Ricominciare.

《In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l'altro nell'abisso》~Paulo Coelho~

Il mio era nell'assurdo.
Era li davanti a me e io ero più fuori che dentro, mentre mi scrutava il cuore, avrei avuto 1000 ragioni per scappare e altrettante per nascondermi. Il suo sorriso era contagioso, feci per camminare in avanti ma inciampai. Volevo sotterrarmi.
-"Attenta!", mi aiutò a stare su, "Io sono Thomas e tu?".
Timidamente dissi il mio nome e guardandolo bene mi resi conto che era qui ad aspettarmi da tutto il giorno.
-"Savanna, che bel nome", un brivido mi sfiorò la schiena appena disse il mio nome, lo diceva con nostalgia, con il cuore caldo; intanto io iniziavo ad aver caldo davanti a lui.
-"Si ma non starò qua per molto", mi meravigliai di quanta freddezza ebbi in quel momento.
-"Allora ne vorrei approfittare finché sei qua", speravo che stesse scherzando.
-"Cosa?"
-"Vuoi un caffè?"
-"Ah, va bene".
Attraversammo quasi tutto il paese, infine ci ritrovammo  davanti a un caffè molto carino. sembrava un bistrot, fuori c'erano tavolini e sedie di legno  ridipinte di un banco panna, erano coperti da un parasole giallino. Su uno dei tavoli era sdraiato ,pigro, un gatto bianco che ogni tanto sbadigliava. Mi invitò a sedermi e ordinò 2 caffè. 
Intanto che aspettavamo il servizio il silenzio era quasi tangibile, finché non lo ruppe lui parlando.
-"E' venuta bene la foto?"
-"Eh?"
-"La foto che mi hai fatto prima di scappare"
Avvampai, ancora non l'avevo guardata.
-"Ehm, credo di si"
-"Me la presteresti?", allungò gentilmente la mano per farsi passare la macchina fotografica.
-"Certamente"
Mise la macchina fotografica tra le sue mani, aveva le mani grandi, con mio grande stupore mi fece una foto, rimasi accigliata ero stata presa alla sprovvista.
-"Ora siamo pari", sorrise.
Arrivarono i caffè grazie al cielo.
-"Chi sei Savanna?"
-"Il mio nome lo sai, no?"
-"La tua storia, mi piacerebbe ascoltarla, conoscerla".
-"Magari dopo"
-"Si, magari"
"La tua invece di storia?"
-"Magari dopo"
Sorrisi. Ridemmo, mi piaceva la sua risata, era fresca senza pensieri. Senza un velo di problemi.
Chiacchierammo per diverse ore e mi portò sulla spiaggia, era vicino al porto.
Mi guardò e mi disse:"Savanna, mi piacerebbe rivederti, devo raccontarti la mia storia e tu la tua"
-"Thomas"
-"Dillo di nuovo, di di nuovo il mio nome".
-"Thomas"

-"Ne è valsa la pena aspettarti, mi piace come pronunci il mio nome", mi baciò la mano, e mi riaccompagnò all'albergo.
Voleva sapere la mia storia, come sarei riuscita a raccontargliela?
Non volevo mentirgli.
Ci fermammo davanti alla porta, mi sorrise, disse il mio nome e mi salutò.
Non riuscivo a staccarmi da quel momento, ne volevo ancora e lo fermai correndogli dietro e chiamandolo.
-"Dammi un motivo! Dammi un motivo per raccontarti di me e per non scappare ancora"
Fece uno sguardo che diede l'idea che fosse uno che aveva sofferto, mise una mano sul mio fianco e mi tirò a se, l'altra sul mio viso. Si avvicinò e le nostre labbra si unirono in un bacio.
Non un baciò da sceneggiato, ma un bacio da oscar che durò almeno 10 minuti.
-"Mi annienterai Savanna ma voglio annegare in quei tuoi occhi".

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