Ripensamenti
L'ex lord Voldemort non era l'unico ad essere tormentato dai ricordi. Harry Potter aveva trascorso un anno burrascoso. Dapprima la notizia della rinascita del mago Oscuro l'aveva sconvolto, ma scoprire che era diventato inoffensivo, l'aveva lasciato stranito. Com'era possibile che l'uomo più temuto del mondo magico, adesso era innamorato? Si era dichiarato colpevole di tutti i delitti compiuti in passato, ma non come Harry avrebbe pensato. No, lui aveva chiesto perdono per tutto il male che aveva inflitto e questo lo lasciava allibito.
Il mago era sopravvissuto per due volte alla furia di Voldemort, aveva sconfitto anche la morte per liberarsi di lui, e adesso, si sentiva in colpa. L'arresto di Tom Riddle non era stato per lui motivo di soddisfazione, perché quel mago non era lo stesso che gli aveva inferto la cicatrice che portava sulla fronte.
Tom era un innocente, e in quanto tale, non meritava di passare il resto della sua vita ad Azkaban.
<<Harry, sei tra noi?>> Ron attirò l'attenzione dell'amico, che come al solito si era distratto dalla partita a scacchi che stavano facendo.
<<Scusami Ron, ma non mi va più di giocare.>> Si scusò il mago in risposta.
<<Pensi ancora a Tom Riddle, vero?>>
<<Ho ottenuto il permesso dal Consiglio.>> Spiegò all'amico.
<<Il permesso per cosa?>>
C'erano voluti mesi, e tante scuse studiate, per convincere il Ministero a concedere un'udienza sorvegliata con Voldemort. Harry avrebbe incontrato l'uomo alla presenza di un Auror.
<<Incontrerò Tom, devo parlare con lui.>>
<<E cosa vorresti dirgli? Sei sicuro di volerlo fare? Può essere pericoloso.>> Il rosso era già andato fuori di testa al solo pensiero.
<<Io devo farlo, Ron. Sono il peggior nemico di Voldemort, il ragazzo che l'ha sconfitto due volte, se lui è davvero cambiato non avrà problemi a parlare con me, altrimenti verrà fuori la sua natura malvagia, e finalmente smetterò di sentirmi in colpa per la sua condanna.>>
<<Non puoi semplicemente dimenticarti di lui?>>
<<Ha ucciso i miei genitori, e Bellatrix ha ucciso Sirius, per non parlare di tutti gli altri. Io devo sapere.>>
Ron non sapeva che replicare quando Harry tirava in ballo i genitori e così si limitò a sospirare.
<<Sta attento.>> Disse al suo amico, sentiva la mancanza di Hermione, lei sarebbe stata razionale in questa situazione, e lo avrebbe convinto a rinunciare.
<<A proposito di chiarimenti, quando hai intenzione di ricominciare a parlare con Herm?>> Harry sapeva di toccare un tasto dolente.
<<Quando mollerà Malfoy, e poi anche tu non parli con lei.>> Lo accusò il mago infastidito.
<<Ti sbagli, le ho mandato un gufo qualche giorno fa, mi mancava troppo.>>
<<Dici sul serio? Ma Malfoy è il figlio di Bellatrix, hai appena detto...>> Harry lo interruppe.
<<Infondo non è colpa del biondo, quello che ha fatto quella strega, tra l'altro non sapeva neanche che quella fosse la sua vera madre.>> Spiegò lo sfregiato, poi si avvicinò e posò una mano sulla spalla dell'amico. <<Parla con lei, sente la tua mancanza, anche se non lo ammetterebbe mai.>>
<<Ci penserò.>> Dichiarò il rosso messo alle strette.
<<Non pensarci troppo, è quasi un anno che è andata via.>> Lo rimproverò Harry, il trio inseparabile non poteva dividersi per un capriccio come quello, la loro amicizia aveva superato drammi peggiori.
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