RITORNI INASPETTATI
"ehm ehm..." Tossicchiò Mace Windu quando l'abbraccio tra Anakin e Padme diventò abbastanza lungo da risultare imbarazzante.
Riluttanti mollarono la presa e si separarono.
"Voi... siete davvero qui?" balbettò poi Anakin che ancora non riusciva a credere ai propri occhi. Temeva che fosse tutto un sogno, piuttosto fantasioso in effetti, ma dato l'arrosto con patate di Raada che avevano servito loro a cena, sarebbe anche stato possibile.
"Certo che siamo qui, Anakin." Rispose paziente Obi Wan.
Anakin abbassò lo sguardo e incontrò quello di Padme che gli sorrise radiosa. Era davvero lì, era viva, respirava e sorrideva. Sentì le sue labbra incurvarsi in un sorriso quasi senza che se ne rendesse conto.
"Anakin mi dispiace davvero interrompere... ma abbiamo davvero bisogno di vestiti." Intervenne Obi Wan.
Solo in quel momento Anakin si rese conto della condizione in cui si trovavano tutti.
"Oh." Disse, mentre sentì le sue guance scaldarsi per un lieve imbarazzo. "Vi porto subito dei vestiti."
Poi si tolse il mantello e lo avvolse intorno alle spalle di sua moglie che vi si avvolse grata.
"Poi potete venire al palazzo e..." continuò Anakin, ma venne interrotto dal maestro Yoda.
"Noi nessuno deve vedere. Sapere che tornare dalla morte si può, pericolo è per la galassia."
"Aspetteremo qui fino all'alba. Poi dovremo lasciare questo pianeta. Non possiamo fare quello che dobbiamo fare con il fiato della famiglia reale sul collo." Aggiunse il maestro Windu.
"E cos'è che dobbiamo fare esattamente?" chiese Anakin.
"Ne riparleremo domattina con calma, quando saranno presenti anche Luke e Leia." Rispose Obi Wan.
"D'accordo." si arrese Anakin. "Allora, vi porto i vestiti. Aspettatemi qui."
Poi guardò Padme. "Tu vieni?" chiese esitante. "Stanno dormendo, ma possiamo comunque vederli." Non c'era bisogno di specificare a chi si riferisse.
Lei sorrise. "Certo."
"Mylady, non credo sia una buona idea. Se qualcuno la vede..." intervenne immediatamente Windu, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Anakin.
"Non mi accadrà niente, maestro Windu. Non preoccuparti." Taglio corto Padme, con il tono di chi è abituato ad essere al comando. "Andiamo Anakin."
Era chiaro che non vedeva l'ora di incontrare i suoi figli. Anakin annuì e la guidò lungo il sentiero.
Percorsero tutta la strada in silenzio. Anakin sentiva vicina e confortante la presenza di Padme. Non si tenevano per mano. Ora che era finalmente solo con lei per la prima volta nella sua vita provava imbarazzo e vergogna. Aveva paura di quello che avrebbe potuto dirgli. E se lo avesse odiato? Dopo tutto quelle che le aveva fatto era comprensibile, lo sapeva. Il problema era che non era sicuro se sarebbe stato in grado di sopportare l'odio di Padme. Di chiunque altro si, ma non quello del suo angelo. Fu così che, quando arrivarono si fermarono sotto alla finestra da cui Anakin era uscito, e Padme intrecciò le dita con le sue, sobbalzò colto di sorpresa. "Qualcosa non va?" chiese piano Padme.
"No, no. Non c'è niente che non va anzi." Rispose Anakin, un po' troppo alla svelta. Poi percepì qualcosa e si irrigidì. Si voltò verso il cespuglio alla sua destra. Gli si avvicinò lentamente... d'un tratto una figura saltò fuori brandendo un blaster e la spada laser di Anakin gli volò immediatamente in mano. Sia lui che la figura si bloccarono quando si riconobbero.
"Cosa diavolo stai facendo qui, Jade?!" sbottò Anakin.
"Potrei farti la stessa domanda!" rispose seccata Mara Jade riponendo il blaser. "Stavo cercando di scoprire qualcosa di tutta questa storia. E non indovinerai mai cosa sono venuta a sapere. Il nipote del re è..."
"Si si, lo so." Tagliò corto Anakin. "Senti mi faresti una favore?"
"Solo se mi paghi bene." Ribattè gelida Mara, indispettita per essere stata interrotta.
"Cosa? Scherzi vero?"
"Assolutamente no. Ti sembro il tipo di persona che fa favori gratuiti, Vader?"
Un lampo di dolore passò sul viso di Anakin. "Non chiamarmi così, per piacere." E poi aggiunse. "Se te lo chiedesse Luke, lo faresti questo piccolo favore che sto per chiederti?"
Mara arrossì violentemente. "Cos,.. Cosa c'entra Luke adesso, scusa?!" balbettò.
"Niente, non c'entra niente." Rispose Anakin con un ghigno. "Allora?"
Mara Jade alzò gli occhi al cielo. "D'accordo. Cosa vuoi che faccia?"
Anakin le scocco un sorriso radioso. "Grazie. Allora trova dei vestiti per due uomini e un... bambino e portali alla fine di quel sentiero."
"Tu sei completamente pazzo." Decretò Mara.
"Tu non preoccuparti e fai come ti dico. Poi capirai."
"Se ci tieni tanto." E se ne andò senza aggiungere altro.
"Wow." Commentò Padme che era rimasta nascosta per tutta la loro conversazione.
"Simpaticissima." Commentò Anakin. "Ma credo che sotto tutta quella strafottenza ci sia davvero un'anima umana."
"Cosa significava quell'accenno a Luke?" chiese Padme, aggrottando la fronte.
Anakin ridacchiò. "Avevo come la sensazione che così l'avrei convinta. Non so di preciso cosa ci sia tra di loro, ma credo non lo sappiano nemmeno loro."
"Oh." Si limitò a commentare Padme. Suo marito le rivolse un breve sguardo di scusa poi le comunicò: "Dobbiamo entrare dalla finestra."
"Cos'hanno le porte che non ti piacciono?"
"Niente. Ma ho impostato l'allarme in modo che suoni in caso qualcuno cerchi di entrare dalla porta prima di uscire. Non volevo lasciarli senza protezione." Aggiunse a mò di spiegazione con un sorriso timido.
"Sempre protettivo è?" Commentò Padme con un sorriso.
Anakin si limitò a sorriderle poi le si avvicinò. "Posso?" chiese allungando un braccio nel gesto di circondarle la vita.
"Non hai mai chiesto il permesso per questo genere di cose? Cosa ti è preso? Certo che puoi."
"Io... scusa non lo so... andiamo da Luke e Leia, okay?" balbettò in risposta Anakin.
Padme lo scrutò leggermente preoccupata, ma non disse niente. Invece gli avvicinò e gli strinse le braccia intorno al collo. Anakin le circondo la vita, aprì la finestra con la Forza, poi spiccò un salto fin sul davanzale. Mollò la presa su Padme e lasciò che entrasse per prima poi la seguì all'interno. Tutto sembrava come l'aveva lasciato poche ore prima.
"Sono di là." disse indicando camera da letto.
Insieme varcarono la soglia della stanza e nel farlo Padme intrecciò di nuovo le dita con quelle di Anakin che stavolta non reagì, ma si limitò stringerle. Padme lo guardò negli occhi come a chiedergli il permesso. Lui allora entrò per primo e se la tirò dietro verso il grande letto dove i loro figli stavano ancora dormendo. La coperta adesso era tutta arrotolata intorno a Leia.
Anakin ridacchiò piano poi lasciò la mano di sua moglie e si avvicinò al letto. Di nuovo ridistribuì equamente la coperta e si sedette sul bordo del letto di fianco a Luke.
Padme rimase a fissarlo mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
"Ehi, cosa c'è?" chiese immediatamente Anakin, con la fronte aggrottata per la preoccupazione.
Lei scosse la testa, si avvicinò e si sedette di fianco a Leia. "Niente. Sono così belli. Siete tutti così belli."
"Beh, hanno preso tutto da te allora." Rispose Anakin.
Padme ridacchiò. "Io non credo. Non è che loro padre sia poi così male."
"è solo perché sono tanto innamorato." Commentò Anakin ricordando una loro conversazione su Coruscant.
Padme trattenne il fiato e arrossì. Stava per rispondere qualcosa quando fu interrotta dalla voce assonnata di Leia.
"Papà..." borbottò. "Papà."
Ad Anakin si fermò il fiato in gola. "Si, Leia?
"Stai zitto." Biascicò Leia ancora più di là che di qua.
"Scusami." Mormorò allora Anakin mentre Padme ridacchiava.
"Che ore sono?" chiese la principessa.
"Presto. Continua pure a dormire, tesoro." Le sussurrò suo padre.
"Okay." Leia si girò su un fianco e nel giro di qualche secondo si riaddormentò.
"Dovremo lasciarli riposare." Fece notare Padme.
"Mhmh. Ehi a te servono dei vestiti. Domani credo che ti potrà prestare qualcosa Leia, ma adesso ho qui solo qualcosa di mio."
"Non c'è problema. Mi piacciono i tuoi vestiti hanno sempre un buon odore." Commentò Padme mentre uscivano dalla porta.
Anakin sorrise. "Sai, questo è quello che dice sempre Luke quando mi ruba i vestiti."
Poi si diresse verso la sacca dove aveva un completo da Jedi in cui avrebbero potuto entrare due Padme. Lo porse esitante a sua moglie poi rimase fermo indeciso se doveva voltarsi oppure no.
Padme indovinò i suoi pensieri. "Non è che sia qualcosa che tu non abbia mai visto." Obiettò.
Anakin si sentì arrossire violentemente e sua moglie scoppiò a ridere. "Oh Ani, sarai sempre quel piccolo bambino che ho conosciuto su Tatooine."
Anakin sorrise, ma all'improvviso si irrigidì.
"che c'è? Chiese Padme.
"Luke." rispose semplicemente. "Incubi." Precisò mentre la superava e si precipitava nella camera da letto.
Luke era completamente ricoperto di sudore e respirava affannosamente. Quando Anakin si sedette accanto a lui sentì che mormorava nel sonno. "No... non andare via..."
"è tutto a posto, Luke. Sei al sicuro, siamo tutti al sicuro." Tentò di tranquillizzarlo, accarezzandogli la fronte.
"NO." Esclamò Luke e si svegliò, rizzandosi a sedere di scatto. I suoi occhi incontrarono quelli di suo padre e Anakin vi scorse la paura. Poi Luke gli si gettò tra la braccia e lo strinse fortissimo. Anakin gli accarezzò la nuca e i capelli e ricambiò l'abbracciò. "è tutto a posto." Mormorò.
"Andavi via." Mormorò Luke di rimando. "Andavi via."
Non piangeva, ma aveva il respiro rotto da singulti strozzati.
Anakin continuò a confortarlo con il suo corpo e anche con la Forza, cercando di far rilassare la sua mente. "Non vado da nessuna parte, Luke."
"Anakin...?" chiese una voce, emergendo dalle tenebre e entrando nel fascio di luce che la luna creava entrando dalla finestra. Padme si era infilata i vestiti il più velocemente possibile e li aveva raggiunti.
Luke, finalmente relativamente calmo, sciolse l'abbraccio e alzò lo sguardo sorpreso.
"Chi...?" domandò, gettando un'occhiata interrogativa a suo padre.
Anakin sorrise. "Lei è Padme, Luke."
"Ciao, tesoro." Disse Padme, avvicinandosi.
Gli occhi di Luke saettarono dalla donna al sorriso di suo padre. "Padme... quella.."
"Si, Luke. Quella Padme. Tua madre."
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