{Capitolo 7}

"Allora Entity, che si fa?"  Chiese il minore nuotando verso il corvino, arrossendo di poco.

"Un bagno non fa mai male dai, almeno non piove" Rispose appoggiando la schiena ad un masso e chiudendo gli occhi, rilassandosi.

Herobrine sghignazzò sotto ai baffi e si avvicinò lentamente a lui, per poi schizzargli dell'acqua addosso che lo fece sobbalzare.
Scoppiò a ridere vedendo la faccia confusa e mezza-rimbambita di Entity, era la cosa più carina che avesse mai visto.

"Ultime parole famose!" Gli gridò Herobrine ridendo.

Ma non appena finì di ridere, Entity fece uno scatto in acqua verso di lui, posò una mano sulla sua testa e mise quest'ultima sott'acqua, mentre il demone dagli occhi bianchi si dimenava come un ossesso.
Finalmente riuscì a tornare a galla, rivolgendo al maggiore uno sguardo omicida mentre riprendeva fiato.

"Mi volevi... ammazzare?!..." Sbottò il castano verso Entity, mentre riprendeva fiato.

Intanto quest'ultimo cercava di non ridere per come aveva conciato il demone più piccolo: capelli tutti bagnati e scombinati, occhi lievemente rossi per colpa dell'acqua e bocca semi-aperta in cerca di aria.
Era così carino ai suoi occhi.

"E dai scusa! Pace?" Rise il demone dagli occhi rossi, tendendo la mano verso Herobrine per scusarsi.

Il minore gonfiò le guance e si girò dall'altra parte, incrociando le braccia.
Aveva un'espressione perennemente offesa sul viso, ma lo faceva solo per prendere in giro il suo amico, anche se sapeva che lui non era un tipo molto ingenuo.

"Heroooo!" Disse il maggiore avvicinandosi di soppiatto al suo amico e abbracciandolo da dietro, facendolo sussultare.

"Hey! Lasciami! Sei il doppio di me, soffoco!" Disse Herobrine accennando qualche risata, cercando di sfuggire dalla presa marmorea del corvino.

Passarono la giornata a schizzarsi l'acqua e a ridere insieme, come facevano ai vecchi tempi quando Herobrine abitava a casa di Entity, insieme ai suoi genitori.
Ricordava vagamente il loro aspetto, sapeva solo che Entity era molto più simile al padre, ma che altri molti tratti glieli aveva trasmessi la madre.
Non riusciva a ricordare neanche i loro nomi, era come se qualcosa non volesse farglieli ricordare.

"Hey Entity" Disse ad un tratto il più piccolo, appoggiato alla riva insieme al ragazzo a cui aveva rivolto la parola.

"Dimmi" Rispose subito dopo.

Herobrine abbassò lo sguardo e si mise a mescolare l'acqua con la mano, come si fa in un calderone per le pozioni.

"Io... non ricordo... ciò che è successo in passato..." Iniziò il più piccolo "ricordo solo... la tragedia di sette anni fa..."

Entity ruotò la testa verso di lui, fissando la triste espressione comparsa sul volto del suo amico.
Senza che potesse accorgersene, Herobrine era già stretto stretto tra le braccia muscolose del demone dagli occhi rossi, mentre la sua testa era posata sul suo petto.
Avvampò di colpo a quel contatto, non sapeva neanche il perché di tutto quell'imbarazzo.
Entity aveva preso ad accarezzare i capelli bagnati del minore, mentre quest'ultimo avvolse i fianchi del maggiore con le braccia stringendosi ancora di più a lui.

"Non preoccuparti Hero, è... normale che tu non riesca a ricordare bene..." Disse il maggiore accarezzandogli i capelli.

"Sì ma... mi dispiace tanto, dato che non ricordo neanche i nomi dei tuoi genitori... sono loro che mi hanno cresciuto ed amato veramente..." Mormorò il più piccolo.

"Verlyn e Izayu, erano questi i loro nomi" Rispose Entity, sorridendo dolcemente non appena il più piccolo si strinse ancora di più a lui.

Herobrine annuì lievemente e continuò a farsi coccolare dal suo amico dagli occhi rossi, sempre con un rossore perenne sulle gote.
Agli occhi di Entity era così carino, gli sembrava un cucciolo bisognoso di affetto, subito pronto a farsi coccolare.
E nonostante l'età di Herobrine, ovvero diciannove anni, lui era ancora un bambino per Entity.
Dolce, abbastanza sensibile, poteva essere anche audace e fiero se lo voleva.
Questi erano gli aggettivi che descrivevano semplicemente il minore, nonostante gli stereotipi che gli umani applicavano sui demoni.

"Sembri un cucciolo bisognoso di coccole in queste condizioni, sai?" Rise Entity.

"Hey! Non sono un cucciolo!" Esclamò il Herobrine alzando lo sguardo imbarazzato e posando il mento sul petto muscoloso del corvino.

Non appena finirono di fare il bagno, oltre ad aspettare che i loro vestiti si asciugassero, uscirono dall'acqua e si rivestirono, incamminandosi verso casa.
Entity era perennemente con le mani dietro alla testa e le braccia larghe, mentre il viso era inclinato di poco verso l'alto.
Il cielo, da azzurro, si era riempito di meravigliose sfumature che andavano dall'arancione al rosa, mentre i due giovani demoni continuavano a camminare nel completo silenzio.

"Il bagno nel lago è stato carino, lo ammetto" Rise il più piccolo osservando il corvino.

Il corvino si limitò ad annuire con un sorriso, continuando a camminare verso la sua dimora.
Non appena arrivarono, entrarono senza esitazioni e cenarono subito con del pesce, sedendosi sul divano a guardare un po' di TV.
Rimasero a guardare la televisione per qualche ora, fino a che a Herobrine non venne a galla una domanda per il maggiore.

"Entity?"

"Sì, dimmi pure Hero"

Herobrine iniziò a torturarsi le mani e a guardarsele, sotto lo sguardo attento di Entity che aveva spento la televisione solo per ascoltarlo.

"Ti dispiace se... dormo qui?" Chiese con fare abbastanza timido il minore.

"No affatto, per me è un piacere" Rispose sorridendo il più grande alzandosi dal divano.

Entrambi si diressero verso il piano superiore, pronti per andare a dormire.
Herobrine in qualche modo conosceva abbastanza bene quella casa, dopotutto ci aveva vissuto per ben due anni ed era un ambiente molto accogliente a parer suo.
Entrò nella stanza e un alone di nostalgia lo pervase immediatamente.
Le pareti di color azzurro ghiaccio, una occupata da una finestra di grandi dimensioni, completavano un'armonia composta da un pavimento di legno chiaro e da un soffitto anch'esso del medesimo colore delle pareti.
A destra della porta si trovava un letto a due piazze con le lenzuola e i cuscini azzurre e bianchi, mentre alla sinistra di esso si trovava un armadio di modeste dimesioni, fatto di legno di betulla, e alla destra del letto si trovava un comò dello stesso materiale dell'armadio.
Sul muro parallelo a quello del letto vi era una scrivania dello stesso materiale dell'armadio, accompagnato da una sedia di plastica bianca e nera.

"Allora com'è?"

Herobrine si girò di scatto verso Entity, appoggiato allo stipite della porta che si era già cambiato per dormire.
Infatti il suo abbigliamento era semplicemente costituito da un paio di pantaloni bianchi e larghi, lasciando scoperto quel petto scolpito e muscoloso che farebbe eccitare chiunque.

"Bellissima" Sorrise dolcemente con un lieve rossore sulle gote.

Entity gli augurò la buonanotte e si ritirò nella sua stanza, lasciando Herobrine nella camera intento a cambiarsi.
Si spogliò e rimase solo con i pantaloni, spense la luce e si infilò nelle coperte, tuffandosi immediatamente nel mondo dei sogni.

HEY HEY HEY GENTE!
Vi piace il capitolo? Spero di sì :3
Ho come l'impressione che accadrà qualcosa di strano nel prossimo capitolo... ma vabbè
Ci vediamo al prossimo capitolo! Cya :3

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