Importanti decisioni

- Jack... - sussurrò Jewel, mentre il cuore e la mente le si riempivano di lui, dei suoi occhi colorati, dei suoi capelli luminosi, del suo aspetto giovane. La mano che impugnava il pugnale si fece molle, lasciando cadere l'arma a terra.
- Jack! - si fiondò tra le sue braccia, stringendolo come se non volesse più lasciarlo andare. Lui la abbracciò piano, lasciando che il cappuccio scivolasse lentamente via, lasciandogli completamente scoperto il viso.
- Piccola... - sussurrò, carezzandole dolcemente i capelli castani.
- Non sono... piccola! - sbottò, ed entrambi scoppiarono a ridere.
- Ehm... - si intromise Alex imbarazzato - forse dovremmo entrare... - suggerì, guardando in basso.
- Sì, giusto! - esclamarono all'unisono, cercando di darsi un contegno. Mentre Alex si cambiava (era ancora in pigiama) Jewel preparò la colazione. Thor li fissava dall'angolo in cui si era rifugiato, abbacchiato, e alla ragazza fece tanta pena: prese un pezzetto di salsiccia, e gliela diede mentre lo accarezzava.
- Su, Thor... è tutto a posto - lo rassicurò, e il lupo le leccò timidamente una mano. Proprio in quel momento arrivò il biondo, che si lasciò cadere mollemente su una sedia. Jewel e Jack presero a chiacchierare amabilmente mentre facevano colazione. Il biondo inarcò un sopracciglio:
- Jewel, non credo che Jack sia qui per prendere il tè... - osservò. - Oh già, hai ragione - si fecero seri - c-che... succede? - l'uomo la guardò.
- Sono venuto a proporvi di venire nel passato. Per cambiare il corso degli eventi - spiegò e Jewel trattenne il fiato - ma... - continuò Alex, perspicace.
- Ma, se il tutto andrà a buon fine, la magia scomparirà da questo mondo. Per sempre - i ragazzi fissarono l'uomo,  impietriti.
- Cosa? - trovò la forza di domandare la ragazza.
- Questo è il prezzo da pagare per poter cambiare il passato - mormorò Jack, gli occhi all'improvviso tristi - starò qui tre giorni, dovrete decidere cosa fare entro quel tempo. Poi la magia mi riporterà alla mia epoca, e non potrò più fare nulla. Tre giorni è il tempo massimo che mi è stato concesso, poi non potrò mai più andare nel futuro - finì la frase in un soffio.
- Jack... - la ragazza abbassò il volto per non far vedere che aveva gli occhi pieni di lacrime.
- Sono stanco, scusate, ma potrei... dormire? - i ragazzi annuirono. Mentre l'uomo dormiva iniziarono a discutere:
- Jewel, ma ne vale la pena? - la ragazza strinse i pugni.
- Alex, non essere stupido. Non desideriamo altra Neve Perenne! Giusto? - lo fissò, le labbra serrate.
- Ma... e  se ci fosse un'altra possibilità? - digrignò i denti - L'hai sentito Jack! O andiamo, o ci toccherà ancora tornare là! - sbottò.
- ... - la guardò di sottecchi.
- A te, sta bene? - le domandò. La ragazza ci mise un attimo a realizzare cosa sottintendesse:
- Certo che sì - rispose, ma i suoi occhi dicevano tutt'altro.
- Allora siamo d'accordo - affermò decisa, nonostante dentro di sé si sentisse lacerata. Ben presto Jack scese, di nuovo in forma. Trovò i ragazzi che lo aspettavano, fissandolo in modo strano. Fu Jewel a parlare:
- Veniamo con te, Jack.

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