XXXIX: Un anniversario alternativo

Non c'è due senza tre. Si dice così in questi casi, no? A dirla tutta, i miei pensieri erano ben altri, ma dato che quelli comprendevano parecchie imprecazioni rivolte a tutte le religioni politeiste e monoteiste della storia, parecchie ciocche di capelli strappati per la rabbia, e uno o due commenti poco lusinghieri sulla genitrice di quei mostri, eviterò di ripeterli su questa cassetta.

Ormai sapete già come va la cosa: io passo parecchi giorni in infermeria, svenuta ed in preda agli incubi, i miei amici mi stanno vicino preoccupati, bla bla bla, eccetera eccetera. Andiamo avanti.

Durante i giorni successivi a quell'allegra escursione, mi capitava spesso di aprire gli occhi per una mezz'oretta, per poi riaddormentarmi. Ho ricordi molto fumosi di Madama Chips che si affaccendava vicino a Jason, e di Draco che ogni tanto veniva a trovarmi, ma davvero non ricordo nessun altro dettaglio.

La prima volta che mi svegliai per davvero, e non fu proprio piacevole. Era una di quelle rare volte che non avevo sognato, dunque ero lì, beata nel mio letto, che cercavo di godermi quel po' di sonno... poi all'improvviso sentì un rumore metallico, e sentii qualcosa spostarmi.

Sbarrai gli occhi e scattai a sedermi più velocemente possibile (e me ne pentii subito, perché sentii uno strappo all'altezza della cassa toracica), cercando di individuare la minaccia. Il movimento però fu talmente rapido che diedi una testata a qualcuno.

"Ow..." gemette una voce che identificai come quella di Claire. "Buongiorno anche a te..."

Anche se l'avevo riconosciuta, il mio cervello impiegò qualche secondo a decifrare l'informazione che fosse una presenza amica. Quando finalmente ebbi riportato il respiro a livelli normali, analizzai la situazione. Claire stava spingendo il mio letto verso sinistra, in direzione di quello di Jason. Dall'altro lato notai Chris, vestito con camicia e giacca, che mi salutò con un cenno del capo mentre spingeva il letto di Jason verso di me. A proposito, anche lui era sveglio, ma non riusciva a muoversi per la ferita alla spalla. Con voce debolissima chiese, "Che fate?"

"Beh, è il giorno del vostro anniversario, non vorrete mica passarlo bloccati in ospedale? A proposito, auguri!" Esclamò Zenia, che notai solo in quel momento. Rimasi un attimo interdetta. Era già il 9 aprile? Era metà marzo quando eravamo entrati nella foresta!

A causa di questi pensieri, non assimilai subito il significato delle sue parole. Dunque, ormai erano due anni che io e Jason stavamo insieme; o meglio, due anni da quando avevamo deciso di riprovarci. Guardai meglio i nostri amici, e li trovai tutti preparati e vestiti bene, come se dovessero celebrare un grande evento.

Claire, dato che aveva distrutto il suo unico abito buono durante quel famoso episodio, aveva adottato il look da cowgirl arcobaleno che indossava sempre al campo: mimetica rosa shocking, pantaloni verde acceso, ecc.

Zenia, per la prima volta da quando l'avevo conosciuta, si era pettinata quella massa enorme di capelli, e li aveva raccolti in due trecce laterali che si riunivano al resto dei capelli in una coda di cavallo. Indossava un semplice vestitino color rosa shocking, si era pulita gli occhiali, e aveva un po' di lucidalabbra. Tutto molto semplice e minimale, ma per lei andava benissimo così. Aveva solo tredici anni, era ancora poco più che bambina; qualunque altra cosa in più sarebbe parsa artificiosa.

[Esiste questa parola?]

[Se un figlio di Demetra può inventarsi 'petaloso', io posso dire 'artificioso'.]

Suo fratello era solo leggermente meno variopinto; giacca color bordeux, camicia blu scuro, cravatta rosa (che non c'entrava un bel niente col resto dell'abito, ma immagino si abbinasse al look delle ragazze), e pantaloni color grigio chiaro.

"Allora," disse Chris, battendo le mani per richiamare l'attenzione, poi indicò una carriola piena di roba che avevano parcheggiato in fondo alla sala. "Organizziamoci. Abbiamo cibo, musica, e carte da gioco. Da cosa vogliamo iniziare?"

"Io preparo la musica," disse subito Zenia, e dalla carriola tirò fuori un'enorme radio a valvole dall'aria antica. Chris e Claire, invece, tirarono fuori piatti, bicchieri, e tutto il necessario per allestire un fuoco da campo.

"Dove avete preso tutta questa roba?" Chiesi, accigliandomi.

"Ah... è una storia interessante, sai? Vedi, c'è questo tizio..."

"Chris," borbottò Jason, alzando gli occhi al cielo."

"Scherzo, scherzo. Il cibo e i piatti vengono dalle cucine, le carte sono mie, e la radio me l'ha prestata la professoressa Sprite-" a questo punto si rivolse a Zenia. "Quindi per l'amor degli dèi stai attenta a quella cosa, o il mio culo entrerà nella storia della Casata."

Alzai un sopracciglio. "E madama Chips è d'accordo a tutto ciò?"

Claire alzò le spalle. "Quando si sveglierà glielo chiederemo."

"Saranno le..." guardai fuori. "Tre del pomeriggio, come è possibile che stia dormendo?"

"Beh, quella povera donna lavora sempre, non ha giorni liberi... e le ho messo un sonnifero nel calice a pranzo, quindi non puoi biasimarla," rispose semplicemente Zenia.

Scossi la testa, incredula. Ma non riuscii a non sorridere, pensando a ciò che quei tre buffoni si erano inventati per noi due. "Ragazzi, siete irrecuperabili..."

"Grazie!" Risposero in coro.

"Ma allora state saltando le lezioni? Come vi giustificherete con i professori?" Chiese Jason.

"Già... Hey, Chris, ce l'hai tu il quaderno verde?" Chiese Zenia pensierosa.

"Sì, vedi, è nel mio zaino." Lei andò nella direzione indicatale, e tirò fuori un quadernone di quelli che si usano nelle scuole babbane. Iniziò a sfogliarlo. "Allora... zio Charlie è morto nel terremoto, nonno James... vaiolo di drago..."

"Vedi se zia Jasmine è libera," propose Chris.

"Hmm..." Zenia sfogliò il quaderno fin quasi alla fine. "No, le abbiamo già fatto perdere la memoria..."

"Uhm, scusate... di che state parlando?" Chiesi, accigliandomi.

"Di tutti i parenti che abbiamo fatto morire," spiegò Zenia, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Per essere sicuri di non usare la stessa scusa più di una volta, capisci?"

Sbattei gli occhi, cercando di capire. "E... e ci credono?"

"Beh sì," disse lei, continuando a sfogliare. "Ah, ecco, abbiamo zia Jane libera... fammi pensare... di cosa si muore oggi... bah, facciamo otticemia."

"Ma... ma è assurdo!" Esclamai io. "E poi si chiama setticemia."

"Lo so, io invece faccio otticemia, è più grave. Oh, rilassati," aggiunse quando vide la mia espressione. "Non ci prestano neanche attenzione. Non si sono neanche accorti che nessuno dei miei 'parenti' ha un nome pakistano!"

Avrei avuto tante cose da ridire, ma solo per quella volta preferii evitare. Claire e Zenia aiutarono Jason a mettersi seduto, mentre Chris cucinava. Quest'ultimo nel frattempo aveva messo della cipolla a soffriggere, e stava aggiungendo una quantità spropositata di fagioli. Poi, dalla carriola tirò fuori una bottiglia di vino elfico, ma prima di versarla si accigliò. "Zenia, se lo uso solo per sfumare, quindi l'alcol evapora, puoi mangiarli i fagioli?"

Zenia ci rifletté. "Non so, ma penso di no." Chris fece spallucce e andò a posare la bottiglia;

"Perché non potresti mangiarlo?" Chiese Jason. Per brevità ti descrivo le frasi finite, ma lui doveva fermarsi ogni due o tre parole e prendere fiato; la ferita era in via di guarigione, ma madama Chips sospettava che qualunque cosa lo aveva morso gli avesse iniettato del veleno.

"Sono musulmana praticante, e l'alcol è severamente proibito," spiegò lei. "Non posso neanche bere la Burrobirra. E ci sono restrizioni anche sulla carne."

"Ne ho sentito parlare... non puoi mangiare carne di maiale, vero?" Chiesi io, curiosa.

"In realtà è un po' più complicato di così." Si sedette sul bordo del mio letto. "La carne di maiale è vietata a prescindere, ma prima di mangiare qualunque tipo di carne devo essere sicura che sia 'halal', ovvero che l'animale sia stato macellato in un certo modo. Non conosco i dettagli, ma in pratica dovrebbe essere il modo più etico e 'puro' per uccidere l'animale." Sospirò. "Purtroppo qui ad Hogwarts non capiscono questo concetto neanche con i disegnini, quindi per nove mesi all'anno non posso toccare carne. Ah, quanto darei per un po' di coniglio..."

Per motivi a me sconosciuti, Jason e Chris sussultarono pesantemente quando Zenia nominò il coniglio. Ignorai la cosa, e ne approfittai per fare una domanda che mi incuriosiva da tempo. "Non ho mai avuto occasione di chiedertelo; come mai non indossi mai il velo?"

"Ci risiamo," borbottò lei, alzando gli occhi al cielo. "Chiariamo una cosa; non è assolutamente vero che alle donne musulmane è imposto di indossarlo; nessuno può costringere nessuno a fare nulla, se vuole seguire davvero la religione. È fortemente consigliato, questo sì, ma per un motivo molto semplice: chi lo indossa lo fa per proteggersi da sguardi inappropriati, ma io frequento praticamente solo voi aldilà delle lezioni, quindi non ce n'è proprio bisogno. Lo indosso quando vado in posti affollati, come Diagon Alley." Mi chiesi quante volte aveva dovuto spiegare questo concetto, considerando il tono infastidito con cui parlò."

 "Visto ciò che è successo l'altra volta, ti direi di iniziare a metterlo anche qui a scuola, ma non credo cambi nulla," intervenne Claire, con un tono di voce decisamente aggressivo.

Zenia sospirò. "Sicuramente no. È così da quando sono venuta qui ad Hogwarts che non mi lasciano in pace..."

Claire le mise una mano sulla spalla, le sorrise e le fece un'occhiolino. "Da adesso in poi, però, dovranno vedersela con entrambe!"

"Mi fa piacere che vi siate chiarite," dissi, sorridendo.

"Già," concordò Chris, alzando lo sguardo dalla sua preparazione. "Certo, all'inizio ci è voluta un po' di persuasione..."

Claire si accigliò e guardò il fratello. "Ci hai rinchiuso nell'armadio delle scope del terzo piano!" Poi, rivolta a me, "Ho dovuto buttare giù la porta a spallate per evitare che morissimo soffocate."

Chris alzò le mani. "Tu stessa hai detto che volevi riappacificarti con lei. Io ti ho solo dato una spintarella emotiva."

La mia compagna di stanza mi guardò esasperata, come se volesse dire, "Non ce la faccio più con lui,", poi disse al fratello, "Come ha fatto mamma a sopportarti per dieci anni, non lo capirò mai..."

"Con lo stesso metodo che ha usato per sopportare te," replicò Chris, facendo un sorrisetto furbo. Iniziò a fischiettare un semplice motivetto, composto solo da quattro note. Claire fece un'espressione strana quando lo sentì, ma poi parse riconoscerlo, ed iniziò a fischiettare anche lei a ritmo. Non era un motivetto eccessivamente allegro, anzi era piuttosto malinconico e triste, ma a giudicare dai loro volti, doveva suscitare piacevoli ricordi.

Ad un certo punto, Chris spense il fuoco, distribuì i piatti, e portò la padella al centro del gruppo. "Signore e signori, ladies and gentlemen, per voi, in esclusiva, solo oggi, la magnifica zuppa di fagioli speciale della famiglia Cole!"

Bastò guardare l'espressione famelica di Claire per capire cosa dovevo aspettarmi. Iniziò a riempire i piatti e a passarceli, assieme a delle fette di pane tostato in padella.

"E le posate?" Chiese Jason.

"Usa questi!" Disse Claire, indicando le fette di pane. Lei stessa ne intinse una nella zuppa, a mo' di cucchiaio, e iniziò a mangiare. Mentre masticava, fece un mugolìo di piacere che fuori contesto sarebbe stato abbastanza equivoco.

Curiosa, feci come aveva fatto lei. Assaggiare quella zuppa fu un'esperienza metafisica; per un attimo, fui trasportata sulla più bella spiaggia dell'Isola dei Beati, cullata dal buonissimo sapore forte ma un po' acidulo della zuppa. Poi, manco fossi stata la protagonista di quella famosa opera di John Milton, fui scaraventata nel più ardente abisso dei Campi della Pena.

"BRUCIAAAAA!" Urlai strozzata, mentre soffrivo per i circa venti chili di peperoncino (perché erano come minimo venti) che Chris aveva messo in quei fagioli. Tra l'altro, nessuno mi aveva avvisato che il mio labbro spaccato non si era ancora chiuso del tutto, quindi sentii una vera e propria scossa elettrica.

Jason non poteva muovere il braccio sinistro, dunque fu Zenia ad imboccarlo. Non potendo urlare, lui strizzò gli occhi e cercò di trattenersi. "Devo fare l'uomo... però porca put-" E allungò il braccio buono verso l'unica bottiglia d'acqua che avevamo a disposizione.

"Io invece no, quindi molla l'osso, Grace!" Dissi, mentre cercavo di prendergli la bottiglia. In qualche modo, fu più veloce lui. Ne bevve tre quarti prima di lasciarmela.

In tutto ciò, i nostri tre amici mangiavano senza alcun problema, anzi sembravano gustarsela a pieno. "Non ti sembra di aver esagerato un po'?" Brontolai, rivolta verso Chris.

"La ricetta di famiglia è così," si limitò a dire lui. "Claire, tu che ne pensi?"

"Boniffima!" Esclamò lei, con la bocca strapiena. Deglutì, poi disse, "Si sente la mancanza della salsiccia, ma va benissimo così."

Continuai a mangiare. Avevo fame, e a prescindere dal piccante era comunque davvero buona. In pratica, io e Jason passammo un quarto d'ora abbondante a fare i complimenti allo chef con le lacrime agli occhi per il bruciore.

Dopo il cibo, fu il turno del Blackjack. Chris mescolò due mazzi di carte e ce le distribuì, mentre spiegava le regole a me e a Jason. Di nuovo, dato che lui non poteva tenerle in mano, giocò in coppia con Zenia. Invece di giocare a soldi, puntavamo con cioccolatini e dolci. All'inizio del gioco, ognuno di noi aveva due Calderotti, tre Zuccotti di Zucca, e dieci Cioccorane.

Chris diede due carte a ciascuno di noi, ed una sola a sé stesso, poi lesse i punteggi. Jason e Zenia avevano un 7, io un 10, Claire un asso (quindi 11) e Chris aveva un 9.

Zenia chiese carta, e le capitò una figura, portando il punteggio a 17. Sarebbe stato un buon punto per fermarsi, ma lei chiese di nuovo carta; un 4, che la portò a 21. Siccome avevo raddoppiato la puntata, potevo prendere una sola carta; fu un misero 5. Claire chiese carta, ed ebbe un 3; chiese di nuovo, ed ottenne un 9, sballando. Chris pescò per sé un 2, poi una figura; anche lui aveva raggiunto 21; pagammo la puntata, e il giro ricominciò.

Avendo raddoppiato al primo giro, fui la prima ad essere eliminata, poiché avevo esaurito subito tutto; Claire mi seguì. Passarono poi una decina abbondante di turni in cui Chris e la coppia Jason-Zenia continuavano a fare puntate assurde, ma nessuno dei due sembrava avere un vantaggio sull'altro, continuavano a scambiarsi vittorie e sconfitte. Finalmente, ad un certo punto, Zenia e Jason decisero di accontentarsi di un 16. Con un sorrisetto, soddisfatto, Chris aveva già prima annunciato di raddoppiare la puntata (scommettendo così tutto ciò che aveva), e pescò una carta coperta da aggiungere al suo 11. Guardò tutti noi, uno alla volta, girò la carta... e rivelò un 4. Stupito, incredulo, Chris rimase a fissare imbambolato le sue carte, mentre Zenia prendeva i dolci uno ad uno e glieli sventolava in faccia, con un'espressione autocompiaciuta in volto.

"Finalmente," esclamò Claire. "Ci avete messo un sacco."

"Ve la cavate benissimo a giocare, complimenti," disse Jason.

"Beh, ci credo che è bravo, se il mazzo è truccato," disse Claire, con un sorrisetto maligno.

"Puoi provarlo, mia cara?" Disse Chris in tono esageratamente stucchevole.

"Oh sì. Dammi le carte, fratellino," replicò Claire con lo stesso tono. Prese in mano il mazzo, iniziò a mischiare, e rivelò le prime dieci carte. Le rimise nel mazzo, mischiò di nuovo, e mostrò le prime dieci carte; le stesse di prima. Rifece la stessa cosa quattro o cinque volte, ed uscirono sempre le stesse. "Vorresti negare?"

"No," rispose tranquillo l'altro. "Ma ero troppo curioso di vedere come sarebbe andata a finire una partita tra un truffatore e una Veggente," disse indicando Zenia.

Stavo per commentare la storia del "truffatore", ma le parole mi morirono in gola quando vidi l'occhiataccia da campionato che Zenia stava lanciando a Chris in quel momento. Si era irrigidita tutto ad un tratto, e le tremava il labbro inferiore. Lui non sembrò accorgersi di niente, e a quanto pare neanche Jason. "Come, scusa? Veggente?"

"Già," disse Chris. "E anche una di talento. Ha visto i nostri amici della foresta, e ha scoperto un paio di cose interessanti."

"Sì, è vero..." disse Zenia con voce bassissima. Si girò verso me e Jason e disse, "sono circa un centinaio, e sono aggrappati nel profondo della foresta. Li ho Visti cacciare e mangiare le varie creature che vivono lì, ma non possono continuare per sempre. Nella scena che ho Visto, alcuni di loro si lamentavano col capo della mancanza di cibo, e lui ha detto che quando sarebbe terminato, avrebbero attaccato questa scuola." Durante tutto il discorso non aveva staccato lo sguardo da Chris. Mi dispiace dirlo in tale contesto, ma con quello sguardo furioso, sembrava più che mai la sorellina minore dei gemelli.

Jason aguzzò le orecchie. "Nient'altro? Non sai da dove vengono? E soprattutto cosa sono quei cosi?"

Zenia scosse la testa. "No... ho sentito un pezzetto di frase, qualcosa riguardo ad una specie di 'profeta'... ma non so dirvi altro..."

Jason rimase accigliato per un po', poi sospirò. "Beh, è un inizio..."

"Sì, non è molto, ma guardate il lato positivo: questa magnifica ragazza saprà dirci tutto ciò che ci serve sapere!" Disse Chris, con un tono serio ma ottimista. "Dobbiamo solo capire come sfruttare al meglio questa capacità-"

Zenia si alzò all'improvviso. "Scusate, devo andare. Devo dire le preghiere del pomeriggio." Non guardò nessuno negli occhi mentre prendeva la sua roba e se ne andava, sbattendo la porta dell'infermeria.

Chris si accigliò e guardò l'orologio. "Strano, è ancora presto per quelle..."

"Davvero lo ritieni strano?" Disse Claire, con un tono aggressivo che non aveva mai usato prima col fratello in nostra presenza.

"Sì, non trovo motivo per questo comportamento." A dispetto delle parole, il tono di Chris era calmo e deciso, come se volesse sfidare Claire a ribattere. 

"Pensiamo alle cose che abbiamo scoperto," intervenne Jason, forse per evitare una discussione. Claire scosse la testa frustrata e lasciò perdere. "Quei mostri hanno intenzione di attaccare la scuola! Dobbiamo parlare con i professori, organizzare le difese-"

"Appunto, e ce ne occuperemo noi," disse Chris. "Piper sta già molto meglio, ma tu devi rimanere qui e devi riprenderti."

"Non se ne parla!" Sbottò Jason. "Non potete chiedermi di rimanere chiuso qui dentro mentre la scuola è in pericolo!"

"E invece sì," disse Claire in tono definitivo. "Così combinato saresti solo un pericolo per te stesso. Possiamo cavarcela da soli, sta' tranquillo."

"Ma io... voi... Ahhh!" Sbuffò Jason, e la conversazione finì lì. Almeno per il momento. Quando infatti i gemelli se ne andarono, mi disse, "Piper, vieni a chiamarmi quando ci sarà l'attacco, intesi?"

"Come?"

"Mi hai capito. Non posso e non voglio rimanere qui dentro a far nulla."

Oh, dei, ecco che ricominciava. "Jason, non metterti a fare i capricci! Sei ferito, non puoi pretendere di scendere in campo ridotto così."

"In altre parole sono inutile. Tutto chiaro." Sbuffò per l'ennesima volta, e stavolta non disse più una parola.

Alzai gli occhi al cielo e mi coricai sul fianco. Sapevo per esperienza che non serviva a niente discutere con lui quando faceva così.





Spigolo autore

La fanart ad inizio capitolo appartiene alla bravissima ashaddock. Seguitela!

Domanda del giorno: Qual è il vostro personaggio preferito? E come mai?

Risposta personale: La mia preferita è senza dubbio Hazel. Dolcissima, gentilissima, ma anche incredibilmente pericolosa quando vuole. Dal mio punto di vista, praticamente non le manca nulla.

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento e di farmi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima.

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