XVII
Jimin si avvicinò posando il mento sulla spalla di Yoongi per poi mollargli un bacio sulla guancia.
-Scusatemi se vi interrompo, vado giù all'Hell's che dobbiamo parlare di alcune cose del branco con Jackson!- cinguettò lo Skoll, il negromante sorrise, poi Jimin si fiondò su Jungkook stringendogli di nuovo la collottola per poi salutarli, Namjoon fece lo stesso prima che uscissero dalla porta.
Non appena lasciarono l'appartamento ci fu silenzio, Yoongi quasi non ci era più abituato.
-Come mai ti afferra dietro al collo?- domandò curioso, inclinando la testa verso destra e aggrottando la fronte, Jungkook strinse le labbra e arricciò il naso provando un leggero disagio.
-Oh...si perché è come le madri trasportano i cuccioli, nel branco si usa prevalentemente per dimostrare affetto per il cucciolo.- spiegò imbarazzato, Yoongi annuì sorridendo per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina.
-Vieni facciamoci una cioccolata con il cacao rituale, festeggiamo un po' che dici?- propose iniziando a tirare fuori il blocco di cacao puro dalla dispensa.
Jungkook fu subito in piedi e, velocemente, si catapultò verso l'isola al centro della cucina, gli occhi grandi e luccicanti di felicità, al negromante sembrò quasi che l'altro stesse scodinzolando.
-Si vede sai che sei un cucciolo, quando sei contento ti comporti proprio come se stessi scodinzolando.- lo punzecchiò Yoongi, le labbra piegate in un sorriso sornione, il ragazzo arricciò di nuovo il naso, arrossendo leggermente, nonostante fosse abituato ad essere il cucciolo più piccolo nel branco, gli sembrò strano che anche il negromante lo vedesse allo stesso modo.
- Dai so anche essere un ottimo combattente, mi hanno detto che l'entusiasmo da cucciolo si smorzerà tra qualche tempo. Non vedo l'ora, anche se a Namjoon dice sempre che gli spiacerà un po'.- provò a giustificarsi il lupo, iniziando a muoversi in cucina riempiendo il bollitore dell'acqua per poi accenderlo.
-Mi sembrate molto affiatati, sono contento per te Kookie.- il negromante colse la palla al balzo, curioso di cosa avrebbe risposto Jungkook, che si irrigidì leggermente.
-Non è proprio come sembra...non è che siamo in una relazione vera e propria, cioè non è il mio compagno nel senso che noi lupi diamo a quel termine.- cercò di spiegarsi, senza notare che il suo tono si colorò leggermente di rassegnazione.
-E tu che senso gli dai, Kookie? Perché in realtà è quello l'importante, non importa cosa dicono gli altri ma cosa senti tu quando sei con Namjoon.- gli fece notare il negromante, avendo notato l'impercettibile cambio di tono del più piccolo.
-Sto...- alzò lo sguardo sul soffitto, il petto pungolato da mille spilli -...alla perfezione, ma Joonie ha problemi nell'ufficializzare le cose. Essere compagno di un Alfa nel branco non è come essere il ragazzo di qualcuno, ci sono rischi, doveri e lui non vuole che nessuno se li accolli.- disse atono Jungkook, mentre guardava il bollitore scattare e spegnersi con sguardo assente.
Yoongi versò pacatamente l'acqua bollente nella tazza, riflettendo, girando velocemente il cucchiaio di modo che tutto il cacao grattuggiato si sciogliesse; non appena fu cremoso e denso ci mise un pizzico di peperoncino e cannella. Fece scivolare la tazza tra le mani del minore, per poi preparare la propria nel completo silenzio, sempre pensando esattamente cosa dire; una volta che ebbe finito inspirò il profumo della cioccolata, ne bevve un sorso e poi parlò.
-Devo dire che non so esattamente come risponderti; una parte di me ti direbbe che in realtà basta un attimo per perdere chi ami o, semplicemente, non avere più la possibilità di stargli a fianco e che quindi Namjoon è un'idiota. Non si può sacrificare ciò che si ama sull'altare della paura. Tuttavia posso provare a comprendere il suo terrore nel sapere di essere la causa della sofferenza delle persone a cui si tiene, quindi il suo istinto naturale a proteggerle.- si bloccò per bere un altro sorso e nuovamente inspirò profondamente -Ma questo è un suo nodo, diciamo, il punto ora sei tu, se tu stai bene, sei felice e questa cosa non ti crea disagio alcuno allora prosegui, altrimenti dovrai, penso, parlargliene.- Yoongi parlò con calma, il tono di voce sempre perfettamente modulato, ad ogni parola il giovane lupo era sempre più convinto che avesse ragione, per lo meno razionalmente, ma sapeva che nella realtà le cose erano ben più complesse.
-Namjoon su questo è irremovibile e penso anche che abbia avuto una grande batosta prima, che gli impedisce di ragionare. Suga io sono forte, sono secondo solo a lui, molti mi chiedono se desidero diventare il suo sfidante per poi prendere il suo posto, cosa che non farei mai. Insomma il punto è che so difendermi, lui non dovrebbe aver paura che mi facciano del male.- replicò scocciato perché, nonostante fosse passato un anno, le persone continuavano a pensare che fosse ancora da proteggere.
- Non ho dubbi su questo, ma qui non si parla di idee razionali, Kookie, qui si sta parlando di paure, di una persona che è abituata a occuparsi di un branco e che ha come compito principale il proteggerlo. Non solo questa cosa è intrinseca nella sua persona, è nel suo lupo. Credi che sia facile per lui uscire da questa idea?- domandò il negromante, lasciando il giovane lupo a fissare la tazza.
Jungkook lo sapeva che per Namjoon il non vederlo come cucciolo era difficile, proprio perché lui era un Alfa, certo, sicuramente era un Alfa fuori dal comune, ma il suo istinto primario lo portava alla protezione. Dal racconto degli altri membri del branco si era reso conto quanto la loro vita fosse cambiata: nessuno di loro era tenuto in gabbia per combattimenti o cacce illegali, oppure venduti per prostituzione. Nessuno era obbligato a fare qualcosa che non volesse fare.
Jungkook sbuffò e si massaggiò le tempie, sentendosi sciocco e frustrato allo stesso tempo.
Namjoon per quanto fosse forte era comunque una persona, una persona ferita con un passato di lotte e sofferenze, il giovane lupo capiva questo punto, quello che lo infastidiva però era il fatto che non ne parlasse con lui.
-Parliamo d'altro Suga...- iniziò a dire Jungkook, ma il negromante lo interruppe.
-Puoi chiamarmi Yoongi, Kookie, non c'è più bisogno di tenere nascosto il mio nome.- lo incitò dolcemente, il giovane licantropo inspirò ed espirò tremando leggermente.
-Non l'ho mai fatto, dato che l'avevi detto a Jimin io ho pensato che fosse...fosse un tuo dono d'addio, quindi non mi sentivo a mio agio a chiamarti col tuo nome.- confessò, spostando il suo sguardo sulla punta dei suoi anfibi, il negromante strinse la tazza con forza, per poi bloccarsi appena la sentì scricchiolare tra le mani; in un gesto veloce la appoggiò sul mobile della cucina con un rumore secco.
-Kookie, tu sei importante per me e hai tutto il diritto di usare il mio nome. Sei la mia famiglia, Jimin è il mio compagno, non c'è nessun conflitto, se non avessi voi due la mia vita non avrebbe senso e lo dico perché l'ho vissuto in quest'anno.- replicò con fervore, gli occhi lucidi, Jungkook sentendo quelle parole iniziò a piangere silenziosamente.
Il giovane lupo si limitò ad annuire, per poi asciugarsi gli occhi con la manica della felpa e tirando su con il naso, a quella vista Yoongi sorrise e gli si avvicinò, lo strinse in un abbraccio.
Il negromante si rese conto di quanto grande fosse ora rispetto ad un anno fa; probabilmente i geni del suo lupo lo avevano reso più massiccio e alto. Non gli importò, per lui era sempre Kookie, il ragazzo che quando sorrideva mostrava gli incisivi e arricciava il naso come un piccolo coniglio.
-Hai detto che non hai più bisogno di nascondere il nome. Perché?- chiese con la voce attutita nell'abbraccio, Yoongi sospirò. Sapeva anche che il giovane lupo fosse piuttosto brillante e che era a conoscenza che il nome poteva detenere un grosso ascendente su una persona.
- Non so se posso dirtelo. Hoseok mi ha chiesto di aspettare.- confessò a mezza voce il negromante, l'altro tirò su la testa, che fino a quel momento era immersa nel suo petto, per far si che i loro sguardi si incontrassero.
- Anche tu non sei più umano?- la voce di Jungkook fu un sussurro appena percepibile, gli occhi pieni di malinconia, Yoongi sospirò.
Non si sentiva minimamente a disagio per ciò che era, lo era perché non poteva ancora dire un bel niente sull'anno passato.
- Più o meno, è complicato Kookie, Hoseok mi ha fatto promettere di non dirlo per ora, è la condizione sotto la quale io sono potuto tornare a frequentare Jimin e te. So che cederà prima o poi, ma ora è incazzato e quindi mi vuol far sudare.-
- Mi dirai anche cos'è lui?- domandò timidamente, il negromante sbuffò leggermente infastidito.
- Col cazzo che lavo i suoi panni sporchi, ne ho abbastanza dei miei. Te lo dirà lui.- sbottò burbero Yoongi, Jungkook ridacchiò, poi strinse di più le braccia attorno all'altro.
- Mi manca, anche se ti ha tenuto lontano, anche se non è qui ora, mi manca. Mi manca anche quello che avevamo.- confessò con tristezza Jungkook.
- Lo so, anche a me. Questa merda soprannaturale ci ha un po' sommersi, ma torneremo, lo sai che siamo una famiglia. Anche lui lo sa.-
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