Saluto.

"I ricordi, il riversarsi vano di sabbia che si muove senza pesare sulla sabbia, echi brevi protratti, senza voce echi degli addii a minuti che parvero felici"
~Giuseppe Ungaretti~

Ci misi 2 giorni a organizzare tutto, e a ogni passo che facevo mi rendevo sempre più conto che, per quanto il tempo scorresse a ore, minuti, secondi e via dicendo, quelle ore che ci separavano dal funerale non passavano mai.

La cerimonia si svolse nella chiesa del paese, tutti erano tristi e provati per la perdita, io anche se avevo organizzato tutto rimanevo nell'ombra aspettando il colpo di scena, aspettando che mio padre finga di essere morto e che si alzi da quella maledettissima bara.
Ma non successe.

Ostinata a non crederci rimanevo fissa a guardare il vuoto mentre mia madre mi invitava fuori a conoscere una persona, non potei dirle di no.
-"C'è qui fuori il figlio di un caro amico di tuo padre, conoscilo Savanna, ora che tuo padre non c'è devi sistemarti", la voce dura di mia madre mi ricordava quanto fossimo in conflitto una verso l'altra. Ci somigliavamo quel poco che bastava per dire che ero sua figlia ma infondo ero diversissima da lei.

Uscii e riconobbi una figura: Thomas. Rimasi di pietra, mia madre dietro di me lo incitava a venire verso di noi, e quando capì chi io fossi rimase di pietra pure lui.
-"Savanna...."
-"Thomas"
Mia madre non dovette fare nulla, rimase li in silenzio a chiedersi come facevamo a conoscerci.
-"Madre, nel mio viaggio quando sono scappata da tutto ho incontrato quest'uomo meraviglioso. E per venire qua l'ho abbandonato".
-"Non immaginavo fossi tu, credevo di impazzire. Vederti è stato bello, solare. Savanna, torna da me, ti prego".
Mia madre mi toccò un braccio e comprensiva, cosa che di solito non era, andò dagli altri parenti. Il mio sguardo tornò su Thomas che sperava in una mia risposta.
-"Ti amo Thomas, e ne sono sicura, non sono mai stata così sicura di qualcosa nella mia vita come ora. Io ti ho ferito, lo comprendo", non finii la frase lui mi aveva tappata la bocca, da cui uscivano solo scuse inutili, con un bacio.
-"Non hai nulla da scusarti, sono io che non ho saputo notare il tuo dolore, torna da me Savanna e iniziamo da capo ti prego. Ho bisogno di te nella mia inutile vita, quel porto mi fa male se non ci sei tu a vedermi o ad osservarmi. Quella casa è vuota e non mi era mai sembrava così vuota come ora, l'hai riempita di cose, l'hai rivestita d'amore solo con te dentro e ti scongiuro torna da me, con me e per me. Io da solo non valgo quella felicità, ma tu vali la pena di provare a raggiungerla".

I parenti si girarono tutti verso di noi, lui si vedeva non era a suo agio e anche io in qualche modo, ma non mi importava. In quel momento c'ero solo io e Thomas.

'Caro padre che mi hai aspettata e infine solo al tuo funerale sono tornata. Thomas è un uomo dolce che ti somiglia, un uomo per il quale ne vale la pena. Spero che tu possa comprendere la mia scelta di andare via, di iniziare una nuova vita con lui.
L'estremo addio che ti sto dando e l'assoluto silenzio che ne conseguirà. Tu sarai sempre il mio eroe e io sempre la tua bambina', e mentre pensavo quelle parole avevo già sorriso e detto di si.

Gli dissi addio un ultima volta a mio padre prima che lo seppellirono e con lui la mia infanzia. Le sue parole riecheggeranno sempre nei miei ricordi a cui non so rinunciare. 

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