Capitolo 2
Finalmente Pasqua si stava avvicinando.
Sotto un certo punto di vista, tutte quelle uova colorate e quei coniglietti di cioccolata erano sempre stati un qualcosa di magico per Piccola North, anche se la sua festività preferita rimaneva ovviamente il Natale; Calmomiglio era mille volte più nervoso in quel periodo avendo poco tempo per completare centinaia di migliaia di uova che sarebbero andate di sicuro a male entro poco tempo.
Ma quel giorno Piccola North si sentiva strana, sentiva nell'aria un filo di paura e...oscurità? Si diresse nella stanza principale e si posizionò davanti il globo, gli occhi sguizzarono da un angolo all'altro della stanza; respirò l'aria a fondo come un segugio mentre alcuni elfi si avvicinarono a lei, insospettiti dalla sua presenza; poco dopo udì la voce di North, di suo padre, il quale si fermò dietro di lei.
«La cosa mi puzza, babbo» sussurrò la giovane ancora intenta a scoprire dove si nascondesse qualunque cosa.
«Da, lo so. Yeti mi hanno detto-»
Fu in quel momento che una strana sabbia nera cominciò ad avvolgere il globo, le luci che andavano e venivano; Piccola North si allarmò tanto quanto tutti gli altri, ma reagì rubando la scimitarra di suo padre e saltando sul globo, aiutata dal suo vento ghiacciato, per poi cominciare a tagliare via la sabbia nera e congelarla; North provò a convincerla a tornare al suolo, evitare di mettersi nei guai, ma era testarda. E pagò cara quella sua azione puramente istintiva: questa le avvolse prima le caviglie, poi le gambe, fino ad arrivare a metà busto, quasi assaporandosi ogni singola curva; mentre cercava di liberarsi e allo stesso tempo di salvare le luci del globo, un po' di quell'oscurità si insediò all'interno delle sue vie respiratorie arrivando nei polmoni ed entrandole nel sangue, gli occhi le si girarono all'indietro e infine svenne, perdendo stabilità sulla superficie e cadendo nel vuoto. Prima che ciò accadesse, North riuscì ad afferrarla e stringerla a sé.
«Questa non è cosa buona..» pronunciò le parole prima che un'ombra nera e una risata piena di oscurità si pronunciarono nel silenzio terrificato degli Yeti, degli elfi e del padrone di casa, per poi svanire nel nulla. «Uomo Nero..!»
Con Piccola North tra le braccia, North si diresse al suo posto di lavoro e richiamò gli altri Guardiani tramite l'aurora. Il problema era grave: Pitch Black era tornato e di sicuro era forte, più forte di prima.
Piccola North si svegliò dopo poco, stordita per l'accaduto anche se non ricordava niente, coccolata tra le grandi braccia di North.
«Come ti senti?»
«Strana. Perché?»
«Bene. Preparati, avremo ospiti.»
Si mollò dalla sua presa e corse nella sua camera da letto spensierata come al solito, contenta e allo stesso tempo annoiata. "I volti sono sempre gli stessi, che sarà mai cambiato dalla scorsa volta? Ah! Io e Calmoniglio dobbiamo finire il nostro duello", pensò la ragazza mentre si spogliava, rimamendo per un momento immobile a fissare il vuoto con un lieve sorriso in volto; aprì il piccolo armadio e tirò fuori qualche felpa colorata, indecisa più tra l'avorio e il verde acqua, qualche canottiera (anche se erano tutte principalmente grigie e bianche) e qualche paio di pantaloncini, indecisa se indossare quelli tipici di jeans blu scuro o quelli azzurro sbiadito; per quanto riguardava le scarpe, c'era una scelta sola: un bel paio di Converse bianche (ormai ingiallite) risalenti agli anni '60, sue grandi amiche di vecchia data. Stava in piedi con soltanto l'intimo di pizzo azzurro addosso e osservava i capi di abbigliamento, abbinandoli tra loro e scambiando con sé stessa dei commenti come "Sì, potrebbe andarci bene" o "Nah, per niente!", finché non decise di optare per una canottiera bianca aderente, gli shorts in jeans azzurro sbiadito e la felpa verde acqua. Si guardò allo specchio posizionato accanto alla finestra che dava sul mare di neve e si specchiò, ammirandosi da testa a piedi. Ma mancava qualcosa: i capelli erano un casino unico, avevano bisogno di una pettinata; corse alla scrivania dove teneva varie borse ed estrasse una spazzola in faggio, poi si sedette e cominciò a passarla sui capelli, come una dolce carezza. Nel mentre canticchiava tra sé e sé qualche canzone dei Coldplay, non che ne fosse un'amante sfegatata, ma le piacevano.
Una volta finito, ripose ogni singolo oggetto e tirò giù dal muro la sua sciabola, una replica fedele di quella utilizzata dall'Aeronautica Militare Italiana nelle cerimonie ufficiali, bella in ogni suo singolo dettaglio, e la estrasse: la lama d'acciaio brillò alla luce delle candele che illuminavano la camera da letto, non era appuntita ma neanche del tutto arrotondata. Tirò qualche colpo a vuoto, per poi ricomporsi e sorridere.
«Preparati, coniglietto, che ti faccio il pelo!» parlò ad alta voce, quasi volesse farsi sentire da qualcuno anche se stava da sola. Era sicura e, soprattutto, non vedeva l'ora di vincere.
L'aurora si estese su tutto il globo, le onde verdi e azzurre che solo gli Spiriti potevano osservare, e i Guardiani capirono che era successo qualcosa. Ma cosa? Essere convocati quattro giorni prima di Pasqua, a che scopo?
Dentolina era fin troppo impegnata a rintracciare i dentini di tutto il Mondo, furono le sue piccole fatine collaboratrici ad avvisarla; i suoi occhi sguizzarono a osservare il cielo del suo Regno fatato, e subito le salì un groppo in gola, rimpiazzato da qualche sospiro sollevato dal fatto che di certo non era niente di che. Anche Sandman, impegnato come al solito a distribuire i sogni dorati nella note cupa, non si preoccupò tanto nel vedere l'aurora di North, anche se gli dispiaceva lasciare i bambini senza i loro amati sogni. Calmoniglio era più che altro irritato, doveva interrompere il suo lavoro e magari solo per sentirsi dire che dopotutto Pasqua non è così importante, o almeno non tanto quanto il Natale.
«Ho atteso secoli...» una voce cupa e piena di rabbia si propagò nell'aria «...Adesso i miei incubi sono pronti...» una figura nera si mostrò al chiaro di Uomo nella Luna «...E i tuoi Guardiani?» e due occhi dorati brillarono.
*
Mi scuso per l'assenza 🌚 la noia ha preso il sopravvento e non avevo più nessuna idea, ma noN TEMETE! SONO TORNATA :D
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