Capitolo 15: Kicheko
Tear era ancora nella Camera con il misterioso ragazzo dalle labbra nere, e stava osservando l'ultimo biglietto: era scritto con numeri e maiuscole messe a casaccio, ma la bimba rise e rispose:
-gli strani sono sempre i migliori! Spero di piacerti anche io!- il ragazzo iniziò a scuotere la coda felice e il movimento attirò lo sguardo di Tear: lei notò che di strano non aveva solo il comportamento, ma anche i vestiti. Erano davvero, davvero singolari: portava una sorta di giacca dal tessuto di uno scuro bordeaux, le spalle avevano vari livelli appuntiti, sotto portava una semplice camicia ed i pantaloni (sempre dello stesso colore della giacca) erano tenuti da una cintura con la fibbia a forma di foglia... ma... sopra i pantaloni portava una specie di gonna, anch'essa a livelli. Ora la piccola sciacallo capiva cosa intendeva Sullen dicendo che era circondato da gente di sesso ambiguo.
"com'era il palazzo? Quello dei Felini?" chiese un altro biglietto scritto dal ragazzo
-oh era... bello, molto bello!- rispose lei leggermente disorientata da quella domanda
"ho sempre voluto vedere uno dei palazzi regali dall'interno però... non ho mai potuto... non in quelle condizioni..." abbassò lo sguardo, diventando estremamente triste. Quando una lacrima scese dagli occhi del giovane, Tear si prese di panico e lo abbracciò
-ti prego, non piangere, quando il piano di Sullen sarà terminato, ti prometto che ti ci porterò! In tutti quanti!- lui si asciugò veloce la lacrima e la abbracciò sollevandola ridendo in modo particolarmente allegro. La fece di nuovo sedere e si guardò intorno, poi, decise di prendere di nuovo il taccuino e scrisse
"Il mio nome è Kicheko, e sono una iena" fece un inchino e rise di nuovo in quel modo che lo sciacallo trovava carino
-hai un bellissimo nome, mi piace molto- lui si mise una mano nei capelli, leggermente imbarazzato
"ti ringrazio davvero tanto!" lei fissò per un po' il biglietto e realizzò una cosa:
-non parli nemmeno tu, vero? come Tune?- Kicheko la guardò e scosse la testa nervosamente e scrisse in fretta, come se avesse appena detto qualcosa di sbagliato:
"no no no! Io parlo! Ed ho anche una bellissima voce! È solo che... non mi piace parlare... lo faccio solo con chi conosco da tempo o alla quale ho detto il mio nome..."
-ma tu mi hai detto il tuo nome, Kicheko- Tear gli ricordò guardandolo intensamente con i suoi occhi sanguigni. Il ragazzo all'inizio era spiazzato e si leggeva sul suo viso –forse non hai una così bella voce, se non me la vuoi far sentire...- disse facendo dondolare la testa
-invece si che la ho! E puoi chiamarmi Kii se ti va!- si tappò la bocca con le mani, ma poi le lasciò andare e rise un altro po'. In effetti, aveva davvero una bella voce: era allegra e calda, non troppo acuta –mi piaci, Tear! Sono felice di parlare con te!-
-anch'io ne sono felice, ma mai quanto quel poveri taccuino!- lui lo lanciò sulla scrivania e si buttò a pancia in su sul letto
-alooora, principessa, come mai zampetti nel Corridoio dei maschi?-
-cercavo Sullen, in realtà... mi ha detto di andare da lui, ma non lo ho trovato... in effetti, non so neanche qual è la sua camera... la cercavo, ma poi ti ho sentito canticchiare, la porta era socchiusa...-
-oh si, la porta! dimentico molte cose, specialmente le mie chiavi! Così spesso mi capita di lasciarla aperta... sapessi Keystrel quante me ne dice! Me ne fa una copia nuova almeno una volta a settimana!-
-forse stava lavorando alla tua quando ci sono andata prima! Comunque, sei piuttosto loquace quando butti via quel quadernino- gli fece notare lei
-già! Hyoid maledice in continuazione il giorno che mi sono messa a parlare con lui!-
-non hai detto che non ti piaceva parlare?-
-non mi piace farlo con chi non conosco, la gente usa le tue parole per farti male, spesso- si guardò le mani malinconico. Tear lo guardò attentamente e si azzardò a chiedergli:
-Kii? Posso farti una domanda?- lui la guardò sorridendo per farle capire che stava ascoltando –perché ti vesti da femmina? E parli di te stesso come se fossi, appunto, una lei? Non voglio essere scortese, sono...curiosa, però- si aspettava che la iena si arrabbiasse, che la cacciasse via, ma lui rispose semplicemente:
-tu non sai come funzionano le cose tra le iene, vero?- si portò le braccia sotto la testa per mettersi più comodo
-bhe... non ti lasciano leggere cose di animali al di fuori dei clan...-
-vedi, tra le iene le femmine sono quelle che hanno il potere, i maschi come me (lo sono e so di esserlo) sono più deboli e meno potenti, vengono presi molto poco in considerazione. Ne sono più che felice, insomma, voi femmine avete qualcosa in più e si sa! Però... qui io sono l'unica iena e so che verrei comunque presa in considerazione, ma... l'istinto mi ripete che appunto, non mi ascolteranno, e quindi mi do della femmina, così tutti ascolteranno quello che dico!- sorrise serafico e Tear capì tutto
-in ogni caso, stai bene con la gonna!- scherzò la ragazzina e Kicheko rise ancora più forte
-trovi? Non mi hai visto in abito da ser--! –
-Tear? Che ci fai qui! E Kii tu.... Tu stai parlando?- il volto scuro di Sullen faceva capolino dalla porta della stanza di Kicheko che cadde dal letto all'istante –penso che entrambi mi dobbiate delle spiegazioni- fece il ratto, visibilmente confuso
-IO AVEVO CHIUSO LA PORTA A CHIAVE!- strillò la iena riemergendo dal pavimento. Sullen si spiaccicò la mano sulla fronte
-Kii, la chiave la devi girare dall'altro lato-
-oooh...- fece lui –giusto... altra cosa che dimentico spesso- la piccola sciacallo abbassò le orecchie delusa
-in ogni caso, tu? Che parli? Con un'estranea?- Kicheko annuì
-sisi! Mi piace tanto come persona!- Sullen sospirò e disse deciso
-in ogni caso, ora devo parlare con lei-
-vergognati, Sul! Potevi farla finire nei guai! Le hai detto di venire da te e l'hai fatta entrare nei dormitori maschili da sola! Sei pazzo?- quello sbuffò e agitò la coda, confuso
-io ti avevo detto di venire da me...- disse rivolto a lei
-e l'ho fatto-
-ma ero al mercato!-
-e dirmelo no?- Kii dovette trattenersi dal ridere mentre i due litigavano ma, quando alla fine Sullen ribadì che doveva parlare con Tear, la iena capì che intendeva "devo parlare con lei senza di te" e si offese parecchio. Sullen gli era tanto simpatico, ma perché doveva rovinargli tutto? "kii, se devi dire qualcosa parla e non scrivere sul tavolo", "Kii non si suona il violino di notte", "Kii se non la smetti di ridere mentre SlightSeam opera ti mando in manicomio"... ed ora doveva parlare con la sua nuova amica. Le stava per far vedere il suo abito da sera! Sbuffò indispettito quando il ratto uscì dalla stanza, e salutò lo sciacallo con un forte abbraccio
-torna presto a trovarmi eh!- le disse e lei annuì contenta. Quando chiusero la porta Sullen le disse
-davvero non so come tu ci sia riuscita a farlo parlare, appena conosciuti poi! In ogni caso, volevo discutere con te di un paio di cose sulla missione- arrivarono il fondo al Corridoio, ma proprio in fondo in fondo in fondo, dove c'era un'unica porta, che il ratto aprì con una chiave di rame: -questa è la mia stanza, prego, entra pure-
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