C.9 Il compleanno di Conan

-Mamma? Rachel?- Domandò Conan, scendendo per le scale- C'è qualcuno?

La casa era deserta, quella mattina di metà Gennaio. La scuola era ricominciata, e la voce che il grande detective Shinichi Kudo fosse di nuovo in circolazione aveva letteralmente fatto sobbalzare tutti i bambini e la signora Kobayashi.

Conan e Rachel cercavano di spiegare, però, che il padre non ricordava niente, e che aveva dei continui mal di testa, quindi le visite a sorpresa e le troppe domande non giovavano di certo alla sua situazione.

Ed ecco che oggi, il piccolo Conan avrebbe festeggiato il suo settimo compleanno con il suo papà. Non gli sembrava vero.

Sì, però... Che fine avevano fatto tutti?

Il piccolo scese in cucina, ma nemmeno li c'era anima viva.

Andò in salotto, dove era tutto buio pesto. Provò ad accendere la luce per arrivare alle finestre, ma non si accendeva.

Un po' titubante, fece qualche passo.

Improvvisamente, una luce (era grande quanto una lucciola) si accese alla sua sinistra. Pochi secondi dopo, alla sua destra se ne accese un'altra. E poi di nuovo a sinistra, destra... Fino ad illuminare un enorme pacco rosso.

Conan, eccitato, andò vicino al pacco. Tirò il nastro rosso, e da quello uscì del fumo rosa, seguito da coriandoli e fuochi d'artificio che esplosero per tutta la casa.

Lui non fece neanche in tempo a stupirsi, che qualcuno lo prese e gli fece fare una giravolta in aria.

-Tanti auguri campione!- Urlò Shinichi.

In quel momento si accesero tutte le luci, facendo uscire da dietro il divano Shiho, Rachel, Seiji, Mei, Hattori e la moglie, Sarah, il dottor Agasa e Kaito.

Sonnie era partita per andare un po' dalla madre, che si era trasferita in Germania per le cure.

Conan scoppiò a ridere, ed abbracciò il padre.

-Ma come avete fatto ad accendere quelle luci e a fare quel pacco regalo?

-Ho un amico che ha un negozio di scherzi, per il pacco- Ridacchiò Sarah, che sussurrò poi un incantesimo per far spegnere le lucine, e nascondendo la bacchetta.

-Beh, ringrazialo da parte mia!- Esclamò il bambino.

-Ora vieni a mangiare però! Ho preparato i biscotti al cioccolato,i tuoi preferiti!- Shiho andò ad aprire il forno, offrendoli a tutti.

-Tua madre è una cuoca eccellente Conan!- Esclamò Seiji con la bocca piena.

-Seiji, non parlare se prima non hai finito di mangiare!- Lo rimproverò sua madre.

-E lascialo fare, Kazuha!- Borbottò Heiji, mentre continuava a masticare un biscotto.

-Ehi tu, non voglio mica che nostro figlio diventi un cafone come te!- Ringhiò Kazuha.

Shinichi li osservò allibito, si avvicinò a Sarah e sussurrò:

-Ma fanno sempre così quei due?

-Sì- Rispose Sarah- Litigano per nulla.

-Mi ricordano qualcuno...

-Ahahah. Spiritoso- Lei alzò gli occhi al cielo, ripensando alle loro litigate. Si accorse che Kaito la stava guardando, e lei distolse lo sguardo, infastidita.

Una volta che i bambini si avviarono per andare a scuola, Sarah si occupò di togliere i resti dei coriandoli.

-Possiamo parlare?- Chiese Kaito.

-No, vattene.

-Ma che ti ho fatto?

-Vattene.

-Io non mi muovo.

-Vuoi sputare lumache per tutta la giornata? No? Allora togliti dalle scatole!- Ruggì Sarah, puntandogli la bacchetta contro.

Lui indietreggiò:- Senti, vorrei sapere solo che è successo! Ti ho vista vestita di tutto punto quella sera e non hai aspettato.

-Cosa dovevo aspettare? Che tu smettessi di limonare con Aoko? Questo?

-Beh, ma che...Sei gelosa? Quando ti ho detto di inseguire i tuoi sogni...

-Mi avevi detto che sarebbero rimasti, ma a quanto pare le tue sono solo parole di un idiota con un monocolo. Un idiota che stava per baciare Ran, che sta con sua cugina di secondo o terzo grado, che fa il figo con tutte le ragazze...

-Senti...

-Hai ragione.- Concluse lei mordendosi il labbro- Io ho sbagliato. Tu hai la tua vita, io ho la mia. Spero che sarai felice con Aoko,ma intanto devi lasciarmi stare. E ora, se vuoi scusarmi, devo spostare la mia scrivania in ufficio.

E si girò, allontanandosi.

***

-Tuo figlio sembrava proprio entusiasta di festeggiare oggi, eh?- Chiese Shinichi alla moglie, mentre si avviavano all'agenzia investiga.

Shinichi aveva insistito nel vederla.

Shiho sorrise:- Voleva festeggiare con te. Non sembra vero a nessuno che tu sia qui oggi.

Shinichi si grattò il naso, imbarazzato, e Shiho sorrise ancora di più.

Anche senza memoria non era cambiato. Era più dolce, definiamolo così. Forse un po' più infantile, ma era sempre lui.

-Aspetta qui- Disse Shiho, una volta arrivati, io devo chiedere una cosa a Yumi. Torno subito.

Shinichi rimase per qualche secondo davanti alla porta dell'ufficio.

-Dai, ma che succede?- Ridacchiò Shiho, bendata- Dove mi porti?

Shinichi la teneva per mano, salendo delle scale.

-Vedrai, ti piacerà.

Continuarono a camminare per un po', fino a che non si fermarono davanti ad una porta in legno con su scritto: 'Ufficio Squadra Kudo'

-Ecco, ora puoi guardare.

Shiho aprì gli occhi, dopo essersi tolta la benda, e sorrise.

-Un ufficio...Per noi?- Domandò incredula al marito.

-Sì- Shinichi le sorrise.

-Ma...Avrai speso una fortuna!

-Ma che! Sono ricco! Ora vieni. Entriamo!

Shinichi rimase ad osservare la scritta dell'ufficio. Senza rendersene conto, aveva già aperto la porta e varcato la soglia.

-Oh mamma! Quanto è grande! E' meraviglioso!- Esclamò Shiho- Ed è pieno di luce! Guarda i mobili! Le pareti!

-Ti piace?

-Oh, Shinichi! E' fantastico!- E corse ad abbracciarlo.

-Sei contenta? Così non siamo nemmeno lontani! Anzi, questione di scrivanie!

Shiho rise, e gli stampò un bacio sulla guancia.

-Ehi!- Sbottò lui.

-Che c'è?- Chiese Shiho, preoccupata.

-Un bacio sulla guancia!?- Scherzò lui- Io lo voglio come si deve!

Lei fece un'espressione beffarda:- Oh, povero piccolo Kudo. Non ti bastano già le meraviglie che brami ogni volta che andiamo a 'dormire'?

Shinichi la prese per la vita e la fece volteggiare. Si guardarono per qualche secondo, e poi lei lo prese per la camicia e lo baciò.

Shinichi continuò a camminare lentamente, osservando la stanza. Le scrivanie, le finestre, i mobili...

Era tutto così familiare e lontano allo stesso tempo...

Guardò la scrivania con sopra il panno lasciato li.

Si avvicinò, toccando leggermente il legno, le cartelline, il pc. Si voltò a guardare verso una sedia ricoperta di plastica trasparente.

-Oh, hai preso anche una sedia in pelle nera e girevole, noto. Peccato che per noi non ce ne siano- Commentò Sarah, sarcastica, dopo essere entrati anche gli altri.

-Già! Guarda a cosa mi serve!- Sghignazzò Shinichi, per poi sedersi e fare la classica entrata in scena del cattivo sulla sedia che rideva malvagiamente.

-Ok, con questa hai superato tutto!- Commentò Heiji.

-Ormai i tempi sono cambiati, i cattivi arrivano con gli elicotteri. O forse Eri voleva fare scena- Scherzò Kaito.

-Sei un idiota- Si limitò a commentare Sarah, tradendo la sua risata- Ora il posto di lavoro gli darà alla testa.

Shiho si sedette in grembo a Shinichi.

-Ti manca il gatto, per fare il vero cattivo- Scherzò lei.

-Mh? Allora vieni qui micetta!- Sghignazzò lui iniziandola a baciare sul collo.

Shinichi tolse la plastica e si sedette. Rimase a guardare tutta la stanza da quella prospettiva.

-Shinichi?

Lui si risvegliò da quel senso di torpore, e osservò la ragazza. Si accorse di essere seduto su quella sedia che non gli apparteneva, e si alzò velocemente, farfugliando delle scuse.

Shiho non si mosse. Era rimasta a guardare il marito con tanto di occhi.

-Scusami, è che... Mi sembra così strano che tu... sia di nuovo seduto su quella sedia.

Lui continuava ad osservarla. Così piccola ed indifesa... Aveva solo voglia di dirle che ora era tornato, di abbracciarla e di baciarla.

***

La festa di Conan si svolse a casa del dottor Agasa. Era stata invitata tutta la classe del bambino, e molti stavano già giocando ai videogiochi o in generale. Altri stringevano la mano a Shinichi presentandosi, felicissimi di poterlo conoscere.

-Conan non parlava mai di voi, signore! Sono così felice di conoscervi!- Diceva qualcuno, mentre altri gli facevano eco o annuivano.

-Ma sono un fenomeno da circo?- Domandò ad Heiji, che stava sorseggiando un bicchiere di coca cola.

-No. Sei solo sparito per quattro anni e Conan era diventato intrattabile senza di te. Qualunque cosa dicesse ci rinfacciava che ti stavamo dimenticando.

"Sempre molto diretto" Pensò il detective dell'Est.

-Ma... Io vedo che ha degli amici. Ha tuo figlio, Mei, Sonnie...

Heiji scoppiò a ridere.

-Che c'è di divertente?- Domandò Shinichi.

-Mei e Sonnie?! Ma se quelle sono cotte di lui!- Continuò Heiji, ridendo.

-Abbassa la voce! Non vorrai mica mettere le ragazze in imbarazzo!- Sbottò Kazuha, seduta al tavolo.

Effettivamente, Mei era già in imbarazzo, perché Rachel stava convincendo altre sue amiche a giocare con le bambole assieme alla ragazzina dai capelli corvini, ma quelle non ne volevano sapere.

Alla fine, arrivò anche il momento della torta. Era enorme ed al cioccolato.

-Esprimi un desiderio!- Esclamò Rachel.

Conan chiuse gli occhi.

"Vorrei che papà si ricordasse di me e della mia famiglia"

E soffiò le candeline.

Tutti applaudirono, e si mangiarono la torta. Alla fine della festa, Conan rimase solo, a sistemare i suoi regali.

-Conan?

Lui sussultò, e si girò a guardare Mei. Aveva un aspetto un po' inquietante, solo con una lampada accesa.

-Ciao Mei.

-Ti è piaciuta la festa?

-Sì. E' stata a migliore. C'era anche papà.

Lui sorrise, mentre continuava a sistemare i regali.

-E' uscito insieme a mamma e mi ha comprato questo pupazzo di Victini! (un pokèmon ndSarah) Carino, vero?- Esclamò, cacciano un peluche dalla scatola.

Mei annuì.

Rimase in silenzio a guardare Conan prendere tutti i suoi nuovi giocattoli. Una volta concluso, si ritrovò la bambina davanti a sbarrargli la strada.

-Ehm, scusami, ma dovrei passare.

Mei ingoiò la saliva ed annuì.

Lo vide allontanarsi.

-Conan aspetta!

Lui si girò.

-Sì?

Mei, frugò nella tasca della gonna e prese un sacchetto rosso. Con cautela lo porse a Conan.

-Per me?- Chiese incredulo lui.

La bambina annuì.

Conan aprì il sacchetto, e cacciò un piccolo pendente a forma di cerva trasparente. Sulla schiena dell'animale c'era incisa la parola Always. Non ci poteva credere.

-E'...E' bellissimo... Grazie.

-Prego. L'ho sempre tenuto caro. Avevo quel pendente nella mano quando Sarah mi ha trovata. Era tutto ciò che mi legava ai miei genitori.

Lui la osservò.

-Non posso accettare allora. E' una cosa troppo importante per te.

Mei fece spallucce:- No. Voglio che la tenga tu per ricordarti di me. Quel ciondolo è un segno del mio...affetto.

Si avvicinò a lui e gli diede un lieve bacio sulla guancia.

-Buonanotte Conan.

-B...Buonanotte Mei.



Ed ecco che Conan finalmente ha festeggiato il compleanno con il suo papà (smemorato, ma pur sempre papà) !

Sonoko è sparita in Germania, e Shinichi sta cominciando a ricordare quanto Shiho è importante per lui.

Poi ci sono alti e bassi con le varie coppie, ma vabbe xD

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