V
Jungkook si sentiva perso, lo scoprire che effettivamente Suga non era morto, o molto probabilmente non era pienamente nel piano spirituale, lo aveva scosso e lasciato in uno stato di confusione tale che per qualche minuto nulla ebbe più senso per lui, né le parole, né la luna nel cielo o le stelle, come se fosse in un piano parallelo in cui tutto ciò che fino ad allora aveva considerato normale fosse solo un'accozzaglia di cose senza senso.
Non appena risvegliatosi da quel caos interiore, per togliersi ogni dubbio, ricontrollò tutto il materiale utilizzato nel rito, la posizione dei pianeti in cielo e tentò persino di fare una piccola magia, per la paura che il suo potere non fosse realmente tornato e fosse solo il suo lupo.
Quando fu sicuro che non fosse il potere a mancargli rimase qualche minuto in ginocchio davanti all'altare, ancora più sconvolto.
Il suo primo istinto fu quello di chiudere il rito alla ben'e meglio, recuperare tutto e correre da Jimin, a dirglielo; ma una volta fuori dalla radura incontrò Namjoon, non appena i loro occhi si sfiorarono qualcosa in Jungkook scattò, come se negli occhi del suo Alfa avesse visto qualcosa che lo fece riflettere.
Per quanto lui fosse profondamente sicuro del fatto che Suga non poteva essere morto non aveva prove certe, se non un vaso non rotto, quindi, nonostante volesse veramente avere ragione e togliere Jimin da quello stato di disperazione, non poteva di certo dargli delle false speranze.
Il giovane lupo era così assorto nei suoi pensieri che non sentì la voce di Namjoon chiedergli come stesse, continuò a camminare a passo deciso, il viso corrucciato e testa bassa, l'Alfa preoccupato lo afferrò per il braccio dopo essergli corso dietro.
-Jungkook che succede?!- gli domandò Namjoon preoccupato, cercando di attirarlo a sé, ma il minore resistette, torturandosi il labbro con i denti.
-Niente.- mugugnò in un tono poco convincente, il maggiore si avvicinò tanto che la punta del suo naso sfiorò quella dell'altro, che continuava a guardare ostinatamente a terra.
-Kookie non mentirmi, cosa è successo?- la voce dell'Alfa divenne bassa e calda, con l'altra mano gli accarezzò il viso, Jungkook buttò fuori l'aria dai polmoni.
-Se tu scoprissi una cosa importante, ma non avessi prove per sostenerla, cosa faresti?- domandò sibillino, non volendo dire troppo, ben sapendo quanto fosse intuitivo Namjoon.
-Cosa intendi?- ribatté l'Alfa, aggrottando la fronte, allontanando leggermente il suo viso da quello dell'altro, come se potesse leggere qualche informazione in più solo osservando il volto del giovane lupo.
-Non, non posso spiegarti più di così.- si giustificò Jungkook, iniziando a muovere le braccia a disagio.
Namjoon continuò ad osservarlo, attentamente, inspirò profondamente per cogliere l'odore del minore, per capire in che stato d'animo fosse, attinse al suo lupo e la sua aura si espanse; lo fece in automatico, quasi senza accorgersene, per l'Alfa era vitale leggere le persone, capirle, proteggerle e spesso l'unico modo per capire davvero un essere vivente era osservarlo attentamente e attendere che si svelasse da solo, in ogni suo movimento, sorriso o battito.
-Si tratta del rituale? Di Suga?- domandò mortalmente serio Namjoon una volta che ebbe colto la completa confusione che urlava da ogni poro di Jungkook, che si morse forte il labbro in risposta.
Si guardarono negli occhi intensamente, completamente immobili per interi, lentissimi minuti, il minore in trepidante attesa di una risposta dell'Alfa, mentre questi rifletteva profondamente su cosa dire.
Non sapeva che cosa Jungkook avesse scoperto, ma sapeva perfettamente come avrebbe reagito Jimin, a qualunque cosa. Aveva visto il suo migliore amico sgretolarsi nel dolore in una strada senza uscita, ormai sopravviveva a stento, solo grazie alle sue precauzioni; questa volta fu il turno di Namjoon di svuotare di tutta l'aria stagnante i polmoni con un sospiro tremolante.
-Non ho idea di cosa tu abbia scoperto, ma ti dirò solo questo, se riguarda Suga, devi essere assolutamente certo di quello che sai, perché Jimin non ha la forza di superare nessun altro dolore, sono stato chiaro?- l'Alfa aveva il tono freddo e lapidario, non aggressivo, solo chiaro; voleva che il minore capisse la gravità di ciò che stava dicendo e che dalle sue parole poteva dipendere molto di più che la propria immagine.
Jungkook non rispose, strinse le labbra, inspirò profondamente per poi annuire piano e riprendere a camminare; si mise a riflettere su ciò che Namjoon gli aveva detto.
L'immagine di Jimin gli comparve nella mente, da quando Suga era morto non l'aveva mai visto sorridere, né interessarsi a qualcosa, non riusciva più a partecipare alla vita del branco e rifiutava ogni contatto umano, che non fosse il suo o quello di Namjoon, il petto gli si strinse in una morsa dolorosa; sentì all'improvviso l'enorme peso delle parole 'Suga non è veramente morto', la loro massa era tale che se non fossero state vere avrebbero ucciso definitivamente Jimin, lo sapeva benissimo.
Con queste buie elucubrazioni Jungkook giunse ad una forte determinazione, l'unica cosa che poteva fare era capire cosa era davvero successo quella notte di un anno fa e capire se Suga e Hoseok fossero ancora in vita e riportarli a New Orleans a calci in culo.
Con questo obbiettivo iniziò ad imbastire un incantesimo di ricerca, cosa che fu difficile, dato che non poté usare nessuno dei libri di Suga o i taccuini di Zia Sage: erano tenuti in ostaggio da Jimin, il quale, non muovendosi mai di casa e non essendo stupido avrebbe capito cosa stesse cercando di fare Jungkook.
Per non tradirsi nemmeno per errore e non cadere nell'infida tentazione di dirlo comunque, iniziò anche ad evitare Jimin, non fu una cosa difficile, lo Skoll non usciva mai di casa e quando lo faceva era Namjoon a trascinarcelo; quindi doveva solo evitare di andare con l'Alfa quando questi decideva di andare da Jimin a trovarlo, per poi costringerlo ad uscire dall'appartamento o dal bar.
Namjoon però aveva notato questo essere evasivo di Jungkook, imputandolo tuttavia a cause del tutto diverse. Guardando il calendario si era accorto che erano vicini alla Luna Piena, infatti tornò molto prima dalla canonica visita a Jimin, preoccupato che il minore potesse accusare il potere della Luna sempre più forte.
L'Alfa entrò in casa trafelato, guardandosi attorno, un velo di preoccupazione sul viso, perlustrò la casa alla ricerca del giovane lupo per trovarlo in cucina, chino sui libri; si avvicinò a Jungkook, lentamente, sfiorando il suo petto nudo prima con lo sguardo, poi con le dita, delicatamente, il minore si voltò a guardarlo, dapprima solo col volto, poi con tutto il corpo, tirandosi su a sedere sul tavolo.
Una volta seduto gli regalò un ampio sorriso, che gli fece arricciare in modo adorabile il naso. L'Alfa a quella visione ridacchiò, per poi abbracciarlo forte e avvolgerlo nell'aura cocente del suo lupo, Jungkook mugolò, rispondendo all'abbraccio.
-Come va questo mese? La Luna si avvicina.- si informò in tono apprensivo, Jungkook affondò il viso nel petto di Namjoon, inspirando il suo profumo legnoso ed avvolgente.
-Bene Joonie, devi smetterla di preoccuparti, sto alla grande.- mormorò con la voce sognante, adorava stare nell'aura dell'Alfa.
Tuttavia per Namjoon non era così semplice smettere di preoccuparsi, per lui il senso di colpa era logorante e continuo, un pungolo cocente che gli lacerava l'animo e lo rendeva apprensivo a livelli mai concepiti; l'averlo trasformato, anche se sotto obbligo e per questione di vita o di morte per Namjoon non era una giustificazione sufficiente.
-Non mi odierò mai abbastanza per ciò che ti ho fatto.- confessò, la voce spezzata e sottile, la sofferenza si riversò anche nella sua aura, facendola percepire anche al giovane licantropo, che alzò il viso di scatto e prese il viso di Namjoon tra le mani, gli occhi lucidi e la smania di rassicurarlo nel petto.
-Joonie che stai dicendo? Sono felice, lo sai, ciò che mi hai donato non sono solo nuove capacità, ma una famiglia, un compagno.- mormorò con la voce accelerata dalla preoccupazione, baciandogli il viso tra una parola e l'altra, l'Alfa spalancò gli occhi.
Si usava raramente tra i lupi la parola compagno, anche perché nonostante avesse il doppio significato di membro del branco, era anche il modo in cui un lupo designava il proprio compagno di vita e Namjoon non aveva la minima intenzione di averne uno; da Alfa la responsabilità di un compagno era troppo, altresì che la persona in questione avrebbe potuto subire degli attacchi, in quanto a tutti gli effetti sotto la sua protezione e l'Alfa non aveva alcuna intenzione di mettere in pericolo nessuno; prima di iniziare quella relazione con Jungkook era stato chiaro, gliel'aveva detto chiaramente di non usare quella parola e di vivere il loro rapporto in modo indefinito, ma a quanto pare Jungkook era andato oltre.
-Compagno?Vacci piano.- Namjoon si fece serio, la sua espressione si incupì, Jungkook lo ignorò lo baciò con forza, le labbra morbide e calde di Namjoon si schiusero per fargli approfondire il bacio, le loro lingue si sfiorarono, il minore ansimò.
I loro occhi si incrociarono, l'Alfa emise un basso ringhio, in risposta il minore si avvicinò di più, lo sguardo di sfida e la lingua che guizzò a sfiorare le labbra del maggiore, velocemente il giovane lupo afferrò l'altro per i fianchi, spingendolo verso di sé, le loro intimità si scontrarono.
Namjoon lo prese per il collo di scatto, per poi costringerlo supino sul tavolo, velocemente gli salì a cavalcioni.
-Sai bene che non voglio nessun compagno.- lo ammonì l'Alfa con il viso ad un soffio da quello del giovane lupo, che in tutta risposta fece un sorriso strambo e si allungò quel tanto che bastava per raggiungere il collo di Namjoon.
Fu un secondo, la lingua calda di Jungkook sfiorò il collo del maggiore, che spalancò gli occhi e si ritrovò a ringhiare senza nemmeno accorgersene, ma non fece in tempo a riprenderlo di nuovo che il minore gli slacciò i pantaloni con un movimento veloce, nello stesso istante lo zittì con un bacio, lasciando briglia sciolta a tutto il suo potere.
Jungkook lasciava andare la sua aura poche volte, esattamente come l'Alfa, perché, come lui, aveva una potenza enorme e cocente, tanto che la maggior parte del branco la trovava troppo intimidatoria e non poteva resistergli accanto, tutti tranne Namjoon, che non appena venne investito dall'aura dell'altro mugolò.
Il minore sorrise soddisfatto, una volta slacciato i pantaloni infilò la mano nei boxer di Namjoon, delicatamente iniziò ad accarezzare l'intimità dell'altro, che non resistette e iniziò a baciarlo con foga.
L'Alfa provò una scossa di piacere lungo tutto il corpo, con decisione iniziò a togliere i pantaloni del minore, con una forza tale che si strapparono e i lembi vennero lanciati a terra, lasciando Jungkook completamente nudo.
Con forza Namjoon sollevò il giovane lupo per poi girarlo e sbatterlo prono sul tavolo in modo rude, con un gesto netto si abbassò i pantaloni e entrò subito nell'altro, che gemette preso alla sprovvista.
L'Alfa si stese sull'altro, afferrò il collo del minore e si mosse dentro di lui con un movimento secco, per poi uscire immediatamente, Jungkook si ritrovò senza fiato.
-Ti ho già ordinato di non chiamarmi compagno, vero?- gli mormorò all'orecchio, la voce bassa e roca, quasi come un ringhio, il giovane lupo mugolò, ma non rispose, Namjoon entrò di nuovo in lui con una stoccata -Rispondi.- ordinò severo.
-Si, me l'hai ordinato si.- rispose frettolosamente, sperando che l'altro continuasse a muoversi dentro di lui, ma si limitò a sovrastarlo, Jungkook iniziò a mugolare di bisogno, tuttavia l'Alfa non cedette.
-E allora perché continui a disobbedirmi?- chiese, accompagnando la domanda di nuovo entrando in lui con forza, per poi riuscire subito, Jungkook venne scosso da brividi di piacere, non riusciva a pensare a niente, nemmeno aveva effettivamente capito cosa Namjoon gli avesse chiesto; l'Alfa se ne accorse e ridacchiò -Cosa vuoi cucciolo?- domandò sornione, muovendosi appena all'entrata dell'altro, che non poteva muoverglisi incontro dato che Namjoon lo immobilizzava con il peso di tutto il corpo.
-Ti prego mettimelo dentro, Joonie.- supplicò con voce rotta e bisognosa, il maggiore gli prese il viso con una mano e lo baciò con passione, le loro lingue si sfiorarono ed entrambi emisero un basso ringhio di soddisfazione.
Di nuovo Namjoon entrò nell'altro, ma questa volta lo fece dolcemente, muovendosi lentamente, aumentando piano la forza delle spinte, per esasperare sempre di più il minore che ormai era un insieme di gemiti e mugolii di piacere.
Jungkook si trovò a supplicare di andare più veloce, l'Alfa rise e sollevò il busto, tirando a sé l'altro, passandogli un braccio attorno al collo, il minore si aggrappò al braccio del maggiore.
In quella posizione il minore sentiva ogni spinta colpirlo senza pietà nel suo punto debole, senza accorgersene iniziò a urlare.
L'Alfa aumentò l'intensità delle spinte, stringendo i denti dal piacere, mentre Jungkook iniziò ad andare incontro alle sue spinte, ansimando, non resistendo più il minore iniziò a darsi piacere con la mano libera, mentre l'altra rimaneva ancorata al braccio di Namjoon, che se ne accorse e sorrise storto.
-Non toccarti, mani sul tavolo Kookie.- ordinò in tono imperioso, Jungkook obbedì guaendo, mormorando quanto ne avesse bisogno, al sentire quelle suppliche Namjoon provò un brivido lungo tutta la schiena e spinse con tutte le sue forze, tanto che il tavolo iniziò a spostarsi.
Il minore colpito nel suo punto debole con così tanta forza e così velocemente venne poco dopo sul tavolo, gemendo; l'Alfa lo seguì, riversandosi dentro di lui, ringhiando leggermente.
Namjoon uscì piano dal minore, che rimase steso sul tavolo, con il fiatone e gli occhi chiusi; l'Alfa si stese al suo fianco e iniziò a baciarlo su tutto il viso, mormorandogli quanto fosse carino ridotto così, Jungkook si avvicinò tenendo sempre gli occhi chiusi per abbracciare Namjoon, godendosi le coccole.
Inaspettatamente e all'improvviso la porta sul retro si spalancò, Jungkook si risvegliò di colpo, balzò istintivamente in piedi, ringhiando, i denti già divenuti zanne, Namjoon invece si alzò controllato, avendo già intuito dall'energia chi fosse entrato.
-Mi chiedo perché non ti ho ancora fatto revocare l'ingresso.- sbottò a denti stretti l'Alfa, infastidito, ma non appena i suoi occhi si posarono sul viso di Seokjin il suo umore mutò involontariamente.
Il volto del vampiro era preoccupato e Namjoon non l'aveva mai visto così espressivo in tutta la sua vita, immediatamente capì che era successo sicuramente qualcosa di grave per ridurlo così, ma non riuscì a chiedere nulla perché la voce del giovane lupo lo distrasse.
-Che cosa ci fa lui qui.- ringhiò aspro e rabbioso Jungkook, gli occhi puntati su Taehyung che si limitava a stare sulla soglia, senza osare di mettere nemmeno un piede all'interno della cucina, il Master lo degnò solo di uno sguardo veloce, per poi focalizzarsi di nuovo su Namjoon, che per precauzione aveva afferrato la mano del giovane lupo.
-Ci sono cose più importanti...Joonie, lei, lei sta arrivando, non siamo pronti.- provò a spiegare il vampiro, in tono concitato, negli occhi scuri un velo di terrore; per avvalorare la sua tesi mise il pugnale argentato sotto il naso di Namjoon, che lo osservò attentamente.
Era una daga dall'elsa finemente plasmata in un rampicante spinoso che si intrecciava su uno stemma al centro con un avvoltoio e una rosa resa rossa da centinaia di piccoli rubini, la lama era sottile e appuntita, il filo tagliente, l'Alfa non appena vide lo stemma deglutì; il licantropo sapeva di chi fosse quello stemma, era di colei che aveva creato Seokjin, la stessa che aveva reso i primi anni di eternità del Master un inferno e l'aveva costretto a fuggire dall'Europa.
Stava per rispondere, per chiedere al vampiro se sapesse che cosa volesse, ma dalla porta aperta intravvide la tenue luce dell'alba a che iniziava a rischiarare le nubi della notte, bestemmiò tra i denti afferrò Seokjin e lo trascinò in camera da letto.
Raggiunto la stanza lo gettò sul letto, chiamando Tae a gran voce, il quale vincendo la paura e sapendo che la luce era letale per il Master si precipitò all'interno, sotto il naso di un Jungkook confuso dalla situazione.
-Tienilo fermo qui Taehyung!- ordinò secco e la tigre eseguì velocemente, mentre Namjoon si avvicinò a una tavola di fianco alle finestre, che divelse, rivelando un pulsante rosso che premette con decisione, in quell'istante delle lastre d'acciaio serrarono le finestre con un forte rumore metallico, isolando completamente la stanza dalla luce del sole.
Jungkook sulla soglia della camera osservò i pannelli metallici sbattendo gli occhi più volte chiedendosi da dove spuntassero, mentre la tigre cercava di tranquillizzare Seokjin, che continuava a ripetere che non avevano tempo, che dovevano imbastire un qualunque piano, che lei non poteva arrivare proprio ora che si discuteva la legge al Senato, Namjoon gli si avvicinò e si inginocchiò davanti a lui, prendendogli il viso tra le mani.
-Jinnie, sta per sorgere il sole, non faremo in tempo di discutere di nulla, ti prometto che oggi farò delle ricerche e al tuo risveglio ne parleremo, d'accordo?- promise l'Alfa, guardando negli occhi il Master, che afferrò i polsi dell'altro e annuì; Jungkook si trovò a guardare Taehyung, per capire se fosse confuso su ciò che stava vedendo esattamente come lo era lui, ma trovò la tigre tranquilla, con le labbra piegate in un sorriso soddisfatto.
Seokjin non fece in tempo a rispondere, le palpebre gli si chiusero di scatto e il corpo cadde senza vita in avanti, Namjoon lo accolse tra le sue braccia, per poi risollevarlo e metterlo meglio sul letto, sentì la sua gola serrarsi, perché il vampiro sembrava effettivamente senza vita e nonostante l'avesse visto più volte totalmente privo di sensi di giorno, non era mai riuscito ad abituarsi.
-Puoi stare con lui, io e Kookie dormiamo nella stanza degli ospiti.- disse inespressivo Namjoon, che si limitò a recuperare delle lenzuola e una coperta dalla cassettiera, per poi passare accanto a Jungkook, che a bocca aperta guardò i due sul letto, poi l'Alfa, a turno per qualche secondo, per poi seguire il licantropo nell'altra camera.
-Perché la tua camera si può trasformare in un cazzo di bunker?!- domandò a bassa voce, Namjoon, impegnato a fare il letto, non rispose subito, si leccò le labbra e mentre metteva la federa a un cuscino si fermò e lo guardò negli occhi.
-Non ho voglia di parlarne.- rispose l'Alfa, il tono stanco e lo sguardo triste, qualcosa in Jungkook scattò, inspirò profondamente.
-D'accordo Joonie, se mai vorrai parlarmene sarò sempre qui pronto ad ascoltarti e quando lo farai ne sarò felice, oppure se non te la senti e non vorrai mai parlarne con me, andrà bene uguale, quello che mi importa è che tu stia bene e sia a tuo agio.- mormorò serio, cercando di guardare il maggiore negli occhi, che invece era intento a guardare le sue mani che stringevano il cuscino.
Jungkook era serio, teneva a Namjoon in un modo totalmente particolare e diverso da qualunque persona con cui aveva intrecciato una qualunque relazione, sapeva benissimo che l'Alfa aveva avuto altre relazioni e non gli importava, esattamente come non gli sarebbe importate se ne avesse avute in futuro, purché lui rimanesse il primo.
Namjoon gli si avvicinò e lo baciò con passione, il minore rispose al bacio per poi abbracciarlo con forza.
-Grazie, Kookie, te ne parlerò appena mi sentirò pronto, ora andiamo a dormire, d'accordo?-
-Mh, solo dormire?- alluse il minore strusciandosi sul corpo dell'altro che rise di gusto, per poi prendergli il mento e poggiare la sua fronte su quella dell'altro.
-Vediamo, tu che mi proponi?-
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top