《E mi sento male perché mi sembra di non fare mai abbastanza..》~Fabio Volo~

Presi il treno e andai a casa.
Mi accolse in lacrime mia madre insultando la mia scelta. Non potevo ribellarmi alla fine avevo sbagliato anche io.
Entrai in camera mia appoggiando la valigia sul letto, il mio cuore era rimasto cn Thomas, aprii delicatamente la valigia stando attenta ad assaporare gli odori e le sensazioni che il gesto mi portava.
Piansi. Ma cercai di smettere. Uscii dalla mia camera e andai nella camera dei miei toccai il letto dalla parte dove di solito dormiva mio padre ma sentii solo il vuoto allargarsi.
-"Ti ha difesa fino all'ultimo. Diceva che avevi un motivo per fare quello che hai fatto. Che c'era una motivazione nella tua scelta e che dovevo credere che un giorno saresti tornata".
A parlare era mia madre, appoggiata all'entrata della sua stanza che mi guardava sofferente.
Mi sedetti e piansi.
-"Come è successo?"
-"Infarto, il suo cuore si è fermato. Il cuore forte di tuo padre ha smesso di battere".
-"Hai già organizzato tutto?"
-"No. Non riesco a ragionare".
-"Ci penso io".
Mi asciugai le lacrime e mi alzai, accarezzai mia madre e andai in soggiorno, presi il telefono di casa e chiamai i parenti per avvisarli del funerale. Poco dopo presi la mia borsa e uscii.
-"Mamma, vado in chiesa a chiedere per il funerale".
Non ricevetti risposta sentii solo dei singhiozzi.
Per tutto il tragitto pensai a mio padre e alle volte che ha creduto in me, a quante volte, anche se avevo torto, mi proteggeva sempre.
Arrivai in chiesa e parlai col prete. Dopo di che andai alle onoranze funebri.
Passai tutta la mattinata a fare le faccende che andavano fatte e ad evitare che i parenti si ammazzassero tra di loro.
Chiusi la porta della mia stanza consapevole che avevo solo quelle 4 mura a proteggermi da loro.
Mio padre era morto e io non ho potuto salutarlo.