FUGHE PRECIPITOSE
Sottotitolo: Per fortuna sono più brava a scrivere storie che a invenare i titoli dei capitoli.
Luke osservò la figura di suo padre svanire velocemente lungo il sentiero. Sapeva che era arrabbiato, poteva sentire la sua rabbia esalare dal suo corpo anche da quella distanza. Nervoso, gli inviò pensieri di incoraggiamento e fiducia, poi si voltò a fronteggiare Leia e sua madre.
"Andiamo, allora." Disse, cercando di sembrare più calmo di quanto in realtà non fosse. Non ingannò nessuno, ma perlomeno ricominciarono a camminare a passo svelto verso la radura.
***
Anakin non era stato così pieno di rabbia da... beh, da quando l'imperatore stava per uccidere suo figlio. Mentre correva attraverso i corridoio del palazzo, fece un respiro profondo e cercò di calmarsi. Nello stesso momento sentì i pensieri di incoraggiamento di Luke arrivargli attraverso la mente e questo lo aiuto a riordinare i suoi di pensieri. Aveva percepito la presenza di quel cretino di Olivio sin dal parco. L'allarme aveva suonato, e ancora suonava, quindi significava che aveva cercato di aprire la porta con la forza. Con tutto quel casino, sarebbero sicuramente arrivate delle guardie a controllare e quando avessero scoperto che lui e Luke non erano in camera si sarebbero insospettite. Sapeva che il re aveva ordinato loro di tenerli d'occhio. Doveva solo arrivare alla svelta sul posto prima che la situazione scappasse di mano. Con il cuore in gola svoltò l'ultimo angolo e imboccò il corridoio delle loro camere. Olivio era chino davanti alla loro porta con una specie di cacciavite in mano. Anakin sentì la rabbia invadergli di nuovo le vene. Gli si avvicinò, lo prese per un braccio e lo allontanò con violenza dalla porta. Poi inserì il codice di sicurezza dell'allarme che smise finalmente di fracassargli i timpani. A quel punto si voltò minacciosamente verso Olivio.
"SI PUO' SAPERE COSA DIAVOLO PENSAVI DI FARE?!" gli urlò contro avvicinandosi ad ogni parola.
"La porta era chiusa e nessuno rispondeva!" tentò di difendersi il duca. "Pensavo foste stati male e volevo aiutarvi!"
"E allora hai pensato di forzare la porta?!" Anakin era furente. "Non ti è passato per quella tua mente sublime che forse NON eravamo nella stanza?!"
Olivio sembrò diventare piccolo piccolo. "Mi dispiace, cercavo solo di aiutare!"
"beh, la prossima volta che vuoi aiutarci..."
Non riuscì a finire la frase perché un manipolo di guardie stava avvicinandosi a loro con i blaster imbracciati.
"Fantastico." Borbottò Anakin. "Adesso stai zitto e lascia fare a me." Ordinò ad Olivio con voce glaciale. Il duca si limitò ad annuire.
"Ehi! Cosa è successo qui?" chiese la prima guardia.
"Niente. Solo un malfunzionamento di un droide. Nessuno problema." Rispose velocemente Anakin. Non era mai stato bravo in questo genere di cose. Di solito preferiva uno scontro diretto rispetto a quella pantomima, era Obi Wan quello che era stato soprannominato il Negoziatore durante le guerre dei cloni, non lui. In quel momento però un scontro sarebbe stato davvero controproducente. Avrebbe rivelato chiaramente le loro intenzioni e Anakin voleva evitarlo a tutti i costi. Mentre la guardia lo scrutava con un sopracciglio alzato, sperò di avere le capacità diplomatiche del suo vecchio maestro o di sua moglie e sua figlia.
"Dobbiamo comunque controllare la stanza. Ordini del re." Rispose la sospettosa la guardia.
Anakin mosse appena la mano destra. "Non c'è bisogno che controlliate la stanza."
"Non c'è bisogno che controlliamo la stanza." Ripetè la guardia.
"Non c'è niente che non va qui."
"Non c'è niente che non va qui."
"Adesso potete andare."
"Possiamo andare adesso."
Le guardie stavano per andarsene e Anakin stava per tirare un sospiro di sollievo, quando un'altra delle porte si spalancò e entrarono in corridoio Mara Jade seguita da Lando Calrissian.
"Ehi quella è la ragazza che ieri sera curiosava in giro! Fermatela!" ordinò il capo.
I quattro uomini alzarono le armi e Mara non se lo fece ripetere due volte. Impugnò il blaster e iniziò a sparare.
"No aspetta!" urlò Anakin, ma ormai il danno era fatto. Le guardie avevano iniziato a rispondere al fuoco. "Fantastico! Questi bambini saranno la mia fine!" commentò sarcasticamente tirando Olivio dietro un vaso per proteggerlo dalle scariche laser.
Poi impugnò la spada laser e la famigliare luce azzurra gli illuminò il viso. E' un piacere rivederti, piccola. Pensò tra sé, mentre bloccava i colpi delle guardie che stavano guadagnando terreno. Mara e Lando con le pistole in pugno cercavano di frenare la loro avanzata. Doveva pensare alla svelta a qualcosa o non sarebbero durati ancora a lungo. Mentre sondava tutt'intorno con la Forza notò un tubo di scolo che passava proprio di fianco alla finestra e scendeva fin di sotto. Non era il massimo, ma se lo sarebbero fatti andar bene. Continuando a parare i colpi si avvicinò alla finestra e, con un movimento della spada la mandò in frantumi.
"Cosa diavolo stai facendo?!" gli urlò dietro Mara.
"Qualcuno deve salvarci la pelle!" le rispose di rimando Anakin. "Io vi copro. Voi andate giù. Forza!"
Lando non se lo fece ripetere e si lanciò immediatamente fuori tenendosi al canale per attutire la caduta
Combattendo tra l'istinto di sopravvivenza e la voglia di non dargliela vinta ad Anakin, Mara temporeggiava.
"Mara vai!" le ordinò Anakin.
Comprendendo di non poterne uscire viva in altro modo, Mara abbandonò un po' del suo orgoglio e, dopo un ultimo colpo, si calò giù.
Sollevato Anakin si voltò verso la porta della sua cabina e la aprì con la Forza, mentre cercava di bloccare i colpi delle guardi che si avvicinavano. Doveva pensare ancora a un paio di individui prima di andare. Mentre cercava di entrare un laser lo colpì sul braccio, strappandogli un verso di dolore. Con una mano appoggiata sul braccio ferito riuscì a infilarsi nella stanza e chiuse la porta alle spalle. Individuò immediatamente R2 e C3PO.
"Forza, ragazzi. Dobbiamo andarcene da qui." Annunciò, mentre controllava l'entità della ferita. Aveva un aspetto orrendo, ma il danno non era grave. Perlomeno non era il braccio con cui teneva la spada laser. "Giù dalla finestra!" Ordinò.
"Oh, ma padron Anakin, non potrei mai saltare io... ooooh!" il lamentò di 3PO si interruppe quando Anakin lo face volare fuori dalla finestra con la Forza insieme ad un eccitato R2.
Stava per seguirli quando una voce lo fermò. "Ehi! Si stanno avvicinando!"
Orripilato si voltò a guardare Olivio che in qualche modo era riuscito ad entrare nella stanza dopo di lui.
"Cosa fai ancora qui?! Vi avevo detto di saltare!" gridò.
"Beh, non ci sono riuscito! Era troppo pericoloso!"
Anakin chiuse gli occhi e, avvertendo le guardie arrivare, sollevò Olivio con la Forza e lo gettò fuori dalla finestra come aveva fatto con i due droidi. Poi, proprio quando le guardie erano riuscite a forzare la porta, si arrampicò sul danzale e si gettò nel vuoto. Con il braccio sano tirò su di peso da terra Olivio. "Sbrighiamoci! Non impiegheranno molto a capire che fine abbiamo fatto."
"Avresti potuto semplicemente dirmi di saltare!" protestò Olivio con un filo di voce mentre lo seguiva.
"Sì, certo." Rispose Anakin con un sogghigno. "Ma dove sta tutto il divertimento?"
"No, R2." Disse 3PO, rispondendo a una bippante affermazione di R2. "Eccitante non è la parola che userei."
***
Mentre nel castello si combatteva, Luke guidava i suoi cinque compagni verso la nave. Era stato felice di rivedere Obi Wan e Yoda, ma quello non era il momento per i saluti. Dovevano solo pensare ad andarsene da lì il più in fretta possibile. Grazie alla Forza, la nave era in vista e al porto stellare di Tarantè non c'era nessuna guardia, essendo tutte occupate con qualunque cosa stesse accadendo nel castello. Stavo quasi per raggiungere la nave quando un dolore lancinante gli attraversò la spalla sinistra. Si bloccò di colpo e Obi Wan gli sbattè addosso.
"Luke, cosa c'è?" chiese preoccupato.
"Papà..." mormorò lui, in modo che gli altri qualche passo indietro non lo sentissero.
"Andate alla nave, non potete essere visti." Ordinò Luke quando li raggiunsero.
"E tu dove vai?" chiese Leia.
"Io..." Luke stava per rispondere quando due figure sbucarono sulla piattaforma di attracco. Trafelate, li raggiunsero e Luke riconobbe Mara e Lando.
"Siamo stati attaccati dalle guardie del re." Li informò Mara. "Dobbiamo andare via di qui alla svelta. Ce li abbiamo alle costole."
"Salite." Ripetè Luke e questa volta i tre Jedi e sua madre obbedirono. Leia però rimase indietro. "Io posso essere vista." Dichiarò con il suo tono solenne da senatrice.
"Leia, dobbiamo solo andare via. Sali su quella nave."
Incrociò le braccia e non accennò a muoversi.
"Leia, ti prego." Momorò Luke con tono quasi supplichevole. Non poteva rischiare di perdere anche lei. Stupita dal suo tono Leia si arrese. "Okay, ma sbrigati a raggiungerci." Leia scambiò un ultimo sguardo con suo fratello e poi salì sulla nave dietro a sua madre.
Luke si voltò verso Mara e le porse la domanda che gli stava divorando il cuore. "Dov'è mio papà?"
"Non lo so. Credevo fosse dietro di noi."
"Credevi?!" La paura stava facendo perdere la pazienza a Luke.
A quel punto però, un concerto di esplosioni raggiunse le loro orecchie e si voltarono per vedere Anakin che si trascinava dietro Olivio, seguito da R2 e C3PO.
"Salite e accendete i motori." Disse Luke, mentre impugnava immediatamente la spada laser. D'improvviso un colpo si abbattè vicino a loro, ai piedi di Mara che fu sbalzata via.
"Mara!" strillò Lando e fece per raggiungerla.
"No!" lo fermò Luke, "vai dentro e accendi la nave."
Lando esitò un attimo poi fece come gli era stato detto.
Un soldato si stava avvicinando al corpo di Mara e le puntava un blaster al petto. Luke scattò immediatamente con la spada laser in pugno. Disintegrò il blaster della guardia e poi con la Forza lo spedì lontano contro una pila di casse.
"Stai bene?" chiese.
"Sì. E' solo la caviglia." Borbottò lei imbarazzata, mentre cercava di rimettersi in piedi. Luke la sostenne e iniziò ad accompagnarla verso la nave.
"Non mi serve il tuo aiuto!" Sputò fuori Mara, ma quando appoggiò il piede a terra la sua faccia assunse una sfumatura verdognola e si lasciò condurre fino alla nave.
Nel frattempo Anakin, Olivio e i droidi avevano raggiunto la nave. Dietro di loro un schiera di soldati reali tentava di superare dei tubi di metallo enormi che Anakin aveva fatto cadere sulla strada per cercare di rallentarli. Luke si trascinò Mara fino al portellone di entrata dove arrivarono in contemporanea suo padre e Olivio.
"Accompagnala dentro." Disse Luke spedendo Mara tra le braccia del duca che troppo spaventato per protestare fece come gli era stato detto. Mara gli lanciò un'occhiataccia tradita e disgustata per averla lasciata con un simile individuo. R2 e 3PO li imitarono e salirono a bordo.
Luke a quel punto affiancò suo padre per difendere i motori della nave. I soldati avevano ricominciato a sparare ed erano ormai circondati, ma se avessero danneggiato la nave non ci sarebbe più stata via di fuga. Deviando colpi di blaster Luke esordì. "Suppongo che la soluzione diplomatica non abbia funzionato, con le guardie."
"Non troppo." Rispose Anakin. E poi aggiunse con un ghigno. "Ma sai, personalmente ho sempre preferito i combattivi negoziati."
Luke rise e si concentrò sulla battaglia.
"Non possiamo stare qui per sempre. Hai qualche idea?" chiese Anakin, mentre sentiva che le forze iniziavano a calargli. Perdeva sangue dal braccio e non riusciva più a pensare a una via di fuga. Se avessero lasciato i loro posti ora i raggi laser avrebbero distrutto i motori principali e addio salvezza.
Luke si guardò intorno disperato e l'occhio gli cadde su delle casse. Il simbolo sul fronte indicava che contenevano espanolo, sostanza esplosiva, molto infiammabile e facilmente innescabile. Nel suo cervello iniziò a prendere forma un'idea.
"Forse sì." Disse.
"Davvero?"
Senza rispondere Luke allungò un mano e concentrandosi fece volare tutte le casse nello spazio tra loro e le guardie.
"Lando! Decolla!" urlò poi.
"Che vuoi fare?" chiese Anakin.
"Salvarci la pelle." Rispose Luke e mandò il primo colpo laser che gli arrivò contro le casse che iniziarono immediatamente a scoppiare producendo un serie di esplosioni a catena.
Anakin si girò a guardarlo con un sorriso orgoglioso. "Bel colpo!"
La nave intanto aveva iniziato a decollare e scambiandosi uno sguardo di intesa, Luke e Anakin spiccarono un salto e si issarono sul portellone che si stava chiudendo, lasciandosi cadere all'interno.
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