, una droga talmente potente da fargli dimenticare tutto e tutti. L'unica cosa che contava era il suo piacere e la bocca di Keelan che si muoveva sulla sua erezione.
Aprì gli occhi per vedere quell'immagine travolgente: Keelan gli stava facendo un pompino, le sue mani artigliate ai suoi capelli, la testa mora che si muoveva su e giù e il suo sesso che spariva nella sua bocca. Era dannatamente bravo, non avrebbe resistito molto.
Keelan non aveva nessun esperienza con i ragazzi, finora si era lasciato guidare dall'istinto e dalla lussuria, però dai racconti indesiderati che gli faceva sempre Simon sapeva che se non voleva procurargli troppo dolore doveva prima prepararlo.
Non aveva nessun lubrificante così portò le dita alla bocca di Nikita e questo come se lo avessero sempre fatto iniziò a leccarle.
Keelan stava già pregustando il momento di possedere finalmente Nikita quando sentirono muovere la maniglia della porta e provare ad aprire.
Fortunatamente Keelan aveva chiuso a chiave altrimenti sarebbero stati colti sul fatto.
Il moro si fermò imprecando, se era Jonah sarebbe entrato ugualmente visto che aveva la sua chiave.
Nikita si risvegliò dal suo stato di beatitudine e la realtà di quello che stavano facendo gli bloccò il respiro.
Si alzò di scatto dal letto facendo ruzzolare Keelan sul pavimento e risistemandosi i pantaloni scappò appena vide aprirsi la porta travolgendo anche Jonah.
"Niki" Jonah rimase molto sorpreso nel vedere Nikita fuggire senza neanche salutarlo.
Poi guardando dentro la stanza, i particolari che mise insieme gli fecero capire cosa era successo o stava per succedendo. Nikita era scappato senza la sua maglietta che giaceva abbandonata a fianco del letto. Keelan ancora seduto a terra lo guardava con una faccia che sembrava dire "voglio ucciderti".
Jonah cercò di scusarsi "Non volevo romperti le uova nel paniere."
"Vaffanculo"
Detto questo si alzò e si infilò in bagno. Non poteva stare lì a discutere con la terribile erezione che si ritrovava, aveva bisogno di soddisfarla visto che ormai non gli rimaneva altro da fare.
Aprì l'acqua della doccia e iniziò a masturbarsi ripensando a Nikita e a quello che gli avrebbe fatto se Jonah non fosse arrivato. Prima lo avrebbe penetrato con le dita e poi con il suo membro, inizialmente si sarebbe mosso lentamente per farlo abituare e poi avrebbe aumentato le spinte fino a farlo urlare di piacere. Mosse la sua mano a ritmo con queste fantasie e quando venne si lasciò sfuggire il nome del biondo.
Nikita arrivò di corsa nella sua camera, fortunatamente non aveva incontrato nessuno visto il suo stato. Arrivato aprì la porta e si infilò in bagno senza degnare di una parola William che stava sonnecchiando sul letto.
Aveva bisogno di risolvere prima il suo problemino. Gli faceva male tanto era vicino all'apice così senza tanti pensieri decise di provvedere. Iniziò a masturbarsi cercando di non pensare a Keelan, ma fu tutto inutile, l'unica immagine che invadeva completamente la sua mente era la bocca di Keelan che divorava il suo sesso e le sue mani tra i suoi capelli neri che accompagnavano i suoi movimenti. Non gli ci volle molto e venne pronunciando il nome dell'altro fra mille dubbi e imprecazioni.
Keelan dopo essersi ripreso dall'orgasmo finì di lavarsi e si fermò a riflettere a quello che era appena successo. Se non fossero stati interrotti, molto probabilmente, sarebbero arrivati fino in fondo.
Nikita non sembrava disdegnare le sue attenzioni, anzi erano entrambi completamente in balia del desiderio e della lussuria.
Poi però l'arrivo di Jonah li aveva riportati alla realtà, aveva rotto la loro bolla di piacere, sospesa nel tempo e nello spazio.
Lì niente aveva senso, erano solo loro due senza passato, senza presente o futuro, senza la realtà che li circondava ogni giorno, senza pregiudizi o preconcetti, erano solo due anime e due corpi che si desideravano.
E adesso? Non sapeva come interpretare la fuga di Nikita. Si era pentito? Aveva avuto paura? Aveva realizzato che erano due ragazzi e questo gli faceva schifo?
Aveva assolutamente bisogno di parlare con lui. Aveva bisogno di risposte.
La sua la conosceva già. Non gli interessava niente se era due ragazzi, le emozioni che riusciva a scatenare in lui Nikita erano uniche, arrivavano direttamente al suo spirito e non voleva assolutamente rinunciarvi.
Si era sentito vivo per la prima volta nella sua vita.
Tutto aveva iniziato ad avere un senso nel momento in cui aveva baciato le sue labbra e lo aveva sentito rispondere. Erano finalmente nuovamente insieme e in quel momento aveva avvertito fortissimo il desiderio di fondersi con lui e diventare una cosa sola. Non era più solo sesso, era qualcosa di più.
Per questo aveva desiderato far provare anche a Nikita quelle forti sensazioni, farlo stare bene, il suo piacere era diventato più importante del proprio.
Keelan si stupì di questi pensieri.
Era sempre stata una persona estremamente egoista anche quando faceva sesso, il suo piacere veniva prima di tutto e non si era mai preoccupato della sua partner.
Con Nikita era diverso, loro si appartenevano da sempre. Gli dispiaceva essersene reso conto solo ora e averlo abbandonato, facendolo soffrire.
Sperava solo di convincerlo a fidarsi nuovamente di lui.
Era sicuro che anche Nikita provasse qualcosa, il suo corpo aveva risposto chiaramente e si era completamente abbandonato nelle sue mani.
L'unico dubbio era se la ferita che gli aveva inferto anni addietro era troppo profonda per essere rimarginata e permettergli di concedergli nuovamente la sua anima e il suo cuore. Non si accontentava del suo corpo, lui voleva tutto di lui, voleva Nikita.
Nikita si accasciò al suolo. Che cosa significava quello che era successo? E soprattutto perché era successo? Se non fossero stati interrotti avrebbe lasciato Keelan libero di fare di lui ciò che voleva. Non sapeva cosa pensare, la sua mente era completamente svuotata.
Era andato da Keelan con il preciso intento di avere delle spiegazioni e lui in risposta l'aveva quasi violentato. Certo lui non aveva fatto niente per dimostrargli che non era d'accordo, anzi lo aveva incitato a proseguire.
Ma perché? Solo una risposta gli propose la sua mente: era terribilmente attratto da Keelan, lo desiderava a tal punto che quando l'aveva baciato tutto aveva perso significato. L'unica cosa importante era Keelan e il piacere che gli procurava.
Non aveva mai provato delle emozioni tanto forti da annullare completamente la sua parte razionale e lasciare libero spazio all'istinto e agli impulsi più primitivi.
Continuò a imprecare e a maledire se stesso.
Non poteva permettere a Keelan di fare ciò che voleva con lui. Non poteva lasciarlo entrare nuovamente nella sua vita in modo così profondo e devastante. Non gli avrebbe lasciato libero accesso ai suoi sentimenti.
E se Keelan voleva solo giocare con lui, come aveva fatto finora portandogli via sia Sarah che Linzy?
Se il suo gioco perverso prevedeva alla fine scoparsi anche lui, per dimostrargli la sua supremazia e la sua vittoria?
Per dimostrargli ancora una volta che lui era il migliore e poteva avere chi voleva persino lui?
Non glielo avrebbe permesso. Gli avrebbe dimostrato che era stato solo un incidente di percorso, che lui non era una delle tante ragazze che gli morivano dietro. Se voleva la sua amicizia gliel'avrebbe concessa, ma niente di più.
Era sicuro che non poteva fare sul serio, suo padre non glielo avrebbe mai permesso e Keelan non aveva mai fatto niente che potesse contraddire il volere di suo padre. Nikita aveva il sospetto che anche 5 anni prima l'avesse lasciato a causa sua perché non gradiva la loro amicizia.
Non voleva prendere minimamente in considerazione cosa provava realmente per Keelan, perché lo sapeva perfettamente che i suoi non erano i sentimenti che si hanno per un amico, la gelosia che aveva provato trovandolo nel letto con Jonah non aveva niente a che fare con l'amicizia, ma con un sentimento molto più potente e distruttivo.
L'unica cosa che gli rimaneva era sperare non fosse già troppo tardi.
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NdA: scusate se vi ho fatto aspettare.
A presto
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