{Capitolo 3}
"Entity?"
Il demone dagli occhi rossi si girò verso il suo amico, osservando per bene la sua espressione.
Le labbra socchiuse e la fronte corrugata lasciavano intendere una lieve confusione nel suo volto, mentre osservava l'amico che si avvicinò a lui.
"Cosa succede, Hero?" Chiese a sua volta il più grande, sotto allo sguardo del castano.
"Quindi... tu non sei mai morto? Sei sempre rimasto vivo?" Chiese ad un tratto, rimanendo leggermente perplesso.
Entity posizionò i suoi rubini sopra a quelle lune splendenti, mentre un lieve bagliore scarlatto fuoriuscì da essi.
I suoi occhi non mostravano un'emozione precisa, semplicemente osservava il ragazzo davanti a lui.
Herobrine deglutì rumorosamente e lo fissò a sua volta alzando di poco la testa, quasi incantato da quei rubini che sembrava emanassero luce propria.
Appoggiò le mani sulle sue spalle e avvicinò di scatto le labbra all'orecchio di Herobrine, facendo sgranare gli occhi a quest'ultimo.
In qualche modo avrebbe voluto scansarlo e chiedergli che cosa avesse in mente, ma non lo fece, letteralmente paralizzato per colpa della pochissima distanza che c'era tra lui ed Entity.
"Ti racconterò i dettagli la prossima volta, cerca di tenere a bada la tua curiosità ragazzo..." Sussurrò all'orecchio di Herobrine con voce estremamente calda, provocandogli dei leggeri brividi per colpa del respiro caldo che incombeva vicino al suo collo.
Il più piccolo strabuzzò gli occhi e arrossì lievemente, guardando il suo amico con la coda dell'occhio.
Fissava un punto vuoto dietro di lui con le labbra schiuse, lasciando dei respiri così lievi che neanche si sentivano, ma anche estremamente caldi.
Quella situazione lo metteva esageratamente in imbarazzo, non solo per colpa della pericolosa distanza che li separava, ma anche perché non avrebbe mai pensato che Entity reagisse così.
Era sempre stato un tipo abbastanza schietto e poco taciturno, dicendo sempre le cose in faccia senza vergogna, invece ora era più riservato e freddo, ma allo stesso tempo misterioso e, in un certo senso, provocante.
"Hai capito ragazzo? Stai tranquillo, le risposte arriveranno..." Sussurrò un'ultima volta, allontanando lentamente le labbra dall'orecchio di Herobrine e lasciando andare una lieve risata.
Le gote del demone più piccolo si erano ormai tinte di rosso, imbarazzato come non mai per colpa del contatto fisico avuto con il corvino, ma in tutto questo lui continuava a fissarlo, incantato dal suo fascino amalliatore e dal suo comportamento provocante.
Schiuse le labbra osservandolo, mentre il più grande lo fissava a sua volta sorridendo divertito.
"Hero ci sei?" Chiese dopo qualche secondo, inclinando lievemente la testa di lato.
"... e-eh?"
Herobrine si risvegliò di brusco da quella specie di trance, mentre le sue gote si tingevano di rosso.
Entity sorrise divertito e si lasciò scappare qualche risatina, mentre il minore lo guardava apparentemente offeso.
"Eh dai! Non guardarmi così!" Esclamò il più grande, accarezzando la testa al castano.
"Mmh... va bene, va bene" Rispose il più piccolo ridacchiando, cercando di rimanere lucido.
"Forza, andiamo a casa mia" Disse ad un tratto il corvino, afferrando la mano di Herobrine e teletrasportandosi davanti a casa sua in un'altra parte del Overworld, una più isolata.
Si ritrovarono davanti ad un immensa costruzione fatta interamente di quarzo, alta almeno due piani e con varie finestre che spiccavano sulle pareti, abbastanza moderna.
Herobrine se la ricordava molto bene quella casa, era lì che passava tutti i giorni insieme ad Entity, prima di quella vicenda di sette anni fa.
"Caspita, era da troppo tempo che non ci venivo..." Mormorò il demone più piccolo.
Entity gli diede una leggera occhiata, sorridendogli e andando verso la porta di casa.
Herobrine lo seguì velocemente, rimanendo al suo fianco e guardandosi intorno.
Davanti a casa sua si trovava un boschetto abbastanza fitto e scuro, ma lui ed Entity ci giocavano spesso sette anni fa, oppure si allenavano per migliorare le loro abilità di magia e di combattimento.
"Dopo di te" Affermò Entity sorridendo, aprendo la porta di casa e mettendo il braccio destro dietro alla sua schiena, facendogli il cenno di entrare.
Herobrine sorrise divertito ed entrò senza esitazioni, osservando l'atmosfera estremamente accogliente della casa di Entity.
Il pavimento era fatto di legno scuro, mentre le pareti erano costruite con il quarzo come l'esterno della casa.
Si ritrovarono nell'entrata della casa, davanti ad essa si trovava il soggiorno, dove si poteva intravedere un camino, alcune librerie e un tavolino al centro fra due divani, posizionato sopra ad un tappeto ovale.
Ai lati della porta d'ingresso si trovavano due scale oblique fatte di quarzo, sulla quale ricadeva un tappeto grigio su entrambi i lati, con il corrimano d'oro, abbellito sfarzosamente con lineamenti argentati che portavano al piano superiore.
"Allora? Che ne dici?" Chiese il suo amico, entrando in casa e chiudendo la porta dietro di sé.
"È rimasta uguale a sette anni fa" Rispose il più piccolo, rivolgendogli un sorriso.
Il corvino sorrise a sua volta e si diresse verso il piano superiore passando per la scalinata di destra, accompagnato da Herobrine che ormai non poteva più staccarsi da lui.
Il piano superiore iniziava con un lungo corridoio abbastanza largo, il pavimento di legno era coperto da un tappeto grigio e morbido, come quello delle scale, mentre ai lati del corridoio si potevano trovare otto porte, quattro per lato.
Herobrine ricordava benissimo quali camere si trovavano lì sopra.
Tre camere da letto, due bagni, una sala per l'alchimia, una sala di allenamento un'altra porta che portava in una stanza che entrambi adoravano: la sala delle armi.
Era abbellito con dei tavolini di legno con sopra dei vasi o delle foto raffiguranti lui ed Entity quando erano piccoli.
"Porca miseria..." Mormorò il castano, abbastanza sorpreso dall'essere di nuovo in quella casa, di nuovo al fianco del suo amico.
"Mi ricordo quando tu arrivasti a casa le prime volte, circa... nove anni fa, mi ricordo che i miei genitori si incazzarono parecchio per un casino che avevamo combinato!" Esclamò il corvino ridendo, contagiando subito dopo anche il caro Herobrine.
Ricordava vagamente il padre e la madre di Entity dato che li vedeva poco, ma per le poche volte in cui c'erano erano come una seconda famiglia per lui.
"Ah, giusto..."
Entity divenne serio per un attimo e cominciò a fissare il castano, mettendolo leggermente a disagio.
"Che succede?" Chiese il minore, abbastanza curioso dall'improvvisa reazione del corvino.
"Hero, c'è una cosa che voglio mostrarti"
Ma buongiorno!
Che ne dite di questo capitolo eh?
Esigo un vostro parere! E se vi è piaciuto mettete una stellina e commentate!
Chissà cosa vorrà mostrare Entity al suo caro "amico"... bah, gay ingenui... e so che molta gente penserà male xD
Cavolate a parte, spero che questo capitolo vi sia piaciuto w noi ci vediamo al prossimo! Cya :3
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