CAPITOLO 4 - NOTTE DA DIMENTICARE

Nikita era furioso, doveva sfogarsi, aveva bisogno di parlare con qualcuno.
La sua scelta ricadde subito su Jonah, l'amico era sempre stato in grado di capirlo e riusciva sempre a sentirsi meglio dopo aver parlato con lui. Inoltre Jonah l'aveva invitato espressamente a passare da lui.

Quando Jonah andò ad aprire e trovò Nikita su tutte le furie capì immediatamente che la sua intuizione era giusta, Keelan si era intromesso tra Nikita e Sarah anche se il motivo non gli era ancora chiaro.

Nikita entrò e senza neanche salutare iniziò i suoi improperi contro la ragazza.
Jonah sorrise e lo fece accomodare sul letto di Keelan, il moro non sarebbe ritornato tanto presto.

Nikita non cambiava mai, quando era arrabbiato era in grado di blaterare per ore.
Aveva portato con sé una bottiglia di rum presa alla festa e ogni tanto ne beveva un goccio e poi la passava a Jonah. Quest'ultimo notò che ormai Nikita era parecchio alticcio.

".... come ha potuto farlo. È stata lei ad invitarmi nella sua camera. Se avessi saputo che era impegnata, mi sarei accontentato anche del sesso fatto alla festa e magari con il passare dei giorni le avrei fatto dimenticare l'altro. Invece no, mi chiede di passare la notte con lei, poi va via senza dirmi niente e quando la raggiungo e già lì a farsi scopare da un altro! Avrei potuto entrare e scoprire con chi se la stava facendo... ma non mi interessa il problema non è lui! Magari non lo sapeva nemmeno che Sarah aveva dato appuntamento anche a me!"

Jonah che stava ascoltando in silenzio avrebbe voluto dirgli "non sai quanto ti sbagli su questo punto".

Nikita riprese la bottiglia e bevve ancora. Quando fu soddisfatto la passò nuovamente a Jonah e poi proseguì.
"Avevi ragione tu, una cotta infantile deve rimanere tale. Che delusione! Dov'è finita la mia dolce Sarah. Forse è sempre esistita solo nella mia fantasia. "
Fece una piccola pausa per bere ancora poi riprese.
"Non ho il cuore infranto e non sono nemmeno geloso. Forse non ne sono più innamorato o forse non ne sono mai stato veramente. Sono solo incavolato per come mi ha trattato. Come può una ragazza fare una cosa simile? Prima si fa scopare in un bagno dichiarandomi amore eterno poi rinnega tutto e si fa beccare a letto con un altro! "

Jonah non ne poteva più ormai aveva smesso di ascoltarlo. Sperava solo che tutto quell'alcool facesse effetto e lo mettesse KO in fretta.

"E non lo ha fatto perché non sono bravo. La dovevi sentire in quel bagno .... ok, lo so che una donna può anche fingere. Ma io sono sicuro di essere bravo. Poi dovresti saperlo anche tu... ti ricordi le due gemelle a Berlino?"

Jonah sorrise, come poteva non ricordare? Non capitava tutti i giorni una cosa a 4. E poi in quell'occasione, visto che erano delle amanti dello yaoi, per accontentarle, lui e Nikita si erano baciati. Non un semplice sfiorarsi di labbra, ma un vero bacio con tanto di lingua, tanto che alla fine si erano ritrovati accaldati ed eccitati. E lui doveva ammetterlo gli era anche piaciuto molto, forse il bacio più eccitante della sua vita.
"Adesso non iniziare a vantarti."
"Non mi vanto, voglio solo farti capire che non aveva nessuna ragione per comportarsi così. La verità è che è solo una stronza. Una puttana stronza!"
Jonah sbuffò chissà quanto sarebbe andato avanti ancora.

Keelan dopo aver raggiunto l'orgasmo si rivestì immediatamente e con un semplice "Ci vediamo" uscì dalla stanza per andare a farsi una doccia.

Sarah non ci fece troppo caso e non ci rimase male, in fondo conosceva bene Keelan e lui non era il tipo romantico o dolce che si perdeva in parole o carezze. A lei bastava essere stata a letto con lui, se aveva scelto lei un motivo doveva esserci e lei sperava fosse amore o almeno una forte attrazione fisica.


Keelan optò per farsi la doccia nei bagni comuni del dormitorio maschile per evitare di fare troppo confusione a quell'ora della notte. Sentiva il bisogno di trascorrere parecchio tempo sotto il getto caldo dopo quello che aveva fatto ...


Arrivato davanti alla porta della sua camera si fermò un attimo ad ascoltare, ma non sentì nessun rumore provenire da dentro. Jonah molto probabilmente stava già dormendo.
Aprì piano la porta ed entrò, la stanza era completamente al buio, stava per accendere la luce, aveva solo un piccolo asciugamano addosso e doveva trovare dei vestiti puliti da mettersi, quando una mano gli bloccò il polso e una voce da dietro gli disse piano "Non accendere la luce".
Keelan si girò di scatto e riconobbe nella penombra Jonah.
"Cosa significa? Non vedi che sono nudo? Devo trovare cosa mettere."
Jonah non accennava a volergli lasciare il polso
"Se accendi la luce ti spacco la faccia. Puoi rimanere benissimo così."
Keelan si stava incavolando
"Ascolta non so cosa cazzo hai fatto, ma io ho voglia di andare a dormire."
E così dicendo si voltò verso il proprio lato della camera e in quel momento lo vide. Qualcuno stava dormendo nel suo letto.
"Chi c'è nel mio letto?"
Jonah rispose come se fosse ovvio "Nikita"
"Nikita?"
Keelan era allibito. Cosa ci faceva quell'idiota nel suo letto? Sentì una strana sensazione lungo la schiena.
"Sì. Ho dovuto sopportare le sue lamentele per un'ora prima che crollasse, si è scolato una bottiglia di rum."
Keelan ancora non capiva "Perché nel mio letto?"
"È colpa tua se è ridotto così, quindi è giusto che gli cedi il letto."

Keelan rimase molto sorpreso, pensava di non essere stato visto da nessuno e invece Jonah aveva intuito tutto.
Cercò di dissimulare la sua sorpresa rimanendo impassibile.
"E io dove dovrei dormire?"
Jonah scrollò le spalle e lasciandogli finalmente il polso disse "Dove vuoi. Per terra, nel letto con Nikita, se preferisci anche nel letto con me. Non mi interessa, basta che non lo svegli. Non credo tu voglia tornare da Sarah... perché se lo svegli ti stordisco e ti ci riporto io. Con un bel fiocco sulla testa."

Quella non era una bella prospettiva, già aveva faticato a sopportarla mentre la scopava, figuriamoci tutta la notte. Però non voleva cedere "Perché non ci dormi tu con lui?"
Jonah sorrise "Per due motivi molto semplici, visto che è colpa tua non meriti di dormire comodo."
Bastardo pensò Keelan "E il secondo?"
Jonah gli si avvicinò di più e con uno strano tono di sfida disse
"Nel letto con Nikita non riuscirei a dormire. Mi fa eccitare e con l'alcool che ho in corpo potrei non resistere..."
Keelan senti una strana sensazione di calore. Jonah lo stava sfidando a provare a dormire con Nikita e restare impassibile?

Niente di più semplice a lui i ragazzi non piacevano, figuriamoci quell'idiota casinista.


Guardò sicuro il suo letto e in pochi secondi le sue convinzioni crollarono. I suoi occhi si erano ormai abituati al buio, adesso poteva vedere Nikita meglio. Dormiva a pancia sopra, completamente scoperto, solo con dei ridotti boxer neri. I capelli biondi sparsi sul cuscino e la labbra carnose dischiuse. Keelan rimase scioccato, si stava eccitando. D'accordo Nikita era bello, ma lui non era Simon. Lui non si era mai eccitato per un ragazzo. Che cosa gli stava succedendo?
Jonah era ancora in attesa di una risposta.
"Decidi. Io vado a letto."
Cosa doveva fare? Accettare la sfida e rischiare di passare la notte in bianco o ritirarsi con la coda tra le gambe?
Maledetto Jonah e soprattutto maledetto idiota, non poteva restare nella sua camera a stressare William? Il suo piano gli si stava ritorcendo contro.
No! Lui non era assolutamente attratto da Nikita e lo avrebbe dimostrato a Jonah e a se stesso.

Avrebbe dormito con lui senza sentire alcuna emozione. Era solo il suo amico d'infanzia, il suo rivale, niente di più. Quella strana sensazione era dovuta solo alla sfida lanciata da Jonah.

Si avvicinò al suo armadio, prese un paio di boxer puliti e dopo averli indossati si accostò al suo letto. Quell'idiota dormiva pacifico occupando tutto lo spazio. Cercò di farlo muovere "Spostati imbecille"

Nikita mugugnò e si girò dall'altra parte. Perfetto se avessero dormito schiena contro schiena, senza toccarsi, avrebbe potuto anche fingere di essere da solo.

Con questo pensiero si rilassò e constatando che quella situazione non gli faceva alcun effetto si sentì sollevato.

Nikita non lo eccitava.

Stava quasi per dichiararlo ad alta voce quando il biondo in questione si rimise a pancia sopra e occupò tutto lo spazio rimanente finendo con un braccio sopra di lui.
Keelan sbuffò, non poteva stare buono almeno quando dormiva?

Cercò di spostarlo, ma ottenne l'effetto contrario, Nikita si girò ancora andando ad aderire perfettamente alla sua schiena. Con un braccio gli cinse la vita abbracciandolo.

Keelan poteva sentire il bacino del biondo contro il suo sedere e una strana sensazione lo attraversò.

Imprecò ad alta voce quando Nikita si strinse ancora di più cercando maggiore contatto. Keelan sentì che qualcosa si stava risvegliando nel biondo e con suo grande disappunto anche in lui.
Non riusciva a capire, quando erano piccoli avevano dormito tante volte insieme e non era mai successo niente.

Doveva assolutamente fare qualcosa prima che la situazione peggiorasse ulteriormente.

Nikita mugugnò, chissà cosa stava sognando quel cretino ....
Keelan stava per dargli un pugno quando Nikita gli leccò il collo e lo morse, succhiando poi quella parte sensibile.

Il moro appena riuscì a liberarsi, schizzò letteralmente fuori dal letto e mille brividi gli percorsero la schiena. Il suo cuore batteva impazzito e la sua erezione era ormai evidente.
Quel maledetto idiota domani l'avrebbe ucciso!
E adesso? Non poteva certo ritornare nel letto con quel maniaco pervertito.
Doveva calmarsi, ma la sensazione della sua lingua sul collo era ancora troppo vivida e poi che cos'era quella cosa dura? Un piercing?

Fu riscosso dai suoi pensieri da una risata.
Si era completamente dimenticato di Jonah.

"Mi sono dimenticato di dirti che Nikita si agita molto nel sonno."
Keelan sbuffò, evidentemente l'aveva fatto apposta per ridere alle sue spalle.

Che bastardo!
Lo sentì continuare "La mia offerta è ancora valida, se vuoi puoi venire a dormire con me. Io non mi muovo nel sonno e comunque non credo di provocarti la stessa reazione."
Keelan ignorò l'ultima parte della frase e si avvicinò al suo letto. "Spostati"
Jonah sorrise e gli fece posto.

Keelan entrò nel letto e senza aggiungere altro si girò dall'altra parte. Non aveva voglia di vedere se in quella strana sera anche Jonah gli faceva un qualche effetto oppure se era un'esclusiva di Nikita.

Voleva solo dormire e dimenticare tutto.
Jonah invece volle infierire "Allora avevo ragione?"
"Stai zitto o ti soffoco con il cuscino"
Quella poteva considerarsi una sconfitta? Keelan preferì non pensarci.

Jonah sorrise, era stato fortunato, il suo compagno di stanza gli piaceva, in fondo erano molto simili.


Nikita aveva un gran bisogno di andare in bagno. Cercò di resistere, era stanchissimo e ancora stordito dall'alcool, ma dopo diversi minuti in cui continuò a girarsi e rigirarsi nel letto dovette cedere e alzarsi.
Si infilò in bagno con gli occhi ancora chiusi e per non fare troppo casino si sedette a fare pipì, in quelle condizioni non avrebbe mai centrato il buco.
Dalla luce che filtrava dalla finestra poteva intuire che era ancora mattino presto.
Aveva un terribile cerchio alla testa e l'alcool ancora in circolo. Doveva assolutamente tornare a dormire.
I ricordi della serata piano piano iniziarono a riaffiorare alla sua mente: la festa, gli amici, Sarah, la sua incazzatura e lo sfogo con Jonah. Non ricordava però come avesse fatto a tornare in camera sua.
Si guardò attorno. Non era tornato nella sua camera, quello non era il suo bagno, non c'erano le sue cose.
Uscì dal bagno e guardò meglio la stanza. Nell'altro letto c'era due persone ancora addormentate.
Nella poca luce che filtrava dalla tapparella chiusa poté riconoscere Jonah, i suoi capelli rossi erano inconfondibili, ma chi era la ragazza mora nel letto con lui? Si avvicinò al viso della sconosciuta e rimase molto sorpreso nel riconoscere Keelan.
Cosa ci faceva Keelan a letto con Jonah?

Quando era sveglio, Nikita ne era certo, Keelan ancora non c'era, doveva essere rientrato più tardi, forse era stato con una ragazza, magari con quella rossa che aveva sempre tra i piedi.
Nikita sentì una punta di gelosia che liquidò subito col fatto che Keelan era stato con una ragazza e lui invece era stato scaricato.
Poi ci pensò meglio, anche lui aveva fatto sesso ieri sera, anche se poi la serata non si era conclusa come sperava. Perciò erano pari.
Prima di ritornare nel suo letto guardò nuovamente i due ragazzi addormentati e un nuovo senso di fastidio lo colse.

Non sapeva perché, ma aveva una gran voglia di buttare Keelan giù dal letto. Continuò a guardarlo indeciso sul da farsi quando sentì la voce del moro "Idiota la smetti di fissarmi?"
Nikita essendo stato scoperto decise di partire all'attacco.
"Non credevo ti piacesse andare a letto con i ragazzi."
Keelan si ricordò di essere nel letto di Jonah e tutti gli avvenimenti della sera precedente gli tornarono in mente.
"Imbecille dove dovevo andare? Un idiota dormiva pacifico nel mio letto?"
"Stronzo! Potevi venire a letto con me."
Nikita aveva parlato senza pensarci, si maledisse appena realizzò cosa aveva appena detto. Era ancora troppo intontito per ragionare lucidamente.
Keelan in un primo momento rimase sorpreso e stranamente felice per quella frase, ma poi ripensando a quello che era successo quando era nel letto con Nikita decise di fargliela pagare infierendo su di lui.
"Cos'è una proposta? Fremi anche tu dalla voglia di farti scopare da me come tutte quelle troiette che mi sbavano dietro?"
Nikita si incavolò sentendo quelle parole. Keelan era il solito bastardo che disprezzava sempre tutto e tutti.
"Brutto bastardo! Non sono caduto così in basso. Non verrei con te nemmeno se fossi l'ultimo essere sulla terra."
Poi cercò di giustificare la sua infelice uscita "Sono solo dispiaciuto che per colpa mia Jonah ha dovuto dormire con uno come te."
"Se vuoi saperlo è stato lui a chiedermelo. Ha preferito "uno come me" visto che io non sono una piovra maniaca che quando dorme non tiene le mani a posto."
Nikita stava per protestare quando la voce di Jonah lo fece sobbalzare.
"Avete finito? Io vorrei tornare a dormire."

Nikita guardò male Keelan e ritornò nel letto in cui aveva passato la notte. Anche Keelan si rimise a dormire contento di aver avuto l'ultima parola.

Nikita era arrabbiato e non riusciva nemmeno a capire bene perché. Il loro piccolo diverbio non era stato niente di particolare ne avevano avuti tanti, anche peggiori. Eppure era talmente arrabbiato che per tranquillizzarsi affondò la testa nel cuscino e lo morse con forza.
L'odore di Keelan gli invase le narici riportando alla mente vecchi ricordi.
Chiuse gli occhi e si lasciò catapultare indietro ad una vita passata che li aveva visti crescere insieme, legati da un rapporto unico che allora credeva inscindibile.
Si sentì avvolgere dalla tristezza, come avevano fatto quegli anni di lontananza a cancellare tutto?
All'improvviso un'immagine nuova non appartenente ai suoi ricordi gli invase la mente: stringeva a se Keelan e lo baciava sul collo.

Si sentì invadere dalla vergogna e da un strano calore al basso ventre ricordandosi che era il sogno che aveva fatto quella notte.
Rimase ancora nel letto cercando di dare una spiegazione a quel sogno.

Keelan ringraziò mentalmente Jonah, il suo intervento era stato provvidenziale, con quell'ultima frase stava per far sapere a Nikita che era praticamente scappato dal suo letto, perché non aveva resistito vicino a lui senza eccitarsi.

Istintivamente si portò una mano al collo nel punto in cui Nikita gli aveva fatto sentire i denti e poi aveva succhiato forte. Molto probabilmente aveva un evidente segno che sarebbe stato difficile da nascondere, non poteva certo girare con la maglia a collo alto con quel caldo. Gliel'avrebbe fatta pagare cara.

Nikita non riusciva più a prendere sonno, le immagini e le sensazioni del sogno non volevano abbandonarlo, unite alla visione che aveva avuto pochi minuti prima del corpo seminudo di Keelan, rendevano il tutto estremamente reale.

Doveva ammettere però che il fisico di quel bastardo era incredibilmente liscio e perfetto.
Si diede una manata in testa.

Che cosa andava a pensare? Gli faceva pure degli apprezzamenti.

Aveva assolutamente bisogno di una doccia per schiarirsi le idee, si sentiva ancora stordito dall'alcool e dal poco sonno.
Decise perciò di ritornare nella sua camera.
Si vestì in fretta e uscì senza dire niente per evitare di svegliare gli altri due ragazzi.

Fortunatamente aveva con sé la chiave della sua camera, la sera prima aveva previsto o meglio sperato di non rientrare insieme a William, ed in effetti così era stato, anche se non per il motivo da lui sperato.
Il pensiero gli scivolò su Sarah e su quello avvenuto fra loro, ancora non riusciva a credere che fosse tutto successo nel giro di poche ore. La rabbia era ancora tanta, non l'avrebbe perdonata facilmente.
Chissà chi era l'altro ragazzo? Sicuramente uno che non conosceva.

Nessuno dei suoi amici sarebbe andato a letto con lei sapendo quello che provava, o almeno quello che credeva di provare.
Adesso non ne era più tanto sicuro.

Ormai era giorno e dalla luce che filtrava dalla porta aperta poteva vedere William tranquillamente addormentato nel suo letto. Si sorprese però di trovare tutti i suoi vestiti sparsi sul pavimento, non era da lui, evidentemente aveva bevuto un po' troppo.
Sorrise a quel pensiero, anche William si lasciava andare ogni tanto.
Decise di fare una cosa da buon compagno di stanza, raccogliere tutti i suoi vestiti, tanto non aveva più sonno e aveva bisogno di distrarsi. Naturalmente quando si fosse svegliato glielo avrebbe fatto pesare.

Mentre li sistemava ebbe una sorpresa tra di essi c'era un perizoma nero, chiaramente non di William. A quanto pareva l'amico si era dato da fare, la sua notte non era stata poi così tranquilla...

Eppure non l'aveva visto parlare con nessuna alla festa, però doveva ammettere che non erano stati molto insieme. Sperava solo che all'amico con quella misteriosa ragazza andasse meglio che a lui ....
Si spogliò e si infilò sotto la doccia, rimase sotto il getto dell'acqua calda per molto tempo finché non sentì il suo corpo completamente rilassato.

La lunga doccia aveva lavato via tutta la tensione, la confusione e la rabbia, solo le sensazioni e le immagini del suo sogno non volevano saperne di andarsene.

Non gli restava che ricorrere al metodo "chiodo scaccia chiodo" dandosi da fare con le ragazze avrebbe dimostrato l'assurdità del sogno, dettato solo dal troppo alcool e dall'aver dormito avvolto dal suo odore.

Uscì dal bagno e senza neanche vestirsi si buttò sul letto e si addormentò all'istante.

La prima cosa che la mente di Keelan registrò al risveglio fu che la visuale della camera era sbagliata, non era quella che vedeva ogni mattina. Guardandosi attorno capì di non essere nel proprio letto, ma in quello di Jonah anche se di lui non c'era traccia.
In un primo momento si sentì confuso chiedendosi cosa ci facesse lì, man mano però che la sua mente riacquistava lucidità le immagini della sera prima riaffiorarono dandogli le risposte che cercava.
Aveva bevuto decisamente troppo, non era da lui. Era stata una serata veramente assurda.
Si girò immediatamente verso il suo letto pensando di trovarci Nikita, ma se ne era già andato.
Aveva dormito troppo se anche quell'idiota si era alzato prima di lui.
Si accorse dell'acqua che scorreva in bagno solo nel momento in cui venne chiusa. Dopo poco fece la sua comparsa Jonah era nudo ad eccezione di un piccolo asciugamano attorno alla vita. Keelan dovette dar ragione a Simon constatando che era veramente un bel ragazzo. Fortunatamente a lui i ragazzi non facevano né caldo né freddo, altrimenti poteva essere un problema condividere la stanza con uno così. A confermarlo c'era il fatto che avevano dormito insieme senza alcun problema, poi una vocina gli ricordò che con Nikita non era andata proprio così.

Keelan la zittì subito dando la colpa all'alcool.

La voce di Jonah lo distrasse da quei pensieri indesiderati "Vuoi muovere il culo principino? Ho fame e voglio andare a mangiare qualcosa."
Keelan rimase sorpreso "E da quando hai bisogno della mia compagnia? Vuoi forse farti imboccare?"
Jonah decise di divertirsi un po', era uno spasso far crollare quell'aria da superiore.
"Perché no? Visto che stanotte ti ho scopato così bene, oggi puoi anche ringraziarmi facendomi da schiavetto... sai hai proprio un bel culo sodo e stretto ..."
Keelan divenne cereo come un morto, non riuscì a dire niente di sensato, ma solo a farfugliare "Cosa? No... non..."
Jonah non resistette e scoppiò a ridere, a volte Keelan era proprio uno spasso.
"Non farti venire un infarto, sto solo scherzando. Ho deciso di tenerti d'occhio. Mi vai a genio mio caro Reyes, però non ti permetterò di fare del male a Niki. Il gioco che hai deciso di fare con lui è pericoloso e tu ancora non hai capito che finirà per ritorcersi contro ad entrambi."
Keelan era incavolato per essersi fatto fregare e aver reagito in modo così ridicolo, perciò partì all'attacco "Non sono cazzi che ti riguardano ..."
Jonah sorrise sadico "Adesso muoviti se non vuoi che racconti a Nikita che ieri sera c'eri tu in camera con Sarah. Anche se non credo che terrà il segreto per molto. Starà già vantandosi con tutti."
Keelan scrollò le spalle in un gesto incurante.
Jonah allargò il sorriso "Forse preferisci che gli racconti di come sei scappato dal tuo letto perché ti ha fatto eccitare."
Keelan davanti a quella minaccia dovette cedere.

Non aveva dubbi sul fatto che Jonah l'avrebbe fatto, non gli sembrava uno che parlava a vuoto. Si alzò e si infilò in bagno, dopo pochi minuti uscì lavato e vestito pronto per uscire.

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