XLII: Lealtà o codardia?
Per sei piani inseguimmo Chris, ma lui non si fermava.
Lo chiamammo, gli urlammo contro, ma lui andava avanti imperterrito, e non dava segno di sentirci. Più di una volta rischiò di scontrarsi contro qualcuno, tra cui il professor Piton; non fece in tempo a capire cosa fosse successo, che Chris era già sparito dietro l'angolo. Dicemmo rapidamente scusa, senza neanche fermarci, e continuammo a correre.
Riuscii a superarlo e piazzarmi di fronte a lui. "Fermati, Chri-"
Mi buttò a terra come se neanche mi avesse visto. Per fortuna atterrai sul lato destro. Piper mi diede una mano a rialzarmi. "Ma che gli è preso?" Chiese preoccupata.
Ricominciai a correre prima di rispondere. "Non lo so, ma dobbiamo fermarlo prima che faccia qualcosa di tremendamente stupido."
Quando finalmente lo ritrovammo, aveva raggiunto il sesto piano. Harry era ancora lì, camminava a testa bassa, e non vide neanche cosa lo investì. Chris si lanciò contro di lui a peso morto e lo sbatté contro il muro, tenendolo sollevato ad almeno trenta centimetri da terra.
"CHI TE LO HA INSEGNATO!?" Ruggì lui.
"C-cosa?" Balbettò Harry, ancora frastornato per l'impatto.
Chris gli diede un pugno in faccia, fracassandogli occhiali e naso. "NON PRENDERMI PER IL CULO!" Si preparò ad un altro colpo, ma nel frattempo li avevamo raggiunti.
"Fermati!" Gli ordinai, dandogli una spallata che lo fece cadere. Immediatamente si rialzò e si scagliò di nuovo verso Harry, ma fui pronto a bloccargli le braccia; Piper invece cercò di trattenerlo da dietro. In condizioni normali non avrei avuto problemi a trattenerlo, ma il braccio mi faceva ancora male, e lui lo sapeva. Facendo leva sul braccio sinistro cercò di spingermi via; strinsi i denti e gli diedi una scossa col braccio buono.
Chris non sembrò sentire molto dolore, ciononostante barcollò all'indietro, consentendo a Piper di bloccargli le braccia dietro la schiena. "FERMATI IMMEDIATAMENTE!" Gli urlò nell'orecchio, riversando così tanto potere nelle sue parole che persino io ne subii l'effetto.
Il risultato fu quello sperato. Immediatamente Chris rilassò i muscoli, la sua espressione si distese, e smise di dimenarsi come un toro. Fui quasi sorpreso da quanto bene funzionò, ma non volli correre rischi. "Immobilus!"
Robuste corde fuoriuscirono dalla mia bacchetta, legandogli braccia e gambe. Lo appoggiammo ad un muro, a distanza di sicurezza da Harry, poi aiutammo quest'ultimo a riprendersi in piedi.
"Grazie, ragazzi..." riuscì a dire, dopo essersi asciugato il sangue. Appena si rimise in piedi, guardò torvo Chris. "Si può sapere cosa ti è preso, razza di psicopatico?"
"Cosa è preso a me? Hai quasi ucciso mia sorella, stronzo!"
"È stato un incidente, non l'ho fatto apposta!"
"Ha ragione," intervenne Piper. "Claire si è buttata davanti, Harry non aveva mirato a lei."
"Esatto!" Disse subito Harry, aggrappandosi a quell'ancora. "Non so perché lo ha fatto, ma ti giuro che-"
"Oh, lo so io perché lo ha fatto," lo fermò Chris. "Quello che non so, è come cazzo di un cazzo fai a conoscere quella maledizione di merda." Stava cercando di essere civile, ma era evidente che volesse solo spaccargli la faccia. Benedissi la mia idea di tenerlo legato.
"I-io... non sapevo cosa fosse... l'ho trovato scritto nel mio libro di Pozioni, e ho-"
"Fermo, fermo, aspetta..." disse Chris, facendo dei profondi respiri prima di continuare. "Lo hai letto per puro caso da qualche parte?"
Harry abbassò la testa e non rispose, il che fu più esplicito di una confessione.
Da parte mia, non credevo alle mie orecchie. "Hai usato un incantesimo... senza conoscerne gli effetti?" Lui scosse leggermente la testa. Non solo mi venne la mezza idea di slegare Chris, ma avevo anche voglia di aiutarlo.
Per qualche secondo Chris non disse nulla; poi, iniziò a ridacchiare. Ben presto, il corridoio venne riempito da una risata sguaiata, derisoria. "Signore e signori, vi presento il salvatore del mondo magico!" Urlò il figlio di Ares, poi, in tono amaro, "Tanto vale che ti arrendi a Voldemort e la fai finita, ci risparmieresti un sacco di problemi."
"Senti, lo so che ho sbagliato, va bene?"
"No che non va bene!" Sbottai io, decisamente stufo del suo atteggiamento da vittima. "Hai quasi ucciso una persona, Harry, te ne rendi conto? Non c'entra niente che Claire si sia buttata davanti, hai quasi commesso un omicidio senza neanche sapere come!"
"Io... io non vole-" Harry lasciò la frase in sospeso. Era davvero pentito delle sue azioni, glielo si leggeva in viso, ma di certo non sarebbe bastato questo a scusarsi. Forse consapevole di ciò, Harry preferì chiedere, "Perché tua sorella dovrebbe difendere Malfoy?"
"Non lo stava difendendo, testa di cazzo," disse Chris, alzando gli occhi al cielo. "Abbiamo una certa esperienza con quell'incantesimo."
"Che vuoi dire?"
Chris sospirò. "Quello è stato l'incantesimo preferito dei Mangiamorte, quella sera che ci attaccarono. Su di me lo usarono solo in quell'occasione, e non ho mai sentito tanto dolore in vita mia. Erano bravissimi a causare più danni possibili, senza uccidere. Con tutte le cicatrici che ha, di certo lo avranno usato anche su di lei, più di una volta. Forse l'hanno anche costretta ad usarlo su qualcuno, che ne so." Ora che la rabbia sembrava svanita, gli tremava la voce. "Mia sorella sa bene cosa fa quella maledizione, e non avrebbe sopportato vedere qualcuno subirla di fronte ai suoi occhi. Anche se quel qualcuno è Malfoy."
Ormai si era calmato del tutto; guardai per un attimo Piper, poi sciolsi le corde con un colpo di bacchetta. Chris si rialzò lentamente e si accasciò al muro, come se avesse esaurito le energie tutto ad un tratto.
"Mi dispiace, non volevo farlo..." tentò Harry.
Chris gli rivolse uno sguardo completamente privo di emozioni. "Mi hai deluso, Potter." Questo fu tutto ciò che riuscì a dire. Se ne andò a passo lento, ed io lo seguii.
Prima che potessi dire qualunque cosa, Chris mi precedette. "So cosa stai per dire, e hai ragione."
"In realtà, stavo per dire che hai ragione tu."
"Grazie," disse lui sovrappensiero. Per qualche minuto rimanemmo in silenzio, poi si mise le mani in faccia e sbuffò. "Lo so che ho perso il controllo. Quando ho visto Claire in quel modo sono andato nel panico totale, e non ragionavo più."
"Facevi paura, ci siamo spaventati."
"Lo so, me ne vergogno, ma... È che ho troppa paura di perderla di nuovo!"
"E questo lo capisco benissimo," dissi mettendogli un braccio attorno alle spalle. "Ma anche con tutte le ragioni del mondo, non aiuti nessuno così. Harry è stato un coglione, fin qui siamo d'accordo, ma non puoi affrontare tutti i problemi a pugni!"
"A proposito di Potter," disse Chris, rianimandosi subito. "Mi pare di aver capito che, in tutto questo casino, è saltato fuori che Malfoy trama davvero qualcosa?"
"Sembrerebbe di sì-"
"Allora chiudiamo questa storia una volta per tutte," dichiarò con determinazione, accelerando il passo.
Mi piazzai subito di fronte a lui. "Hey, hey, hey, ne abbiamo appena parlato. Di Malfoy ci occuperemo in seguito, e lo faremo tutti insieme, perché siamo una squadra. Ora, sarebbe molto meglio andare a trovare Claire."
Chris mi guardò male, ed io lo guardai peggio. Alla fine, fu lui a cedere. "Sì, hai ragione."
Pian piano, ci dirigemmo verso il corridoio dell'infermeria; lì fuori incontrammo Zenia, ma tutto ciò che fecero lei e Chris fu scambiarsi uno sguardo di circostanza. Quando entrammo, Chris andò subito dalla sorella, mentre io trovai Piper. Insieme a lei, decisi di uscire nel parco. Non poteva fregarmene di meno delle lezioni pomeridiane, avevo bisogno d'aria fresca.
"Che brutta situazione," sospirò Piper.
"Già..."
"Ringraziamo il cielo per la tua Lingua Ammaliatrice..."
"Non mi aspettavo funzionasse così bene... anche se, in effetti, ha senso..."
"Che intendi?" Chiesi, curioso.
"Beh, sai com'è... Afrodite, Ares, tutta quella situazione... forse sui figli di Ares il mio potere funziona meglio," disse lei, riflettendoci. "Spiegherebbe come mai non ho fatto alcuna fatica a fermarlo."
"Beh, può essere..." In realtà c'era un'altra ipotesi, molto più probabile, ma non ero proprio dell'umore adatto per rifletterci sopra.
Il giorno dopo passò così rapido che mi sembra non sia mai avvenuto. Non avevamo alcun interesse in ciò che facevamo, volevamo solo che finisse in fretta. Tutti aspettavamo ciò che sarebbe avvenuto il giorno dopo: la partita di Quidditch. Ma non per la partita in sé, ovviamente.
Secondo le "investigazioni" di Harry ( uso questo termine per non dire "disturbo ossessivo-compulsivo"), ogni volta che c'era una partita Malfoy si rintanava nella Stanza delle Necessità a fare chissà cosa, dunque sarebbe stata una buona occasione per beccarlo.
Non fu facile tenere Chris al guinzaglio per oltre 24 ore, ma in qualche modo ci riuscimmo. Passare ogni momento libero che aveva in infermeria aiutò non poco. Claire aveva ricevuto ottime cure in tempi rapidi, e si era ripresa in fretta. Entro la sera del giorno dopo era già in piedi e in salute, dunque Madama Chips l'avrebbe rilasciata la mattina dopo.
Quando andammo a trovarla, non solo Claire disse di stare bene, ma addirittura fece battute sul fatto che non sapeva distinguere le cicatrici nuove da quelle vecchie. Quando Piper corse ad abbracciarla, lei non la respinse come temevo, anzi accettò volentieri quel contatto umano. Avevo paura che un'esperienza del genere annullasse tutti i progressi fatti in quei mesi, ma ringraziando l'Olimpo non successe.
Non sembrava spaventata o sconvolta o altro; direi piuttosto... incazzata lercia. Sì, è quella la definizione giusta. Ci era voluto un bel po', ma le somiglianze col fratello iniziavano a diventare eclatanti.
Il giorno dopo, il 10 maggio, si svolse tutto in modo perfetto, come se fosse la trama di un libro. Scendemmo a fare colazione come se nulla fosse, poi, quando tutti si diressero verso il campo, noi fingemmo di rimanere nel castello per rimetterci in pari con i compiti (scusa plausibilissima, considerando quante lezioni avevamo saltato nel corso dei mesi). Quando fummo sicuri che quasi tutti se ne fossero andati, ci dirigemmo tutti e quattro verso il settimo piano.
Arrivammo al momento perfetto; Draco stava entrando nella Stanza delle Necessità in quel momento. Quando stava per chiudere la porta, Chris scattò in avanti e la tenne aperta, mentre Claire si infilava all'interno e bloccava Draco. Tutto ciò successe in due, massimo tre secondi. "Lasciami andare, sudicia Sanguemarcio!" Sbraitò Draco, e Claire si sentì autorizzata a tirargli una ginocchiata nello stomaco per zittirlo.
Ci guardammo intorno, cercando di capire cosa volesse Draco dalla Stanza. Quell'ambiente sembrava un enorme stanzone, ampio quanto una cattedrale, in cui erano stipati pile e pile di oggetti di ogni forma e dimensione. Alcuni erano piuttosto normali, come mobili o oggetti personali di vario tipo, ma c'erano anche cose fuori dal comune, come statue enormi raffiguranti pezzi degli scacchi, arpe, un antico specchio con delle parole incise sopra, e chi più ne ha più ne metta. Ebbi l'impressione che, se non era possibile trovare qualcosa lì dentro, allora non esisteva.
Mentre pensavo tutto ciò, i gemelli avevano saldamente legato Draco ad una sedia, e con mio grande orrore notai che Chris aveva tirato fuori uno dei suoi due revolver.
"Se vuoi spaventarmi usa una bacchetta, invece di quel pezzo di ferro," disse Draco in un tono che in mente sua doveva essere sprezzante.
Invece di rispondere a parole, Chris sparò un colpo verso il mobile dietro Draco, facendolo esplodere in mille schegge. Non abituato al frastuono di un'arma da fuoco, Malfoy urlò di terrore, e quel poco di indifferenza che fingeva di avere crollò del tutto.
"C-che cosa volete da me?" Piagnucolò lui.
"Calmo, calmo," disse Chris con un sorrisetto, come se questa situazione lo divertisse. Si alzò, gli andò vicino, e gli mise un braccio attorno alle spalle, come se fossero grandi amici. "Non hai niente da temere. Che tu ci creda o no, Malfoy, io non ti odio, tutt'altro; se fosse per me passeremmo tutto il giorno a parlare di Quidditch e moda maschile, ma, ahimè, è successo un fatto assai grave; vedi, qualunque cosa tu stia tramando ha messo in pericolo tutti noi in più di una occasione, e in una di queste mia sorella è rimasta gravemente ferita. Tu conosci il valore della famiglia, quindi spero comprenderai che adesso sono piuttosto incazzato con te."
Ero andato lì aspettandomi uno scatto di rabbia da parte di Chris, come al suo solito, ma questo era mille volte peggio. Era così calmo, cordiale addirittura, da mettere in dubbio qualunque scenario avessi immaginato. Perfino io iniziavo a sentirmi inquieto, dunque non oso immaginare cosa stesse provando Draco.
"Tuttavia, come ti ho detto, io non ti odio," stava continuando Chris, "quindi possiamo risolvere la cosa in modo molto tranquillo. Dimmi cosa ti ha ordinato di fare Voldemort, e la chiudiamo qui."
Draco sussultò visibilmente sentendo quel nome, indirettamente confermando che lavorava per suo conto. Incredibilmente, sembrava che Harry avesse capito tutto fin dall'inizio.
"Non ho niente da dirvi! Lasciatemi andare!" Draco iniziò a dimenarsi, ma le corde evocate da Claire lo tennero fermo. "Piper, ti prego! Diglielo tu a questi pazzi che si sbagliano!"
"Oh, lo farei volentieri," disse Piper, con voce molto bassa, "ma non mi fido più di te. Ora dimmi cosa sta succedendo." Lo guardò con tale rabbia e delusione che Draco non seppe cosa rispondere. Abbassò la testa e balbettò qualcosa.
"Non ci sento da quest'orecchio, potresti ripetere?"
"Ho detto che non posso dirlo!" Scattò Draco. "Non posso dirlo perché se lo faccio lui mi ucciderà! L'anno scorso San Potter e la sua banda di sfigati hanno fatto arrestare tutti i suoi seguaci, dunque lui aveva bisogno di trovare nuove reclute. Ovviamente, chi meglio di uno all'interno per svolgere il suo lavoro sporco?" Non stava neanche più parlando con noi, si stava semplicemente sfogando. D'istinto presi la mano di Piper, e la strinsi forte. Di certo si stava dando la colpa per tutto questo, visto che tecnicamente era stato il suo potere a permettere di arrestare tutti i Mangiamorte.
"Ovviamente, i miei genitori sono stati entusiasti di proporre me," continuò Draco con amarezza, alzando ogni tanto gli occhi verso Piper. "Ed ora non posso né fallire né tirarmi indietro!" Poi, rivolgendosi a Chris, "Ma tanto è inutile parlarne con te, vero? Tu vuoi solo giocare a fare il duro-"
"SILENZIO!" Sbottò Claire all'improvviso. Era rimasta in silenzio per tutto il tempo, ma non aveva tolto gli occhi di dosso a Draco. Si alzò ed iniziò a camminare avanti e indietro di fronte a lui, come se stesse riflettendo. "Dunque, Malfoy, di chi hai più paura?"
"Cosa?"
"Vedi, da come parli sembra che tu abbia così tanta paura di fallire... ma secondo te lui si aspettava davvero che tu avessi successo?"
"N-no..."
"Appunto. Ti ha buttato in mezzo al fuoco incrociato nella speranza che rimanessi colpito, e se ciò non avverrà, se ne occuperà lui stesso. Dunque, ti suggerisco di smetterla di preoccuparti di lui, che ti ucciderà in un caso o nell'altro, e di pensare a noi due," indicò se stessa e il fratello, "che ci stiamo ancora riflettendo."
Chris fece un sorrisetto orgoglioso. Draco rimase per un attimo a guardarla. Sembrava quasi sul punto di cedere e dire tutto. "Dai, ti prego..." sentii Piper bisbigliare accanto a me.
Alla fine Draco abbassò il capo. Abbattuto, disse, "No, non posso. E non conta il fatto che abbia fallito, perché c'è un piano di riserva. Per me non c'è speranza, tanto vale che mi uccidiate ora."
Chris sollevò il revolver. "Ok."
BANG!
La fortissima detonazione mi stordì per un paio di secondi. Appena mi ripresi, ero furioso. "CHRIS MA CHE CAZ-"
"Era a salve, razza di marshmallow!" Disse in tono sprezzante Chris verso Draco, terrorizzato e in lacrime, ma più che vivo.
Mi lanciai in avanti, deciso a strappare di mano l'arma a quel pazzo, ma Claire alzò rapidamente uno scudo, bloccando fuori me e Piper.
"Ma il prossimo proiettile è vero," disse Chris, "Quindi... parla."
"Non posso!" Disse Draco, disperato. "Non si tratta solo di me! Se non faccio ciò che dice, ucciderà anche la mia famiglia! I miei amici! Forse non vi importa dei miei genitori, ma almeno pensate ai ragazzi! Daphne, Theo, Blaise e tanti altri hanno legami con i Mangiamorte. Se io fallisco toccherà a loro!"
Chris e Claire non dissero niente per un po'. Si limitarono a guardarsi l'un l'altra, in una sorta di conversazione silenziosa. Alla fine, sembrarono raggiungere un accordo. "Torniamo subito," disse Claire, poi fece crollare lo scudo.
Stupiti, confusi, io e Piper li seguimmo fuori dalla Stanza delle Necessità. Prima, però, mi assicurai di disarmare Chris. "Hai perso il cervello?" Gli urlai contro. "Cosa ti ho detto l'altro giorno? Non puoi risolvere tutto con la violenza! E tu che fai? Gli punti contro un'arma carica?"
"Guarda bene, prima di giudicare," disse Chris in tutta tranquillità.
Faticando a mantenere la calma, aprii il revolver, e ne tirai fuori i proiettili, e mi ci volle un attimo per capire cosa stavo vedendo. "Sono... tutti a salve?"
"Ma certo che lo sono!" Sbottò il figlio di Ares, riprendendosi la pistola con violenza. "Tranne il primo, che era solo per scena. Davvero pensavi che gli avrei sparato? Ma per chi mi hai preso?" Sembrava davvero offeso che avessi anche solo potuto pensarlo. "In ogni caso, dobbiamo trovare un modo per aiutare Draco,"
"Cosa?"
"Mi hai sentito. Non mi importa molto di Malfoy, ma se fermare lui può coinvolgere altre persone, allora dobbiamo riconsiderare un attimo la cosa."
"Cos- ma sei serio?" Sbottò Piper. "Cosa vorresti fare? Lasciarlo portare a termine il suo lavoro?"
"In realtà... credo sia la cosa migliore da fare," dissi io, mentre un piano folle si formava nella mia mente.
"COSA?" Piper mi guardò sbigottita.
"Riflettiamoci un attimo... se fermiamo Draco adesso, Voldemort di certo lo punirà... ma se invece il suo ruolo va a buon fine, se lui svolge il compito... forse lo lascerà in vita."
"Forse? Vuoi basare tutto su un forse?" Contrattaccò Piper. "Voldemort sa chi siamo, anche se Draco no. Forse, sapendo che siamo stati noi a beccarlo, non sarà così duro con lui..."
"Inutile sperarci," disse Claire. "L'ho detto prima, tutta questa storia è solo un pretesto per punire Draco. Per quanto assurda, la proposta di Jason è la migliore: Draco deve avere successo."
"Sono d'accordo," intervenne Chris. "Il castello ha buone difese magiche, e noi siamo quattro semidei, più buona parte dell'Ordine. E abbiamo Silente. Possiamo gestire qualunque cosa accadrà."
"State dimenticando un dettaglio importante," continuò testardamente Piper. "L'invasione! Quei mostri della foresta potrebbero attaccare da un momento all'altro! Come pretendete di affrontare un assalto su due fronti!?"
"In realtà," dissi io, "credo che quello sia il piano di riserva di cui parlava Draco. Altrimenti perché aspettare ad attaccare?"
"E tu pensi davvero che se ne staranno buoni buoni ad aspettare lì? Sono sicura che dovremo affrontare entrambi."
"Piper, hai perfettamente ragione, ma io preferisco correre un rischio piuttosto che affrontare una perdita certa. E se Draco fallisce, la perdita sarà certa. È una situazione di merda, e dobbiamo arrangiarci come meglio possibile."
Piper sospirò. "Ragazzi, è una scommessa troppo rischiosa! Ci sono troppe cose che possono andare storte." Prima che potessimo protestare, lei aggiunse, "ma mi sa che non possiamo fare altrimenti, se vogliamo aiutare Draco, giusto?"
"Temo di sì..."
Lei sbuffò. "E va bene. Liberiamolo."
Tornammo nella Stanza delle Necessità, slegammo Draco, e senza dire una parola uscimmo. Mentre scendevamo le scale, presi Chris da parte. "Ora vuoi dirmi cos'è successo?"
"Di cosa stai parlando?"
"Non fare il finto tonto. Quando Malfoy ha nominato la sua famiglia avete cambiato atteggiamento all'improvviso. Vi siete calmati, quindi non ho protestato, ma non puoi negare che sia strano. Come mai hai cambiato idea all'improvviso?"
Chris rimase in silenzio per un po'. Alla fine, si limitò a dire, "Non è un codardo." Provai a chiedere altro, ma non disse niente.
Quando ci separammo dai gemelli, Piper mi raggiunse.
"Sei consapevole di quanto sia pericolosa la tua idea?" Non me lo disse per rinfacciarmelo, era più che altro spaventata.
"Fidati, lo so. Ma ce la faremo," le dissi, sorridendo incoraggiante. "Insomma, abbiamo sconfitto Gea in tipo 40 secondi, sarà facile!"
Riuscii a farla ridere, poi lei disse, "Che spavento con quella storia dei proiettili, eh?"
"Già..."
Lei si rabbuiò all'improvviso. "Teniamoli d'occhio, Jason. Quei due mi fanno paura."
"Anche a me, ma a cosa ti riferisci nello specifico?"
"Ho chiesto a Claire se sapesse che i proiettili erano finti. Ha risposto di no."
Spigolo autore
La fanart ad inizio capitolo appartiene alla bravissima ashaddock. Seguitela!
Hello, boys! I'm baaaack!
Citazioni non molto appropriate a parte, mi scuso per non aver pubblicato la settimana scorsa, ma a causa degli esami ho pochissimo tempo libero, e durante questo tempo sono spesso troppo stanco per scrivere. Cercherò di mantenere sempre il ritmo di un capitolo a settimana, ma spero capirete se non sempre ci riuscirò.
Passiamo a roba più allegra!
Volete far felice una persona fantastica? Allora correte a leggere Una Nuova Era di ArcadiaRejss, una delle migliori fanfiction mai scritte a tema Percy Jackson. Che ci fate ancora qui? Andate, andate.
Domanda del giorno: Libro preferito di Percy Jackson?
Risposta personale: Senza ombra di dubbio Lo Scontro Finale. Ormai Rick per quanto mi riguarda è condannato a scrivere per sempre, perché nessun finale sarà all'altezza di quello.
Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento e di farmi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top