Finalmente salvi
Pochi attimi prima c'era stata una battaglia: Jack contro Jack, o meglio, Jack contro il suo sosia. Distinguerli era impossibile, eppure Jewel c'era riuscita. Ora lei, Jack, e Alex, si stavano guardando in silenzio, senza sapere di preciso che dire. Erano un po' scossi, gli ultimi avvenimenti non erano cose da tutti i giorni in quel mondo strano.
- State tutti bene? - domandò Jewel preoccupata.
- Sì... - rispose Alex fissando i suoi occhi grigi su quelli castani della ragazza.
- Hm-hm - annuì il padre. Sospirò, sollevata:
- Bene.
- Ragazzi... da oggi nulla è più sicuro - li avvisò Jack, scuotendo lentamente la testa - volete tornare a casa? - chiese, incerto.
- Dopo tutto quello che abbiamo dovuto passare? - domandò la ragazza, incredula.
- Come non detto, ma la possibilità è sempre lì - replicò.
- Domani... scenderete al villaggio! Comincia la missione! - esclamò, cercando di sembrare energico.
- Già... - commentò neutro Alex. Silenzio imbarazzato.
- Vado a controllare Storm - si cavò dall'impiccio Jewel, fuggendo dall'unicorno. Jack fissò il biondo, pensieroso, e il ragazzo lo fissò a sua volta, sulla difensiva. Si alzò, sorridendo impercettibilmente:
- Sei un bravo ragazzo, Alex - mormorò, dandogli una pacca leggera sul capo. Il ragazzo rimase immobile, per poi girarsi stupito quando se ne andò. Si grattò la testa, domandandosi se fosse impazzito o cosa. "O cosa, di sicuro" e ridacchiò fra sé. Forse Jack non era così male come pensava. E da qualcuno Jewel doveva pur aver preso, rifletté. Al pensiero della missione un brivido gli attraversò la schiena: il pericolo non lo spaventava, e gli venne una voglia smaniosa di combattere. "Frena i bollenti spiriti, Superman!" lo rimbrottò la vocina nella sua testa, e allora mise il broncio: doveva aspettare davvero fino a domani?
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