C.19 Aiuto inaspettato.
-E così, Gin è stato assassinato in casa di Shiho!- Commentò Harry, seduto su una sedia nella camera della scienziata.
-Mi pare ovvio.- Borbottò George.
Sarah camminava avanti e dietro, farfugliando parole incomprensibili:
-Quello che non ho capito è perché era li, e poi, noi siamo qui da quattro giorni, contando questo,mentre lui era già in stato di decomposizione da una settimana!
Shiho era rimasta in silenzio, senza sapere se essere sollevata o spaventata. Il suo incubo era sparito per sempre, ma allora perché il cadavere era a casa sua?
-Gin sapeva qualcosa- Borbottó.
La sua voce era ancora rauca, e certe volte non riusciva a respirare.
-Dici?- Domandò Harry- Beh, questo spiega perché era a casa tua.
Sarah si mise una mano alla bocca, e corrucciò lo sguardo.
-Ehm... Scusa Sarah puoi evitare di farlo?- Sussurrò timidamente Shiho.
-Fare cosa?
-Fare come faceva Shinichi...- Le labbra le tremarono, e scoppiò a piangere.
-Levatevi di mezzo- Sussurrò Sarah ai ragazzi.
Una volta sole, la strega abbracciò la scienziata, ormai in lacrime.
-Su, Shiho non fare così.
L'altra iniziò a fare dei grossi respiri, cercando di calmarsi e di riprendere fiato.
-E' solo che...- Disse, una volta che il respiro tornò regolare- Che io... Io non posso credere che sia stato lui. Il punto è che...Abbiamo fatto l'esame del DNA quando è tornato, ed era veramente lui, ed ora Shinichi è sparito, quindi non può essere un sosia. Io non ce la faccio più! Io voglio solo che i miei figli abbiano una vita normale... VOGLIO SOLO CHE FINISCA TUTTO QUESTO!
***
Conan buttò sul letto il libro di storia, sbuffando.
Chi ce la faceva a studiare, con tutto quello che stava succedendo?
Con fatica, aprì il suo zainetto, cercando di trovare qualcosa da mettersi per uscire.
"Cavoli! Non riesco ad infilarmi la maglia!"
-Ehi.
-Mei, puoi passare in un altro momento? Sto cercando di...infilare...questa stupida maglia!
-Attento alla spalla.
-Grazie, ma so badare a me stesso!
Risultato: il bambino si lasciò cadere sul letto.
Mei gli si avvicinò:- Chiamo Seiji?
-Mi aspetta già al parco. Ho dato appuntamento a tutti. Voglio uscire un po'.
-A me non lo hai detto.
Conan la fissò:- Io avevo chiesto a Sonnie di avvertirti.
-Beh, vuoi venire senza maglietta ed a torso nudo?
Entrambi i bambini si fissarono per qualche secondo, poi, Conan si mise la maglietta davanti e Mei abbassò velocemente lo sguardo.
-Chiamami quando hai finito.
-Ehm, aspetta!- Strillò lui.
Lei si girò a guardarlo.
-Mi serve aiuto nel metterla... Puoi chiamare qualcuno?- Accennò alla maglietta.
Mei gli si avvicinò.
-Ehm- Conan si sentì avvampare- Mei, cosa vuoi fare?
-Aiutarti a mettere la maglietta- Rispose lei, con una calma assoluta- Perchè, che credevi?
Con il braccio sano, Mei fece infilare Conan nella maglietta.
-Vedi?- Disse quasi dolcemente- Insieme possiamo fare tutto.
***
-PERCHE' CI AVETE MESSO TANTO!?- Ringhiò Sonnie, appena li vide arrivare.
Lei non sapeva quello che era successo a Shinichi, come nemmeno Seiji, che era un chiacchierone, e non sapeva mantenere nessun segreto.
Identico a suo padre, che aveva fatto scoprire a Kazuha il segreto di Shiho e Shinichi perchè aveva lasciato i messaggi dell'amico senza nemmeno una password sul cellulare SENZA blocco schermo.
Che genio.
-Ho dimenticato delle cose- Mentì Conan.
-L'ho aiutato a mettersi la maglietta- Disse Mei, asciutta.
Sonnie spalancò la bocca, come per dire qualcosa, ma rimase in silenzio.
Rachel li guardò incuriosita, mentre Seiji aveva assunto l'espressione del pervertito.
La città era rumorosa ed affollata come sempre. Conan sospettava che forse era stato sciocco a chiedere agli altri di venire con lui per una passeggiata, perché aveva bisogno di restare solo.
Però, se non c'era nessuno con lui era come se stesse impazzendo.
Ascoltava distrattamente i discorsi che facevano Sonnie e Seiji, per cercare di rompere il ghiaccio.
-Io so cosa ci vuole per farvi stare meglio!- Esclamò Sonnie.
-Cosa?
-Un bel gelato!
E così, Sonnie cominciò a correre verso la gelateria.
Conan sbuffò, e la seguì, ma qualcosa lo trattenne.
-Rachel, che c'è?
La bambina lo teneva per la mano, sembrava nervosa, e non riusciva a guardarlo in faccia.
-Va tutto bene?
-Dobbiamo parlare- Sussurrò decisa- Va tutto male da quando...lo sai. Io voglio risposte concrete, e se non puoi darmele tu, o Mei, sappi che non esiterò ad andarmene.
-A...Andartene?
-Sì- Rachel parve indecisa sul momento, ma poi annuì, quasi per convincersi- Io andrò a cercare papà, di nuovo. Lui ci vuole bene, e ci ascolterà. Secondo me, sta facendo finta.
-Non.Sta.Facendo.Finta- Conan scandì le parole- Lui lo ha...fatto e basta. Senza esitare.
-Non è vero. Ha esitato, perchè se no tu non saresti qui. E Mei ti ha salvato.
Conan abbassò lo sguardo.
-Ma poi stava per trafiggermi. Ed il braccio di Mei... Forse ora non funzionerà più.
-Ti sbagli!- Ringhiò Rachel, fissandolo con aria di sfida- Zia Sarah mi ha raccontato che una volta, un tizio che si fingeva papà era sospettato per omicidio, e per di più diceva di aver perso la memoria! Me lo ha detto stamattina!
-E lei c'era?!
Rachel abbassò lo sguardo:- No... E' stato Heiji a raccontarle questo, o forse papà stesso, visto che lui ha risolto il caso. Non ti sembra che sia successo qualcosa di simile anche adesso?
-No!- Urlò Conan- Le impronte corrispondono! Lo sai bene! Lo sai bene che era davvero lui... E ora, andiamoci a prendere questo gelato ed andiamocene...
Rachel lo fissò, poi, prese un profondo respiro e strillò:
-Per fare cosa?! Andarcene per chiuderci nell'apatia?! Per odiare tutto e tutti dando la colpa perfino ad una formica della tristezza che ci creiamo da soli?! Dobbiamo fare tutti come te, Conan?! Vittimizzarci, fino alla fine?! Non scappare, Conan! Non scappare via da quello che ci sta succedendo!
Il bambino abbassò lo sguardo, si fermò, ma non si voltò.
-Conan...- Il tono della sorella era supplichevole e stanco.
"No."
Lui ricominciò a camminare.
-CONAN!
Il tono era terrorizzato.
Lui si girò, in tempo per vedere Rachel scomparire dietro il vicolo, trascinata da qualcuno.
-NO! RACHEL!
Conan corse nel vicolo, guardandosi intorno: sacchi della spazzatura, mosche... Il classico vicolo poco raccomandabile.
"Non posso permettere che me la portino via. Lei è la mia sorellina!"
-RACHEL! RACHEL TI PREGO RISPONDIMI! RACHEL!
E poi, accadde di nuovo: il respiro cominciò a mancargli, il petto gli faceva male, la testa gli scoppiava. Si appoggiò al muro, mentre le gambe gli cedevano.
Non era doloroso come l'ultima volta, però.
"No...Cavolo, non ora! Non ora che devo salvare Rachel!"
-Conan!
Lui alzò lo sguardo, e vide la sorella a terra: non riusciva ad alzarsi, era ferita.
-Rachel...- Sussurrò, cercando di avvicinarsi- Andrà tutto bene, resisti!- Tese la mano verso la bambina, ma qualcosa lo afferrò per la maglia.
-Ma guarda: identico al padre, ma hai gli occhi di tua madre.
***
-Tooru Amuro- Disse Rachel, guardando il ragazzo- Perchè sei qui? Dovevano darti una pena per quello che hai fatto ad un membro dei giovani detective ed a papà!
I due bambini erano stati caricati in una macchina, e Amuro, anche conosciuto come Bourbon, li stava portando in chissà quale posto.
Rachel, sembrava troppo arrabbiata per il passato, senza preoccuparsi di avere uno dei pezzi grossi dell'organizzazione davanti.
Conan, invece, era terrorizzato. Voleva tanto proteggere la sorella, ma era letteralmente impossibile: quello che sentiva dentro, ogni volta che c'era un pericolo, era quello che tutti chiamavano paura. Lui figlio della temeraria scienziata e del detective dell'Est? Nessuno ci avrebbe creduto...
-E' stato un incidente- Commentò distrattamente il ragazzo- Non volevo sparare a quel bambino, e nemmeno far venire un attacco di cuore a tuo padre.
-Ah certo! Ma intanto ci hai rapiti! Hai quasi fatto esplodere Kaito, volevi uccidere Shuichi Akai, hai picchiato Sera Masumi pur di cogliere di sorpresa papà... Devo continuare?
Amuro ridacchiò:- No, grazie. Non serve che tu mi ricordi quello che ho fatto.
-Ora non dirmi che sei una brava persona e che il carcere ti ha cambiato, perchè io sembro innocente, ma non lo sono.
A quel punto, l'uomo in nero scoppiò in una risata fragorosa, che a Rachel non piacque, perchè digrignò i denti.
-Allora, tu sai qualcosa di tutto questo, immagino. Sai cosa vuole quella donna, perchè si è spacciata per quella ragazza con quel... come posso dire senza sembrare irrispettosa? Ah, con quell'osso in più sulla testa? E perchè ha rapito Mei? E soprattutto: chi è veramente Rum?- Il tono della bambina era calmo, e Conan la osservò.
Come faceva a restare così dannatamente calma?!
-Mi spiace- Continuò Amuro- Ma io non ne ho idea. E poi, come fai a sapere tutte queste cose, se tu non eri nemmeno nata! Sherry era incinta del tuo fratellino!
-Senti, non ti credo. Cioè, io non credo affatto che tu non sappia niente di quello che sta succedendo!
-Non puoi torturarmi, per farmi sputare il rospo.
-Beh, ma ora immagino che, come tutti i cattivi delle sacrosante storie poliziesche si mettano a raccontare la propria vita solo per addormentare l'ostaggio e poi fallire miseramente in qualunque loro intento. No?
-Ma che stai dicendo!? Tuo padre ti ha fatto vedere troppi film!
-LEI NON HA MAI PASSATO DEL TEMPO CON IL PADRE CHE...- Conan abbassò lo sguardo.
Sentiva Amuro osservarlo, e quello gli provocò un'altra incessante fitta al petto.
-Tieni, mangia un po' di cioccolato- Vide davanti agli occhi la mano di Amuro che stringeva una barretta- Forse ti aiuterà a calmarti.
-Ca...Calmarmi? Questa di certo è avvelenata!- Balbettò lui.
-Giuro solennemente...
-...di non avere buone intenzioni?- Rachel alzò un sopracciglio, e lo osservò, ironica.
-No.- Si limitò a dire, infastidito- Giuro solennemente che è solo cioccolato. Ed il cioccolato aiuta, oltre il fatto che è buonissimo. Ora non dirmi che hai preso da tuo padre che odia la Nutella!
-Ora mi è crollato definitivamente l'aspetto solenne che avevo di mio padre- Commentò Conan, con fare tragico.
-Non è avvelenata- Concluse Rachel.
-Come lo sai?- Chiese il fratello, mentre Amuro, senza distogliere lo sguardo dalla strada, sorrise soddisfatto.
-Perchè ragiona: se voleva eliminarci, poteva farlo nel vicolo, e se voleva farlo adesso, con la cioccolata, di certo noi non l'avremmo accettata.
-Sì, ma se io gli dicevo che doveva assaggiarla prima lui ed era avvelenata? Poteva fingere di mangiarla!
-La cioccolata si scioglie, Conan- Commentò Rachel, con fare saccente- Anche se non la masticasse, il veleno gli andrebbe comunque in bocca. Quindi, posso dire che tu, Amuro, voglia parlarci di qualcosa, o sbaglio?- Lei si sporse per guardarlo in faccia. Aveva la stessa identica espressione di Shinichi quando risolveva un caso, o sapeva la verità.
(In pratica l'espressione da coglio...IDIOTA che si porta sempre appresso xD ndSarah)
-Sai dove si trova papà? Di certo qualcosa di importante devi dircela, perchè è completamente inutile chiedere un riscatto, non trovi? Mamma non può pagare, papà è sparito, e se tu sei ricercato, la polizia ti troverà.
-Non ti facevo così geniale, ragazzina: sei proprio figlia di tua madre. Invece, il tuo caro paparino non l'ho mai sopportato. Troppo sbruffone... Ha il 30% l'espressione che hai tu, il restante quella da pesce lesso...
-Tonno- Precisò Rachel.
-Ma che fai? Coalizzi con il nemico, Rachel?!
-Ok, da TONNO- Continuò Amuro- E comunque, io credo proprio che dobbiate sapere alcune cose.
Conan lo fissò, mentre, senza farsi vedere dalla sorella, addentava un pezzo di cioccolato, mentre Rachel osservava il biondo con severità e curiosità.
-Primo: io sono un infiltrato nell'Organizzazione. Non volevo davvero uccidere tua madre, ma semplicemente separarla dal treno per spiegarle che sua madre mi ha cresciuto come un figlio, e che ho avuto una specie di relazione con vostra zia Akemi... No, anzi, non ditele che ve l'ho detto.
-Dipende. Ho passato molto tempo con zia Sarah: so essere cattiva.
-Poi, non volevo nemmeno sparare a quel bambino, ma solo spaventare la nanerottola, come si chiama? Ayumi, giusto. E' stato Mitsuhiko a mettersi in mezzo. Sciocchi mocciosi!
-E-ehm- Tossicchiò Rachel.
-Ehm, ok, scusa. In quanto a vostro padre...Ok, forse mi sono lasciato un po' andare ma...
Un colpo di tosse ancora più forte.
-Siamo ad almeno trentamila punti a tuo sfavore, quindi...
-OK.OK. Odio ammetterlo, ma mi stai spaventando. Comunque, andiamo al punto: è evidente che Vermouth sta puntando a qualcosa di grosso, molto grosso e...
-MA CAPISCI CHE A NOI NON IMPORTA DELLE MANIE FOLLI DEI CATTIVI MA CHE VOGLIAMO CAPIRE SE PAPA' E' CATTIVO O NO?! IL RESTO NON CI IMPORTA!- Urlò Rachel.
Silenzio.
-Che perdita di tempo!- Sbottò la bambina- Ehi tu! Dammi quel cioccolato!
-A proposito- Iniziò Conan, mentre Rachel gli tolse il cioccolato da mano- Come sapevi che il cioccolato fa stare meglio?
(Perchè ha letto Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban! ndSarah)
-Perchè so cosa ti succede quando senti un pericolo.
-Puoi spiegarlo a noi comuni mortali!?- Ringhiò Rachel, che stava cominciando ad innervosirsi.
-Conan, devi sapere che tua madre ha una specie di dono: riesce a sentire il pericolo quando c'è un membro dell'Organizzazione Nera in giro. Più è pericoloso il nemico, più lei soffre di dolori fisici.
Conan rimase ad ascoltarlo attentamente.
-Io credo che tu abbia il suo stesso dono. Rifletti: quando è arrivata Clare, quel giorno, ti sei sentito male, è successo anche quando hai visto Vermouth travestita da Ran e quando Rum ti ha attaccato. Anche con me, tanto che quando ti ho caricato in macchina non ti reggevi nemmeno sulle gambe!
Il bambino abbassò lo sguardo:
- Quindi, io sento questi uomini in nero?
-Sì. Sei ancora troppo piccolo, lei era abituata a controllarlo, ecco perchè quando era...in una particolare condizione fisica riusciva a non svenire, al contrario di te.
-Oh... Aspetta! Hai detto che l'ho sentito anche quando c'era Clare, ed è vero...
-Sì, vi ho spiati per un bel po'.
-Ma...ALLORA CLARE E' RUM! HA FINTO DI ESSERE PAPA' COME KAITO E SARAH FINGONO DI ESSERE DEI MALVIVENTI PER INGANNARE I CATTIVI!- Esultarono Rachel e Conan, increduli.
-VISTO CONAN?! TE LO AVEVO DETTO CHE PAPA' NON C'ENTRA NIENTE!- La sorellina sorrise, fremendo sulla sedia.
-Io non ne sarei così sicuro...- Borbottò cupamente Amuro- Perchè Clare è una persona che già conosciamo...
Ed ecco che arriva Amuro! E scopriamo perchè Conan si comporta in modo strano quando ci sono i tizi gotici... Non ci avete mai fatto caso che anche Ai soffriva ogni volta che c'era Gin o qualche altro?
Ed oggi abbiamo visto pure la discendente di Shinichi: Rachel! Letteralmente! Stessa faccia da tonno sborone... (povera piccola T.T)
Vabe... Ed ora? C'è un altro capitolino infiltrato? E chi sarà? Ma poi, Conan si sarà fatto un filmino mentale con Mei mentre lei voleva solo aiutarlo?
Oh no...I piccoli Kudo somigliano troppo al loro papà tonnoso e pescioso! -cit. Sorelle Pirata
CURIOSITA': QUESTO NON AZZECCA NIENTE NELLA STORIA, MA E' UNA CURIOSITA' CHE COME AL SOLITO HO TROVATO SU 'Colei che sa tutto', CHIAMATO DAI COMUNI BABBANI WIKIPEDIA.
COME SAPPIAMO, IL NOME 'CONAN EDOGAWA' E' UN OMAGGIO AD ARTHUR CONAN DOYLE, CREATORE DI SHERLOCK HOLMES, DEL QUALE IL NOSTRO DETECTIVE/SMEMORATO/POTENZIALE ASSASSINO TONNICHI E' UN PATITO.
OH CAVOLO, E' UN FANBOY? HO TROVATO UN FANBOY!!!!
COMUNQUE, INVECE, IL NOME 'SHIHO MIYANO' DERIVA DALLA PRONUNCIA GIAPPONESE DI SHERLOCK HOLMES. PRECISAMENTE LE SILLABE 'SHE' ED 'HO'. INSOMMA, IN BREVE IL DETECTIVE AMATO DA TONNICHI.
POI, PERFINO IL NOME DI RAN (scusate se la nomino, ma è necessario) DERIVA DAL NOME DELLO SCRITTORE FRANCESE (e guarda caso io ODIO la Francia) MAURICE LEBLANC. RISPETTIVAMENTE LE PARTI DEL NOME 'MAURI' E 'LAN', CHE IN GIAPPONESE DOVREBBE PRONUNCIARSI PROPRIO 'RAN'.
ORA DITE: E A NOI CHE CE NE FREGA DI QUESTO PAPIRO?
DOVETE SAPERE CHE MAURICE LEBLANC, E' STATO IL CREATORE DEL PERSONAGGIO DI ARSENIO LUPIN.
SI',PROPRIO LUI.
COME BEN SAPPIAMO, CONAN E LUPIN (MI STO RIFERENDO AD ARSENIO, E NON AL POVERO REMUS) SONO NEMICI GIURATI (ORMAI KID E' ACQUA PASSATA XD).
MENTRE CONAN AMA SHERLOCK HOLMES.
SE SHIHO RICHIAMA HOLMES, E RAN MAURICE...
MI PARE OVVIO CHE SHIHO E TONNICHI SONO DESTINATI AL MATRIMONIO, NO?! QUESTA E' SCIENZA! SCIENZAAAAAAAAAAAAA!
Ok, basta con questa enorme curiosità che non riguarda nessun personaggio della fanfiction xD
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