Quella spaventosa risata insana riecheggiava ancora nella testa di tutti gli abitanti. Erano ancora lì, ma tutti si affrettavano a scappare. La situazione degenerava: Tear, ormai, sembrava completamente folle. Il suo potere era assolutamente distruttivo, l'oscurità della Luna si avvolgeva attorno ai presenti come bracci eterei e se qualcuno si feriva ed i bracci toccavano del sangue, diventano più forti, così come la loro padrona. Il cielo era diventato scuro di colpo, ma le stelle non brillavano, non c'erano, come se queste si fossero nascoste, terrorizzate. E la Luna, oh, la meravigliosa Luna! Quella non era nera, quasi non si distingueva nel cielo. Nessuno osò alzare gli occhi: era la prima volta nella storia del mondo, che il satellite mostrava la sua faccia oscura, e ciò non sarebbe mai dovuto accadere.
Ma in tutto questo, cosa faceva la loro regina? Lei era a terra, che osservava terrorizzata sua sorella: come poteva tutto ciò essere accaduto? La sua sorellina... la sua piccola dolce sorellina... cos'era diventata? Tear smise di ridere ma non di ghignare, e con un gesto delle braccia, l'oscurità si solidificò bloccando entrate (ed uscite) della piazza, così, nessuno sarebbe più potuto scappare. I suoi occhi sanguigni scrutarono i presenti, cercando la sua prima vittima: il suo sguardo si posava su ragazze terrorizzate, uomini col vestito buono, e un paio di figure incappucciate. Scelse un ragazzo, giovane e bellissimo: i suoi abiti erano preziosi, gli occhi di un caldo color nocciola ed i capelli come terra bruciata. Il ragazzo venne sollevato dal collo da una forza invisibile, le guardie attorno a lui cercarono di trattenerlo, ma lui fu comunque trascinato al cospetto della pazza:
-Markus "SangueNobile"- scandì lei, osservandolo –il principe degli Ungulati, giusto? Peccato che tu sia schifoso come la Regina di questo insulso clan. Voi tutti, non avete nulla di nobile. Ma il vostro sangue, oh, quello si, quello sarà versato per una causa nobilissima!- si interruppe notando il giovane tremare terrorizzato. gli accarezzò i capelli dolcemente, in modo rassicurante –shhhh buono. Non ti farò del male- sorrise dolce
-d-davvero?- chiese lui, gli occhi lucidi di speranza
-ma certo!... Sarò così veloce che non sentirai nulla.- appena finì la frase, alzò la mano, le unghie si prolungarono grazie a qualcosa di scuro, che le rivestì la mano come un guanto artigliato, e così, mentre lui pregava e piangeva, lei, tranciò il suo petto e la folla si ammutolì. Buttò a terra il corpo esanime e si leccò gli "artigli", dopo di che, essi si sgretolarono in polvere oscura. Tutti gridarono terrorizzati, disperati. Persone a caso, nella folla, venivano brutalmente uccise da Tear e nessuno poteva sottrarsi a lei. Le guardie, protette dalla bellissima armatura di bronzo si lanciarono su di lei, con scudi magici di ogni tipo. Ma anche il loro tentativo fu vano. Presto, anche tutti loro furono morti, a terra, assieme al principe. Lei sputò un po' di sangue, appena fuoriuscito dalla giugulare di una guardia ed il suo sguardo si posò sulla sorella. Alice era finalmente in piedi, con aria decisa
-non ti lascerò sterminare il mio popolo- pronunciò, e scagliò contro di lei un fascio di luce dorata. Per schivarlo, la nera dovette perdere la concentrazione ed il campo di forza iniziò ad indebolirsi (non abbastanza perché qualcuno riuscisse ad uscire però). Completamente deconcentrata, non riuscì a prevedere il prossimo colpo di Alice, che gridò: -MUORI SCHIFOSA!- prima di lasciarle un altro fascio di luce, che le trapassò una spalla, conficcandosi tra nervi e ossa, disabilitando l'arto. La bionda si aspettava una reazione, un pianto, un grido, ma nulla di tutto ciò: Tear rimase ferma, una volta riacquistato l'equilibrio non si mosse più, inclinò la testa e mostrò l'espressione più buona, dolce e serafica che qualcuno potesse mostrare
-oh Alice- disse con voce sognante –se solo tu mi avessi amato, almeno un po'-
- non ti avvicinare- fece lei decisa, ma la nera camminava verso di lei
-ora non dovrei fare questo...-
-non. Ti. Avvicinare.- cercava di mantenere una voce fredda
-ma tu dovrai accettare che esisto, dovrai amarmi quando...-
-T-Tear... non ti a-avvicinare- la voce di Alice tremava insieme al suo corpo e scagliò un altro fascio dorato, che si conficcò nello stomaco di Tear, ma lei non si fermò
-STRINGERO' IL TUO CUORE FRA LE ZANNE!- le si lanciò addosso e la immobilizzò con il suo potere prima che Alice potesse fare qualsiasi cosa. Le strappò il vestito e passò una mano quella buona, deformata di nuovo da quel materiale oscuro, delicatamente da sopra il seno al ventre. Piano, piano, come una carezza. Poi, sempre più forte, premendo gli artigli, la pelle si irritò, sangue iniziò a colare in piccole gocce.
-T-Tear... ti prego...- sussurrò la bionda –io ti amavo, lo giuro-
-oh, sorellona... grazie per avermi amato: perché ora posso ricambiarlo- sorrise di nuovo serafica e fermò la mano artigliata, appena sopra lo sterno della bionda –ehi, Alice-
-"Ti proteggerò sempre"-
*riiiiiip* gli artigli tagliarono la pelle di Alice e scesero giù, fino alla pancia. Gridò così forte, un urlo alto, straziante. Ma non era abbastanza. Tear si preparò, per altri colpi, altri supplizi, ma...
Qualcosa la fermò
O meglio, qualcuno.
Due delle figure incappucciate nella piazza saltarono sul palco, perdendo il mantello nel processo; Tear non le vide bene, ma capì che erano due grosse volpi rossicce, che atterrarono su due zampe e sorrisero spavalde:
-cari signori e...-
-...meravigliose signore!-
-ci dispiace dover interrompere questo succulento spettacolo, ma dobbiamo far calare un sipario rosso-
-e reclamare per noi, la regina. E speriamo che... nessuno abbia nulla da obbiettare- ghignarono maliziose le volpi e con un loro gesto le (pochissime) figure incappucciate ancora presenti nella folla si tolsero il mantello, rivelando pericoli pugnali ed altre armi. uno di loro venne riconosciuto come Zex CodaSottile. I ragazzi ringhiarono e la folla si mantenne "calma", a distanza. Una piccola creatura nera saltellò dalla folla fino al palco mettendosi al centro tra le due volpi, che diventarono due ragazzi, perfettamente identici e gli rivolsero un piccolo inchino. Il ratto sorrise e sussurrò ai due "prendetela" prima di trasformarsi a sua volta in un ragazzo e parlare:
-miei cari ascoltatori, oggi è forse il giorno più orribile per il popolo, dopo quello della "Separazione" delle specie. ebbene, e mi rivolgo anche a voi, cari lettori, possiamo dire che ora ha davvero inizio "Risen" . solo ora. Che i vostri corpi cadano stremati senza il sonno che la protezione della Luna garantisce, e tremate se la vedrete in cielo! E no, signori, noi non siamo morti. Coloro che avete esiliato anni fa. Forse siamo nelle vostre case, forse siamo nell'ombra dietro la tenda. Forse siamo quel rumore che "no, non esiste, l'ho solo immaginato". Forse siamo dietro di te, ma poi tu non ci sei più.
O no... forse, forse non esistiamo neanche
ma ricorda questo
mentre ascoltate
mentre leggete
presto!
Guardatevi le spalle
Le cose che non esistono più, sono le più pericolose-
-bye bye!- fecero i gemelli. e detto questo, le figure prima incappucciate sparirono. Con loro, anche i due gemelli-volpe ed il ratto. ma portarono via qualcosa di prezioso.
Tear, sul punto di svenire per la perdita di sangue dovuta ai fasci di luce conficcati nel corpo guardò la figura che in qualche modo era parte della sua infanzia, e il ratto sorrise diabolico e le sussurrò:
-ora sei con noi. Ora sei nostra. Lascia che la Luna brilli solo su di noi. Mi dispiace, piccola, ma questo, è il tuo Game Over. –
Gli occhi sanguigni si chiusero, e l'oscurità inghiottì lei ed il suo dolore.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top