L'arrivo

- WAAAAAH! - un grido ruppe la quiete, mentre Storm atterrava malamente sulle quattro zampe, sbalzando i ragazzi di sella all'impatto col terreno. Jewel percepì il fianco sbattere dolorosamente contro i sassi, mentre rotolava e rotolava senza potersi fermare. Bonk! picchiò la testa contro qualcosa di appuntito e poi tutto divenne nero. Nel frattempo Alex se l'era cavata con solo qualche graffio, e ora stava cercando gli altri: di Storm e Jewel non c'era traccia, ma Jack non poteva essere troppo lontano, e difatti lo trovò poco più tardi in una piccola radura, che si spolverava i pantaloni. Lo fissò:
- Dove sono Jewel e Storm? - chiese. L'uomo si grattò la testa.
- Non lo so - rispose dandosi un'ultima controllata.

Jewel provò a socchiudere gli occhi: ci mise un attimo a mettere a fuoco, e dovette strizzarli per la troppa luce. Intanto qualcosa di caldo le stava accarezzando i capelli, che poi si accorse essere il respiro di Storm.
- Ggh - si tirò a sedere, mentre la testa le doleva terribilmente. Si leccò le labbra, e nel farlo sentì in bocca il sapore amaro del sangue. Provò ad alzarsi, ma, come un puledro appena nato, traballò sulle gambe malferme e ricadde sul fondoschiena.
- Maledizione - imprecò, aggrappandosi alla criniera di Storm mentre riprovava ad alzarsi. L'unicorno non fece una piega, lasciando che la ragazza lo usasse come stampella. Ora che era in piedi, Jewel constatò che era messa proprio male: aveva un ginocchio sbucciato che sanguinava copiosamente, vari graffi ovunque e un taglio sulla fronte. Si guardò le mani, piene di spine e sporche di terra. Quando provò a fare un passo, tenendosi a Storm, il piede destro le lanciò una fitta lancinante:
- Aaaaah - si lamentò come un animale ferito a morte. A occhio e croce, doveva pure essersi slogata la caviglia.
- Storm... - lo implorò lamentosamente, e l'animale, paziente, si accovacciò, permettendole di salire in groppa.
- Trova Alex - gli sussurrò, stringendosi forte al suo collo mentre si alzava. L'unicorno partì al galoppo. Jewel cercava di tenersi con tutte le sue forze, ma era esausta e aveva perso molto sangue:
- Mi dispiace... Storm... - mormorò, prima di permettere alle sue palpebre, all'improvviso pesanti, di chiudersi.
Alex e Jack avevano cercato in tutta l'area circostante la ragazza e l'unicorno, ma senza risultati. Stavano già per perdere la speranza, quando videro arrivare verso di loro un'indistinta figura bianca. Storm si fermò di botto, ansimando, mentre la ragazza scivolava lentamente fra le braccia del biondo.
- Oh mio dio - fu tutto ciò che disse, mentre senza nemmeno accorgersene le lacrime gli sfuggivano copiose dagli occhi.

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