Capitolo 10: SlightSeam's Glourious Work

*Author's Note*

allora, come avrete notato, ho cambiato i nomi dei gemelli (si, finalmente li ho ricordati) in Under e Taker. 

chiedo scusa per aver saltato la pubblicazione di sabato e mi scuso anche perché dovrò saltare la prossima: perché.... SARO' A LUCCA! MUAHAHAHA (esatto, per una volta questa pazza di MoonScythe va in vacanza, trovo qualcuno dei miei lettori lì? :3)

bhe... in più mi scuso per il capitolo corto.... mi farò perdonare molto, mooolto presto! cosa succede molto molto presto? non ve lo dico! regalino di Halloween! ehehe, state attenti, presto pubblicherò una cosina che spero vi piacerà! (molto presto!)

ora...  godetevi questo capitolo di Risen, e ancora scusate questo povero ibrido di drago

sempre vostra,

MoonScythe-shi

***

Le scene che seguirono non sono descrivibili. Tutti nelle città-clan udirono la ragazza gridare mentre parte del suo corpo veniva asportata, ed ogni singolo nervo, muscolo e filamento veniva collegato agli altri, che ora riprendevano a funzionare. Nessuno osò guardare quello che SlightSeam le stava facendo, ma tremavano tutti ad ogni grido. Quando il Dottore li chiamò per avvisarli di aver finito, Taker stava vomitando sostenuto dal fratello. Quando rientrarono trovarono Tear priva di sensi, le gambe fasciate da bendaggi che continuavano a sporcarsi

-l'operazione è riuscita, vero, Dottore? – Sullen si costrinse a chiedere

-oh! Sully, Sully, Sully!- SlightSeam gli batté la mano appena lavata sulla spalla –ovvio che sia riuscita! L'operazione l'ho fatta io! Comunque... lasciatela dormire ancora un po', si- portò una sedia vicino alla ragazza inerme, sedendosi accanto a lei e rimuovendo le bende per ammirare il suo lavoro

Però, c'era una cosa che non andava: benché ci fossero delle profonde cuciture a solcarla, la pelle era ancora quella morbida e candida di Tear, non quella leggermente abbronzata di Markus. Perfino Ymin e Shrine erano disturbate a quella vista, SlightSeam notò le espressioni terrorizzate dei ragazzi, ridacchiò e spiegò, come fosse la cosa più logica e normale del mondo:

-oh, la sua pelle è così bella! Non potevo lasciare che si perdesse! Così ho fatto qualche... "passaggio in più"!-

-Taker, vieni un attimo con me- disse Under, tirando il fratello da una manica –ora sono io che devo vomitare- mentre i due uscivano dall'antro, il Dottore si sedette più comodo e fece un gesto per incoraggiare le loro domande

-bene SlightSeam... quindi, lei sarà in grado di diventare una... come posso dire....-

-una Chimera, Sullen?- finì per lui –oppure un Ibrido, la cosa è quella. Si, ma cerca di far in modo che non sforzi troppo le gambe per i primi tempi- Sullen annuì

-e, allora... ora possiamo finalmente iniziare col piano? Ora che anche lei è qui?-

-bhe...-

-PATTUGLIE!- il grido li interruppe, Under e Taker irruppero nell'antro, il primo asciugandosi il labbro –NON CI HANNO ANCORA VISTO, MA PRESTO PASSERANNO DI QUI!-

Ymin ringhiò piano. Shrine si precipitò a prendere Tear, ancora priva di sensi

-hehehehe non fatevi scoprire, cuccioli!- ridacchiò lui, divertito dal vederli affannati. Shrine passò il corpo della ragazza a Ymin, che era più forte e avrebbe fatto meno fatica a portarla e tutti quanti uscirono dalla porta, una volta certi che le guardie non li avrebbero visti e dopo aver ringraziato e salutato velocemente SlightSeam, scapparono via –miao miao, bimbi miei!- li salutò lui

Una pelliccia argentea lo ricoprì, con dei ciuffi di pelo in più a sulle orecchie feline –non vedo l'ora di sapere come continuerà la vostra storia-

E così, SlightSeam, la lince, si nascose nel suo antro ad aspettare un'altra occasione per essere parte della storia che stava iniziando a scuotere il mondo ed il suo nucleo corrotto.

***

Quanto tempo era passato? Un anno? Una settimana? Un paio d'ore? Non sapeva dirlo. Tear aprì gli occhi sanguigni per ritrovarsi nella stessa stanza sotterranea che sembrava un'infermeria. Si tirò su, sedendosi. Doveva essere svenuta... poco male, almeno si era "riposata". Si accorse che le sue gambe erano completamente fasciate, così come buona parte del suo corpo, e quasi non le sentiva. Si costrinse a scendere da quel lettino, lasciando prima penzolare i piedi per un po'. Quando li posò a terra, barcollò un po', sentendo gli arti inferiori deboli, ma riuscì a camminare per la stanza, in cerca dei suoi abiti: li trovò su un tavolino, piegati. Infilò la maglietta color pergamena e allacciò i pantaloni neri con la cintura a forma di serpente. I vestiti erano puliti, ora, ma strappati. Qualcuno entrò dalla porta, e Tear riconobbe Ymin

-Woah, scusa! Non credevo fossi già sveglia- fece alzando le mani –volevo metterti i vestiti, ma vedo che hai già fatto da sola- chiuse la porta, si sedette e la guardò –allora, piccola: dimmi un po', ma quella lingua è solo per bellezza o sai anche parlare? È già tanto se ti ho sentito dire qualcosa!-

-ecco, io...- sussurrò Tear, perché la gola le faceva ancora male –io si , so parlare!-

-ma che brava cucciola!- fece Ymin –allora parli davvero! Comunque, il mio nome lo sai, quindi, non servono presentazioni. Seam ha detto di non fatti sforzare, ma secondo me muori dalla voglia di vedere questo posto, non è così? Vieni, ti do un piccolo assaggio di quella che chiamiamo casa!- disse audace, per poi spalancare la porta e uscendo insieme ad una tremante Tear. Ymin si girò verso di lei, e per una volta, sembrò preoccupata e sussurrò dolcemente: -se non ce la fai, o ti stanchi, dimmelo e ti porto sulle spalle, ok?- Tear annuì, e Ymin le accarezzò i capelli –brava cucciola! E se ti va, vieni, ti farò fare un tour nel nostro incantevole "Paese delle Meraviglie!"-



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