Prologo
Il ragazzo si accasciò a terra, dolorante. Respirava a fatica. Aveva vent'anni, capelli castani ed occhi blu.
-Tesoro...- Sussurrò una ragazza della sua stessa età, circa. Era incredibilmente bella, ed aveva i capelli lunghi fino alla schiena. Il loro colore era ramato, non si vedeva un colore così in Giappone- Tranquillo, ho buttato la pistola, ora ci lasceranno andare...- Gli accarezzò il volto.
-Oh, io non credo. Sapete troppe cose!- Ghignò un uomo sulla sessantina, affiancato da due gemelli evidentemente stranieri, visto che avevano i capelli di un biondo platino che per poco non sembravano due soli.
-Il tuo caro maritino mi ha messo i bastoni fra le ruote tre anni fa. Ed ora che sono uscito di prigione, lo farò fuori. Ho ingaggiato due sicari in gamba. Come avete detto che vi chiamate?
-Cato e Clove- Rispose la ragazza, velocemente. (Viva Hunger Games! Nd Sarah)
La ramata strinse a se il ragazzo ferito, ed iniziò a tremare.
-Però... Lei ammette di aver ucciso quel riccone anni fa?
L'uomo rise:-Sì! L'ho ucciso con una pugnalata al cuore. Ma non mi preoccupo della mia confessione, tanto tu ed il tuo maritino morirete entro dieci minuti.
Poi, prese un coltello e si avventò sui due ragazzi, ma rimase bloccato da qualcosa: una katana. Quella katana era impugnata da un ragazzo evidentemente giapponese, ma con una pelle molto scura.
Shinichi Kudo smise di respirare a fatica, si alzò senza alcuna difficoltà e sorrise beffardo davanti all'assassino, sconcertato.
-Grazie Heiji. Ottimo effetto sorpresa.
-Figurati Kudo. Non mi sono proprio impegnato.
Anche Shiho Miyano, che un secondo prima era in lacrime, guardò l'uomo con volto minaccioso.
-Ma...Ma come...?- Boccheggiò l'uomo.
-Caro assassino di turno, credo che lei debba venire con noi- Sorrise il gemello maschio, togliendosi una maschera e rivelandosi Kaito Kuroba.
L'uomo si girò spaventato ad osservare il secondo sicario, che non era più bionda, ma castana, con una ciocca blu, occhi verde bosco ed uno sguardo abbastanza arrogante e trionfante. Stringeva in mano uno strano bastoncino.
-Su nonnetto, in centrale- Sbottò Sarah, con il suo solito tono, prendendolo per la manica ed ammanettandolo.
-NO!- Tuonò quello- MA IO LO AVEVO QUASI UCCISO! L'HO SPARATO DIETRO LA SCHIENA!
-Chi? Io?- Domandò Shinichi con finto stupore- Ringrazia la scienziata migliore del mondo, che ha costruito dei vestiti anti proiettile!
Shiho arrossì compiaciuta.
-E un'altra vittoria a noi!- Urlarono Kaito ed Heiji in coro.
Ormai, la squadra Kudo era nota in tutto il Giappone, ma ogni giorno il gruppo e escogitava una per non farsi scoprire dai criminali. La squadra era composta da Shinichi Kudo ed Heiji Hattori, i detective dell'Est e dell'Ovest, Shiho Miyano, ottima detective non che bravissima scienziata sempre disposta a dare una mano alla Scientifica, Sarah Kudo, 'cugina' di Shinichi, oltre ad essere una strega, e Kaito Kuroba, che pochi conoscono come Ladro Kid (solo che per non temere le ire di Sarah aveva rinunciato al crimine), chiamati anche i 'Trasformisti', visto che potevano 'cambiare aspetto'. Lui grazie a degli ottimi travestimenti e lei perché era un metamorphomagus.
Shinichi e Shiho, come molti avevano intuito, avevano avuto un figlio molto preso, a diciotto e diciannove anni, e si erano sposati ad altrettanta età.
Sarah e Kaito invece, si comportavano come migliori amici, ma quando si parlava di relazioni fra loro diventavano intrattabili.
Heiji, sposato con Kazuha da nemmeno tre mesi, aveva avuto un figlio, che era al sicuro fra le amorevoli braccia della madre.
Anche Shiho aveva avuto un'altra bambina poco prima del matrimonio di Heiji, che aveva affidato al dottor Agasa durante quella missione.
Tornarono a casa Kudo trionfanti, cercando di evitare i giornalisti.
-Oh bentornati!- Esclamò il dottor Agasa, con Rachel, la secondogenita Kudo, in braccio.
-MAMMA! PAPA'! ZII!- Urlò il piccolo Conan, di soli due anni, andando ad abbracciare i genitori- Come è andata? Avete preso i cattivi?
-Sì! Il tuo papà li ha sistemati!- Esclamò Shinichi, prendendo in braccio il bambino, che rise.
Un'altra bambina, guardava in disparte, seduta sul divano, con una bambola di pezza. Sarah andò a sedersi accanto a lei, cercando di iniziare un discorso.
-Oh mamma! E' tardissimo! Kazuha sarà una bestia!- Borbottò Heiji, che salutò tutti velocemente, per poi tornare nel suo appartamento.
Dal matrimonio di Shinichi e Shiho, Sarah si era trasferita dal dottor Agasa, per non lasciarlo solo. Infatti, da quando c'era lei, le esplosioni generate dalle invenzioni del dottor Agasa sembravano aumentate, anche se lui diceva che era per via delle pozioni che fabbricava lei nella cantina.
Però, nonostante ognuno vivesse in un appartamento diverso, si radunavano quasi tutti i giorni in casa Kudo per fare 'baldoria'.
-Allora! Che si mangia?- Domandò Kaito, guardando le pentole sui fornelli, che emanavano un profumo alquanto invitante.
-Oh, Sarah mi ha dato una ricetta. Cucinerò una specialità italiana!- Esclamò Agasa.
Sarah si girò, e li guardò, ghignando.
-Io non la mangio...- Mormorò Shinichi, indietreggiando.
-Non ti ho ucciso in questi tre anni, come mai dovrei farlo adesso, caro cugino? - Disse lei, con tono sadico.
-Oh, fidati. I tuoi calci sono letali.
Mangiarono una bella porzione di lasagna per cena, che non si rivelò letale. L'unica cosa che si poteva definire disgustosa, era una strana caramella offerta dalla strega al detective, che sapeva di cavolfiore.
Infondo, era tutto perfetto. Se lo ripetevano in continuazione.
Vodka e Chianti erano morti, il boss, Eri Kisaki, era in prigione, assieme a Gin e Bourbon, compresi i pesci piccoli dell'Organizzazione. L'unica che era riuscita a fuggire, era la sorella di Eri, ovvero Sharon. Eisuke, agente specializzato della CIA, continuava a cercarla, ma da quanto ne sapeva, ormai era fuori territorio. Quindi toccava anche all'FBI.
Nonostante ciò, Shiho non si preoccupava. Non percepiva la presenza dell'Organizzazione da due anni, aveva una famiglia e dei figli stupendi.
-Papà! Domani mi porti al Luna Park?- Strillò Conan, dopo aver finito di mangiare.
-Certo. Vuoi andare al Tropical Land?
-No. Quel posto è sfigato quasi quanto te.
Shinichi rimase con la bocca aperta, mentre Kaito e Sarah per poco non si strozzavano dal ridere. Anche Shiho sorrise, mentre Mei, la bambina che era seduta sul divano, rimase in silenzio.
Il detective dell'Est scompigliò i capelli al figlio, ridendo anche lui.
Improvvisamente squillò il cellulare di Shinichi, e lui si alzò, guardando sul display chi poteva essere alle dieci di sera, ma il numero era privato.
-Pronto?
-Shinichi...Sono la mamma... Ti prego...Aiutami...
-Mamma? Che succede?
-Sono davanti al Beika Hotel... Hanno ferito Yusaku... Sono in cinque... Ti prego vieni subi... NO! NO!
La chiamata si interruppe.
-MAMMA?! MAMMA!
Il detective indossò le scarpe e la giacca, prese la pistola, ed uscì.
-Shinichi? Che succede?- Urlò Shiho.
-Mia madre è stata attaccata al Beika Hotel! Chiama la polizia! Io vado!
-Shinichi, aspetta!
Ma il ragazzo era già sparito.
-Ma Yukiko e Yusaku erano in America, no?- Domandò Kaito, mentre Sarah annuiva.
"C'è qualcosa che non quadra..."
***
-Mamma?! Dove sei?- Urlò il detective, puntando la pistola nel buio. Si incamminò per un po', continuando a chiamare sua madre.
Il paesaggio era quasi lugubre, ma non c'era anima viva. Il ragazzo continuò a camminare in giro per l'hotel.
-Shin-chan...
-Mam...
Sentì una botta violentissima alla testa, si accasciò a terra e il sangue gli bagnò il volto. Cercò di mettere a fuoco il suo aggressore, provando a tendere la pistola.
"Non come allora..." Pensò, ricordandosi quella sera al Tropical Land "No...Shiho...Conan...Rachel...La mia famiglia mi aspet..."
Poi, nessun ricordo, solo buio. Il ragazzo si lasciò prendere dall'oscurità, e poi non si mosse più, la pistola cadde dalla mano immobile del ragazzo.
***
Shiho chiamò velocemente la polizia, e nel giro di dieci minuti, erano tutti davanti al Beika Hotel. Di Shinichi neanche l'ombra.
-Shinichi? Shinichi!- Urlava Shiho.
Corse a perdifiato, puntando la pistola verso ogni rumore sospetto. Alla fine, sbattè contro qualcosa cosparsa di un liquido denso e caldo. Quando tentò di raccoglierla,e si accorse che era coperta di sangue, urlò. Come non aveva mai fatto in quegli anni. Nemmeno quando aveva scoperto che era morta Akemi, nemmeno quel giorno della sua fuga, quando Shinichi aveva detto quelle cose orribili. Era un urlo disperato e prolungato.
Quando Conan vide sua madre tornare a casa, in lacrime, con uno sguardo assente, le mani insanguinate, e sorretta da Sarah, non osò avvicinarsi.
Shiho abbracciò l'amica,mormorando il nome di Shinichi. Perfino Sarah, che si era sempre comportata da dura, scoppiò in lacrime, e si inginocchiarono a terra.
Mei, che era tenuta per mano da Agasa, guardò Conan. Il bambino guardava a terra, ed aveva capito tutto. Dai suoi occhi verde acqua scesero delle grosse lacrime, sentendosi completamente distrutto e terrorizzato, dall'idea che il suo papà non sarebbe tornato più.
MA CIAUUUUU
IO SONO SULL'HOGWARTS ESPRESS!!!
No, ok... Non è vero. Sono in macchina per prendere le mie stupide cose di una scuola babbana.
Allora...Come vi è sembrato questo mini capitolo di spiegazione? Spero di avervi incuriositi, soprattutto per la bambina che si ispira tantissimo ad un personaggio che adoro, e per l'assassino di Shinichi. Anche se credo abbiate già capito chi è il colpevole... Beh... Allora a domani con il C.1 :D
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