CAPITOLO 12 - DICHIARAZIONE
Appena Keelan rientrò nella sala vide Isaac salire sul palco.
"Ringrazio tutti gli ospiti intervenuti. Spero vi siate divertiti e di rivedervi alle nostre future iniziative. Ringrazio tutti i ragazzi che hanno dato vita allo spettacolo. Questi nuovi membri promettono molto bene, ci daranno delle soddisfazioni e contribuiranno al sempre maggiore splendore dell'AKT. Adesso pregherei tutti i membri di salire al piano superiore, già allestito per l'occasione, perché fra circa venti minuti inizierà la festa ufficiale. Grazie ancora e buona serata a tutti"
Quante parole inutili pensò Keelan, poi si mise alla ricerca di Nikita, non dovette cercare molto, lui e Jonah erano ancora vicini al palco circondati da diverse ragazze.
Quest'ultimo sembrava molto impaziente. Keelan fu assalito da un dubbio: non è che quei due volevano appartarsi da qualche parte per concludere l'opera?
Non poteva permetterlo. Doveva giocarsi le sue carte finché ne aveva ancora la possibilità, sperando non fosse già troppo tardi.
Keelan si avvicinò, prese Nikita per un braccio e lo trascinò via, diretto al bagno più vicino.
Nikita fu preso alla sprovvista e iniziò a protestare, ma la presa di Keelan era forte e non riuscì a liberarsi.
Appena dentro Keelan chiuse la porta a chiave e girandosi verso il biondo con occhi infuocati gli sobillò
"Allora?! Cosa c'è fra te e Jonah!?"
Nikita assottigliò gli occhi "Non sono cazzi tuoi."
Keelan gli si avvicinò trattenendo a stento la voglia di picchiarlo. Era incredibile, quell'idiota riusciva a farlo passare dalla voglia di scoparlo a quella di picchiarlo in un attimo "Invece sì! Rispondi!"
Nikita sostenne il suo sguardo "Perché dovrei?"
Il moro lo afferrò per la gola "Perché tu sei mio e di nessun altro!"
Nikita sorrise per niente preoccupato per la mano stretta attorno al suo collo "E quando l'avresti deciso?"
Keelan si avvicinò alla sue labbra "Quando ho iniziato a sentirmi geloso per le ragazze che ti portavi a letto. Quando ho iniziato a desiderarti talmente tanto da non riuscire a pensare ad altro quando ti sono vicino. Quando ho scopato Linzy immaginandomi fossi tu."
Nikita rimase sorpreso da quell'ultima dichiarazione "Hai scopato Linzy pensando a me?"
Keelan arrossì era stata una cosa molto imbarazzante da dire.
Nikita si sentì improvvisamente importante, anche se ancora non gli aveva detto di amarlo, ma solo di volerselo portare a letto.
Per lasciarsi andare completamente aveva bisogno di sapere cosa provava veramente Keelan, anche se sapeva che il moro non parlava facilmente dei suoi sentimenti.
"Perché dovrei venire con te? Chi mi dice che non è solo un tuo capriccio?"
Keelan lasciò la presa dal suo collo e lo guardò dritto negli occhi
"Se fosse solo un capriccio non vorrei uccidere tutti quelli che ti si avvicinano, soprattutto quello stronzo di Jonah. Non so se questo è amore, è la prima volta che provo qualcosa di così forte da offuscarmi completamente la ragionare."
Nikita lo guardava ancora dubbioso così Keelan proseguì
"Sono disposto a qualunque cosa per dimostrarti che sono sincero e convincerti a lasciare Jonah per stare con me."
Nikita sorrise, doveva dirglielo oppure no che tra lui e Jonah non c'era niente? O lasciarlo cuocere ancora un po' nel suo brodo?
Voleva anche protestare per l'appellativo che aveva usato per il suo amico, ma lasciò perdere sarebbero finiti nuovamente col litigare e lui quella sera aveva bisogno di risposte e di certezze. E poi in fondo aveva il diritto di essere arrabbiato pensava che Jonah avesse giocato sporco e lo avesse fregato. Non sapeva che in realtà stava facendo di tutto per farli stare insieme e non per dividerli.
Keelan si guardò attorno "È qui che è iniziato tutto."
Nikita subito non capì, poi un lampo "Sarah" era in quel bagno che aveva fatto sesso con lei.
Come il biondo pronunciò il nome della ragazza Keelan gli artigliò i capelli, lo tirò contro di sé e iniziò a baciarlo, gli succhiò e mordicchiò il labbro inferiore, poi lo leccò per chiedere il permesso di approfondire il bacio.
Nikita non si fece pregare dischiuse la bocca per lasciargli libero accesso.
Mentre si baciavano Keelan sentì qualcosa sulla lingua del biondo, una pallina liscia. Si ricordò della prima volta che aveva cercato di dormire con Nikita senza riuscirci e la sensazione di qualcosa di metallo quando il biondo gli lambiva il collo. Il piercing.
Erano diversi giorni che non l'aveva ne era sicuro.
Iniziò ad immaginarsi Nikita che glielo prendeva in bocca e la sensazione che gli avrebbe dato quel piccolo gioiello. Si stava eccitando terribilmente.
Nikita se ne accorse e la cosa gli fece molto piacere, anche se non era il momento più adatto, li stavano aspettando al piano superiore.
Quando si staccarono dal bacio si guardarono per un attimo in silenzio.
Il biondo fu il primo a parlare "Cosa vuoi fare?"
Keelan sorrise "Semplice farti dimenticare che qui sei stato con quella stronza"
Nikita decise di stuzzicarlo un po' per vedere fino a che punto si sarebbe spinto
"E come pensi di fare? Ti ricordo che ieri ti ho avvertito che se vuoi venire a letto con me dovrai fare il passivo."
Keelan aveva capito benissimo che era una provocazione e che Nikita voleva valutare quanto tenesse veramente a lui, ancora non era del tutto convinto quell'idiota.
Si era spinto fin lì per averlo, aveva messo a nudo il suo cuore e le sue debolezze, non si sarebbe tirato indietro proprio adesso.
Lo sapeva dall'inizio che avrebbe accettato qualunque cosa Nikita gli avesse chiesto, ma non voleva che sembrasse una sconfitta così propose
"Sono disposto a lasciarti fare quello che vuoi, se riesci a farmi gemere di piacere"
Nikita sorrise Keelan riusciva a rigirare tutto a suo vantaggio, però l'aveva stupito, non si aspettava accettasse di sottomettersi, era una prova di quanto tenesse veramente a lui.
Ora purtroppo non era il momento più adatto, se avessero fatto sesso adesso Keelan avrebbe avuto qualche problemino a presentarsi in modo naturale davanti a suo padre.
Suo padre, ecco un altro grosso ostacolo da superare.
Nikita ghignò "Accetto molto volentieri la sfida e se vuoi iniziamo subito, ma non credo sia una buona idea per te. Io non ti posso assicurare di andarci piano e soprattutto che riuscirai a camminare dopo ... Cosa penserà tuo padre capendo che il suo perfetto figlio si è fatto scopare da quell'inutile biondo?"
Nikita aveva voluto esagerare per mettere Keelan davanti alla prospettiva che suo padre non avrebbe mai accettato la loro relazione. Aveva usato per questo l'appellativo che una volta suo padre aveva usato per lui.
Voleva essere sicuro che questa volta Keelan non lo lasciasse, senza una parola, appena il caro paparino glielo avesse ordinato.
Keelan colse che cosa veramente Nikita voleva dirgli.
Doveva dimostrargli che era cambiato, che in quei pochi giorni aveva pensato molto a ciò che aveva fatto in passato e a cosa aveva intenzione di fare nel suo futuro. Era giunto a una sola soluzione: la sua felicità si chiamava Nikita.
Gli aveva scombussolato l'esistenza e forse mandato a rotoli tutti i suoi progetti, però solo lui riusciva a farlo sentire veramente vivo.
"D'accordo "inutile biondo". Anche se ti posso assicurare che mio padre non è un problema, non ti voglio limitare. Quindi adesso andiamo di sopra, salutiamo e poi ce ne andiamo subito all'ultimo piano dove c'è una magnifica camera e mi farai vedere quello che sai fare ..."
Nikita poggiò le sue labbra su quelle di Keelan e gli disse semplicemente "Ti farò dimenticare anche il tuo nome" e poi lo coinvolse un bacio passionale.
Nikita non era sicuro che veramente per Keelan suo padre non fosse più un problema, ma per questa volta voleva credergli, in fondo aveva tutto da guadagnarci, era Keelan che metteva in gioco la sua verginità.
Una vocina gli ricordò che lui metteva in gioco molto di più: il suo cuore e la sua anima. Lasciarlo entrare significava non poter più tornare indietro e una volta dentro avrebbe potuto anche ucciderlo.
Jonah vedendo Keelan trascinare via Nikita sorrise forse la seconda parte del piano non serviva. Keelan era già geloso al punto giusto. Mentre continuava a parlare con le ragazze si sentì afferrare per la vita e una voce sensuale sussurrargli all'orecchio "Posso darti io quello che cerchi".
Jonah si girò stupito riconoscendo il proprietario della voce. Isaac era davanti a lui e gli sorrideva in modo strano.
Si stupì capendo il significato di quella frase, ma volle giocare un po' "E cosa starei cercando secondo te?"
Isaac decise di andare dritto al punto avevano poco tempo per giocare "Soddisfazione"
Jonah sorrise "Io preferisco le ragazze."
Isaac si avvicinò ancora di più "Anch'io, ma questa sera mi hai fatto eccitare."
Jonah lo guardò negli occhi, non aveva mai pensato a lui in quel senso, anche se lo aveva trovato subito simpatico ed interessante. Ma in quel momento per lui un buco valeva l'altro visto che l'unico che desiderava non poteva averlo. Perché non provare? Era decisamente bello ... così decise di stuzzicarlo. "Allora mi devi un favore."
Isaac sorrise "Sono pronto a pagare il debito"
Era dalla sera della prima festa della confraternita che non riusciva a toglierselo dalla mente. Quando lo aveva fermato per presentarsi lo aveva lasciato senza parole. Dietro quella faccia angelica bruciava un fuoco demoniaco.
Gli aveva stretto la mano e guardandolo dritto negli occhi gli aveva detto: "Sai hai una pelle veramente bianca deve essere uno spettacolo poter far vagare le mani sopra la tua schiena e lasciare libera la fantasia." Jonah naturalmente stava pensando a un tatuaggio, ma Isaac immaginò ben altro.
L'aveva anche sognato mentre gli passava le mani sulla sua schiena nuda e dopo avergli sussurrato qualcosa lo penetrava da dietro facendolo urlare. Si era risvegliato eccitato come non gli era mai capitato e da quella sera non faceva che rivedere quella scena.
Quando aveva preso informazioni su di lui e aveva saputo della sua professione, aveva deciso di farsi fare un tatuaggio per vedere se così il suo corpo smetteva di desiderarlo. Era stato inutile, vederlo lavorare e sentire le sue mani sulla sua schiena mista al dolore dell'ago non avevano fatto che aumentare il suo bisogno.
Quella sera vedendolo spogliare il biondo si era eccitato immaginandosi di essere lui al posto di Nikita. Voleva, doveva provare così forse se lo toglieva dalla mente. Era diventato un'ossessione.
Quando Isaac lo aveva chiamato per chiedergli di fargli il tatuaggio, Jonah non ci aveva trovato niente di strano, lo aveva fatto anche a suo fratello. Poi avevano parlato e si erano trovati molto in sintonia, poteva essere divertente.
Jonah lo prese per un polso e lo portò fuori dalla porta antincendio.
Si avvicinò al suo viso e gli chiese con tono di sfida "Cosa avevi in mente?"
Isaac non se lo fece ripetere si buttò subito sulle labbra di Jonah, quest'ultimo rispose e il bacio divenne subito passionale.
Isaac era già stato una volta con un ragazzo perciò sapeva già cosa si doveva fare anche se quella volta lui aveva fatto l'attivo e adesso si apprestava a farsi sottomettere. Jonah gli aveva proprio dato alla testa.
Non aveva nemmeno mai preso in considerazione la possibilità di fare il passivo, figuriamoci con un ragazzo più piccolo, e invece da quella sera aveva iniziato ad immaginarsi Jonah che lo possedeva in modo quasi violento facendolo urlare di piacere. Adesso non vedeva l'ora di provare se la realtà superava la fantasia.
Aveva predisposto tutto perché accadesse durante la post-festa, aveva preparato una stanza al piano superiore mettendo nel cassetto del comodino una bottiglietta di lubrificante, però per essere sicuro una l'aveva portata anche con sé, perchè dopo aver saputo i dettagli del piano di Jonah per far ingelosire suo fratello non era più sicuro di poter aspettare. Aveva visto giusto, infatti dopo quello spettacolino non aveva resistito e aveva deciso di approfittare di quei minuti di pausa. Sperando gli andasse bene.
**********
Quando si staccarono dal bacio Isaac era già eccitato, Jonah ci sapeva proprio fare, lo guardò dritto negli occhi, gli portò una mano sopra il cavallo dei pantaloni e gli disse "Vogliamo fare sul serio? Non abbiamo molto tempo, mi aspettano di sopra."
Prese dalla sua tasca il lubrificante e glielo passò. Jonah vedendo la bottiglietta sorrise "Sei uno preparato e che arriva subito al dunque..."
"Sono diversi giorni che non penso ad altro" e si passò la lingua sulle labbra.
Jonah ghignò "Sei una vera sorpresa Reyes", lo fece piegare appoggiando le mani alla scala antincendio e per eliminare la differenza d'altezza gli fece allargare le gambe, in un letto sarebbe stato tutto più semplice, ma meno eccitante. Gli abbassò i pantaloni insieme ai boxer, si lubrificò le dita e iniziò a prepararlo. Isaac sentì un po' di fastidio, ma Jonah iniziò a masturbarlo con l'altra mano.
Il moro era impaziente già con le dita Jonah lo stava facendo godere, voleva di più. "Non perdere altro tempo. Fammelo sentire tutto dolcezza"
Jonah ghignò "Non istigarmi se non vuoi pentirtene"
Si spogliò e dopo aver usato altro lubrificante sulla sua erezione lo penetrò, Isaac si lasciò sfuggire un gemito di dolore e inarcò la schiena.
Jonah si fermò e abbassandosi su di lui gli disse all'orecchio "Ti avevo avvertito".
In attesa che si abituasse alla sua intrusione gli baciò il collo. Isaac era così stretto, si sentiva quasi risucchiato, era la prima volta che lo faceva con un ragazzo ed era una sensazione meravigliosa . Dopo poco Isaac iniziò a muoversi per fargli capire che poteva iniziare a spingere.
Jonah cominciò ad affondare in lui sempre di più e sempre più forte, riprese anche a masturbarlo a ritmo con le sue spinte. Isaac iniziò a gemere forte e, quando Jonah aumentò il ritmo, venne.
Dopo altri decisivi affondi anche Jonah raggiunse l'orgasmo.
**********
Jonah si appoggiò sulla sua schiena e disse "È stata una vera scoperta."
Isaac sorrise "Meglio della mia fantasia"
Scoppiarono entrambi in una sonora risata. Jonah uscì e aiutò Isaac a mettersi dritto, a quest'ultimo gli sfuggì un gemito di dolore.
"Non dovevi incitarmi adesso come farai alla festa?"
"Ti preoccupi per me?"
Jonah non rispose.
"Ce la faccio. Devo solo stare in piedi ad ascoltare qualche stoccafisso che ciarla di cose inutili."
L'altro lo guardò dubbioso "Se lo dici tu. Comunque ti ricordo che sei il presidente e non passerai inosservato."
Isaac sentendo quelle parole si convinse che forse ci poteva essere un seguito così cercò di sondare il terreno "Se sei preoccupato per me, puoi venire dopo nella mia camera e controllare come sto, e magari farti perdonare ..."
Jonah ghignò "Non sono stato io a cominciare e comunque ti avevo avvertito. Verrò solo se faremo a modo mio ..."
Isaac sorrise "Se posso averti sono disposto a tutto anche a farmi tatuare da te ogni centimetro del mio corpo."
"D'accordo affare fatto. Anche se non c'è bisogno di tanto, un altro te lo faccio volentieri."
Isaac sorrise non era chiaro se Jonah si riferiva al tatuaggio o al suo culo.
Jonah non aveva mai preso in considerazione Isaac, per lui era solo il fratello di Keelan e invece doveva ammettere che era veramente interessante oltre che decisamente sexy.
Aveva accettato di fare sesso con lui solo per sfogarsi, ma era andata molto meglio di quello che pensava. Perché non fare un secondo round? Visto che era andato vicino a farsi possedere da Nikita, perché non provare con lui? Poteva essere un modo per chiudere definitivamente la sua storia con il suo migliore amico, anche se non era mai stata una vera storia, e lasciarlo libero di andare.
Isaac era ancora stordito dall'orgasmo, era stato veramente appagante, non credeva si potesse godere così tanto facendosi scopare. Jonah era veramente un animale del sesso. Chissà come sarebbe stato passare una notte intera con lui scambiandosi i ruoli ...
Non vedeva l'ora di provare.
Dopo essersi sistemati rientrarono e Isaac salì subito al piano superiore, era già in ritardo. Jonah lo guardò allontanarsi e sorrise nel vedere il suo tentativo di sembrare normale.
Ripensandoci era proprio sorpreso che il grande e famoso Isaac Reyes si fosse lasciato sottomettere da un ragazzo più piccolo, doveva averlo proprio colpito, questo pensiero lo fece sentire stranamente felice.
Il signor Reyes era furioso, nessuno dei suoi figli lo aveva accolto al suo arrivo. Quando vide comparire Isaac lo rimproverò di non svolgere nella maniera adeguata la sua funzione di Presidente.
Isaac cercò di tranquillizzarlo e come sempre ci riuscì, suo padre stravedeva per lui e qualunque cosa facesse non riusciva a scalfire l'immagine di figlio perfetto che si era costruito.
"Avevo una questione della massima urgenza da risolvere"
Suo padre annuì "D'accordo adesso andiamo"
Si avviarono entrambi al palco, mentre camminava dietro al padre, Isaac sorrise chissà come avrebbe reagito se invece gli avesse detto "Avevo un gran bisogno di farmi scopare da un ragazzino."
Forse l'avrebbe semplicemente ignorata, come faceva ogni volta che lui combinava qualcosa.
Quando Nikita e Keelan arrivarono alla festa, il padre di quest'ultimo era già salito sul podio per fare il suo discorso di benvenuto ai nuovi membri.
Nikita si guardò intorno in cerca di Jonah e lo vide appoggiato al muro vicino al palco in compagnia di Isaac. Stava per andare da loro quando Keelan lo prese per un braccio e gli disse "Andiamo a bere qualcosa queste chiacchiere inutili mi danno sui nervi".
E gli indicò una zona in fondo alla sala dove era stato allestito un buffet che si sarebbe svolto dopo i discorsi di rito.
Nikita rimase sorpreso "Ma sono tutti qui ad ascoltare. Tuo padre ti vedrà allontanarti."
Keelan ghignò "E allora? Non è niente in confronto a quello che vedrà dopo."
Nikita lo guardò preoccupato. Cosa aveva in mente?
Jonah vedendo Keelan e Nikita allontanarsi decise che era ora di infierire ulteriormente. Si girò verso Isaac per dargli una spiegazione per quello che stava per fare. Non capiva nemmeno lui perché ne sentisse la necessità.
"Adesso vado a far ingelosire un po' Keelan."
Isaac non sapeva bene cosa avesse in mente, quando si erano sentiti per telefono Jonah gli aveva parlato solo dello spogliarello "D'accordo io devo aspettare mio padre."
Per un attimo però fu assalito da un dubbio che lo fece irritare: e se c'era qualcosa fra Keelan e Jonah? Il suo scontroso fratellino era fin troppo espansivo con lui, in passato non aveva mai legato con nessuno a parte il biondo. Dividevano già la stessa stanza, chissà che non avessero diviso anche il letto. No, impossibile, Keelan era interessato solo a Nikita e Jonah facesse tutto solo per l'amicizia che lo legava a Nikita.
E se invece fosse un rapporto a tre e il loro gioco era quello di stuzzicarsi a vicenda? Forse si erano divisi Nikita. Aveva constatato lui stesso quanto il biondo facesse eccitare Jonah e di come questi due durante tutto lo spettacolo non avessero mai tolto gli occhi di dosso a Keelan.
Ma che diavolo andava a pensare? A lui non doveva interessare, tra lui e Jonah c'era solo e semplice sesso, il resto erano solo fatti suoi.
Appena fu abbastanza vicino Jonah partì all'attacco. "Ciao Niki. Dove ti eri cacciato? Ti ho cercato dappertutto. Avevi promesso di provvedere a ciò che hai provocato. Questa notte dovrai farti perdonare..." Per sottolineare quello che aveva appena detto gli diede un bacio a fior di labbra.
Nikita in un primo momento rimase molto sorpreso, ma poi sentendo la specie di ringhio che uscì dalle labbra di Keelan capì quali erano le intenzioni di Jonah.
Keelan fu assalito da una forte gelosia, diede una spinta al rosso per allontanarlo da Nikita e si mise fra loro. "Tieni giù le mani se non vuoi che te le tagli. Lui è mio chiaro?"
Jonah sorrise "A me non risulta."
Keelan lo guardò malissimo stava per ribattere quando sentì Jonah proseguire "Cosa sei disposto a fare per averlo?"
Quella domanda gli suonava tanto famigliare. Jonah lo stava nuovamente mettendo alla prova per capire se tenesse veramente a Nikita come qualche sera prima.
Gli sembrava impossibile fossero passati solo due giorni. Erano cambiate così tante cose...
Nikita era rimasto in silenzio si sentiva come quelle damigelle indifese contese da due cavalieri. Ma lui non era una damigella né tanto meno indifeso. "Guardate che io sono qui. Non fate come se io non ci fossi."
Frederick si era accorto che Keelan si era allontanato durante il suo discorso e che aveva iniziato a discutere con un ragazzo dai capelli rossi. Quando terminò il suo intervento, scese dal palco e si diresse verso il piccolo gruppetto seguito da Isaac. Quest'ultimo, avendo visto lo sguardo contrariato del padre, era curioso di sapere cosa stesse combinando Keelan.
Keelan si girò verso Nikita "Allora parla cosa c'è fra voi due?"
Nikita stava per dirgli la verità quando vide il padre di Keelan avvicinarsi. "Keelan c'è tuo padre."
Keelan si stava per girare quando sentì Jonah dire "Se vuoi che rinunci a lui dimostrami che ci tieni veramente."
Frederick si fermò a pochi passi dal gruppetto "Keelan non sei venuto ancora a salutarmi."
Il tono era imperioso e minaccioso.
Keelan abbassò il capo come faceva sempre quando suo padre lo riprendeva per qualcosa, ma un pensiero lo riscosse. Non doveva permettere a suo padre di decidere della sua vita. Doveva riprenderla in mano a qualunque costo a cominciare dalla sua relazione con Nikita, che lui fosse d'accordo o meno.
Perciò rialzò la testa e sostenne il suo sguardo.
"Sarei venuto appena finito il tuo discorso, ma vedo che mi hai anticipato"
Suo padre rimase per un attimo stupito, era la prima volta che Keelan gli rispondeva con quel tono di sfida.
Isaac decise di intervenire "Padre questi due ragazzi sono promettenti nuovi membri dell'AKT. Lascia che te li presenti: lui è Jonah Martin e lui Nikita Larson."
Udendo il nome Frederick si girò verso Nikita e dopo un primo attimo di smarrimento lo riconobbe.
"L'amico di Keelan."
Frederick aveva sputato quella parola come fosse una bestemmia. Aveva fatto di tutto per allontanarli. Aveva costretto Keelan a trasferirsi e cambiare scuola, ma a quanto pare il destino aveva voluto riunirli.
Aveva odiato quel bambino esuberante che spesso girava per casa Reyes, fin dalla prima volta che l'aveva visto. Stava cambiando profondamente Keelan e Frederick temeva che minasse ciò che lui gli aveva inculcato già dalla più tenera età, e cioè che i sentimenti non erano importanti e che per avere successo nella vita e nella carriera non bisognava mai lasciarsi dominare ad essi. Nikita invece gli aveva fatto conoscere l'affetto e il calore di una persona accanto. Ma soprattutto per Frederick il loro rapporto stava diventando troppo stretto per due ragazzi.
Keelan lo riscosse dai suoi pensieri "Ex amico, padre"
Frederick sorrise, Keelan non lo deludeva mai.
Nikita lo guardò con una infinita tristezza. Non doveva restarci troppo male, si disse, lo sapeva fin dall'inizio che davanti a suo padre avrebbe ritrattato tutto.
Guardò Jonah per fargli capire che era stato tutto inutile, che adesso doveva mantenere la sua promessa e fare di tutto per farglielo dimenticare. Voleva illudersi che non era troppo tardi, cercando di ignorare il dolore che sentiva nel petto.
Contro ogni sua aspettativa Keelan lo abbracciò da dietro e appoggiando il mento sulla sua spalla aggiunse "Adesso è semplicemente mio".
Nikita e Frederick sgranarono gli occhi, Keelan aveva sconvolto entrambi con quelle parole.
Ma mentre Nikita si sentiva stordito da quella inaspettata e tanto desiderata dichiarazione, Frederick non poteva credere a cosa realmente significasse.
"Cosa vorresti dire Keelan?"
Keelan lo guardò dritto negli occhi senza lasciare la sua presa da Nikita.
"Esattamente quello che hai capito. Io e Nikita stiamo insieme e niente e nessuno potrà intromettersi"
E così dicendo lanciò una rapida occhiata a Jonah che li stava guardando divertito.
Frederick assottigliò gli occhi "Tu disonori la tua famiglia"
Keelan sorrise "Preferisco non chiamarmi più Reyes piuttosto che perdere lui."
Finalmente aveva capito cosa contava veramente per lui. Tutti i successi garantiti dal suo cognome non valevano niente se in cambio perdeva la sua anima.
Frederick strinse i pugni e senza aggiungere altro se ne andò.
Isaac sorrise al fratello "Bravissimo sono fiero di te. Non preoccuparti per nostro padre ci penso io a lui"
Keelan sorrise non si aspettava che suo fratello lo sostenesse, ma ringraziarlo non era nella sua indole così disse solo "Noi adesso, se non ti dispiace, andiamo a continuare la festa al piano superiore".
Isaac annuì "Guarda nel comodino" e mentre si allontanava per raggiunse il padre si girò verso Jonah e gli sillabò "Ci vediamo dopo".
Nikita sbuffò, possibile che Keelan doveva raccontare i fatti loro a tutti? La lista delle cose da fargli scontare si allungava decisamente.
Jonah gli si avvicinò "Nikita è tuo, mi hai convinto. Non farmene pentire."
Nikita cercò di fare l'offeso, ma si vedeva che la felicità gli usciva da tutti i pori "Ho detto e ridetto che non dovete decidere tutto senza di me."
Keelan gli tappò la bocca con un bacio "Stai zitto idiota. Cerca di usare la bocca per qualcosa di più piacevole. Ti ricordi la nostra sfida?"
Nikita ampliò il sorriso "Quando vuoi. Io sono sempre pronto."
Keelan prese per mano Nikita e lo condusse fuori dal grande salone diretto al piano superiore sotto lo sguardo attento dei loro amici.
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