XXI: I gemelli fanno scintille
PER ORDINE DEL MINISTERO DELLA MAGIA
Dolores Jane Umbridge (Inquisitore Supremo) sostituirà
Albus Silente in qualità di Preside della Scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Quanto sopra ai sensi del Decreto Didattico
Numero Ventotto.
Firmato: Cornelius Oswald Caramell, Ministro della Magia
Quelle furono le parole che sigillarono la vicenda. Gli avvisi vennero sparsi in tutto il castello, persino nei bagni. In qualche modo, tutti sapevano che io, Hazel, Harry, Ron e Marietta eravamo presenti quando la Umbridge aveva fatto la dichiarazione. Marietta, la 'responsabile' dell'accaduto (almeno secondo le voci) era barricata in infermeria a causa delle pustole che all'improvviso le erano spuntate all'improvviso in faccia (Hermione ne andava molto fiera), quindi noialtri eravamo costantemente bombardati di domande.
Io, Harry, e Ron cercavamo di evitarli e basta, ma Hazel l'aveva presa malissimo. Ogni volta rischiava di scoppiare a piangere, e Ginny e Luna dovevano improvvisarsi bodyguard per tenere la gente lontano da lei. Ogni volta che provavo a tranquillizzarla e a dire che non era colpa sua, lei rispondeva, "E invece sì! Dovevo aspettarmelo che sarebbe andata così, è il principio di base della Foschia. Sono stata una stupida e un'ingenua!" O qualcosa di simile.
Ormai la Umbridge aveva un potere quasi assoluto, ogni volta che girava nei corridoi c'era da aspettarsi come minimo venti punizioni e trentacinque rimozioni di punti. Per piano. Tutto ciò senza contare i suoi cagnolini di Serpeverde, conosciuti come la 'Squadra di Inquisizione', che ormai rendevano girare per i corridoi un inferno. Perfino le riunioni dell'ES erano diventate molto più rare, semplicemente perché era troppo difficile arrivarci. E tutti ubbidivano al nuovo regime.
Beh, diciamo...quasi tutti.
Fred e George avevano piani diversi, ed io ne ero parte cruciale. Non che mi avessero costretto, anzi ero più che felice di aiutarli. Il Grande Piano venne messo in moto proprio la mattina dopo. Mi incontrai con loro poco prima di pranzo, al settimo piano, fuori dalla Stanza delle Necessità.
"Finalmente! Perché ci avete messo tanto?"
"Scusaci, durante l'intervallo Montague ha provato a toglierci punti," disse George.
"Come, 'provato'?" Chiesi sospettoso.
"Non è riuscito a finire la frase," rispose Fred. "Anche perché lo abbiamo infilato a capofitto dentro l'Armadio Svanitore al primo piano."
Mi scappò da ridere "Lo sapete che così finirete in un guaio terribile?"
"Non finché Montague non ricompare, e potrebbero volerci settimane. Chissà dove è andato a sbattere," replicò imperterrito Fred. "E poi abbiamo deciso che non c'importa niente di finire nei guai."
"Perché, vi è mai importato?" Chiesi allusivo.
"Certo!" Rispose George. "Non ci hanno mai espulso, no?"
"Abbiamo sempre saputo qual era il limite," disse Fred.
"Anche se magari ogni tanto l'abbiamo superato di un filino," precisò George. "Però non abbiamo mai provocato veri disastri," concluse Fred.
"E invece adesso?" Chiesi scherzoso, dato che sapevo la risposta.
"Beh, adesso..." disse George.
"...dato che Silente non c'è più..."
"...riteniamo che un po' di confusione..."
"...sia proprio quello che si merita la nostra cara Preside," concluse Fred.
"E questa confusione richiederebbe una terza persona?" Chiesi con un occhiolino.
"Mah sai, non siamo sicuri di volere l'aiuto di un dilettante..." Mi prese in giro George.
"Ma sentilo! E chi è tra noi l'esperto di fuochi d'artificio ed esplosivi?"
"Mhh...conoscevamo un tipo, eh Fred?"
"Sì...ma non lo ricordo molto bene...sarà stato un fesso qualunque."
Tutti e tre ci mettemmo a ridere, poi io dissi. "Allora, Fase Uno?"
I gemelli annuirono. "Dacci quindici minuti per avvisare un paio di persone, poi puoi iniziare."
"Bene, a dopo."
Entrai nella Stanza, dove il giorno prima avevamo nascosto tutto l'occorrente. La Fase Uno consisteva nel far scoppiare un grosso scatolone di fuochi d'artificio, nominati per l'occasione Fuochi Forsennati Weasley: Utilizzavano lo stesso innesco ad acqua di quelli di Filibuster, ma erano modificati per creare più scintille, che durassero più a lungo.
Al campo uno scherzo del genere equivaleva a girare con un megafono urlando "È stato Percy Jackson, gente! Perseus Jackson ha organizzato questo scherzo!" Ma qui nessuno poteva sapere nulla dei miei poteri sull'acqua, i quali mi avrebbero dato tutta la libertà che volevo per scegliere la coreografia. Dato che dovevo comunque aspettare qualche minuto, passai in rassegna l'inventario un'ultima volta.
Draghi di scintille rosse ed oro; girandole rosa che una volta scoppiate sarebbero state larghe oltre due metri, stile disco volante; classici razzi dalla coda argentata; Bengala che tracciavano parolacce molto creative, tutte a tema 'rospi rosa'; infine, una quantità di petardi sufficiente a far saltare in aria la mia vecchia casa a Montauk. La cosa più bella è che in qualche modo Fred e George li avevano incantati in modo da durare virtualmente per sempre, non si sarebbero mai esauriti.
Oh sì, questa era un'occasione da godersi in prima fila.
Ora mancavano cinque minuti all'entrata in azione, quindi mi misi all'opera. Prima di tutto, per tutto il corridoio lanciai un paio di incantesimi di illusione che mi aveva insegnato Hazel, così da evitare brutti incontri. Poi sistemai le rastrelliere dei fuochi d'artificio, e dietro l'innesco di ognuno lasciai una sottilissima traccia di gocce d'acqua, che terminava in una pozza posta a qualche centimetro di distanza dai fuochi. Quando lo avessi voluto, e solo allora, l'acqua avrebbe toccato gli inneschi.
Fatto ciò, decisi di dirigermi in Sala Grande per il pranzo, assicurandomi che la striscia d'acqua mi seguisse. Facendomi vedere dai professori, nessuno avrebbe potuto sospettare di me.
Arrivato lì, trovai Hazel in compagnia, come al solito, di Ginny. Quando mi vide sorrise, ma era chiaro che fosse ancora un po' malinconica. Ginny faceva del suo meglio per tirarla su, ma giustamente non sapeva il vero motivo per cui fosse triste. A quanto ne sapeva, era semplicemente perché era stata beccata.
Le misi un braccio attorno alla spalla e, col tono più allegro che mi veniva, le dissi, "Heylà. Tutto bene, Haz?"
"Huh...?" Ci mise qualche secondo ad inquadrarmi. "Sì, sì, benissimo."
"No per niente," disse Ginny irritata, incrociando le braccia. "È da ieri che sta così, ma non vuole dirmi cosa c'è che non va."
Non vacillai. Sempre col sorriso sulle labbra, le dissi "È il suo giorno fortunato, signorina." Il dottor Jackson ha la cura per lei!" Attivai la traccia d'acqua. "Dovrebbe fare effetto tra trenta secondi circa. Prego passi dalla segretaria per la parcella."
Riuscii a strapparle una risata. "Grazie, ma davvero non-"
BUM!
I fuochi d'artificio esplosero, riempiendo tutto il castello di fumo e scintille colorate. Tutti uscimmo dalla Sala per vedere cosa fosse successo, e trovammo esattamente ciò che mi aspettavo di vedere. A metà delle scale, Gazza e la Umbridge sembravano paralizzati dall'orrore. Vidi una delle girandole più grandi decidere che le occorreva più spazio di manovra e roteare verso di loro con un sibilo sinistro. I due si chinarono di scatto con uno strillo atterrito e la girandola sfrecciò fuori dalla finestra alle loro spalle. Nel frattempo, diversi draghi e un grosso pipistrello violetto che emetteva minacciosi sbuffi di fumo approfittarono della porta aperta in fondo al corridoio per svignarsela verso il secondo piano.
"Svelto, Gazza!" Strillò la Umbridge. "Se non facciamo qualcosa si spargeranno per tutta la scuola... Stupeficium!" Uno zampillo di luce rossa scaturì dalla punta della sua bacchetta e centrò un razzo... ma invece di bloccarsi, quello esplose con tanta violenza da aprire un foro nel quadro di una strega dall'aria melensa in mezzo a un campo; la strega riuscì a fuggire appena in tempo, per riapparire pochi secondi dopo schiacciata nel quadro vicino, dove due maghi impegnati in una partita a carte si alzarono galantemente per farle posto.
"Non usi gli Schiantesimi, Gazza!" Urlò la Umbridge a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti, anche se l'incantesimo era stato opera sua.
"Ha ragione, Preside!" Ansimò Gazza, che essendo un Magonò non sarebbe riuscito a Schiantare un bel niente. Si tuffò in un vicino ripostiglio, ne riemerse con una scopa e cominciò ad agitarla verso i fuochi turbinanti: nel giro di pochi istanti, la scopa era in fiamme.
Hazel mi venne vicino. "E va bene, lo ammetto. Mi hai fatto ridere."
Io me la tirai vicino, mettendole un braccio attorno alle spalle. "E da ora in poi devi continuare a ridere, va bene? Hai fatto un errore, ma tutto si sistemerà. Te lo dico io."
"E se lo dici tu..." ridacchiò lei, poi sospirò. "Ormai sono settimane che Harry, Ron ed Hermione ci parlano a stento. Da quando la Umbridge è diventata Preside, poi, siamo praticamente degli sconosciuti."
"Lo so, lo so. Credono che il nemico siamo noi. Onestamente non biasimo Harry. Sta cercando di difendere le persone che ama."
"Sì ma come facciamo ad aiutarlo se lui non ce lo permette?"
"Cerchiamo solo di essere presenti per lui. Una cosa è certa; se i Mangiamorte attaccheranno la scuola, Harry non potrà impedirmi di sguainare Vortice e gettarmi nella mischia."
"Frena i motori! Non sappiamo neanche se i metalli magici funzionano sui maghi," mi ammonì lei.
"In teoria dovrebbero, non credi? Sono legati ad Ecate, dopotutto. Di sicuro funzioneranno sui Purosangue, perché sono discendenti."
Lei ci rifletté un po'. "Beh, ha senso... speriamo, perché abbiamo molta più esperienza con le armi tradizionali."
Era sicuramente vero, ma era anche vero che grazie ad Harry avevamo imparato a combattere anche alla maniera dei maghi. Ora che ci pensavo, il pomeriggio del giorno dopo avremmo avuto la prima riunione dell'ES da quando la Umbridge era diventata Preside. Sperai che andasse tutto bene.
Allerta spoiler: non andò tutto bene.
Vista la situazione, Harry decise di accelerare i tempi e passare subito a simulazioni di duello vero e proprio. Non tutti però erano allo stesso livello, e molto spesso si creavano disparità molto severe. Ad esempio, si assisteva ad accoppiamenti fuori dal mondo come Colin Canon ed Hermione Granger.
Quest'oggi ero accoppiato con Harry. Provai a sembrare amichevole. "Ciao Harry! Pronto per la lezione di oggi?"
"Ciao, Percy," rispose lui con una perfetta faccia da poker. "Mettiti in posizione."
Me lo aspettavo, ma ci rimasi un po' male lo stesso. Ci posizionammo a quindici metri di distanza, facemmo il solito inchino cerimoniale, ed appena Harry si rialzò cominciò subito ad attaccare. Avevo i riflessi pronti e riuscii a respingerlo, ma lui non si fermava mai. Aveva uno sguardo rabbioso, come se non volesse altro che schiantarmi contro il muro. Non ci voleva un genio per capire che ormai mi vedeva come un nemico.
Risposi con un paio di Schiantesimi giusto per fare scena, poi lasciai che mi disarmasse. In questo modo lui si sarebbe sfogato, ed io sarei passato ad un altro avversario. Il prossimo sarebbe dovuto essere Michael Corner, ma era attualmente impegnato a prenderle di santa ragione (verbalmente, ma solo per il momento) da Ginny e da Chris.
Harry mi lanciò uno sguardo, e andammo entrambi a vedere. Notai che sembrava molto, ma molto più rilassato rispetto a poco prima. "Si può sapere cosa succede?"
"Succede che questo scimmione mi ha fatto litigare con la mia ragazza!" Strillò Michael Corner., al limite dell'isteria.
"Non guardare me," replicò Chris alzando le mani, in risposta al mio sguardo interrogativo. "Sta facendo tutto lui."
"Tu hai umiliato la mia ragazza durante la partita!" Continuava a strillare Michael.
Si stava avvicinando a Chris, ma Ginny lo spinse indietro. "La tua ex ragazza è stufa di questa pagliacciata. Smettila di fare il Cavalier Servente dei miei stivali."
"Sentito? Lui mi ha fatto perdere la ragazza. Ora la rivoglio indietro."
Chris allargò le mani e si guardò attorno. "Ma dico, lo sentite questo? Non riesco a capire se sta parlando di una ragazza o di una scarpa."
"Hey amico, stai esagerando," provai a dire, mettendogli una mano in spalla, ma lui si scostò. "No! Pretendo un duello."
"Ma è un'assurdità! Chris, diglielo tu che-"
"Accetto volentieri la sfida," rispose Chris con fare sardonico.
Ginny alzò le mani in aria e sbuffò disgustata. "Vedetevela voi, io non voglio saperne nulla." Ed uscì dalla stanza infuriata. Harry la seguì.
"Vogliamo cominciare?" Disse Chris, sempre con un sorrisetto ironico. Ci disponemmo in un cerchio di circa venti metri di diametro attorno a loro, per dargli ampio spazio di manovra. Fred si era messo subito a raccogliere le scommesse per l'incontro, mentre George faceva da arbitro. Io scommisi due falci su Chris. Volevo proprio vedere come se la sarebbe cavata in uno scontro semi-serio.
"Bacchette in posizione! Bene, ora inchino....ottimo! Alle vostre postazioni, sfidanti!" Urlò George, con la bacchetta alla gola per amplificare la voce. Chris tirò fuori dalla tasca un Galeone d'oro.
"Il duello inizia," Urlò per farsi sentire da tutti, "quando la moneta tocca terra!" Lanciò la moneta.
Istantaneamente, Michael iniziò a correre verso destra, seguendo il cerchio. Non ho ben capito quale scopo volesse raggiungere facendo così, sta di fatto che Chris iniziò a correre nella direzione opposta, in modo di trovarsi sempre alla stessa distanza. Percorsero due giri completi prima che la moneta toccasse terra.
Una cosa a favore di Michael Corner andava detta: aveva riflessi prontissimi. Nello stesso istante in cui la moneta atterrava, lanciò un vero e proprio fuoco di sbarramento di incantesimi; Schiantesimi, incantesimi di Disarmo, fatture di ogni tipo, non si fece mancare nulla. Ovviamente però sacrificava la mira per la rapidità, quindi tre quarti dei suoi incantesimi neanche sfioravano Chris. Ben presto la maggior parte degli spettatori dovette mettersi al riparo, e noi che rimanemmo facemmo un sacco di pratica sul Sortilegio Scudo.
Chris dal canto suo non si scompose minimamente. Con tutta la calma del mondo continuò a correre, bloccando di tanto in tanto quei pochi incantesimi che lo raggiungevano. Ad un certo punto sembrò stancarsi di questa specie di giostra. Prese la mira (e non mi sfuggì il fatto che per un singolo istante sfruttò i suoi poteri) e scagliò una Fattura Pungente alla gamba destra di Michael, facendolo capitombolare a terra. Quando si rialzò tentò di attaccare di nuovo, ma Chris scagliò un'altra fattura, questa volta alla spalla, impedendogli così di continuare a combattere.
L'incontro era di fatto terminato, ma Chris sembrava pensarla diversamente. Si avvicinava a Michael, ancora azzoppato, con passo lento e minaccioso. Aveva uno sguardo furioso in volto. Io ed Hazel, senza neanche bisogno di parlare, ci tenemmo pronti a fermare qualunque cosa volesse fare.
Gli si avvicinò, lo sollevò in piedi, e con una mano attorno al collo gli disse, "Hai commesso un grave errore sfidandomi. Ti sei fatto un nemico molto pericoloso." Michael era terrorizzato. Chris alzò il pugno. Sferrò il colpo.
"Fermo!" Urlai io scattando in avanti, ma non fu necessario. Fermò il pugno chiuso ad un millimetro dal suo volto.
Fece cadere Michael a terra e scoppiò a ridere."Meno male che hai i pantaloni marroni! Sento l'odore fin qua! Torna a giocare con le bambole e non prenderci in giro."
Sotto lo sguardo sgomento di tutti, si avvicinò a Fred e si prese il sacchetto con i soldi delle scommesse, lasciando solo un Galeone. Prese una bottiglia di Burrobirra (le avevano portate i gemelli ad inizio riunione), la stappò coi denti e se la bevve mentre usciva dalla Sala.
Ancora qualche secondo di stupore, poi tutti i presenti scoppiarono a ridere. Io ed Hazel ci guardammo, e lei si limitò a scrollare le spalle sospirando. La capivo perfettamente. Quel tipo sembrava cambiare personalità all'istante, senza un criterio. Non ero sicuro che fosse del tutto sano di mente, e ad essere onesti, ho dei dubbi ancora oggi.
L'unico che non rideva era Michael, che divenne paonazzo dalla rabbia. "Non finisce qui!" Urlò verso il nulla.
Oh no che non finì lì.
Il secondo atto della vicenda partì due giorni dopo, di sabato. Dato che stavano arrivando le belle giornate, con il resto della casa decidemmo di andare a studiare fuori, vicino al lago. Proprio quella mattina però, mentre ci stavamo dirigendo fuori, era stato proclamato l'ennesimo Decreto Didattico che vietava di uscire fuori al cortile del castello, per cui tornammo dentro in massa.
Io ed Hazel facemmo una deviazione verso le cucine, per non rendere vana tutta la strada fatta, ma proprio lì incontrammo Chris e Michael che stavano di nuovo discutendo a voce alta. O meglio, Michael stava discutendo. Chris aveva le mani sul bavero, con perfetto atteggiamento da spaccone, e rideva sprezzante ad ogni commento di Michael.
Quando arrivammo, Michael stava dicendo, "Voglio sfidarti di nuovo. Niente bacchette stavolta, faremo alla babbana."
Chris allargò le braccia. "Beh, fatti avanti!"
"Ragazzi, non credo che-"
"E dai, Hazel, facci divertire!" Rispose Chris sorridendo.
Michael si mise in guardia, e cominciò a saltellare sul posto. Mi sa che il tipo aveva visto Rocky una volta di troppo...
Il primo pugno che scagliò era mirato al volto di Chris, ma lui si limitò a spostarsi di lato, facendogli colpire il muro. Si sentì un suono sgradevole, e Michael urlò di dolore. Nel frattempo Chris si era messo dietro di lui, le mani ancora al bavero, come se non avesse intenzione di attaccare. Michael, preso dalla rabbia, attaccò di nuovo allo stesso modo, e Chris reagì allo stesso modo, stavolta facendogli colpire lo stipite di una finestra. Altro urlo di dolore.
Chris sembrava pronto a continuare, ma poi sembrò notare qualcosa dietro di noi. Immediatamente l'atteggiamento da spaccone crollò. Mi girai e vidi Zenia venire verso di noi, allegra e baldanzosa come sempre. Chris sorrise ed iniziò a camminarle incontro.
"Basta, grande uomo, ho finito," disse a Michael, che in quel momento si era rialzato. " Hai vinto. Congratulazioni."
"Hey! Io non ho ancora finito con te!" Michael gli sputò alla nuca.
Chris si fermò sul posto. L'espressione serena era sparita, sostituito da un ringhio basso e profondo. In quel momento la discendenza da Ares era più evidente che mai: aveva lo stesso sguardo feroce ma controllato di Clarisse. Senza dire una parola, prese un fazzoletto dalla tasca, si asciugò dietro la nuca, si girò verso Michael...
E l'Ade si scatenò.
Chris lanciò il fazzoletto. Michael reagì d'istinto, sferrando un pugno col sinistro. Chris lo deviò facilmente, e lo colpì alla mascella con un diretto. Poi, lo colpì con entrambe le mani alle tempie, scombussolandolo. Gancio destro di Michael, blocco di gomito di Chris, poi botta al corpo. Gancio sinistro di Michael, di nuovo blocco di gomito di Chris ed altro colpo alla mascella col gomito sinistro. Diretto alla mascella. Due botte al corpo. Ennesimo colpo alla mascella. Colpo di tacco al diaframma. Michael venne sparato nella finestra, sfondandola. Non cadde giù, per fortuna, rimase incastrato lì.
Tutto ciò era successo in meno di dieci secondi. Chris aveva ancora uno sguardo infuriato, che crollò subito alla vista di Zenia. Lei aveva gli occhi sbarrati, gli occhi lucidi, e le tremava il labbro inferiore. "Ecco, io...ero passata per...allora ciao, eh..." E corse via nella direzione opposta.
Per un momento Chris sembrò dispiaciuto, poi passò alla rabbia. Sbuffò e se ne andò via.
Da questo momento in poi non successe granché, quindi passo il microfono ad Harry, che ti racconterà l'ultimo atto di quell'anno pazzo.
Spigolo autore
La fanart ad inizio capitolo appartiene alla bravissima ashaddock. Seguitela!
Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento e di farmi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima.
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