Perdita.

《Il dolore è ancora più dolore se tace》~Giovanni Pascoli~

Erano passate settimane, ormai viveno in quel paesino. Mi trasferii da Thomas momentaneamente, non potevo certo stare in hotel avrei finito per spendere tutti i soldi.
Stare li era quasi nostalgico, le paure erano scomparse e i giorni erano sereni. Mi chiesi se finalmente non avessi trovato la serenità che cercavo.
Le notti d'amore erano finalmente serene, tutto andava per il meglio avevo trovato un lavoro dal famoso panettiere.
Thomas aveva un gatto tigrato, molto bello. Non aveva molto tempo forse a malapena un anno.
Giocava con ogni cosa e ogni tanto mi soffiava ancora ma quando ero sola con lui si sedeva sulle mie gambe per non farmi sentire la solitudine.
Bravo bimbo peloso.
Come dissi prima i giorni ormai passavano sereni, nessun intoppo a parte le continue chiamate dei miei parenti. Non si sopportavo più, non sentivo nemmeno il bisogno di sentirli.
Uscivamo a passeggiare la sera al solito porto, verso la costa dove c'era la spiaggia si ergeva un semplice hotel il resto era una fila di sassi che formavano una striscia di terra.
C'era una chiesa ormai divenuta una casa, una delle finestre si affacciava sul mare.
Mi chiesi come la vista potesse essere da quella finestra.
Amavo quel posto e a modo mio ero innamorata di Thomas, ma non avevo il coraggio di dirglielo. Perché per esperienza quando le cose vanno per il verso giusto iniziano i problemi.
Eppure era così mi ero innamorata. Quel punto nero nel cuore stava andandosene e la paura si stava dissolvendo.
Da qui si vedevano le stelle non potevo essere piu felice.
Una sera, mentre Thomas dormiva, decisi di accendere il pc ma cambiai idea quando vidi il telefono vibrare.
So che dicevo di non voler rispondere alle chiamate dei miei parenti ma era un messaggio ed era di mia madre.
《Non so dove tu sia, ma torna a casa, tuo padre ci ha lasciati era per questo che ti cercavamo. Fra 4 giorni ci saranno i funerali o hai troppe cose da fare per esserci?》
Ecco. Iniziai a piangere in silenzio e senza accorgermene feci la valigia accarezzai il gatto e dissi un addio fra i denti a Thomas. Dovevo tornare a casa. Ricominciare davvero, salutare mio padre, il mio adorato padre, e sentirmi in pace.
《Ciao mamma, scusami ho tante cose da dirti so che quello che ho fatto è sbagliato. Sto tornando a casa》.
Mandai il messaggio a mia madre e me ne andai.

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