Prologo
Ci troviamo a Onikushi, il centro del Regno dei Demoni. In quella città esiste un campo di schiavitù dove vengono rinchiusi i demoni che non obbediscono alle leggi dei sovrani e che si ribellano. Lì si trova Sen Mirai, una ragazzina dodicenne che ha visto tutta la sofferenza inimmaginabile per una bambina di soli sette anni. Degli umani avevano appiccato un incendio nella sua casa nel mondo umano, nel quale i suoi genitori non ne uscirono vivi. Subito dopo l'accaduto, nel mondo demone, venne rinchiusa nel campo di schiavitù per colpevolezza dell'omicidio dei suoi. Sen spiegò che non era colpa sua, ma non l'ascoltarono. Una volta lì, è sempre vissuta nel terrore che qualcuno potesse ucciderla. Questo perché le guardie la frustavano e la minacciavano di morte se non obbediva ai loro ordini.
Un giorno il campo sprofondò nel caos. L'allarme suonò e tutte le guardie cominciarono a cercare la fuggitiva: Sen Mirai. Setacciarono persino la città, ma non riuscirono a trovarla. Era come sparita.
Intanto sono passati due anni dalla guerra contro i demoni e i ragazzi sono cresciuti e cambiati. A Hiroto è rimasto il blu in mezzo ai ciuffi, ormai aumentati, sulla fronte e col passare del tempo i suoi capelli sono cresciuti e stanno diventando del medesimo colore. E' diventata più autonoma e prudente. Takeo è cresciuto d'altezza e d'intelligenza, mentre Shila si è colorata i capelli. Ora sono castani dalla parte della fronte fino a sfumarsi diventando biondi e le arrivano a metà schiena come Hiroto.
Hanno vissuto due anni tranquillamente, liberi da tutti i pensieri sui demoni. Si erano trasferiti in un piccolo paesino di campagna. Vivevano in un cottage a due piani più la soffitta. Al piano terra vi erano la cucina e il salotto. Per andare al piano di sopra c'erano delle scale all'angolo sinistro della casa. Appena si sale, si trovano i letti e un piccolo bagno che Takeo aveva separato dalla camera con della legna d'albero. Per andare in soffitta, si sale una scala attaccata al legno, materiale con cui è fatto il cottage. Lì si trovano scatole con le vecchie cose dei ragazzi, vestiti e roba varia, e delle scorte di cibo, perché i negozi del paese sono lontani e per arrivarci ci si mette un'oretta circa. Intorno al cottage si estende un immenso prato con una miriade di fiori diversi e, qualche decina di chilometri più avanti, si trova un bosco. Hiroto e Takeo erano dentro; lei in salotto a giocare con la sua Nintendo DS e lui in camera a vestirsi, dato che si era appena fatto una doccia calda. Shila era andata a fare compere giù in paese. Ad un certo punto, qualcuno bussò alla porta. Hiroto si alzò dal divano su cui era sdraiata per andare ad aprire. –Chi è?- chiese aprendo la porta. –Aiutatemi...- disse una vocina gracile. La ragazza guardò giù e vide una bambina, forse di dieci anni, che la guardava sofferente. Indossava una maglia rosa e una gonnellina celeste che le arrivava alle ginocchia. I capelli a caschetto verdi e sul viso aveva una benda a pois viola che le copriva l'occhio destro. Da sotto la benda le usciva sangue, forse erano lacrime perché ne uscivano poco alla volta dall'altro occhio. Hiroto la fece entrare e la mise sul divano. Chiuse la porta e si sedette accanto a lei. Takeo scese in quel momento. –Eccomi!- disse sorridendo. Poi guardò la bambina. –Hiro...chi è quella bambina?- chiese avvicinandosi. –Non so...- rispose lei guardandolo. Si rigirò verso la bambina. –Ehi piccola, come ti chiami?- le chiese dolcemente accarezzandole i capelli. –Sen Mirai, signorina- rispose secca. –Da dove vieni? E perché sei sola?- le chiese Takeo. Lei lo guardò, ma abbassò subito lo sguardo a terra. –Onikushi. Sono scappata dal campo di prigionia del Mondo Demone- rispose velocemente e preoccupata. –Quindi sei un demone?! Hiroto stai lontana!- urlò agitato lui prendendo il polso di Hiroto. Lei si liberò con uno strattone. –E' solo una bambina Takeo! Non può farmi niente. E poi non vedi come sta? Ha detto di essere scappata da un campo di prigionia...sarà traumatizzata!- lo sgridò Hiroto. Si guardarono per pochi secondi. Poi la ragazza continuò a parlare con Sen. –Non ti faremo del male, tranquilla- cercò di tranquillizzarla. La bambina la guardò spaventata. -Davvero? Davvero non mi farete niente?- chiese con gli occhi lucidi. –Si, davvero. Anch'io sono un demone- le rispose sorridendo facendo diventare il suo occhio destro rosso e la sclera nera. Aveva imparato a controllare il suo essere demone. Sen si tranquillizzò e abbracciò Hiroto piangendo. –Grazie al cielo ho trovato un demone! Grazie...grazie...- singhiozzò stringendosi alla ragazza. Takeo si sedette accanto alla bambina e le accarezzò i capelli. –Puoi fidarti anche di me piccola! Dato che sono il suo ragazzo...- l'ultima frase l'aveva pronunciata a bassa voce. La bambina lo guardò e, in mezzo alle lacrime che ancora le scendevano, si vide un sorriso bellissimo.
La fecero rimanere con loro nel cottage. Sen raccontò tutto sul Regno Demone, dalla vita quotidiana agli ordini dei sovrani. Dopo una bel po', la bambina si addormentò tra le braccia di Hiroto che la portò sul suo letto e la appoggiò dolcemente. Era ormai sera quando Shila tornò. I due ragazzi le raccontarono della bambina e quello che aveva detto. –Ci sarà davvero una nuova guerra...- disse la bionda. Guardò prima l'ora, le dieci e mezzo, poi i ragazzi. –Filate a letto che è tardi! Domani si ricomincia a cercare di sconfiggere i demoni!- ordinò loro Shila. Takeo e Hiroto obbedirono e corsero in camera. Quando anche la bionda andò a dormire, ci fu solo silenzio e buio. Nel bel mezzo della notte, La ragazza dagli occhi arancioni si svegliò a causa di una voce che la chiamava. Quindi si alzò e andò fuori. –Chi mi sta chiamando?- chiese al vento. –Hiroto...sono dietro di te...aiutami, per favore-. La voce le era familiare. Si girò di scatto e la vide insanguinata e con i vestiti strappati. –Fushio?!- urlò Hiroto. –Si...ciao, Hiroto- le disse il demone sorridendole per la prima volta.
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