capitolo 2

-James- Rose era in lacrime dinanzi al cugino. Si sentiva umiliata... voleva risolvere quel problema e sapeva che stava per mentire anche a se stessa. Più volte la notte, nel suo letto a baldacchino, la ragazza si era ripetuta che quella per James fosse solo una cotta passeggera... voleva convincersi, pensava di essersi riuscita, ma quando il ragazzo si girò verso di lei il mondo le cadde addosso. aveva preparato un discorso, voleva dirgli che a lei non interessava, voleva mentire anche a se stessa per il poco orgoglio che gli era rimasto. Restarono fermi in mezzo al corridoio per un po, James visibilmente scocciato e Rose rossa in viso
-Io.... Tu.... Cioè.... Tu non mi piaci, ti sei sbagliato- mormorò queste poche parole con forza reprimendo le lacrime e sfoggiando un finto sorriso. James la guardò, o meglio la studiò. Aveva capito che lei stava mentendo, ma fece finta di niente e sorrise
-allora scusa. Ho sbagliato- detto questo le fece cenno con la testa e se ne andò via. Rose rimase a guardarlo, quando James svoltò l'angolo la ragazza butto fuori un sospiro di sollievo e fece per scivolare con la schiena sul muro per poi iniziare a piangere

Scorpius guardò a destra e a sinistra. Nonostante le prime incomprensioni, Albus era diventato il ragazzo che era prima di entrare a Hogwarts. Aveva dimostrato il suo vero io alle persone ed era riuscito ad avere amici. Scorpius, dal canto suo, restava molto tempo da solo per studiare e far felice i genitori e se stesso con voti altri. Ogni tanto andava alla biblioteca di Hogwarts per fare ricerche per se, gli piaceva sapere molte cose e per questo ogni tanto faceva ricerche anche per conto suo, una volta finiti i compiti. Quel giorno aveva deciso di dedicarsi un po' a Rose, ultimamente la vedeva triste e sempre con la testa tra le nuvole. Albus passò accanto a lui e gli sorrise, poi si fermò
-dove vai?- chiese poi. Scorpius lo guardò poi abbassò la testa arrossendo
-voglio andare a vedere Rose. Ultimamente è un po' giù e sai che noi siamo amici... Ma da quando siamo a Hogwarts ci parliamo poco e niente- sussurrò quelle parole. L'allontanamento della sua amica gli scavava una voragine nel petto
-oh... Bene, allora ci vediamo dopo- rispose Albus un po' in imbarazzo e "scappò" via per il corridoio. Scorpius aveva sentito dire, una sera, da Vera, James e Albus una cosa forse vera... Loro pensavano che tra Scorpius e Rose potesse nascere qualcosa è a pensarci al ragazzo gli si arrossavano le guance. Camminò per poi arrivare al giardino dove vide la sua amica su una panchina. Fissava il vuoto e sembrava voler piangere. Quando Scorpius si avvicinò notò che la ragazza aveva gli occhi rossi come il naso, segno che già aveva pianto. Il ragazzo le si avvicinò lentamente, temeva che lei potesse scappare via
-hey- Scorpius si sedette accanto a lei sulla panchina. Rose alzò lo sguardo e fece una gran fatica per sorridere al suo migliore amico. Non gli aveva mai detto della cotta per James, e questo la rattristiva molto
-hey- cercò di sembrare amichevole, alzò un braccio per poi riabbassarlo
-come vanno le cose?- chiese Scorpius poco dopo. Aveva deciso di andare pian piano, sperava che con la sua tattica la ragazza gli avesse rivelato tutto
-bene... Forse. Tu?- chiese lei giaerdando un filo di erba che si muoveva, come gli altri, spinto dalla forza del vento leggerlo che soffiava da sud
-bene.... Come mai forse?- cercò di sembrare vago, ma Rose alzò di scatto la testa nella sua direzione
-lo sai?- chiese dopo un po' di silenzio. Scorpius aggrotolò le sopracciglia
-cosa dovrei sapere?- chiese sospettoso. Rose per poco non si lasciò fuggire un sospiro di sollievo, ma nei suoi occhi si leggeva vagamente la felicità che provava inuel momento. Scorpius, che con il tempo aveva imparato a conoscerla, leggendo negli occhi della ragazza, rimase deluso e ferito da quello che stava provando. Perché non ne voleva parlare con lui? Infondo erano amico da molto tempo, non aveva senso nascondersi qualcosa, tanto l'altro, prima o poi, sarebbe venuto a saperlo
-perché non mi dici più niente?- sbottò arrabbiato Scorpius balzando in piedi. Aveva il corpo teso, era arrabbiato e la colpa deriva dall'allontanamento della sua amica
-Ma cosa... Scorpius... Io ti dico sempre tutto...- cercò di convincerlo invano lei. Era stanca di mentire alle persone a cui voleva bene, ma si vergongnava un pochino per la sua cotta sul cugino
-No Rose. Non è vero, non mentirmi. Cosa c'è che non va?- le chiese ancora. La ragazza abbassò lo sguardo al terreno, poi parlò e raccontò tutto quello che le era successo in quei giorni. Scorpius ascoltò con molta attenzione e non si scomposte quando Rose gli raccontò anche di James. A fine raccontò alcune lacrime ricavano il volto della ragazza
-cosa faccio ora?- chiese più a Scorpius che a se stessa. Il ragazzo le rivolse un sorriso
-penso che tu debba far finta di niente sai? Smettila di piangere per tuo cugino- la rimproverò quasi. Rose annuì leggermente poi si alzò di scatto dalla panchina sorridendo davvero dopo tanto tempo
-grazie Scorp.... Che ne dici di andare a farci un giro? Infondo, all'inizio, eravamo molto curiosi... No?- chiese lei. Scorpius si alzò sorridendo dalla panchina e insieme andarono in giro per la scuola
-hey Scorp- Albus si avvicinò a Rose e Scorpius con un'espressione preoccupata sul volto. Nelle mani aveva una lettera e i suoi occhi, ogni tanto, leggevano ancora qualche parola. Quando si fermò davanti ai due li guardò preoccupato
-Dobbiamo parlare tutti. Dove sono James e Vera?- chiese poi. Scorpius è Rose si guardarono, nonostante la ragazza avesse promesso al suo migliore amico di non pensare a nessuno dei due, risentire i loro nomi e sapere di doverlo incontrare ancora, i loro nomi erano come un pugno nello stomaco. Alzò le spalle poi abbassò lo sguardo a terra
-allora dobbiamo cercarli, è veramente importante- rispose Albus incamminandosi nel corridoio seguito dagli altri due che lo guardavano preoccupati
Non proferirono parola e decisero di salire verso il dormitorio di Grifondoro e vedere se fossero lì
-Rose entra e va a chiamarli- le disse Albus aspettando impaziente. Rose annuì leggermente per poi sparire dietro il quadro con uno sguardo preoccupato
Poco dopo riuscì con James e Rose, entrambi erano arrabbiati perchè Rose aveva disturbato il loro quasi bacio
-che dovete dirci?- chiese James infastidito guardando solo Scorpius e Albus. Il fratello, che fino a quel momento era rimasto teso ad aspettare, li condusse verso il giardino della scuola. Poi fece cenno agli altri di sedersi. Prima di parlare rimesse la lettera, poi sollevò lo sguardo verso i quattro che lo guardavano
-ho ricevuto una lettera da tuo fratello Rose- disse. Nell'udire quelle parole James si alzò con l'intento di andarsene. Albus lo bloccò guardandolo con uno sguardo di fuoco
-Non ho finito di parlare- quasi gli urlò in viso. Strattonò James fino alla panchina e lo fece risiedere sotto lo sguardo sbalordito degli altri. Albus non aveva mai alzato la voce, e gli altri lo guardarono più terrorizzati di prima. James sbuffò per poi guardare male il fratello
-bene- Albus passò la lettera a Scorpius che la lesse in silenzio. Dopo aver letto, Scorpius era bianco come un lenzuolo
-Scorp... Cos'hai?- Rose gli toccò il braccio e il ragazzo riprese pian piano coscienza, poi passò il foglio a Rose e così la lettera fece il giro delle persone
-cosa significa?- chiese Vera con gli occhi sgranati dopo aver letto quello che la lettera diceva
-esattamente quello che c'è scritto- rispose Scorpiis trattandosi il collo, quando era nervoso lo faceva spesso
-quindi...- Rose guardò i suoi amici con il panico che pian piano le cresceva in corpo
-si- rispose Albus che stranamente era il più calmo dei cinque
-Voldemort sta tromando?- chiese James con espressione cupa

-Ron ho detto no- Hermione entrò in cucina arrabbiata. Com'era possibile che Rom non riuscesse a credere che Lord Voldemort stava riaquinstando forza
-Ma noi lo abbiamo ucciso- si affrettò a rispondere il rosso prendendo tra le mani il viso di sua moglie -com'è possibile che sia tornato o che stia per tornare?- le chiese poi
Hermione alzò gli occhi al cielo
-Ron, lo so che questo ti spaventa... Ma abbiamo prove sufficienti per dire...-
-No, non le abbiamo- Ron abbassò lo sguardo al pavimento. Non voleva crederci realmente, lui aveva visto il corpo morto, lui non poteva resuscitare, nessuna magia era in grado di farlo
-papà, mamma- il piccolo Hugo corse verso i genitori sorridente
-come sta il mio piccolo?- chiese Ron prendendolo in braccio. Hugo sorrise poi si incupì improvvisamente
-cosa c'è che non va?- chiese poi Hermilne guardando preoccupata il figlio
-ho sentito le vostre conversazioni con gli zii- rispose Hugo. A Ron e Hermione gli si gelò il sangue nelle vene
-cosa?- chiese Hermione quasi urlando, com'era possibile che avesse sentito?
-si è ho scritto a Albus ad Hogwarts. Adesso anche loro lo sanno- disse con aria innocente il più piccolo dei Weasley per poi correre verso la sua camera e chiudersi all'interno. Il piccolino aveva sentito molte storie sul Signore oscuro, ogniuna raccontava una verità cruda, Voldemort era un'essere veramente cattivo, pensò il bambino per poi mettersi a giocare con le macchinine che collezzionava facendo finta di nulla
-Ron...- Hermione guardava il marito sconvolta
-Adesso lo penseranno anche loro- bornottò il rosso per poi salire le scale per parlare con il figlio. Hermiond lo fermò in tempo
-bisogna avvisare gli altri- disse in tono risoluto. Rom annuì per poi scansare la moglie e avviarsi verso la Camera da letto per una bella dormita
Hermione, sospirando, fece apparire il suo patrono per mandare un messaggio ai suoi amici, la Gionata sembrava non finire mai

Harry e Ginny erano seduti al tavolo del salone, con loro c'erano anche Sofy e Draco. Nessuno parlava, a Harry e Sofy bastava uno sguardo per capirsi. La paura che il Signore Oscuro riacquisti forza spaventava tutti, ma Sofy e Harry non erano spaventati... Erano arrabbiati. Una rabbia non loro, sembrava che le vittime di Lord Voldemort volessero essere ancora e ancora vendicare. Sofy è Harry sentivano le voci, non vedevano fantasmi o cose del genere... No, le loro voci bastavano
-Harry, credo di star impazzendo- disse dopo un po' di silenzio Sofy. Guardava il suo migliore amico con gli occhi lucidi, credeva di star pian piano impazzendo
-No. Non stai impazzendo- le rispose Harry cercando di rassicurarla, ma invano. Sofy scoppiò in un pianto liberatorio
-pensavo che fosse finita...- quasi urlò tra la rabbia e le lacrime che le solcavani velocemente il viso. Nessuno la fermò, sapevano che faceva bene a sfocate la sua rabbia. Sofy incominciò a prendere a calci qualsiasi cosa le capitasse a tiro, la madre non era lì ed era rimasta all'oscuro di tutto. Non voleva rivedere gli occhi pieni di delusione e amore che provava verso un'uomo spreggevole e senza cuore. Sofy si vergognava di essere la figlia di uno dei maghi più oscuri e potenti del mondo
-Shh- Draco la prese tra le braccia dopo che lei crollò a terra tra i singhiozzi e i lamenti. Le voci le urlavano di rivendicarle, la prima era proprio quella di Fred....
-guardate- Ginny indicò la finestra. Il patrono di Hermione andava verso di loro illuminando il cammino. L'animale si fermò difronte a Sofy e la ragazza si sentì un pochino meglio
-ragazzi Hugo ha sentito tutto quello che abbiamo detto... Ha scritto a sua sorella e ai vostri figli a Hogwarts- il messaggio terminava così. La voce di Hermione era affannata, nessuno di loro voleva mettere nel mezzo i propri figli
-cavolo- Draco guardò la moglie sconvolto, poi mandarono un messaggio alla professoressa McGranitt

(Scusate se ci sono errori ma volevo aggiornare il prima possibile)

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