Una malattia vana
Urla, lamentati, caro infelice
Sarai presto ammutolito dal vento!
Le preghiere che poggi sulle labbra
Si sgretolano in granelli di sabbia.
Piangi, le tue lacrime nella pioggia
Svaniscono come i corpi nel tempo.
Cosa sono gli ardori se non cenere?
E la vita una foglia già al cadere?
Perché, stupido, ti affanni e disperi
E pur piangi sangue e sogni e sudore,
Perché, se i tuoi dolori sono vani?
Per l'universo cos'è la tristezza?
Anche la tua dura un soffio e scompare
Persa nell'eterna dimenticanza
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