Quindici minuti sono già trascorsi da quando mi sono svegliata, ma io continuo a guardare il soffitto della mia camera. Dovrei alzarmi, prepararmi per l'università, ma proprio non mi va. La mia sveglia come ogni giorno, sta per iniziare a suonare per ricordarmi che devo alzarmi e seguire quella monotona routine giornaliera di vita.

Forza Stacy... tirati su.

Mi alzo, vado verso la finestra. Con un gesto veloce delle dita, sposto la tenda per vedere un po' che aria tira fuori. Il meteo ieri prevedeva nubi, ma a quanto pare si sbagliava, c'è una bellissima giornata di sole, l'ideale per una bella passeggiata.

Sebbene il mio sguardo era rivolto al bellissimo panorama che offriva la mia finestra, io come sempre non ero presente ma distratta, si direbbe che le mie pupille si muovano per inerzia, stanche forse di osservare le solite cose o magari semplicemente desiderose di guardare altrove e vivere la vita che vorrei.

Non sento più mio questo stile di vita. Non mi appartiene più. Tutto ciò che, credevo contasse per me, se mi soffermo a pensarci, per qualche istante mi rendo conto che è diventato il nulla. Mentre chi credevo non adatto o comunque sia lontano dal mio modo di vivere si è rivelato il bene più assoluto per la mia vita come Michael.

È arrivato il momento di dare una bella svolta a questa mia vita.

Per iniziare oggi niente lezioni. Il passato per quanto mi riguarda, lo getterò via, alle mie spalle. Via tutte queste vecchie foto, abbandonerò il mondo delle kappa, via tutto, una bella spolverata per rendere meno frivolo il mio cammino. Da ora in poi mi circonderò solo di coloro che sanno andare oltre all'apparenza. Non m'importa se avrò tutti contro, ma non c'è la faccio più ad andare avanti.

Sarebbe magnifico, uscire allo scoperto andare a lezione con Michael, e le ragazze se mi vorranno. Avevo promesso di resistere sino alla fine del piano ma non posso fingere più di essere chi non sono. Del resto potremo inchiodarli lo stesso e pagheranno per il male causato. Il silenzio dei miei pensieri viene interrotto dal suono del telefono, portandomi alla realtà. Mi dirigo verso il mio comodino era un sms di Dafne.

" Ciao, farfallina. Come stai? ieri ti aspettavamo per la riunione delle Kappa, ci tenevano a rivederti. Che ne dici se passiamo a prenderti per andare a lezione?"

Certo che ci vuole coraggio, ha chiamarmi ancora farfallina. Cavolo la riunione me n'ero completamente dimenticata, ma... che me ne frega... tanto meglio. Non ho voglia di risponderle adesso. Anzi no. Meglio che lo faccia adesso, non vorrei che interferiscano con l'idea che ho per la testa.

Presi il mio cellulare e iniziai a scrivere il testo da inviare:

" Ciao, Ciliegina. Tutto ok, scusatemi per ieri ma mi è passato di mente non mi sentivo bene. Per quanto riguarda stamattina mi spiace ma devo declinare. Vado con mamma a fare dei controlli e poi staremo fuori città per tutta la giornata. Salutami tutti a domani ciao ".

Se voglio iniziare a vivere la mia nuova vita, sarà meglio che mi sbrighi, devo fare in modo che questa giornata sia speciale. Ogni gioro sarà un pezzo del puzzle verso la felicità.

Alla parola "Felicità" se chiudo gli occhi vedo il sorriso e gli occhioni di Michael. Improvvisamente mi sento bene. A dirla tutta, il suo messaggio ieri notte mi ha veramente alleggerito il cuore. Forse sarà stata la splendida notizia a darmi la forza di cambiare.

Senza nemmeno pensarci, decido di chiamarlo, ma prima che il telefono squilli, riaggancio la chiamata, riposando il telefono sul letto forse per paura di sbagliare. Nervosamente inizio a gironzolare per la stanza, giocherellando con le unghie tra i denti. Continuo ad osservare il mio smartphone sul letto. Non posso crederci, io che ho paura. 

 Dai... Stacy, coraggio che vuoi che sia, è solo un invito, non ti sei mai creata problemi nel farlo con altre persone perché con lui si. Respira, conta sino a tre e chiama... 1, 2, 3,

Chiamata in corso...

Sta squillando...

Ho il cuore che batte fortissimo, sento un nodo in gola.

Squilla... ecco risponde. "Ciao Stacy, che piacere sentirti"

Quasi balbetto come una stupida nel rispondere, ma poi inizio a parlare.

"Ciao, Michael Spero di non averti disturbato. Volevo proporti una cosa se non hai da fare".

Subito rispose: "Non disturbi mai, dimmi tutto. Sono tutto orecchie".

Iniziai, col spiegargli l'idea che avevo, ovvero di andare a Santa Monica per passare una giornata diversa dalle altre. Prosegui dicendogli che volevo abbandonare le mie vecchie amicizie e uscire allo scoperto. Non m'importava se ci vedessero insieme a scuola e speravo che le ragazze mi potessero accettare nel gruppo.

Non appena ebbi finito, Michael accettò, il suo unico pensiero era se tutto questo potesse crearmi problemi. Ma poi proseguì dicendo: se ciò ti rende felice ci verrò con piacere immenso.

A queste parole i miei occhi si riempirono di lacrime, ero felice, nessuno mai aveva detto qualcosa di cosi dolce per me. Cosi Decidemmo l'ora e il luogo e andai a sistemarmi. Sentivo dentro me che questa giornata sarebbe stata il top. 

Mi recai nel luogo dell'incontro, ovvero la scuola della piccola Dayenne. Erano le 9.

Eccolo li con la sua semplicità e quel suo sguardo dolce.

Abbassai il finestrino e facendogli cenno con la mano per salutarlo lo chiamai. Lui ricambiò e venne verso la macchina, quando stava per entrare gli proposi se le andava di prendere il mio posto al volante. Rimase sbalordito, e mi rispose dicendomi:

"Vuoi veramente che guidi io, la tua macchina?"

Cosi, scesi dal lato guida e andando verso il lato passeggero gli risposi porgendogli le chiavi mentre le facevo oscillare davanti al suo viso:

"Certo che si, da oggi quando saremo insieme potrai guidarla tutte le volte che vuoi".

Afferrò con un gesto le chiavi, facendomi  una piccola smorfia seguita da una linguaccia e sorridendo mi rispose: "beh... allora grazie, guiderò con prudenza."

Ciaooooooo...

Rieccomi qui finalmente. Chiedo scusa per  la lunga attesa ma tra i vari impegni non riuscivo a finire i capitoli, Spero vi piaccia, fatemi sapere.

baciii