Capitolo 13: The Hidden

I tre raggiunsero subito la grande porta di quercia e bronzo e, quando i gemelli la aprirono, essa rivelò al suo interno una sala enorme, immensa. Come tutte le altre era stata ricavata scavando nella roccia e vi erano le immancabili stalattiti. Le stalagmiti che crescevano da terra erano state spezzate e Tear notò che fungevano da sedie per i pochi ragazzi che come loro erano arrivati in anticipo. C'erano poi dei cuscini per terra, probabilmente anche quelli erano per sedersi, e l'enorme sala aveva meravigliose decorazioni di bronzo lungo tutte le pareti che convergevano in un unico punto, dove il pavimento di roccia era rialzato e sembrava formare un palco.

-ti piace?- chiesero i due gemelli in coro –questa è la sala dove facciamo le riunioni, tutti vengono e si siedono qui, ma tu vieni con noi, non sei una semplice ascoltatrice oggi!- le offrirono una mano ciascuno e la guidarono verso un lato del palco, dove Tear vide Sullen e gli altri che conosceva già intenti a discutere di qualcosa. La prima a notarla fu Fox Trot, che agitò la coda felice e la salutò con la mano, così tutti si girarono verso di loro e le rivolsero un sorriso. Appena furono un po' più vicini, Fox Trot le corse incontro dicendo:

-Tear! Sono felice che tu sia qui! Come hai dormito? come ti sent--!- ma fu interrotto da Hyoid, che lo lanciò all'indietro per correre incontro alla ragazzina e inchinarsi davanti a lei

-ah, dolce innocente bocciolo! Mia purissima creatura! Ero in pena per la tua salute! Ti prego, lascia che io ti porti in braccio mia amat---!- ma anche lui fu interrotto, da Shrine che lo colpì in testa col gomito e dai gemelli che gli tirarono entrambi uno schiaffo

-NON TI AZZARDARE A TOCCARE MAI PIU' IL NOSTRO FRATELLINO!- anche se Fox Trot stava benissimo e rideva per quella scena . Tear notò Sullen che si copriva la faccia con le mani, depresso per il fatto che con quelli non si potesse mai fare una riunione decente e rise un po'anche lei. Hyoid si lamentò un po' per il dolore, ma poi di buttò ai piedi di Shrine dicendole:

-Shrine! È ovvio che tu sia il mio unico amore! Non devi essere gelosa!- ma ebbe solo un altro schiaffo dalla ragazza dai capelli arcobaleno.

-Sullen, ti prego, dì ciò che devi!- cercò di dire Ymin tra le risate. Il ragazzo abbassò le orecchie e sospirando un'altra volta, disse:

-bene, Tear, allora, innanzitutto ti dico che non dovrai parlare se non te la senti, però ti chiedo di ascoltare con attenzione quello che dirò tra poco- il ratto sembrava nervoso, ma anche eccitato: quello che stava per succedere doveva essere davvero molto importante –quando il Corno si riempie, inizia la Riunione, e... capirai molte cose-

-il... Corno?- chiese la piccola confusa

-oh si... è questa sala: vedi? Ha una forma che in qualche modo ricorda un corno, no?- Tear si guardò intorno e dovette constatare che la sala aveva una forma conica, che si, dai, poteva ricordare un corno

- e quando arrivano tutti? E... Under e Taker hanno detto che io non sarò una semplice spettatrice- Sullen li fulminò con lo sguardo, ma, dopotutto, era la verità

-bhe... hanno ragione. Te l'ho detto, non devi parlare se non vuoi, ma in ogni caso... ad un certo punto devi salire anche tu sul palco, lì sopra. Tranquilla, ti dirò io quando-

-Sullen!- Fece Hyoid (che si era ripreso dalle botte) –arrivano i ragazzi!- alzarono lo sguardo verso la porta che si apriva, e tutti i ragazzi che Tear aveva visto nel Prato ed al Mercato (e probabilmente anche nelle varie stanze) si riversarono nel Corno, sedendosi su stalagmiti e cuscini rivolgendo saluti ai propri compagni e anche a Sullen e gli altri vicino a lei. Quando tutti si furono sistemati e qualcuno dai capelli verdi in fondo alla sala fece un gesto al ratto e chiuse la porta. tutti i ragazzi chiacchieravano tra di loro, chiedendosi l'argomento di quella riunione: apparentemente, la piccola sciacallo non era l'unica a cui Sullen aveva promesso importanti notizie. Tear, guardando tutti i sopravvissuti al completo, si rese conto che erano per la maggior parte maschi, e chiese ai Cross una spiegazione, i due si misero a ridere e spiegarono:

-oh, andiamo Tear! Voi femminucce siete troppo astute per farvi scoprire, la maggior parte vivono ancora nei clan e ti stupiresti di quante sono!-

-davvero?- chiese lei sconcertata

-assolutamente! In quanto a noi maschi... bhe... ecco... diciamo che ci facciamo scoprire facilmente-

-non chiedere a Hyoid de... del "giorno della coda colorata"- fece Under visibilmente imbarazzato e Taker si coprì gli occhi con le lunghe orecchie rosse.

-è il tuo momento!- fece emozionato Fox Trot a Sullen, che, annuendo, saltò sul palco ed in quello stesso istante, tutti si zittirono e puntarono i loro occhi e musi su di lui. Il ratto camminò fino al centro del palco, il ticchettio dei suoi stivali risuonarono nel Corno. Quando si fermò, iniziò a parlare, ma nessuno riusciva a sentire niente. Però, quel ragazzo (o ragazza? Tear non riusciva a vederlo bene) corse per tutta la sala e saltò sul palco, mettendosi di fianco al ratto e appoggiandogli una mano sulla spalla e, quando quello parlò, la sua voce era forte e chiarissima, come se parlasse in un microfono:

-è bello che ci siate tutti e che abbiate capito quanto questo sia importante, visto che nessuno ha organizzato scherzi vari come riempire il Corno di qualche strana sostanza che non ci tengo ad identificare o altri amabili scherzetti (si, Quaver, mi riferisco a te. Cross, non siete esclusi, e nemmeno voialtri). In ogni caso, come in ogni Riunione chiunque può prendere la parola, basta che veniate qui sul palco e rispettiate il vostro turno. È tutto come al solito, quindi, lasciate che io inizi:

sapete tutti cos'è successo pochi giorni fa, l'avvenimento che hanno già ribattezzato Dies Oscuritatis. E finalmente, colei che lo ha trovato è qui con noi, è nostra. La Principessa Tear, la Principessa della Luna e animale proibito di sciacallo nero. Ora, con lei, possiamo davvero dare inizio al nostro piano- la sua voce andava ad intensificarsi, senza mai gridare però –finalmente, possiamo salvare i nostri compagni che sono intrappolati nei clan e aspettano con terrore il giorno del loro sedicesimo compleanno, perché vanno in contro alla morte. È la verità, e lo sappiamo: non riusciamo a salvare tutti. Alcuni muoiono addirittura per la nostra impotenza, vengono costretti nella pietra. Altri, per la nostra lentezza nel soccorrerli perdono arti e rimangono sfigurati- tra la folla, Tear notò che molti guardarono varie parti del loro corpo, con vergogna. Sullen si posò una mano sul fianco, e tentennò. Il ragazzo dai capelli verdi gli strofinò la mano sulla spalla, incitandolo a continuare, e così riprese: -ma ora basta. BASTA! Ormai, hanno paura: hanno riconosciuto Zex, hanno capito che qualcosa non va, perché per quanto ne sapevano lui doveva essere morto. Ora, attraverso raid, furti, azioni che ci facciano notare insomma, e facendo sentire la nostra voce attraverso apparizioni e discorsi, insinueremo la paura nei loro cuori, saremo protagonisti dei loro incubi, il pentimento nelle loro anime. Recupereremo i nostri amici, sovvertiremo quel loro dominio perverso! Ora ne abbiamo il potere perché Lei è qui!- fece un gesto ai ragazzi e Ymin e Shrine presero Tear dei fianchi e la fecero salire sul palco, e lei, che si era tramutata in sciacallo per l'imbarazzo, raggiunse il ratto sul palco mettendosi al suo fianco. Vide anche, tra la folla, tre o quattro sciacalli dorati che la salutavano emozionati dal vedere una loro simile. Sullen la guardò, con gli occhi che brillavano avidi e annunciò: -è lei! Il Lato Oscuro della Luna! Con lei, riusciremo a riportare giustizia!- ci fu un boato, tutti gridavano estasiati dalla presenza dello sciacallo. Quando si placarono, Sullen continuò: -il Dottor SlightSeam ha iniziato la sua modifica, e come vedete, il corpo reagisce- solo ora Tear lo notò: la sua gamba, quella dove il Dottore aveva compiuto l'operazione, non era la zampa di uno sciacallo, ma di un cervo. –Possiamo dare inizio alla nostra missione, dedicheremo la nostra vita al compimento di tutto ciò. Tutti conosceranno il nostro nome, presto-

-ma Sullen- qualcuno gridò dalla folla –qual è questo nome, scusa? Chi siamo noi?- Sullen ghignò malefico, e semplicemente, rispose:

-noi siamo The Hidden, ovvero: I NASCOSTI!-



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