La primavera

Ricordo ancora il tocco soffice della tua mano quando hai stretto la mia per presentarti. Mi avevi colto di sorpresa. Ho guardato i tuoi occhi verdi e penso di essermi persa nella primavera della tua anima. Il freddo che fino a quel momento ha abitato in me, il gelo che paralizzava i miei movimenti e il buio delle giornate invernali erano svaniti.
Dicesti il tuo nome e io dissi il mio.
Sembravi imbarazzato e quello mi fece sorridere il cuore. Ma non dissi niente.

Avevo odiato quel lunedì perché avrei dovuto vederti ancora, ma non ci era stato possibile. E io che ero così impaziente di tuffarmi in quel verde così rassicurante. Così ho chiuso gli occhi e ti ho immaginato.
Per ore, credo.

Un'altra infinita settimana cupa e fredda era volata.
Ero arrivata per prima ancora una volta, così mi sedetti e attesi. Sapevo che saresti stato il secondo proprio come la prima volta. E così è stato.
Mi voltai e ti vidi entrare con il tuo fare goffo e timido. Un sorriso spontaneo nacque sulle mie labbra. Mi causavi così tanta tenerezza. Lo giuro.
Trattenni un secondo sorriso quando notai che avevi deciso di sederti ancora una volta accanto a me.
Mille fiori sbocciarono nel mio cuore, mentre mi mordevo leggermente il labbro.
Giurai d'aver intravisto il tuo sguardo posarsi su di me.

Vorrei che tu fossi la mia primavera.
Insieme potremmo essere l'estate più calda mai esistita.
Cancelleremo ogni autunno e inverno.
Potrei stare ore abbracciata al tuo corpo mentre mi perdo nei tuoi occhi.
Potresti guardarmi senza farlo di nascosto. Potresti guardarmi l'anima se solo tu lo volessi. Mi denuderei di qualsiasi cosa possa esserti d'intralcio. Permetterei che tu toccassi la mia mano di nuovo e oserei guidare la tua.
Solo guardami negli occhi e sussurrami che lo vuoi, che vuoi essere la mia primavera.

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