Fire within the flames

Sento i battiti del mio cuore accelerare nel tentativo di sincronizzarsi con i tuoi passi. I tuoi piedi pestano pesantemente il suolo del mio bosco e la tua determinazione pizzica la mia pelle.
Chiudo gli occhi e ascolto con attenzione il tuo respiro, devo localizzarti e fermarti.
Non puoi farlo di nuovo, non posso permetterlo.
Inspiro piano, riempio i polmoni d'aria e cerco di percepire almeno una goccia del tuo odore. Espiro velocemente e ripeto la stessa azione.
Niente, sei troppo lontano per poterti trovare.

Uno stormo di colombe bianche si innalzano in volo e spariscono tra le folte chiome degli alberi.
Respiri affannosamente e io avverto che c'è qualcosa che ti pesa, qualcosa che trascini malvolentieri. Vorresti liberartene, so che lo faresti. È per una buona causa, mi dicesti l'ultima volta. Tu faresti lo stesso, non è vero?
L'acqua del lago dove mi stavo rinfrescando poco fa comincia ad agitarsi, come se potesse fremere. Ogni parte di me è inquieta. Non vedi quello che provochi in me ogni volta che lo rifai?
Lo stormo di colombe irrompe nel cielo e inizia a volare in circolo esattamente sopra il confine del bosco. Si agitano sempre di più fino a diventare nere. Sento la paura scorrermi nelle vene. Chiudo gli occhi e respiro: ti vedo. Corri disperatamente verso il precipizio.
Devo fermarti.
Visualizzo un'edera a qualche metro di distanza da te e inclino leggermente la testa verso sinistra: due rami si staccano da un tronco e corrono rapidamente verso i tuoi piedi. Circondano le tue gambe e ci piantano le loro piccole radici, proprio come se la tua pelle fosse corteccia. Si inoltrano fino ad arrivare in profondità e immobilizzarti.
Sei a salvo, a un passo dalla morte.

Schiocco la lingua ed è un secondo.
Sei in piedi davanti a me, ma il tuo scheletro minaccia di cedere da un momento all'altro.
Dal tuo polso destro pende un filo. Lo seguo con lo sguardo in cerca dell'altra estremità e lo vedo, vedo il tuo cuore pulsare con le poche forze che gli rimangono. Il mio mi scoppia dentro. Mi chiedo per quanto tu lo abbia trascinato, per quanto abbia sofferto.
I miei occhi cercano istintivamente il tuo petto e, non appena vedo la ferità, il terrore mi gela il sangue. Come ti sei procurato quella ferita? Sei stato tu o è stata lei?
Non pronunci nemmeno una parola. L'unica cosa che fai è respirare a fatica, come se qualcosa ti opprimesse. E mi guardi, punti le tue iridi su di me.
Faccio un passo verso il tuo cuore. Uno solo è sufficiente per poter vedere dentro di te. I tuoi polmoni bruciano, letteralmente. Sono in fiamme.
Hai ancora qualche ramo di edera tra le gambe.

-Perché volevi fermarmi?-

Per salvarti, di nuovo penso.

-Non capisci che è imprescindibile? Che io farei di tutto per lei?-

Un sorriso amaro nasce sulle mie labbra. Interrompo il contatto visivo e lo porto nuovamente al tuo cuore. Il tempo tra un battito e quello successivo si dilata sempre di più. Una lacrima trasparente mi riga il viso e brucia come se fosse una goccia di limone.
Cerco di liberare la mente e inizio a togliere i miei petali rossi dal petto e dal ventre. Fiumi di lacrime cadono silenziose dai miei occhi ad ogni petalo strappato che, non appena tocca il suolo, appassisce.
Non appena lo specchio è visibile, termina la mia tortura. Riapro gli occhi e vedo come mi guardi spaventato.
Ogni volta avevi la stessa espressione di terrore nello sguardo, ma scommetto che tu non ricordi assolutamente niente, giusto?

Una folata di vento gelido percorre la mia colonna vertebrale ed esce dallo specchio. Accarezza le tue labbra e gela il tuo cuore. Il silenzio agghiacciante che si crea tra di noi viene rotto da un tuo primo passo verso di me e lo specchio. E così da un secondo e un terzo. Sei proprio vicino, ma uno strano rumore attira la tua attenzione e tu ti blocchi proprio a pochi centimetri da me.
Sono battiti.
È un cuore.
Cerchi il tuo cuore, ma lo trovi silenzioso ai tuoi piedi. Poi guardi me, come se io avessi la risposta. Come se io la nascondessi in me.

Sento un formicolio nello stomaco. Dallo specchio escono farfalle nere e una mano. Quest'ultima è così piccola che potrebbe essere quella di una bambina di circa sette anni. Dal polso pende un'etichetta rossa con un piccolo cuore dipinto.
È stato dipinto da poco.
Il sangue è ancora fresco.

Continua nel prossimo quadro...

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