Primo capitolo
Buio, ecco tutto ciò da cui ero circondata. Di norma la notte porta sogno e alle volte anche consiglio; non era questo il caso...
Erano passati oramai 2 anni da quando tutto ciò era iniziato. All'epoca avevo solo 16 anni, ero imprudente e avventata, è stato anche merito mio se tutte le persone che mi circondavano mi hanno abbandonata, adesso ho imparato ad essere più cauta e a prendermi cura di me stessa. Camminavo per queste strade già da parecchie settimane stando ai miei calcoli e questa era l'ultima casa del quartiere che avevo perlustrato in cerca di provviste; avevo ripulito la casa dai vaganti e avevo deciso di rimanere lí per la notte, nonostante fossi consapevole che non avrei dormito, avevo bisogno di riposare fisicamente. Era estenuante stare sola per tutto questo tempo, dover stare sempre allerta e non poter abbassare mai la guardia; appoggiai una cassettiera non troppo pesante alla porta in modo da poter stare più tranquilla e riposarmi. Mi sfilai i vestiti in modo da poter dormire comodamente sotto quelle coperte, pensai fosse una mossa imprudente la mia, ma avrei riposato giusto un paio d'ore; fuori era notte e nessuno fa perlustrazioni la notte, mi dovevo preoccupare solo dei vaganti ma ero nella stanza al piano superiore e la porta d'ingresso della camera era chiusa e rinforzata dalla cassettiera, per una notte avrei potuto lasciarmi andare e dormire beatamente.
Cosí feci, circondata dal buio nascosi il mio zaino con le provviste sotto al letto e misi il coltello a terra accanto al letto, in modo da poterlo afferrare in qualsiasi evenienza.
Avevo smesso di fare incubi da un po' perché di rado dormivo davvero, rimanevo sempre molto vigile; quella notte sognai i miei compagni barattarmi per la loro salvezza, mi svegliai terrorizzata da quei ricordi, avrei tanto voluto ricadere tra le braccia di Morfeo ma avevo troppa paura di risvegliare ancora le mie peggiori nemiche: la verità e la mia memoria.
Un rombo di una moto mi destò dai miei pensieri, mi avvicinai alla finestra della camera ma non scorsi nulla.
Diamine, dava sul cortile sul retro! Pessima mossa, nuovamente non avevo fatto attenzione.
Cazzo! Non potevo di certo scendere o uscire dalla stanza, dovevo solo sperare che quella moto fosse di passaggio.
Mi misi sotto le coperte, afferrai il mio fidato coltello da terra e lo strinsi a me.
Il rombo della moto si era spento, questo era solo un segnale negativo, vuol dire che chiunque fosse si sarebbe accampato in una di queste case, dovevo solo sperare con tutta me stessa che non fosse proprio la casa in cui mi ero temporaneamente accomodata io.
Speravo fosse una donna, almeno nel caso le cose non fossero andate bene avremmo potuto dialogare.
Il mio incubo peggiore era incontrare uomini, avevo avuto la fortuna di scappare da un inferno e non volevo finire in un altro; Dante si sbagliava, non esistono i gironi dell'inferno, l'inferno è ovunque solo devi essere bravo ad evitarlo.
Sentii un rumore provenire dal piano di sotto e due voci profonde sussurrare tra loro.
Merda! Erano uomini e più di uno.
Scesi silenziosamente dal letto e mi sdraiai al di sotto di esso, nascondendomi.
Sentivo i passi salire le scale.
Erano pesanti, sicuramente erano uomini robusti non due leggiadri ragazzini.
"Qui hanno fatto piazza pulita, come nelle altre case, ci conviene rimanere qui a dormire ed andarcene domattina fratellino" affermò il primo uomo mentre sentii aprire la porta accanto alla stanza in cui mi trovavo io.
"Potremmo partire già stanotte, inutile perdere tempo qui." Disse l'altro mentre lo sentivo camminare lungo il corridoio verso la mia camera.
Tremai.
Era quella la fine che avrei fatto? Catturata da due stupidi uomini?
"Aspetta Daryl vieni qui ho trovato qualcosa per te."
L'uomo, che presumibilmente si chiamava Daryl, si allontanò dalla mia porta andando verso la voce dell'altro uomo.
"Si cazzo mi serviva proprio!"
L'unica cosa che avevo lasciato erano delle birre nel salotto, accanto alla camera in cui mi nascondevo.
Mi chiedevo chi diamine avrebbe perso tempo a bere una birra quando non si sente al sicuro, io di certo no, avrei solo abbassato ulteriormente la guardia ed ero già abbastanza imprudente di mio.
Sentì adesso i passi di entrambi camminare verso la mia porta.
"Non si apre!" Disse uno dei due.
"Togliti di qua femminuccia, ci penso io" gli rispose l'altro di rimando mentre lo sentivo dare spallate per forzare la porta.
Fu quando vidi la cassettiera che teneva chiusa la porta cadere a terra davanti al letto e degli stivali da uomo entrare nella stanza che mi resi conto di essere nuda.
Cazzo i vestiti li avevo lasciati sul letto.
L'unico mio pensiero era non essere notata, pregavo che quegli uomini non si abbassassero.
Vedevo i 4 scarponi muoversi nella stanza, tremavo ed ogni passo che loro facevano io tremavo di più.
"Guarda quel bel completino sul letto, quanto ci scommetti che entro nel bagno e trovo la puttana a cui apparteneva morta?"
Sentire queste parole mi fece rabbrividire, da come parlava delle donne quell'uomo era ovvio di che razza fosse.
"Per forza, si saranno chiusi in questa stanza e si saranno uccisi."
"Magari prima si sono fatti anche una bella scopata , sennò perché i vestiti sul letto?" Rise uno dei due uomini mentre lo vidi incamminarsi verso il bagno.
"Daryl, muoviti vieni qui, sono serio."
L'altro si incamminò verso la direzione del primo.
Non capii che cazzo succedesse, ero andata in quel bagno e non c'era niente.
Cazzo era quello il punto. Niente. Loro si aspettavano di trovare il cadavere di chi si era barricato lì dentro.
Avevo due opzioni, correre fuori e farmi vedere al 101% sperando di riuscire a scappare o rimanere lì sotto e sperare che non mi trovassero.
Da codarda la quale ero preferii la seconda opzione, più che codarda ero prudente.
Correre passando davanti la porta del bagno e sperare di non esser vista era da folli.
Magari non trovando nessuno avrebbero pensato che fossi saltata giù dalla finestra.
Vidi un paio di scarponi avvicinarsi alla porta della camera e chiuderla alle sue spalle, gli altri stivali fare il giro del letto e fermarsi davanti alla finestra.
"Facciamo una cosa tu esci da dove ti sei nascosta, nell'armadio o sotto il letto che sia, e noi non ti facciamo niente" Disse la voce proveniente dal lato della finestra.
Cazzo sanno dove sono.
Mi sarei finta morta
Ma chissà se mi avrebbero creduta.
"Forza niente mosse avventate esci da lì." Fu in quel momento che lo vidi, un uomo accovacciato sulle sue ginocchia che mi scrutava dalla porta, mi aveva visto girare la testa, aveva incrociato il mio sguardo impaurito.
"Daryl è sotto il letto. Facciamola uscire fuori."
"Non avvicinatevi o non rispondo di me." Cercai di dirlo con più grinta possibile.
"Senti principessa basta rompere i coglioni, vieni fuori da lì e parliamo."
Parliamo? Si certo come no. Non mi stavano dando scelta se uscire o meno dal mio nascondiglio, dopo non avremmo parlato o discusso di nulla dopo avrei dovuto eseguire altri ordini, a quel punto forse era meglio morire.
Strinsi di più il coltello nella mia mano pensando cosa fare, mi sarei potuta trafiggere la tempia in modo una volta morta da non dovermi nemmeno trasformare e farmi uccidere da quei bifolchi.
"Senti adesso basta, vengo a prenderti io, non fare mosse avventate o il mio caro fratello alla tua sinistra ti trafigge con una freccia." Disse l'uomo accovacciato avvicinandosi.
"Aspetta, esco. Ma stai lontano." Decisi che se sarei morta avrei lottato per me stessa, afferrai saldamente il mio coltello e mi trascinai fuori dal letto, verso l'uomo vicino alla porta.
"Merle attento ha un coltello, questa stronza vuole fregarti." Cazzo aveva visto il mio coltello.
"Okay bellezza ora basta giochetti, lancia qui l'arma ed esci." Disse quello che a questo punto identificavo come Merle, che nome del cazzo era poi, i suoi genitori lo odiavano così tanto da chiamarlo così di merda?
Lanciai il coltello verso di lui ed ormai disarmata uscii.
Mi sollevai tenendo poi le mani in alto.
Un fischio proveniente da Merle, che mentre si sollevava mi scrutava, mi riportò alla realtà. Ero completamente in intimo, cercai di coprire il copribile con le braccia.
"Non coprirti, per me sei un grande spettacolo dolcezza." Disse Merle avvicinandosi, feci un passo indietro scontrandomi con il letto e sedendomi su esso.
"Dai Merle potrebbe essere una bambina per quel che vediamo, aspetta un attimo." Disse quello che a quel punto avevo capito essere tra i due quello un po' più sano di mente, così detto Daryl.
"Bambina non credo proprio, guarda qui che bel seno ha. Che nome attribuisco a questa meraviglia?" Mi chiese avvicinandosi e poggiando la sua sporca e ruvida mano sul mio fianco.
Non staccai il contatto visivo, dovevo prendere coraggio e fargli capire che non avevo paura, ma quando gli risposi il mio tono spezzato sembro tutto fuorché non intimorito "Ja- Janette." Dissi per poi perder quel briciolo di credibilità quando la sua mano iniziò ad accarezzarmi il fianco ed il mio sguardo si abbassò
"Dai Merle, lasciala un attimo, è terrorizzata." Disse Daryl mettendogli la mano sul suo braccio e staccando la mano del fratello dal mio fianco.
"Sei proprio un frocetto fratellino, non dirmi che non stai pensando a come ti potresti divertire con lei." Disse Merle allontanandolo con una mano e riappoggiando la stessa sul mio fianco, accarezzandomi e avvicinandosi sempre di più a me col viso.
"Non avere paura principessa, ci divertiamo solo un po', per rilassarci, scommetto che anche tu ne hai bisogno" disse ammiccando un sorriso e dandomi un bacio sul collo.
"N-no grazie, vorrei rivestirmi e andarmene, se volete posso lasciarv-" Non feci in tempo a finire la mia frase che sentii la mano di quel viscido scendere fino alle mie cosce.
"Cazzo Merle togliti!" Daryl lo afferrò e lo spinse indietro, lontano da me.
"Quanti anni hai?" Disse avvicinandosi a me questa volta.
"16" mentii ma sapevo di poter mentire sulla mia età, ero minuta e dimostravo sempre un paio di anni in meno, speravo di fargli pena in quanto ragazzina.
Ricevuta la mia risposta lui si girò di rimando verso il fratello, lo afferrò per il colletto e lo sollevò da terra; gli disse qualcosa e poi gli fece segno verso il corridoio.
"Dammi tutte le tue provviste forza." Mi disse, riavvicinandosi a me, Daryl, io gliele diedi e lui le passò a Merle che le prese e si incamminò verso il piano di sotto.
"Senti bene, adesso mi rispondi a qualche domanda senza indugiare."
I suoi occhi di ghiaccio mi scrutavano ed io di rimando lo guardavo con totale serietà.
"Quanti vaganti hai ucciso?"
"Non molti, tendo a nascondermi da loro sono abbastanza brava in questo." Gli risposi con freddezza, pensando a tutte le volte che ero riuscita a superare una mandria di vaganti nascondendomi sugli alberi.
"Per come ti abbiamo trovata noi, non si direbbe. Quante persone hai ucciso?" Disse lui con un sorriso beffardo stampato sul viso nella prima parte della frase, per poi tornare serio sulla domanda.
"Fin troppe, dalle persone è più difficile nascondersi." Una lacrima mi scese lungo il viso, ma continuai a fissarlo in mobile
"Perché?"
"Perché o io uccidevo loro o io accedevo ad un inferno senza fine."
"Va bene, adesso vestiti, verrai con noi, abbiamo una comunità ci sono anche bambini e donne non preoccuparti." Mi disse allungandomi i miei vestiti che erano sul letto.
"Perché mai dovrei fidarmi?" Dissi mentre mi rivestivo.
"Lo so, mio fratello Merle ti ha spaventata, ha bevuto e non se la sta passando bene, ma ti assicuro che non ti avrei fatto torcere un solo capello, non si toccano i bambini o i ragazzini e anche lui questo lo sa bene. Non sei obbligata a venire con noi, ma questa volta ti è andata bene, quante altre volte il fato ti salverà da uomini come Merle, specialmente disarmata, e quanto altro tempo sopravvivrai senza scorte di cibo e acqua?" In effetti non aveva tutti i torti, più sugli uomini che sul cibo, quello me lo sarei procurata nuovamente, ma da sola senza un arma sarei riuscita a nascondermi dai morti ma non a lungo dai vivi.
"Va bene, verrò. Ma un solo passo falso e me ne torno indietro." Dissi avviandomi scendendo le scale verso l'uscita, come se quello che avessi appena affermato potesse sembrare una minaccia.
Cosa poteva importargli a loro che io a metà strada decidessi di andarmene dai...
Lì c'era Merle con la mia roba seduto su una moto.
Non vedevo altri mezzi, questa cosa mi puzzava, non saremmo mai riusciti a starci lì sopra in 3.
"Come ci muoviamo?" Chiesi voltandomi verso Daryl accanto a me.
"Con la moto, tu starai al centro, Merle dietro ed io guido."
Col cazzo che avrei permesso a quel viscido di toccarmi ancora.
"Credici... sentite ditemi dove devo andare e vi raggiungo a piedi." Dissi acidamente guardando disgustata Merle che sorrideva come un ebete guardandomi nervosa.
"Senti ragazzina non ho tempo da perdere, ci stiamo due ore a tornare indietro, è notte, non ho voglia di discutere, se non vuoi stare attaccata a Merle starai davanti a me, ma sappi che io non lascio guidare a nessuno la mia moto, quindi meglio per te che tu non mi sia di intralcio durante la guida." Disse ciò sedendosi davanti a Merle.
"Si ma dove mi metto, non ci sto cazzo" imprecai non vedo soluzione se non quella di stare davvero in mezzo a quei due energumeni.
Daryl si alzò dalla moto, mi prese in braccio e con me in braccio si rimise in posizione sulla moto.
"Adesso mi fai il cazzo di favore di stare ferma e zitta, fino a quando non saremo arrivati. Non devi muoverti o cadiamo tutti da questa cazzo di moto. Adesso io dovrei afferrare il volante, quindi se mi fai la cortesia di aggrapparti saldamente a me potremmo partire." Io annuì in silenzio e mi aggrappai con le braccia al suo collo, poggia la testa sulla spalla e con il bacino mi sistemai più comodamente su di lui facendo scontrare involontariamente i nostri bacini. Lui mise in moto e ci avviammo verso una meta a me effettivamente sconosciuta, speravo solo di potermi fidare di questi uomini questa volta.
Dio fai che questa sia la volta buona, dammi tregua.
Il profumo di Daryl col vento mi inondava le narici e pian piano crollai tra le braccia di Morfeo.
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Ciao miei cari, il primo capitolo spero vi risulti interessante, potete benissimo sostituire il vostro nome a quello della protagonista se vi fa entrare più nella storia.
Questa è la prima ff che scrivo
Lo faccio perché ho letto tutte le ff possibili e non ce ne sono più di nuove che mi intrattengano, quindi perché non farne una io.
Come scrivevo nella trama i personaggi sono quelli di the walking dead ma non seguo la trama.
Ad esempio merle sta beatamente alla prigione con gli altri, Judith non è neonata ma ha ben quasi 2 anni e molto altro che scoprirete successivamente.
Lasciate pure un commento se vi va e suggerimenti sono sempre ben accetti.
Grazie in anticipo per la lettura.
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