Capitolo 14
Daryl's POV
Dopo la discussione con Janette decisi di incamminarmi verso la prigione, avrei preso la mia balestra e sarei uscito a sfogarmi un po'.
"Daryl posso parlarti?"
Che palle ogni volta che Rick vuole parlarmi è solo per darmi problemi.
"Dimmi sceriffo."
"Ho bisogno che per questi giorni ti occupi del ragazzo nuovo mi raccomando." Ed eccolo pronto a dare ordini.
"Ascoltami bene Rick. Non ho intenzione di fare da balia per oggi. Non puoi affidarlo a Shane? Oppure a Glenn?" Ero molto seccato e nervoso ma lo sceriffo sembrava non demordere.
"In realtà appena trovo Shane avrei bisogno di lui per una spedizione, usciamo io, lui e pensavo di portare con me Jonathan."
Perché non trovava Shane? Cazzo la ragazzina.
"Va bene portami il ragazzo ed il bambino al cancello, intanto io cerco Shane per la spedizione." Corsi lasciando Rick lì.
Corsi il più veloce possibile verso la torretta.
Salivo le scale della torretta e sentivo le sue urla.
Janette's POV
"Ti prego Shane no! Lasciami andare!!"
Shane mi teneva ferma per terra mentre si sedeva su di me.
Mi bloccava le braccia tenendole con una mano per i polsi sopra la mia testa, mentre con l'altra mano mi slacciava i jeans.
"Adesso mi diverto un po' e poi me ne vado. Se tu facessi silenzio e collaborassi sarebbe tutto più rapido."
Mi aveva tirato giù i pantaloni e le mutandine, potevo sentire il pavimento gelido sotto di me.
Si sbottonò i suoi pantaloni e si abbassò le mutande.
Mi penetrò ed iniziò a muoversi bruscamente in me, così forte da farmi male.
"Shane.... Shane ti prego mi fai male."
Piangevo mentre la sua mano mi palpava il seno e l'altra mano che stringeva i polsi era scesa a stringere il collo.
"Vediamo se così stai un po' zitta."
Stringeva sempre di più sul collo e mi sentivo morire.
A un certo punto pensai di essere morta ma ero semplicemente svenuta.
Daryl's POV
Mentre salivo le scale della torretta smisi di sentire la sua voce, avvicinandomi sempre di più alla porta sentivo però un ansimare costante.
Aprii la porta e quello che vidi mi fece ribollire di rabbia.
"Lasciala immediatamente coglione!!" Afferrai dalle spalle Shane che ancora si muoveva dentro di lei.
Lui si sollevò e si rivestì.
"Senti Daryl perché non esci e aspetti il tuo turno? Impara a condividere uomo." Si voltò verso di me cercando di smorzare un ghigno.
Non ci vidi più dalla rabbia.
Gli sferrai un gancio dritto sullo zigomo destro.
Lo spinsi a terra accanto al corpo inerme di Janette ed iniziai a colpirlo.
"Una bambina ecco cos'è. Non ti fai schifo? Te le insegno io le buone maniere, schifoso verme." Continuavo a colpirlo finché non smisi quando vidi Janette riprendere conoscenza.
"Vattene da qua testa di cazzo. Vai lontano da lei. La prossima volta spera che non ci sia o ti uccido."
Con il viso sanguinante Shane uscì dalla torretta.
"Daryl... Sto bene tranquillo."
Provò a risollevarsi ma ricadde a terra.
Mi avvicinai a lei, le sollevai i pantaloni e le mutandine.
"Daryl, l'ha fatto, aveva detto che non mi avrebbe lasciata stare e così è stato." Piangeva fiumi di lacrime.
"Bambina mia è stata colpa mia. Ma ti giuro che non succederà più, gli ho dato una lezione." La sollevai tra le mie braccia e mi sedetti con la schiena poggiata al muro, stringendo Janette al mio petto.
Afferrai la ricetrasmittente e comunicai con Rick.
"Rick ho bisogno che qualcuno vada nella torretta uno e faccia da guardia oggi. Io sono nella torretta due con Janette non si sente molto bene e ha bisogno di me. Mi spiace sceriffo il ragazzo nuovo oggi dovrà stare con qualcun altro. Passo."
Passò qualche istante e Rick rispose.
"Va bene lo porterò con me in spedizione, il bambino lo lasceremo a Carol. Stasera dovremo parlare. Passo e chiudo."
Nel frattempo Janette non smetteva di piangere contro il mio petto.
"Piccoletta cosa posso fare per te?" Le lasciai un bacio sulla fronte.
"Mi porti a fare una doccia? E mi giuri di non dire nulla a nessuno?"
"Certo ma dobbiamo aspettare che gli altri escano per la spedizione."
La abbracciai aspettando il momento giusto per portarla alle docce.
Passò una mezz'oretta e la accompagnai prima alla sua cella a prendere dei vestiti puliti e dopo alle docce.
"Sono qui fuori se hai bisogno."
Passarono una decina di minuti ed uscì con una tuta verde ed una magli a maniche corte celeste.
"Io andrei a riposare ora. Grazie Daryl." Mi lasciò un bacio sulla guancia e si voltò per incamminarsi verso la sua cella.
"No aspetta! Io ho la giornata libera, passiamola assieme." La bloccai ma lei insistette nel voler riposare.
"Va bene. Riposerai promesso, ma con me. Ascoltami tu vai in infermeria, stai un po' con Merle e poi quando hai finito mi raggiungi alla mia torre. Non preoccuparti Shane l'ho visto uscire, andava in spedizione con Rick." Lei mi annuì silenziosamente e si incamminò verso l'infermeria.
Io corsi nella mia cella e raccolsi la mia coperta ed una mia felpa, nel caso facesse troppo freddo nella torre est; passai poi in mensa a prendere qualche provvista e rubai al volo due candele dalla scorta di Carol.
Mi incamminai verso la torre, lì c'era sempre un materasso, ci stesi sopra la coperta, poggiai a terra accanto al muro le candele e le accesi e aspettai che Janette arrivasse.
Janette's POV
Andai in infermeria da Merle.
Appena arrivata vidi che era sdraiato con Andrea al suo fianco.
Dormivano beatamente, erano proprio belli assieme.
Non volli disturbarli e quindi uscì e mi recai da Carol per vedere come stesse il mio piccolino.
"Janette! Sai che qui ci sono tanti libri con storie che Carol ci legge? Rimani a sentirne una?" Cardo mi saltò addosso appena mi vide.
"Oh lo so tesoro io le ho già lette tutte. Tu però rimani pure ad ascoltare Carol, io ho da fare ci vediamo stasera." Gli diedi un grosso bacio sulla guancia e mi avvicinai a Carol.
"Grazie per tenerlo qui con te."
"Tesoro è un piacere, lo sai che mi piace infinitamente stare con i bambini." Mi scrutò addolcendo il suo sguardo.
"Ti senti bene?" Mi chiese titubante.
"Sisi, solo stanchezza, torno da Daryl, aveva bisogno per non so cosa. Grazie ancora." La abbracciai e mi incamminai verso la torre est. Salii le scale e rimasi sorpresa quando aprii la porta.
C'era Daryl poggiato per terra ad una parete che sonnecchiava, sul materasso c'era adagiata una coperta e accanto a Daryl per terra delle candele.
Per quale diamine di motivo faceva tutto questo se aveva espresso più volte che di me non gli importava? Non volevo fosse solo impietosito perché Shane mi aveva fatto violenza.
Mi accovacciai di fronte a lui. Era bello, aveva i suoi lisci capelli castani che gli ricadevano sul viso e anche se il viso era rozzo lui era stupendo.
"Daryl... Daryl sveglia." Lo scostai leggermente dalla spalla.
"Ei bambolina. Volevi riposare e invece mi sono addormentato prima io buffo no?" Smorzò un sorriso per poi proseguire "Ti ho preparato un posto dove riposare e stare tranquilla. Io sono qui sotto ad aspettare che tu ti sia riposata, non entrerà nessuno. Nello zaino c'è anche qualcosa da mangiare così non devi nemmeno scomodarti ad andare in mensa." Mi diede un bacio sulla guancia e si sollevò per andarsene.
"Daryl io pe-" mi interruppe.
"Non preoccuparti se dovessi avere freddo c'è anche una felpa nello zaino. Il tuo Dixon preferito ha pensato a tutto." Mi sorrise e si voltò verso la porta.
"No Daryl io pensavo tu potessi rimanere qui con me." Mi guardavo le punte dei piedi imbarazzata aspettando una sua risposta.
Lo sentì chiudere la porta, alzai gli occhi credendo fosse uscito invece era ancora qui dentro.
"Come preferisci tu Janette, qualunque cosa ti faccia stare bene."
"Grazie Daryl."
Lui si sdraiò sul materasso e aspettò che io facessi lo stesso.
Io presi la sua felpa dallo zaino e dopo averla indossata mi sdraiai accanto a lui.
Poggiai la mia testa al suo petto e sollevai una gamba poggiandola su di lui.
"Posso?" Mi chiese indicandomi la mia schiena.
Io annuì e lui mi avvolse la schiena nel suo braccio. Io provai a coprirci con scarsi risultati e lui intervenne tirando la coperta su di noi.
"Dormirei sempre così Daryl." Sollevai il viso verso di lui,
"Anche io tesoro mio." Lui mi guardò di rimando ed io ne approfittai per lasciargli un bacio casto sulle labbra; poi poggiai nuovamente la testa sul suo petto e mi addormentai.
Rey's POV
Ero nella mia cella con Cardo, dopo pranzo lui voleva riposare e quindi il ragazzo cinese ci aveva portati in una cella che a quanto pare sarebbe diventata la nostra stanza.
Avrei voluto vedere dove fosse Janette, ma aveva detto che ci avrebbe poi raggiunto dopo il turno di guardia, era così testarda che so che non mi avrebbe permesso di pranzare lì con lei.
Il pranzo era andato bene, Cardo aveva ricevuto un sacco di attenzioni ed io avevo approfittato di un buon pranzo a base di cervo e insalata.
A quanto pare qui dentro hanno anche messo su un orto, così mi aveva raccontato Maggie, la fidanzata del cinese.
Erano molto gentili, non volevo rovinare l'opportunità di un posto sicuro per Cardo e Janette. Onestamente ero sicuro che se solo mi avessero cacciato Janette sarebbe venuta via con me e Cardo; una volta ritrovati non ci avrebbe lasciati andare facilmente.
Non so però, se davvero ci teneva come sempre a noi, perché non voleva ricambiare il bacio, perché con me era così fredda, sarà colpa di quell'arciere? Davvero stava insieme a quel vecchio?
Mi scostai dai miei pensieri quando sentì battere sul ferro della cella.
"Posso entrare?" Era una voce che avevo già sentito, ma non riuscivo ancora a riconoscerne il proprietario.
"Entra pure."
Entrò Rick, il capo di questa comunità a quanto pare; poteva dire tutto quello che voleva ma questa non era una democrazia.
"Se non hai programmi per oggi Rey, io avrei pensato di farti affiancare da Daryl per vedere un po' come lavoriamo qui dentro, come funziona la vita in questa prigione, che ne dici?"
Benissimo, non solo mi avrebbe mostrato cosa avrei dovuto fare per rendermi utile in questa comunità ma avrei anche dovuto dare retta a quel coglione di Daryl, che magari mi avrebbe anche sbattuto in faccia che si fa la mia ex ragazza.
Rey respira e collabora, fallo per Cardo.
"Oh certo, nessun problema, tu dammi cinque minuti che preparo Cardo e ci sono." Stampai sul viso il miglior sorriso entusiasta che potessi fingere e mi voltai verso Cardo.
"Perfetto vi aspetto qui fuori." Lui uscì ed io svegliai il bambino.
"Non mi va!! Io voglio dormire. Sei sempre tu che mi svegli, lasciami stare! Io non ti sveglio mai." Ecco che faceva le sue solite lagne.
"Senti adesso mi fai incazzare. Ho detto che ti alzi e vieni con me. Vuoi per caso che ci caccino? Così non vedremo più Janette?"
Il bambino a queste parole scattò sull'attenti e non fiatò più.
Seguimmo Rick fino al cancello, facendo qualche chiacchiera vaga.
Arrivati al cancello aspettammo l'arciere.
"Rick ho bisogno che qualcuno vada nella torretta uno e faccia da guardia oggi. Io sono nella torretta due con Janette non si sente molto bene e ha bisogno di me. Mi spiace sceriffo il ragazzo nuovo oggi dovrà stare con qualcun altro. Passo." Era Daryl che parlava dalla ricetrasmittente.
"In che senso non si sente molto bene? Vado a vedere come sta." Feci per andare, seguito da Cardo ma venni bloccato da Rick.
"Meglio lasciarli soli. Davvero Rey, io non so cosa ci sia stato tra te e Janette, tantomeno so cosa ci sia ora tra lei e Daryl, ma conosco quest'ultimo e se mi sta chiedendo questa cortesia vuol dire che è importante. Facciamo così, io dirò che tu verrai con me, ma se preferisci potrai rimanere a fare da guardia nella torretta uno. Dimmi tu cosa vuoi fare."
"Vengo con te, se rimanessi qui so che non resisterei a stare distante da lei senza sapere cos'abbia. Cardo, occhi aperti usciamo." Era vero sapere di averla a pochi passi da me e non sapere cosa le succedesse mi avrebbe fatto impazzire.
"Meglio se il bambino rimane qui. Non è il massimo portarlo con noi, io lascio mia figlia a Carol, puoi fidarti o io stesso non le lascerei mia figlia." Mi sorrise cercando di convincermi.
"Come avevo già detto Rick, non mi sento tranquillo a lasciare mio fratello con chi non conosco."
"Come preferisci, allora se vuoi puoi rimanere con lui nella prigione, ma non permetterò che questo bambino esca in spedizione."
Dov'era finita la democrazia di cui tanto parlava, ma non potevo reagire, non se volevo che questa comunità funzionasse anche per me, Cardo e Janette.
Mi voltai verso mio fratello e lo guardai nei suoi occhioni celesti.
"Piccolo che ne dici di rimanere qui a far compagnia agli altri bambini? Io torno in un paio d'ore e se qualcosa non ti va bene c'è Janette, per qualsiasi emergenza puoi chiamare lei... Qui dentro sei al sicuro, proviamo a fidarci."
Il bambino annuì e mi abbracciò.
"Va bene lo porterò con me in spedizione, il bambino lo lasceremo a Carol. Stasera dovremo parlare. Passo e chiudo." Rick chiuse la conversazione con Daryl e dopo di che mi disse di aspettare qui, avrebbe portato Cardo da Carol e poi mi avrebbe raggiunto con gli altri per la spedizione.
Ecco che iniziava il mio ruolo di soldatino.
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