Henrik Aa. Uldalen
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[...] but I find it soothing
When I am confined
I'm just fearing one day soon
I'll lose my mind
Then I'll lose my children
Then I'll lose my love
Then I'll sit in silence
Let the pictures soak
Out of televisions
Float across the room
Whisper into one ear
And out the other one
Ho dimenticato come si fa.
Ho scordato come si guarda il sole dritto negli occhi senza socchiudere i propri a causa del fastidio. Per un anno intero ho protetto la mia pelle dal sole grazie a pesanti tende scure.
Se tu mi chiedessi di che colore è la luce, guarderei la mia tavolozza e non saprei cosa rispondere.
Bevo un sorso dal mio bicchiere. Non ricordo neanche cosa sia, so solo che è alcool e che ha del ghiaccio. In realtà non m'importa sapere se si tratta del mio caro whisky o se sia altro. Noto che l'effetto calmante non è svanito ed è sufficiente per me. Lo poso accanto al mio vecchio barattolo pieno di acquaragia dove pulisco i pennelli sporchi e guardo la tela davanti a me.
Non riesco a dormire la notte, persa tra chi sono stata e chi voglio diventare. In questi momenti cesso di essere qualcosa di definito e divento confusione. Sono una goccia di acquerello che si mischia con altri colori e perde la sua tonalità. Sono un miscuglio di tante cose, ma non sono niente di concreto.
Intingo il pennello e faccio qualche ritocco ai capelli. Non ricordo quanto fossero lunghi, né il loro profumo. Ho solo due piccole certezze: sono castani e mi piaceva quando qualcuno li carezzava delicatamente.
Ho la gola secca e sento gli occhi bruciare. Bevo un sorso abbondante e tento di rilassare i muscoli.
Non so quando tutto questo ha iniziato a sfuggirmi di mano. Non ricordo esattamente come sia successo, ho immagini confuse che vorrei sbiadire completamente per dimenticare. Sono sempre stata brava a confondere le cose e ho confuso me stessa.
Ho regalato il mio ultimo sorriso ad un estraneo, le mie parole ad un foglio bianco e i miei ricordi ad una tela. Mi sono voluta privare di tutto quello che mi opprimeva, ma ho ottenuto il contrario: ho amplificato tutto. Ho dato un volto e una voce alle mie supposizioni e ora sono lì, proprio davanti a me.
Dipinte.
E mi somigliano.
Poso nuovamente il bicchiere e prendo un pennello con le setole fini. Ritocco il contorno degli occhi e disegno le ciglia, una per volta. Non voglio dimenticarne nessuna.
Faccio, piano, un passo indietro. Ho scordato di che colore fossero gli occhi, ma ricordo quelli utilizzati nelle ultime tele. Manca solo un'ultima opzione: il verde.
Lavo velocemente il pennello che avevo in mano e mescolo con attenzione i colori necessari per creare un verde né troppo chiaro, né troppo scuro. Trovata la tonalità che desidero, inizio a riempire di speranza quegli occhi spenti e vuoti sulla tela.
Mi ci specchio e riesco quasi a ricordare il loro riflesso.
Mentre l'ennesimo goccio graffia la gola, mi rendo conto che i colori usati in questa tela sono troppo scuri.
Mi volto e guardo quelle fatte precedentemente. Ognuna di quelle figure è un tentativo invano di dipingermi. Le guardo attentamente: ho avuto capelli lunghi, corti, chiari e scuri, lisci e ondulati. Occhi grandi e piccoli, chiari o chiusi. Labbra leggermente socchiuse, denti che stringono ansiosi il labbro inferiore.
Sono stata tutto senza esserlo veramente.
Then I'll take my clothes off
And I'll walk around
Because it's so nice outside
And I like the way the sun feels
Un filo di luce riesce a farsi strada in quella stanza buia e giunge fino al mio viso. Socchiudo poco la bocca e assaporo quel poco di luce che si è posato sulle labbra. Quel calore giallo mi spinge a strappare via quelle tende che non hanno fatto altro che asfissiare l'ambiente e me.
Il sole risplende mentre una tenue pioggia rinfresca l'ambiente. Prendo il cavalletto e lo posiziono in giardino, poi vi poso la tela. La guardo per un attimo, mentre l'acqua rinfresca il mio corpo. Sfilo velocemente ogni pezzo di stoffa fino a rimanere con una vecchia maglia larga che lascia scoperte le ginocchia.
Quando mi volto e guardo il dipinto, noto che alcune parti dell'immagine stanno sbiadendo e che i miei capelli, inzuppati d'acqua, cominciano a pesare. Sfilo il nastro dalla mia coda di cavallo e li sciolgo, poi mi siedo sull'erba bagnata e guardo il mio quadro gocciolare fino a sbiadire.
Then I'll sit in silence,
let the picture soak.
Purtroppo non ho trovato il nome di quest'opera, così ho deciso di usare il nome dell'artista. Spero che qualcuno di voi vada a curiosare tra i suoi lavori.
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